Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: lillixsana    18/04/2017    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
Fissando il nome scritto in grassetto sul campanello feci un sorriso amaro, quella casa, era la rappresentazione simbolica della mia rinascita. Non ero scappata, semplicemente ero pronta a voltare pagina...
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8

 

Un minuto solo, uno soltanto!

 

 

 

 

 

Vidi il sorteggiato raggiungermi con un sorrisetto strano sul volto. Dietro di lui il suo amico Miroku, se non ricordavo male, aveva ben intercettato con lo sguardo la mia amica Sango, mentre Ayame non aveva scelto nessuno dei tizi dello speed, ma si stava concentrando sul barman, che sicuro di sé mixava ogni genere di cocktail.

 

 

-e quindi, hai scelto me-

 

 

-ho scelto te-

 

 

-e a cosa devo l'onore?-

 

 

-al fatto che, nonostante tu sia il mio capo e già ci conoscevamo, restavi il tizio più interessante che si fosse seduto di fronte a me-

 

 

-accidenti, se avessi saputo che stavi per fare un'ammissione di questo genere t'avrei registrato!-

 

 

-falla finita scemo!- esordii dandogli un buffetto sulla spalla.

 

 

-ah, in ogni caso- disse strattonando per un braccio il suo amico, che era totalmente concentrato su Sango- lui è Miroku! Miroku, Kagome...-

 

 

-molto piacere- dissi tendendogli la mano destra, che lui afferrò con vigore.

 

 

-piacere mio Kagome!-

 

 

-che prendete da bere ragazze?-

 

 

-per me un Mohito, grazie- esordì Sango.

 

 

Io invece, dopo un primo momento di riflessione, scelsi una Piña Colada.

 

 

Ayame non era più dei nostri, impegnata com'era a fare gli occhi dolci al barman. Dopo una veloce presentazione con Miroku, aveva ripreso la sua postazione, continuando la sua ricerca di attenzioni.

 

 

-allora Kagome, lavori anche tu per il nostro presidente qui?!- disse sorridendo divertito e indicando con il pollice Inuyasha.

 

 

-così sembra- dissi guardandolo io ammiccante.

 

 

-beh, devo dire che, riempi il tuo ufficio sempre di belle presenze amico mio! -

 

 

io e Sango ridemmo all'unisono.

 

 

-devo ammettere che ho un ottimo olfatto, per le donne di successo!-

 

 

stavo per dire la mia sulla sua affermazione, ma il mio cellulare iniziò a squillare, e avevo una suoneria tutt'altro che bassa. Quando presi il mostro elettronico, sul display, lessi distintamente il nome di mia sorella, di riflesso sorrisi felice.

 

 

-scusate, mi assento per qualche minuto- esordii congedandomi all'esterno del locale.

 

 

-Kikyo, super sister!-

 

 

-wow, quanto buon umore Memè, a cosa si deve ?-

 

 

-mah, nulla in particolare in realtà!-

 

 

-sicura? Non me la racconti giusta...-

 

 

-no, sul serio. Non c'è nulla che mi rende particolarmente felice... sono solo stata contenta di guardare il cellulare, e vedere il tuo nome-

 

 

-sei sicura di non avere la febbre sorellina? Mi preoccupi con tutta questa dolceria!-

 

 

-dai, scema! Piuttosto, mi chiedo cosa spinga la mia cara sorellona a chiamarmi a quest'ora... è successo qualcosa?-

 

 

-n...no, si insomma volevo sentirti-

 

 

quel filo di esitazione nella sua voce, non mi convinse minimamente.

 

-Ky, sai bene che non sei molto brava a dire bugie, vero? Forza che succede, devo preoccuparmi?-

 

 

-ok, vuoi prima la notizia buona, o quella meno buona?-

 

 

-prima la buona, altrimenti rischio di non entusiasmarmi-

 

 

-mi sposo!-

 

 

-ti sposi?- chiesi perplessa.

 

 

-si, mi sposo... Naraku mi ha chiesto di sposarlo, e io ho... accettato.-

 

 

Trattenni per un attimo il respiro prima di parlare di nuovo.

