Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: cioco_93    08/04/2017    1 recensioni
Premettendo che è la mia primissima FF su Ouat, in queste settimane di attese per il ritorno della seconda parte della sesta stagione, ho provato a immaginarmi quello che potrebbe succedere dopo il mid season finale.
SPOILER ALLERT per chi non segue la programazzione Americana.!!
Captain Swan / OutlawQueen
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

16. How to change the future

Un’ora prima

- Bene, ora che mi hai spiegato i fatti riguardanti la Fata Nera, la Profezia, e che vincere è possibile, dammi una buona ragione per la quale io debba rinunciare a far si che le cose cambino. Dammi un motivo per cui io non voglia far si che mia madre non ottenga ciò che vuole: la supremazia dei regni oscuri, io che combatto a fianco di mio figlio per l’oscurità. Sono pur sempre il Signore Oscuro – disse serio Tremotino dopo che Hope gli ebbe spiegato come sarebbero dovute andare le cose.
- Se sarai dalla nostra parte, se ci aiuterai, io tornerò nel mio presente, e tutto quello che vi ho raccontato voi dovrete dimenticarvelo, in modo che il destino segua il proprio percorso senza influenze – iniziò a spiegare la ragazza.
- Esattamente, proprio così come feci io dopo a quanto pare aver scoperto da tua madre, nel suo viaggio nel passato, che avrei ritrovato mio figlio ma che sarebbe morto – concordò l’uomo interrompendola.
- Si, ma finché io sono qui voi potete sapere – riprese parola la bionda allungando le braccia verso Gold, che a quel punto intuì le intenzioni di Hope.
Le prese così delicatamente le mani, chiuse gli occhi, e dopo qualche secondo di buio iniziò a intravedere finalmente qualcosa.
In primis vide due bambini, di circa 3 / 4 anni che giocavano sulla riva del laghetto. Una bambina bionda con gli occhi azzurri e un bambino moro dagli occhi verdi: cercavano di imitare il suono delle papere affinché gli animali si avvicinassero a loro, in modo però del tutto stridulo, facendoli quindi scappare, quando la figura di Belle e di se stesso gli raggiunsero. L’uomo si accovacciò richiamando l’attenzione dei ragazzi, e fece apparire nella propria mano due particolari fischietti.
- Sono magici e suoneranno a seconda dell’uccello che vorrete richiamare a voi – gli spiegò, e tempo zero i due piccini sorridenti tornarono al loro gioco.
– Sai che adesso, per qualche settimana, avremo intere migrazioni di uccelli di ogni tipo nel nostro giardino – lo rimproverò bonariamente Belle appena l’uomo si rimise in piedi.
– Bhè, pensa positivo: la Signorina Swan e il pirata avranno lo stesso problema – ribatté ridendo lui e la scena si offuscò.
A seguire si ritrovò sulla Jolly Roger. Vide di nuovo i bambini della visione precedente, ma decisamente cresciuti di qualche anno, intenti a ripetere le tabelline sdraiati sul ponte della nave. Ed ecco che la sua figura apparve di nuovo, affiancata questa volta incredibilmente da Uncino.
– Pensi che se l’aspettino la festa a sorpresa a casa.?? – li chiese curioso il pirata.
– Mio figlio ovviamente no, Hope invece credo lo sappia da giorni, è decisamente scaltra per i suoi 8 anni, ma credo che questo sia colpa dei geni – affermò l’uomo.
– Lo prenderò come un complimento – ripose ridente il capitano.
– Comunque come al solito si è dimostrata di buon cuore. Non ha accennato nulla a Gideon, in modo che almeno lui si goda la sorpresa. Non credevo che l’avrei mai detto, ma state facendo un ottimo lavoro con vostra figlia – disse con toni sinceri perso a guardare i due studenti poco distanti.
– Non credevo che l’avrei mai detto nemmeno io, ma anche tu e Belle avete tirato su in maniera impeccabile il piccolo – replicò sorridente Uncino guardando nella stessa direzione, ed ecco che di nuovo la scena cambiò.
