Sarah_Oncer
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Aveva quasi perso la cognizione del tempo, bloccato ancora una volta su quella maledetta isola. Ma adesso era tutto diverso, non era la vendetta a spingerlo alla ricerca di una via di fuga, lui era un persona completamente differente, voleva, anzi doveva, assolutamente riuscire a tornare a casa dalla sua Emma, inginocchiarsi di nuovo di fronte a lei, prima per implorare il suo perdono, per il suo comportamento da codardo, e poi per chiederle ancora di sposarlo, così come lui aveva immaginato di fare quando le aveva preso quell'anello. Questo pensiero lo faceva continuare a combattere senza sosta, niente lo demotivava, nonostante i vari tentativi falliti, quasi non sentiva la stanchezza, anche se ogni istante in cui Killian restava lontano da Emma era per lui una tortura. Non sapeva se Emma fosse riuscita a sentire quello che le aveva detto con la conchiglia, quindi per lui era probabile che lei pensasse che l'avesse abbandonata, oltre a questo Killian non aveva idea di quale fosse il piano di Gideon, ma sapeva che voleva uccidere Emma. Si sentiva completamente impotente al pensiero di lei lontana, irraggiungibile, ed in pericolo. Che stupido era stato! Come aveva potuto, anche solo per un istante pianificare di andarsene?
Voleva disperatamente tornare a casa, ma essere continuamente braccato dai bimbi sperduti, lo stava dannatamente rallentando. Aveva sperato nell'aiuto della sua vecchia conoscenza, Giglio Tigrato, ma anche con lei era andata male.
Intanto a Storybrooke, Emma non era
ancora riuscita a mettere fuori gioco la Black Fairy ma aveva vinto
il primo round e la situazione era in stand bye, nelle mani di Gold. Era riuscuta a recuperare e restituire il cuore di
Gideon, il quale, questa volta senza inganni e senza ragni giganti,
tornando ad essere padrone delle proprie azioni, aiutò Emma a creare
un portale nella casa dell'apprendista, il quale una volta recuperato
Killian, avrebbe permesso loro anche di tornare indietro.
Così
Emma, nonostante non avesse idea di dove fosse Killian, non esitò un
attimo a varcare la porta che le avrebbe fato raggiungere il
suo pirata.
Superata la porta iniziò a guardarsi intorno, quel posto
le sembrava davvero familiare, ma non prestò troppa attenzione ai
dettagli, notò solo di trovarsi sulla spiaggia, e si ricordò del
ciondolo che aveva portato con sé, ovvero la conchiglia grazie alla
quale Killian era riuscito a comunicare con lei.
“Killian...”
Provò. “Killian, mi senti? Accidenti quest'affare non funziona.”
Disse scuotendo la conchiglia nervosamente.
Killian, che si
trovava nella foresta, verso l'interno dell'isola, credeva
inizialmente di aver immaginato di sentire la voce di Emma.
“Dannazione mi manca così tanto, che sento la sua voce nella mia
testa adesso.” pensò per un
attimo, ma poi si rese conto che non era solo nella sua mente, anche
lui portava al collo la conchiglia che gli aveva dato Ariel, ed era da lì che Emma lo stava chiamando.
“Swan?
…Emma!” Emma finalmente riuscì a sentirlo, era davvero
Killian.
“Killian dove sei? Sono venuta a prenderti per portarti
a casa e questa volta, te lo giuro, farò in modo che tu ci
rimanga.”
“Non potrei esserne più felice, luv.” La voce non
proveniva più dal piccolo aggeggio che Emma aveva in mano. Si voltò,
e lo vide. Killian. arrivava dalla foresta e le si stava avvicinando, lei annullò la
distanza correndo verso di lui e avvolgendolo con un abbraccio che
sembrò essere un sogno infinito. Lentamente scostò la testa per guardarlo
negli occhi, i loro nasi si sfioravano, i loro corpi erano
perfettamente incastrati, intimoriti di allontanarsi ancora,
l'emozione era troppo forte e le lacrime iniziarono a pungere gli
occhi di Emma, che come era suo solito fare, si rannicchio
nell'incavo sopra la spalla di Killian che intanto iniziò ad
accarezzarle i capelli per confortarla.
“Mi dispiace così tanto
Emma.”
“Sssh..” lo interruppe lei.
“Sono stato un
codardo ed un vigliacco, se avessi detto subito la verità
adesso...”