 

 

-ti ha chiesto di... oh mio dio! Kikyo, ma questa è una notizia fantastica! Ma quando?! Come?! Cioè... avete deciso la data, quando te l'ha chiesto, perchè non me l'hai detto subito!-

 

 

-è successo tre giorni fa in realtà, e non te l'ho detto subito perchè... non sapevo cosa fare-

 

 

-hai dei dubbi Ky?! No, perché se li ha,i prendi scopa, paletta e buttali nel secchio della spazzatura più vicino!-

 

 

-no, no... che dubbi! Assolutamente no Memè...è solo che... sapevo che chiamandoti per questa notizia, avrei dovuto dirti anche altro-

 

 

-non mi dire, divento ufficialmente sia una cognata, che una zia?-

 

 

-no Kagome! Niente zia, niente figli per il momento!-

 

 

-peccato, ci speravo! Comunque... suppongo sia il momento della meno bella, forza spara-

 

 

-Hojo...-

 

 

sentii la gola seccarsi, al suono di quel nome

 

 

-si sposa anche lui-

 

 

-si... sposa, con ? Eri?-

 

 

-si...-

 

 

-ah, o...ok-

 

 

-e non è tutto... sai che nostra madre, e sua madre... negli anni che siete stati insieme sono diventate come sorelle...-

 

 

-non dirmelo Kikyo, ti prego!-

 

 

-se vuoi non lo dico...-

 

 

-non può aver fatto una cosa simile!-

 

 

-Kagome, non sapevo davvero cosa dirle. Ha insistito così tanto, e poi tutte le volte che vi siete sentite, tu hai fatto la parte di quella forte che era andata avanti con la sua vita, e lei ha insistito così tanto...-

 

 

disse sfinita mia sorella, concludendo il suo discorso.

 

 

-quindi, avrò l'onore di vedere la coppia di fidanzatini felici presenziare al tuo matrimonio. Solo perché nostra madre, non riesce, come del resto non ha mai fatto! A capire come potrei sentirmi io, bene, perfetto!-

 

 

-Kagghy, se vuoi io le parlo e le dico di giustificarsi in qualche modo!-

 

 

-no! Lascia stare, non cambierebbe comunque la situazione! Facciamolo! Voglio vedere la faccia con cui si presenteranno entrambi, e adesso scusami ma devo rientrare qui fuori si gela! Quando i bollenti spiriti si saranno freddati, parleremo del tuo matrimonio sorellina. Adesso l'enfasi è andata, scusami e buonanotte.-

 

 

dissi chiudendo poi la chiamata, senza nemmeno aspettare una risposta da mia sorella, e rientrai nel locale con una gran voglia di alcool!

 

 

-eccola qui, ti avevamo dato per dispersa-

 

 

-si, scusate, era una chiamata importante.-

 

 

vidi Sango avvicinarsi al mio orecchio

 

 

-tutto bene Ka? Hai una faccia...-

 

 

-si certo!- dissi liquidando la mia amica.

 

 

-barista! Un negroni-

 

 

-andiamo giù pesante, eh Kagome?-

 

 

Esordì Miroku alla mia richiesta, mentre Inuyasha mi guardava interrogativo.

Come potevo spiegare? Come! Non potevo ecco la realtà, allora tanto valeva ubriacarsi, magari per quella sera avrei annullato il vortice di pensieri nella mia testa.

Quando il mio negroni fece capolino sul bancone, lo buttai giù alla velocità della luce in tre sorsi.

 

 

-un'altro- aggiunsi poi.

 

 

-Kagome, non esagerare siamo qui per fare quattro chiacchiere tra amici, se ti ubriachi poi che gusto c'è?-

 

 

-amici? Inuyasha... tu sei il mio capo, non un mio amico.-

 

 

Dissi mentre tracannavo il secondo bicchiere di liquido... e accidenti se la gola bruciava.

 

 

-si, certo che ne dici di ballare un pò-

 

 

Mi piaceva ballare, si, avrei ballato con il mio aitante e giovane capo, in preda ai primi segni di ubriachezza.

 

 

-ok balliamo!-

 

 

lo presi per mano, trascinandolo al centro della sala, essendo un disco pub, lo spazio per muoversi non era molto; quindi chi come noi aveva voglia di fare due salti, si trovava invece imbottigliato tra la folla riuscendo a malapena a muovere i piedi.