Era notte, e si trovava in un bosco. Hope e Gideon erano legati ad un albero, malconci e stremati, avranno avuto all’incirca 15 anni.
– Hope, ascoltami bene, tu puoi farcela – la spronò il ragazzo.
– Scordatelo Gid.! Non succhierò nemmeno un briciolo della tua forza, rischieresti di morire – controbatté immediatamente la ragazzina.
– Hope se non lo fai, saremo comunque morti nell’arco dei prossimi minuti entrambi, se lo fai almeno uno dei due almeno si salverà, e potrai dire addio da parte mia ai miei genitori – continuò imperterrito lui.
– No.! No.! No.! – s’impose lei.
– Di a mia madre che aveva ragione: battersi per chi si ama non è mai invano, e se tu sopravviverai a tutto questo, per me sarà abbastanza – continuava a spiegarle il ragazzo.
– Basta ti prego, non ti voglio ascoltare – lo supplicava la bionda ma senza successo.
– …e di a mio padre che mi dispiace per quello che gli ho detto. So che lui è l’Oscuro, ma so benissimo quanto è cambiato per amore mio e di mia madre. Digli semplicemente che gli voglio bene – concluse e la scena cambiò di nuovo.
Era Natale, e nel salotto di casa Mills non c’era persona che non smettesse di sorridere. Erano tutti felici, anche se decisamente invecchiati. Belle sedeva accanto a Tremotino, e persa a chiacchierare con Biancaneve non smetteva mai comunque di stringere la mano del marito. S’intravedevano Regina ed Emma in cucina, Zelena che parlava con David, il pirata che con Robin Hood discutevano con due ragazzini e un Henry decisamente cresciuto di chissà cosa, una ragazzina discutere con Gold, e poi loro: Gideon e Hope. Lei sulle gambe di lui che osservavano la loro pazza famiglia al completo.
– Ci avresti mai pensato qualche mese fa che saremmo riusciti a riavere di nuovo tutto questo.?? – le chiese il ragazzo.
– Non ho mai smesso di crederci e di sperarlo. Mi chiamo Hope mica per niente mio caro – gli fece notare sorridendo lei per poi stamparli un veloce bacio sulle labbra.
A quel punto tutto finì e Tremotino lasciò la presa sulle mani della ragazza, aprendo pian piano gli occhi.
- Era…- provò a chiedere l’uomo, ma la ragazza gli anticipò la spiegazione.
- Erano dei miei ricordi. Avrai una bella vita. Una bella famiglia, e un figlio che ti ama più di ogni altra cosa. Sei il suo esempio di vita – disse semplicemente la bionda.
- Ma io sono il Signore Oscuro, questo ha sempre allontanato tutti. Non ho mai rinunciato al potere per qualcuno – gli fece notare nell’immediato l’uomo.
- Lo farai per tuo figlio. Sarai il suo eroe fin dal principio, e quando sarà più grande, tanto da capire a cosa hai rinunciato per lui, sarà ancor più orgoglioso di te – gli raccontò Hope.
- Tutto questo se ristabiliamo l’ordine delle cose.?? – domandò a quel punto di sottecchi e alla ragazza bastò un sorriso per confermare il tutto, ed esser consapevole di avere Gold dalla propria parte.

- Quindi il piano ora quale sarebbe.?? – chiese curioso a quel punto Robin, dopo aver ascoltato, con il resto del gruppo, quella che era stata la conversazione con Tremotino.
- Mi devo incontrare con Gold nei boschi nel pomeriggio. Fingerà così di avermi trovato mentre girovagavo senza metà e userà il mio potenziale magico come scusa per avermi trascinato nella loro tana. Avrò così modo di conoscere Gideon, e sperare che scatti qualcosa – raccontò con un’alzata di spalle.
- Ma non se ne parla nemmeno.!! – replicò incredulo e furioso Uncino, attirando ovviamente l’attenzione di tutti.
- Oh andiamo, non è sicuramente adesso il momento d’iniziare a fare il padre premuroso – gli fece notare scocciata Regina.
- Facile parlare dato che non stiamo parlando di tua figlia – replicò lui nell’immediato.
