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Autore: Himeko _    16/04/2017    1 recensioni
• Rein/Shade, lievemente angst, 421 parole.
Mai, Rein, avrebbe pensato che un giorno si sarebbe ritrovata a rimembrare malinconicamente quei tranquilli momenti trascorsi assieme al suo Shade; e, neanche nel pessimismo cosmico che la contraddistingueva, avrebbe mai potuto immaginare un simile epilogo.
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rein, Shade
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The mechanics of life'
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Under my skin.

 
«You’re under my skin», aveva mormorato imitando goffamente l’accento inglese del ragazzo, che l’aveva dolcemente intrappolata fra il suo caldo corpo marmoreo ed il morbido materasso su cui poggiava la schiena nuda; mentre lentamente, quasi a voler imprimere permanentemente nella memoria quell’etereo lasso di tempo, avvicinava il volto rischiarato da un’espressione maliziosa al suo, nascosto nella penombra della stanza.
 
Mai, Rein, avrebbe pensato che un giorno si sarebbe ritrovata a rimembrare malinconicamente quei tranquilli momenti trascorsi assieme al suo Shade; e, neanche nel pessimismo cosmico che la contraddistingueva, avrebbe mai potuto immaginare un simile epilogo. Ogni tanto le capitava di pensare che lui fosse troppo per lei, — anche se, contraddittoriamente, in fondo al suo cuore serbava la speranza di poter invecchiare al suo fianco —, ma i suoi dubbi venivano completamente sradicati dalle parole cariche di sentimento del violaceo, che la persuadeva, senza troppe difficoltà, a godere del tempo che veniva loro concesso di trascorrere insieme. Un tempo che nessuno dei due sapeva essere fin troppo breve.
Nonostante il passare degli anni, sentiva ancora la sua essenza sotto la pelle; quei baci dolci, talmente delicati da parere vellutati, che tracciavano un tragitto immaginario dalla clavicola, leggermente sporgente, sino all’ombelico, ove le labbra si fermavano per produrre una piccola pernacchia e le dita correvano a solleticarle i fianchi, provocando la medesima reazione in entrambi: una risata spensierata; il suo fiato caldo sul collo quando le bisbigliava con voce spezzata che l’amava o quando, durante una lezione di matematica, le suggeriva una risposta; ed infine, il suo tocco gentile lungo la colonna vertebrale nell’esatto momento in cui s’inarcava contro la sua pelle color caffelatte.
Mai, neanche alla fine della sua esistenza, avrebbe pensato che si sarebbe ritrovata a sognare, perché oramai di subconscio si trattava, quegli attimi; così nitidi ed effimeri al tempo stesso.
 
Espirò profondamente mettendosi a sedere, — incurante del lenzuolo che cadeva, scoprendola ed arricciandosi nella zona inguinale —, tentando di regolarizzare il respiro, mentre la pelle cominciava ad andare a fuoco, lì dove un altro tocco, diverso dal primo, era giunto, usurpando l’eterea essenza dell’unico tatto che avrebbe voluto sentire sino alla sua morte. Scostò bruscamente il candido tessuto, incurante del ragazzo che aveva appena mugugnato al suo fianco, mentre, nuda, posava i piedi sul gelido pavimento e, con passo malfermo, si dirigeva in bagno, entrando nella doccia ove apriva il rubinetto dell’acqua fredda cominciando ad insaponarsi, sfregando violentemente ogni parte del suo corpo, nella speranza di cancellare l’essenza muschiata, riportando alla luce quell’impronta che custodiva gelosamente sotto la pelle.



 
× Skillet; album Collide (2003), traccia ‘Under my skin’. ×
 



 
 
delirio notturno; sì, si tratta di un vero e proprio delirio notturno: chi di voi si è mai alzata nel cuore della notte per scrivere qualcosa che a prima vista pare insensato, ma che racchiude molto altro? Suvvia, siate sincere e non fatemi passare per la pazza del fandom, anche se non avreste tutti i torti…
Questo scritto nasce come un capitolo a parte di una long-fic ancora inedita, è inutile che andiate a scartavetrare tra le storie che ho scritto, riguardante la coppia Fango/Rein. Ebbene, vi chiederete; cosa c’entra Shade? Beh, tutto ruota attorno alla Shein, ma penso che questo missing moment? ... sarà più chiaro quando pubblicherò questa famosa long; non temete, ci sarà giusto un po’ di angst, qualche lacrima, qualche morte (sto diventando sadica, sappiatelo; tutta colpa di GOT), qualche scena lime… anyway, torniamo a questo breve scritto: prima di tutto la punteggiatura non è stata messa a caso, so di avere la manica larga per quanto riguarda le virgole, ma la maggior parte di queste ultime è stata posizionata con uno scopo ben preciso, quello di porre in rilievo determinate azioni/parole; spero di essere riuscita ad esprimere ciò che prova Rein, la malinconia, la tristezza ed il senso di colpa che la invadono, tanto da costringerla a purificarsi sotto il getto dell’acqua. L’essenza che sente sotto la propria pelle è l’impronta indelebile che le ha lasciato Shade, scomparso in circostanze misteriose (→ la sottoscritta sa cosa gli è successo, ma non ve lo dirà).
E niente, dato che mi si chiudono gli occhi e la mia sete di scrittura è stata soddisfatta, vi saluto, ringraziandovi per essere passate da qui e, se voleste lasciarmi un pensierino, sarei felice di leggerlo.
Jas.
  
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