Inuyasha mi avvicinò di più, per farmi evitare una gomitata in pieno volto... non ero mai stata così vicina a lui, il suo odore... l'alcool che avevo ingerito iniziava a farsi sentire, e in un momento di annebbiamento, iniziai a muovermi sulle note di una canzone dal ritmo latino... mi sentivo stranamente sicura di me, sensuale e provocante.

E volevo che anche lui, mi vedesse in quel modo, non so per quale motivo in particolare, ma so solo che volevo a tutti i costi essere desiderata.

Nella mia testa, mentre mi muovevo a tempo di musica facendo aderire il mio corpo a quello di inuyasha, si affollavano mille pensieri e mille parole, le informazioni ricevute in quella telefonata erano troppe... volevo dimenticare... dimenticare tutto, tutti, anche me stessa!

 

 

Mi sentii bloccare le spalle, e alzando gli occhi incrociai quelli severi di Inuyasha.

 

 

-ok, credo sia il momento di tornare a casa.-

 

 

-non ci voglio andare a casa, vacci tu- risposi piccata divincolandomi.

 

-Kagome, non è un consiglio, è un'imposizione. Non sei più nelle condizioni di restare qui-

 

 

-ma chi sei? Mio padre?-

 

 

-no, sono il tuo capo-

 

 

-mmm- mugolai guardandomi il polso, fingendo che ci fosse un orologio a scandire il tempo- scusi capo, credo che il mio orario lavorativo sia terminato più o meno... cinque ore fa!-

 

 

-falla finita andiamo-

 

 

Esordì prendendomi per un polso, faceva anche un po' male... mi portò di fronte a Sango, e le chiese se lei sarebbe rientrata con me, o se doveva accompagnarmi lui.

 

 

-Kagome tesoro vuoi che andiamo a casa?-

 

 

aveva un'espressione amareggiata, no, per quella sera non avrei distrutto la vita di altre persone. Mi stava riuscendo già piuttosto bene con la mia... e quella di mia sorella.

 

 

-no Sango, prendo un taxi, tu stai pure qui con Miroku... vi state divertendo- dissi racimolando un briciolo di sobrietà, cercando di sembrare convincente.

 

 

-ma quale taxi, ti accompagno io tanto devo andare a casa-

 

La voce del mio sexy capo si insinuò nelle mie orecchie.

 

 

-bene- dissi io, prima di fiondarmi sul bancone a finire il mio negroni ormai semi annacquato dal ghiaccio sciolto.

 

 

Sentii subito un paio di braccia strattonarmi, e portarmi fuori quasi di peso,prima ancora di realizzare ciò che stava accadendo mi trovai seduta nella macchina con cui ero stata accompagnata poco tempo prima dal mio capo, e lo vidi poi fare capolino alla mia sinistra sedendosi e sbuffando.

 

 

-mi spiace di averti rovinato la serata, forse avrei dovuto scegliere il fotografo-

 

 

-si, e io l'estetista...-

 

 

-magari ti avrebbe fatto qualche giochetto, con gli oli essenziali-

 

 

-magari no-

 

 

-ma perchè siamo seduti in una macchina spenta se la festa è dentro?-

 

 

-perchè sto per accompagnarti a casa!-

 

 

-sei noioso, io mi stavo divertendo-

 

 

-dovresti contenere questo divertimento, sai?-

 

-dio, Inuyasha! Non sono solita divertirmi in questo modo, ma sta sera è andata così!-

 

 

-vuoi parlarne?-

 

 

-ti sembra che voglia parlarne?!-

 

 

-forza, ti accompagno a casa-

 

 

Vidi di sbieco la sua mano girare la chiave, e il rombo del motore che si preparava a partire... iniziai lentamente a sentirmi malissimo, la testa mi girava e le case che vedevo dal finestrino erano sfocate, informi... venni presa dall'ansia, nel momento in cui realizzai che avrei potuto vomitare nella bellissima e costosissima auto sportiva del mio capo. Così, senza pensarci due volte aprii il finestrino per cercare di reprimere il senso di nausea.