- Cosa centra, sta comunque lottando per tutti noi e per il nostro futuro. Quindi smettila di fare il piagnucolone, o fidati che ti zittisco io – lo minacciò la donna.
- Basta.!! – urlò Biancaneve anticipando sua figlia – vi state comportando come due bambini – gli rimproverò a seguire.
- Mia madre ha ragione. Datevi una calmata, soprattutto tu Killian – rincarò la dose la Salvatrice.
- Sapete cosa vi dico.?? Io vado a farmi un giro, voi decidete quello che credete – affermò a quel punto esausto il pirata avvicinandosi alla porta.
- Papà…- provò a richiamarlo Hope, ma ovviamente l’uomo non le diede retta e uscì dalla casa, lasciando i presenti abbastanza basiti.
- Mamma, forse dovresti… - provò a parlare Henry, ma la donna lo interruppe immediatamente.
- No, è tutta la mattina che discutiamo, ha bisogno di stare un po’ per conto suo. Quando decideremo bene come agire andrò a cercarlo – lo interruppe nell’immediato la bionda.
- Non volevo farvi litigare – disse sinceramente dispiaciuta la loro futura figlia.
- Hope, davvero, non ti preoccupare – cercò di rassicurarla la madre – ora piuttosto vediamo di metter giù un piano – aggiunse poi cercando di tornare mentalmente concentrata sul da farsi.
Passarono così un’ora a mangiare pancake e organizzare al meglio il loro incontro. In fin de conti, anche questa volta, la futura piccola Jones avrebbe dovuto darsi all’improvvisazione, ma proprio come alla madre, le riusciva piuttosto naturale.
L’incontro era programmato per le 15.30 nei pressi di un albero che avevano segnato in mattinata Hope e Tremotino. Il piano era di travestirsi come qualcuno appena arrivato dalla Foresta Incantata, in modo da render possibile il fatto che Gold non l’avesse mai incontrata per le vie di Storybrooke.
Di quel che infatti sapevano, la Fata Nera aveva fatto di tutto perché Gideon non sapesse niente del suo vero futuro, ma onde evitare che la donna scoprisse tramite il ragazzo dell’arrivo dal futuro della prediletta, era meglio destare ogni dubbio, tanto che si sarebbe dovuta presentare con un falso nome.
Prima però di quell’atteso incontro, nella tranquillità della casa oramai svuotata dai vari ospiti, Hope aveva deciso di rilassarsi con Henry giocando un po’ alla play, mentre Emma era andata alla ricerca di Uncino.
- Posso chiederti una cosa.?? – le domandò Henry dopo l’ennesima partita persa contro la sorella.
- Se si tratta di come sono diventata così brava, il merito è tutto tuo – rispose divertita lei.
- Si bhè, lo potevo immaginare, usi i miei stessi trucchi per battermi – ribatté ridente lui – ma la mia curiosità era un’altra – affermò a seguire.
- Spara – lo incitò lei.
- Ieri, quando sei arrivata, hai detto che Gideon ha oscurato il suo cuore per salvare te. In che modo.?? – chiese interessato.
- Vedi, io come la mamma, ho un potenziale tanto forte di magia di luce come di magia nera. Quando avevamo circa 15 anni qualcuno ha cercato di approfittarne, storia lunga che non starò a spiegarti nei dettagli, fatto sta che Gid nel cercare di salvarmi, ha compiuto azioni che l’hanno portato verso la via oscura. Devi sapere che lui, a differenza mia, per anni si è rifiutato di imparare a gestire e usare la magia, così quando si è trovato a salvarmi e sfruttarla per forza, ha usato la rabbia e il dolore come motore – iniziò a raccontarli la bionda.
- E quindi ha usato la magia nera – commentò il ragazzo.