“Basta, Killian... basta.”
Emma deglutì e si
fece coraggio per sciogliere l'abbraccio, senza allontanarsi comunque
di tanto.
“Killian io ti amo.” Disse con una naturalezza che
quasi stupì entrambi.
“Anche io ti amo, Emma.”
“Allora
dovresti sapere che, a questo punto, non dovresti più avere paura degli errori che hai commesso nel tuo passato.”
Lui cercò di
dire qualcosa, ma Emma gli fece capire che voleva continuare
lei.
“Forse dovrei essere io a chiedere scusa a te, non avrei
dovuto reagire così per non avermi detto del padre di David... non
dico che non ci sia rimasta male per tutta quella storia, ma non so,
forse avrei potuto comportarmi anche io in modo diverso e parlarne
con te per capire cosa ti avesse spinto a nasconderti e a fuggire da
me.”
“Swan io non volevo fuggire da te! ...Per un attimo ho
creduto che partire con il Nautilus mi sarebbe servito per ritrovare
l'uomo che tu meriti che io sia, ma poi ho capito che non avrei mai
potuto starti lontano, nemmeno per un secondo, ma quel maledetto
figlio di un coccodrillo, mi ha spedito quaggiù e ogni istante
bloccato qui, lontano da te mi stava uccidendo.”
“E' questo
quello che non hai ancora capito, Killian... non avevi bisogno di
cercare niente, sei già la persona che io voglio, quello che sei
adesso è la persona di cui mi sono innamorata, e devi smettere di
credere di non essere abbastanza o alla mia altezza o chissà che
stupidaggini ti passano per la testa... se hai un problema, vieni da
me e ne parliamo, affrontiamo insieme la cosa, magari discutiamo o
litighiamo addirittura, ma poi possiamo sempre fare pace, nessuno dei
due deve più abbandonare l'altro, nemmeno per errore... ci siamo
capiti?” Disse sorridendo e avvicinandosi di nuovo a lui gli
accarezzò il viso, mentre lui annuiva.
“Aye.”
Killian
l'afferrò premendo i loro corpi l'uno contro l'altro, e finalmente
si lasciarono andare ad un bacio dolce e allo stesso tempo
appassionato. Il bacio di due innamorati che si erano ritrovati,
avevano sentito la mancanza l'uno dell'altro e soprattutto adesso
potevano fare pace.
Emma ripensò alle lacrime versate e ai guai
passati a Storybrooke per riuscire ad essere lì in quel momento e si
rese conto che per essere di nuovo tra le braccia del suo pirata era
valsa la pena, anche essere quasi morta soffocata da una ragnatela
gigante.
Ripresero fiato ed Emma si scostò, iniziando a guardarsi
di nuovo intorno, questa volta con più attenzione, iniziava a capire
perchè quel posto le fosse sembrato familiare appena arrivata
lì.
Vide il mare, la spiaggia e riconobbe la foresta.
“Ma
siamo...? No... ma come diavolo è possibile?”
“Benvenuta a
Neverland tesoro... o forse dovrei dire bentornata...”
“Ma
perchè siamo proprio qui?”
“E' una lunga storia che ti
riassumerò dicendoti che non sono sempre stato qui da quando Gideon
mi ha fatto sparire con il Nautilus. Prima ero nella Foresta
Incantata, poi ad Agrabah... a proposito Aladdin e Jasmine ti mandano
i loro saluti... ah e anche Ariel. Lei mi ha dato questa, e immagino
che alla fine abbia anche funzionato.” Disse indicando la
conchiglia. Emma intanto lo guardava incredula, cercando di seguire
quello che stava dicendo.
“Poi ho perso la Jolly Roger giocando
a carte con Barbanera. Ma lui non sapeva che la nave si trova nel nostro mondo, quindi ci ha perso lui comunque.”
“Cosa?”
“Mi serviva un fagiolo
magico...”
“Hai perso la tua nave per me? … di
nuovo?”
“Aye. Ma il portale mi ha fatto finire qui e non ho
ancora capito il perchè.”
Emma scoppiò a ridere, le sembrava
incredibile quello che le stava raccontando. Gli accarezzò il viso
in segno di compassione, continuando a sorridergli lo bacio di
nuovo.
