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Autore: Jane41258    17/04/2017    3 recensioni
Scritta per l'evento primaverile della pagina Fb "We're out for prompt"
Prompt:
"Sherlock BBC. Per Mycroft è stato semplice decidere di farsi uccidere da Sherlock per non costringerlo a scegliere tra lui e John. Introspettivo."
Sono solo suo fratello, oltretutto un misero esempio di fratello.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Eurus Holmes, Mycroft Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Scritta per l'evento primaverile della pagina Fb "We're out for prompt"
Prompt:
"Sherlock BBC. Per Mycroft è stato semplice decidere di farsi uccidere da Sherlock per non costringerlo a scegliere tra lui e John. Introspettivo."


Fanfiction per me difficilissima. 
Mycroft ha un'intelligenza e una proprietà di linguaggio inarrivabili per me -si sa che si può soltanto simulare un'intelligenza inferiore, non superiore- quindi è un tentativo piuttosto destinato a fallire, ma volevo farlo comunque. Poi bisognerebbe anche simulare la caduta delle sue barriere data dalla mancanza di spettatori e non mi sono nemmeno avvicinata al suo modo di parlare, figuriamoci al suo modo di pensare.
Comunque ho voluto provare a tutti i costi perché è il mio personaggio preferito della serie con distacco e il prompt mi ha dato un po' di coraggio per provarci almeno.
Allora prima di augurarvi buona lettura, il punto di vista è quello di Mycroft e io non penso per niente che lui sia così inutile/dannoso a Sherlock, due ho anche un'opinione più bassa del bene che John farebbe a Sherlock. Come detto quello nella storia non è il mio punto di vista.
Poi "ma chiaramente sono agito." è una citazione a un'articolo esilarante dove un giudiche riconosce che una donna è posseduta :'D "chiaramente ella è agita" AHAHAH e il pezzo dove Mycroft rimpiange quanto poteva controllare Euros rimanda volontariamente a Silente che ricorda quando poteva controllare Voldemort incendiandogli l'armadio.

Ecco, buona lettura!




La stanza è vuota.

Ed ecco... ci siamo.

Sapevo che questa sarebbe stata la fine che mi aspettava da quando il gioco è iniziato.

Lei ha preso per mano il mio caro fratello e lo ha condotto fin qui, come quando erano bambini e lei lo portava sull'orlo del precipizio per spaventarlo.

"Sorella, non che abbia intenzione di lamentarmi, ma questa stanza è vuota, hai finito le idee?"

Sherlock non se ne rende ancora conto ovviamente, come non si accorgeva del precipizio prima di vederlo coi suoi occhi, anche se seguivano sempre lo stesso percorso.

"Non è vuota, Sherlock. Hai ancora la pistola, non è vero?"

E' esattamente come pensavo.

Immagino che ci sia anche della vendetta nei confronti del sottoscritto.

"Ti avevo detto che ti sarebbe servita, perché solo due di voi possono giocare il prossimo livello."

Farmi uccidere dalla persona a cui tengo di più al mondo: il mio caro fratello. Dopotutto mi sono occupato personalmente di tenerla segregata, lontano dal suo giocattolo preferito. Deve odiarmi immensamente. Non mi pento di ciò.

"Solo due di voi possono andare avanti. La scelta è tua. E' tempo di prendere una posizione definitiva. Di chi avrai più bisogno – John o Mycroft?"

Naturalmente Sherlock sceglierà John. Sceglie sempre John Watson. Non che mi lamenti, quella tra lui e il dottor Watson è un'unione di anime. Non credo nel destino ma se ne esistesse quello di mio fratello sarebbe condividere la propria vita con il suo amico.

" E' un round a eliminazione. Scegli uno e uccidi l'altro. Devi scegliere tra famiglia e amicizia. Mycroft o John Watson?"