- Esattamente. Da lì è stata un continuo crescendo. Negli anni ha continuato a non volerla utilizzare, per evitare il peggio, ma ogni volta che c’era un problema, pur di salvarmi, finiva per usarla sfruttando sempre le energie sbagliate. Quando è arrivata la Fata Nera nel nostro mondo, ha sfruttato la sua debolezza nei miei confronti quindi per rendere il suo cuore totalmente oscuro. Mi ha rapito e sono finita sotto la maledizione del sonno. Ha fatto credere a Gideon che fossi morta, e la rabbia, l’odio e il dolore l’hanno sovrastato trasformandolo in una figura oscura – concluse a seguire.
- Un po’ come quando la mamma ha salvato Killian a Camelot. Il dolore gli ha fatto compiere il gesto estremo di trasformarlo in un Signore Oscuro, e lei stessa ha abbracciato totalmente il suo esser Oscura – constatò il giovane Mills.
- Già – replicò sospirando Hope.
- Tu hai mai ceduto.?? – chiese a quel punto nuovamente il fratello.
- Non del tutto. L’ho provata, ma fortunatamente appena ho capito di possederla, ho chiesto aiuto a Regina. Lei mi ha aiutato a imparare a gestirla, e soprattutto a combattere solo con la magia bianca – gli spiegò la ragazza.

- Però hai paura di caderci prima o poi, nell’oscurità intendo – intuì Henry.
- Purtroppo i poteri oscuri sono molti più facili da sfruttare, soprattutto quando sei accecata dalla rabbia nei confronti di chi sta facendo male alle persone che ami. Ho sempre avuto al mio fianco persone che mi hanno controllata, se così di può dire, che mi hanno aiutato a tirare fuori la magia bianca che è in me, ma guarda la mamma: ha ceduto anche lei, per amore, ma ha ceduto – iniziò a dire a raffica, proprio come aveva il vizio di fare la Salvatrice quando era in apprensione per qualcosa - e per quanto abbia imparato a gestire la mangia fin da piccola, non sono forte come lei – concluse sconsolata fissando il vuoto, e ad Henry venne spontaneo abbracciarla, per darle forza, per darle amore, per farle semplicemente capire, che sarebbe sempre e comunque stato dalla sua parte.

Quando Emma arrivò al porto, istintivamente andò a cercare la Jolly Roger che aveva trasportato dall’universo alternativo. Sapeva che per quanto non fosse la vera nave del suo pirata, finché quella originale sarebbe stata abitata da Belle, Killian avrebbe preferito quella copia dove rifugiarsi e bere rhum.
Lo trovò infatti su un barile lasciato sul ponte, perso a fissare l’orizzonte, in compagnia della sua amata fiaschetta.
Sapeva che l’aveva sentita salire, ma era fin troppo consapevole che non sarebbe stato lui per primo a rivolgerle parola, perché era ancora decisamente arrabbiato.
- Sai che è la cosa giusta da fare – disse semplicemente affiancandosi a lui.
- Questo non toglie che non mi dai neanche possibilità di replica, decidi e fai. Sei impossibile, e tua figlia è uguale a te – rispose fermo non distogliendo lo sguardo dall’orizzonte.
- Ah adesso è mia figlia.?? – replicò piccata lei.
- Si, quando fa così è decisamente tua figlia, in più Regina vi da man forte, e io vengo escluso a priori. Non mi date neanche il diritto di preoccuparmi e mi pare che abbiamo già affrontato questo argomento non troppo tempo fa, ma come al solito non è valso a niente – le fece notare lui tre toni sopra la media girandosi finalmente nella sua direzione.
- Oh andiamo, non abbiamo tempo e lo sai.!! Neanche a me piace l’idea di lasciare Hope con Gold e Gideon, ma dobbiamo fidarci di lei, e lasciare che riesca a salvarci – ribatté esasperata lei.
- Non vi ho chiesto un mese per escogitare un altro piano, ma almeno provare a vedere se ci sia un’opzione meno rischiosa. Per mille diavoli, sono mesi che vivo con l’ansia di perderti, ora come faccio a non preoccuparmi anche per mia figlia.!! – continuò a urlare lui.
- Oh è tornata anche tua figlia – affermò sarcastica lei allontanandosi dal pirata.
- Per la miseria, Swan, dacci un taglio.!! – la riprese lui, afferrandola con l’uncino.