“Non so perchè siamo proprio su quest'isola, ma so che
il portale non ha funzionato perchè Gideon ha usato le mie lacrime,
dopo che te ne sei andato, per lanciare un incantesimo che ti
impedisse di tornare da me, tutto per ricattarmi e avere...” Emma
continuava a parlare, avrebbe voluto spiegargli anche la storia della
Black Fairy, del fatto che fosse la madre del coccodrillo e dei nuovi
guai che li aspettavano a Storybrooke, ma si accorse che Killian si
era di colpo fatto più cupo. “Vabbè... poi ti aggiornerò anche
sul resto, ti dico solo che adesso non è più Gideon il
nemico.” Concluse velocemente Emma.
“Hai detto che ha usato le tue lacrime?” Di tutto quello
che Emma aveva detto, l'unica cosa che aveva colpito Killian era
sapere che, per colpa sua, Emma avesse pianto.
Lei non sapeva cosa
dirgli e rimase in silenzio, accennando un sorriso e poi si limitò a
dire “Ora sto bene, sono qui con te, va tutto bene adesso.”
“Forse
so perchè siamo proprio qui.” Disse poi Killian d'un tratto.
“Ah si?”
“Quando sono
saltato nel portale pensavo a te, naturalmente. Aspetta...
vieni...”
Smise di parlare, si guardò intorno come per
capire dove si trovassero esattamente, prese la mano di Emma e la
condusse verso l'interno dell'isola. Raggiunto il luogo a cui stava
pensando, si fermò e come niente fosse riprese a parlare da dove era
rimasto.
“L'incantesimo ha deviato il percorso e cambiato la mia
destinazione. C'è solo un altro luogo, oltre a Storybrooke,
importante per me, per noi...”
Emma si guardò
intorno, ed iniziò a capire a cosa si riferiva quando riconobbe il
luogo esatto del loro primo bacio.
“Una cosa che non si sarebbe
dovuta ripetere, giusto? E' così che l'hai chiamata?”
Emma
sorrise imbarazzata, nemmeno lei aveva creduto alle sue stesse parole
di quel giorno, che adesso però sembrava risalire ad un altra vita.
Ripensò a quante ne avevano passate su quell'isola, a quanto avevano
flirtato, anche se all'epoca non lo avrebbe mai ammesso.
Sorrisero
entrambi e si scambiarono un dolce bacio ripensando a tutto quello
che avevano passato e a quanto le cose fossero diverse tra di loro
adesso.
Poi Killian continuò “Credo che il portale mi abbia
portato qui, perchè è qui che ho capito quello che provavo per te,
perchè è qui ho iniziato a conoscerti davvero, e quel bacio... quel
bacio è servito a confermare quello che già sapevo....”
Emma
ascoltava quelle parole commossa, senza avere il coraggio di
interromperlo.
“Allora io già sapevo che saresti stata la donna
che avrebbe cambiato la mia intera vita... Emma, tu mi hai reso un
uomo migliore, e con te al mio fianco cercherò ogni giorno di essere
degno del tuo amore. Non voglio più sprecare nessuna opportunità
per renderti felice. Una volta ti ho detto che tu sei il mio lieto
fine, ma adesso vorrei costruire con te un nuovo inizio... il nostro
nuovo inizio.”
A questo punto Emma non riusciva più a
trattenere le lacrime nell'ascoltare la dichiarazione d'amore di
Killian.
Per qualche istante lui rimase in silenzio, poi Emma notò
che stava cercando qualcosa in tasca, e con gli occhi lucidi, Killian
si inginocchiò – ancora una volta – di fronte a lei.
“Emma
Swan, mi faresti l'onore di sposarmi?” Chiese cercando di mantenere
ferma la voce.
“Certo che si.” Rispose Emma, buttandosi anche
lei in ginocchio per baciarlo e abbracciarlo stretto a se.
Rimanendo
inginocchiati l'uno di fronte all'altra, lei si scostò leggermente, porgendo a Killian la mano sinistra,
per permettergli di infilarle, di nuovo, l'anello di
fidanzamento.
Si guardarono felici e ripresero ad abbracciarsi e
baciarsi, dimenticando almeno per quel momento i problemi e il nuovo
nemico che li aspettava a casa.
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Angolo dell'autrice:
Ve l'ho detto l'ho scritta di getto quindi potrebbe non essere
granchè... comunque spero tanto che vi sia piaciuta... aspetto i
vostri commenti!
Sarah_Oncer