Per mio fratello, John si può forse definire amico? Forse è più appropriato anima gemella. Non me ne lamento, io sono solo suo fratello, non mi ha scelto per la vita, è il caso ad imporre i legami di sangue, Coniunctio animi maxima est cognatio - L'unione delle anime è più grande di ogni parentela.
Sono solo il suo fratello, oltretutto un misero esempio di fratello. Quando il suo piccolo amico Victor è affogato, anche Sherlock ha iniziato ad affogare e tutto ciò che sono riuscito a fare è stato essere un testimone. Sherlock è come una statua di cristallo per complessità e fragilità e ho impiegato tutti i miei poteri per sorvegliarlo, temendo che potesse rompersi appena distoglievo lo sguardo ma la verità è che si è rotto più e più volte sotto i miei occhi e tutto ciò di cui sono stato capace è stare a guardare. Ero con lui e lo guardavo mentre agonizzava in preda alle droghe, leggevo l'elenco di sostanze che assumeva senza avere la minima influenza sul prevenirlo, lo fissavo mentre diventava sempre più magro per i digiuni, mentre si faceva risucchiare dall'oscurità dei suoi casi, ascoltavo di nascosto le sue conversazioni in cui non si vergognava di mostrare quanto avesse superato il limite, ho pagato i suoi conoscenti per farmi aggiornare sulle sue abitudini autodistruttive, l'ho visto diventare un assassino. Sono in grado di controllare l'Inghilterra ma non ho mai avuto la minima capacità di evitare una qualsiasi sofferenza a una sola persona, mio fratello. Quando ho provato a fare qualcosa, l'ho solo distrutto ulteriormente, quando provavo ad afferrare la statua di cristallo per fermarne la caduta creavo soltanto nuove crepe. Amare Sherlock è sempre stato completamente inutile, tenerci non è un vantaggio se ami qualcuno che sta morendo e sei inadeguato a salvarlo. Credo anzi di averlo danneggiato grandemente, non è un segreto di quanto io sia incapace di mostrare e dare affetto e in gioventù l'ho visto spesso soffrire perché era convinto che lo disprezzassi. Questo naturalmente, prima che cessasse di amarmi. Ora non gli importa più. La mia efficacia nel prendermi cura di lui è sempre stata nulla, la mia inadeguatezza è tanto disperatamente evidente a me stesso che ho sempre preferito sperare che qualcun altro lo salvasse. Ed è successo. John Watson lo ha salvato. John Watson è in grado di afferrare la statua di cristallo senza espandere le sue crepe. E' in grado di portarla in spalla. E' in grado di nuotare nell'acqua gelida che circonda la nostra famiglia per prendere mio fratello per i capelli e tenerlo fuori dall'acqua. Quando ho visto il dottor Watson sapevo che avrebbe distrutto mio fratello o lo avrebbe salvato. Ci sono volte in cui che gli desse il colpo di grazia, ma la verità è che John Watson è in grado di prendersi cura di lui, anzi lo ha reso un uomo in grado di prendersi cura di se stesso e delle persone a cui tiene. Se ha John al suo fianco, Sherlock si prende cura di se stesso.

"Tic Tac! Tic Tac! Tic Tac! Tic Tac! Tic Tac! Tic Tac!"

James Moriarty sta scandendo i miei ultimi istanti di vita e non posso più sottrarmi alla verità che Sherlock sceglierà di uccidermi e che non farò niente per impedirlo.

La paura prende il controllo di me. Ho sempre controllato ogni mia emozione, eppure nell'ultima partita della mia vita non riesco ad agire su di esse, ma chiaramente sono agito.

"Euros!"

Quando eravamo bambini bastava che urlassi per imporre la mia autorità e farle smettere di torturare Sherlock.

"Basta!"

"Non ancora, suppongo."

Sorride deridendomi: il mio tentativo le risulta ridicolo.

I tempi in cui potevo fermarla con le mie parole sono lontani, i tempi in cui ero ancora il suo fratello maggiore. Oh, quanto li rimpiango.

"Solo tra un po'. Ricordate, c'è un aereo nel cielo e non atterrerà."

E così è finita.

Va bene, se devo morire sapendo che John Watson sarà accanto a mio fratello, lo faccio volentieri. Ho tanti rimorsi e tanti rimpianti, ma nessuno di essi troverebbe una soluzione se vivessi un poco più a lungo. Soprattutto non voglio rivedere Sherlock com'era senza il suo John Watson, la morte è un futuro più dolce.

Posso solo fare un'ultima cosa con i pochi minuti che mi rimangono. Sherlock non avrà dubbi sulla scelta, ma è un brav'uomo in fondo. Lo nega con tutto se stesso, come se si vergognasse di avere un cuore, ma so da fonte certa che è più cuore che cervello. Mi ucciderà ma uccidere suo fratello non lo lascerà indenne, potrebbe trascinarlo a fondo: non penso gli siano rimasti sentimenti per me dopo tutto quello che gli ho fatto e che soprattutto che non ho fatto ma resta una brava persona, non rischierei mai che il mio ultimo atto in questa vita sia spezzarlo. Non aiuterò Euros ad affogarlo come ha fatto con Victor.

Mi accorgo che ho il viso tra le mani ma le abbasso. Devo prepararmi all'ultimo atto, la postura deve essere giusta.

"Beh?" scandisco con una sicurezza perfettamente costruita.

Ma ho ancora tempo e posso rendergli la mia morte indolore. Posso fare in modo che non si penta di quello che è costretto a fare. Posso anzi fare in modo che sia un piacere per lui.

"Beh cosa?" ribatte Sherlock.

Povero fratello mio, come sempre non vede il precipizio oltre il suo prossimo passo.

Dopotutto ho sempre amato recitare. In un'altra vita sarei diventato un attore.

"Non ne discuteremo seriamente, no? Mi dispiace, dottor Watson, sei un uomo valido sotto diversi aspetti"

Non ho desideri particolari, soltanto non voglio che il mio cervello vada sprecato. L'ho promesso alla Royal Society e non ho intenzione di tradire la mia parola. Quando arriverà il momento, dirò a Sherlock di spararmi al cuore, beh a quel poco che c'è.

"Digli addio e sparagli. SPARAGLI!"

Dovrò fare molto di meglio per convincere Sherlock a uccidermi con piacere, ma credo che questo sia alla portata delle mie capacità.
Prenditi cura di mio fratello, dottor Watson. Per favore.

 

   
 
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