- Stiamo discutendo del nulla Killian. Hai ragione abbiamo già affrontato questo discorso, ma come io posso accettare che tu ti preoccupi, tu devi accettare che determinate decisioni vengano prese nonostante il pericolo – disse sospirando pesantemente – sai meglio di me che potremmo continuare questa litigata all’infinito, quindi o accetti le cose oppure…- iniziò a dire la Salvatrice quando si rese conto delle parole che stava per pronunciare.
- Oppure è finita.?? – sibilò frustato l’uomo.
- Non ho detto questo – replicò immediatamente la donna.
- Ma stavi per farlo – constatò lui cercando deluso il suo sguardo.
- Andiamo, abbiamo qui nostra figlia, sai bene che lasciarci non è una possibilità – cercò di farlo ragionare a quel punto impaurita dalla piega della conversazione la Salvatrice.
- Emma il futuro al momento è una pagina bianca, può cambiare ogni cosa, pure noi – proclamò serio Killian e si allontanò, senza dar possibilità di replica, lasciando un’incredula Swan fissarlo andare via.

- Io devo andare, non posso far tardi e continuare ad aspettarli – affermò spazientita Hope facendo avanti e indietro per il salotto.
- Vai, ci penso io a loro – la rassicurò Henry mentre la fissava dal divano – anche perché se continui così, mi farai venire il mal di mare – aggiunse divertito beccandosi un’occhiataccia dalla sorella.
- Ok – sospirò infine la bionda – Ci vediamo più tardi, sperando che quei due siano tornati – disse a seguire avviandosi alla porta, e senza più aspettare sia avviò nel bosco, dove era stabilito il suo incontro con Tremotino.
Dall’ansia che aveva addosso ci mise solo un quarto d’ora ad arrivare al punto prescelto, e non appena la figura di Gold le si palesò davanti agli occhi, con uno schiocco di dita la ragazza cambiò il suo abbigliamento con qualcosa di più consono alla Foresta Incantata.
- Da ora in poi sarò Rachel – disse sorridendo.
- Rachel.?? – chiese stranito da quel nome l’uomo.
- Friends. Gideon, Robin ed io, sotto consiglio di Henry abbiamo visto tutte le repliche – spiegò imbarazzata.
- Sei tutta tua madre – commentò semplicemente il Signore Oscuro, e le fece cenno di seguirla – Fingiti spaventata, come se non sapessi dove tu sia, e non appena cercherò di toccarti, usa la tua magia per proteggerti – le spiegò poi, poco prima di arrivare alla casa. Hope annuì silenziosa, e non aprì più bocca, realmente agitata dal dover conoscere quel diverso Gideon.
- Lei chi è padre.?? – chiese immediatamente il ragazzo, sorprendendo i due non appena varcarono la porta di casa. La ragazza continuava a tenere lo sguardo basso, sapeva bene come e quando cercare gli occhi di lui.
- Io sono Rachel… - bisbigliò la ragazza.
- L’ho trovata che girovagava qui intorno, non è sicuramente di Storybrooke – iniziò a far finta di spiegare Tremotino - Vieni avrai voglia di qualcosa di caldo – aggiunse con fare ingenuo, cercando di far presa sul braccio di lei, cosa che fece attuare la seconda parte del piano. Hope infatti sprigionò un’energia tale che scaraventò Gideon contro un muro della casa, mentre Gold, più preparato, traballò solo un pochettino.
- Oddo scusami – corse istintivamente lei in soccorso del ragazzo non appena lo vide dolorante a terra, e lì furono scintille.
Per la prima volta, in quel mondo, in quel tempo, i loro occhi si scontrarono, e come avevano più volte immaginato tutti, il giovane figlio di Belle e Gold, perse un battito e una strana sensazione gli invase il cuore.

Buongiorno lettrici.!!
Chiedo venia per l'incredibile ritardo, ma sono un po' presa e il tempo per fare tutto stringe.
Detto ciò oggi sono solo di passaggio, ma spero che questo movimentato capitoli vi abbia interessato.!!
Un grosso bacio
A.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: cioco_93