 

 

-chiudi quel coso, o ti verrà una polmonite-

 

 

-credimi è meglio di no.-

 

 

-vuoi che mi fermi?-

 

 

-no, quanto manca?-

 

 

-siamo quasi arrivati, cerca di guardare avanti e rilassarti-

 

 

-la fai facile tu!-

 

-sai, non sei mica l'unica sulla faccia della terra ad essersi mai ubriacata-

 

 

-non intendevo quello, ah... ma lascia stare-

 

 

Sentii il veicolo rallentare e successivamente fermarsi. Scesi in un secondo e mezzo e nascondendomi nella siepe di fianco a casa mia mi trovai a rimettere anche l'anima.

In un attimo venni raggiunta da Inuyasha che scansai in malo modo... con che faccia l'avrei guardato di nuovo a lavoro se avessi lasciato che il mio capo, mi tenesse i capelli mentre vomitavo i resti della mia stupidità.

Presi velocemente un fazzoletto dalla tasca, e mi asciugai la bocca. Era ovvio che il mio barcollare non era affatto incoraggiante, così d'un tratto mi sentii sollevare da terra.

 

 

-Inuyasha, mettimi giù!-

 

 

Dissi prendendo a pugni la dannatissima schiena piena di muscoli del mio capo... ah si, non mi portava di certo come una principessa, in verità sembravo più un sacco di patate.

 

 

-sta zitta, le chiavi di casa sono quelle con l'orsacchiotto viola?-

 

 

-innanzitutto è un coniglio, e non è viola è lilla! Brutto troglodita!-

 

 

-grazie andava bene lo stesso-

 

 

Disse infine, mettendomi giù, facendomi capitolare tra il suo corpo e la porta di casa mia.

 

-ciuf ciuf, capolinea signori viaggiatori siete pregati di scendere.-

 

 

-sei simpatico, davvero!-

 

 

-lo so, è una delle mie innumerevoli doti-

 

 

-e, tra queste innumerevoli doti per caso, riesci ad aprire anche le porte? Credo di dover fare un secondo round con i miei acidi gastrici-

 

 

Lo vidi sbarrare gli occhi, e togliere velocemente le mandate alla porta, per poi spalancarla.

 

 

Corsi in bagno con le mani sulla bocca, grazie al cielo la casa non era poi tanto grande, quindi lo raggiunsi prima di fare un casino sul pavimento.

 

 

Dopo aver nuovamente sputato fuori anche l'anima, ed essermi lavata i denti tornai verso la cucina... la scena che mi si presentò davanti aveva del comico e surreale insieme.

Inuyasha, di fronte ai fornelli intento a versare l'acqua del bollitore in una tazza, con dentro... cercai di annusare l'aria... ed era camomilla.

Mi avvicinai di sottecchi, avevo paura di... non so nemmeno io di cosa in realtà, ma volevo continuare a guardarlo fare quei gesti così spontanei.

Ricordai quando la mattina mettevo la sveglia dieci minuti prima per andare a preparare il caffe e i pancake a Hojo, non m'importava di aver perso dieci minuti di sonno, o che io facevo colazione solo con l'aranciata ogni mattina e quindi avrebbe potuto farlo lui per me ogni tanto, non m'importava perchè io vedevo un futuro, per me... per noi e lui aveva rovinato tutto... e ora avrebbe sposato Eri la mia migliore amica... e lei non aveva mai saputo fare i pancake! E io ero una stupida!

 

Sentii un improvviso bisogno di calore... e senza pensarci troppo, mi ritrovai a stringere le braccia attorno alla vita di Inuyasha... la vista iniziava ad essere appannata dalle lacrime, così nascosi il viso tra le sue scapole, dove già c'era l'alone del mio rossetto rimasto li dal nostro primo incontro scontro.

 

Lo sentii dapprima irrigidirsi sotto le mie mani, poi rilassarsi di nuovo... e continuare quello che stava facendo. Un minuto, avevo bisogno di un minuto soltanto.

 

 

 

 

 

 

 

Note Autrice...

 

allura, premessa... sono un po' amareggiata in quanto, sia al capitolo di novembre che al precedente non ho avuto molti pareri da chi legge. Anzi, nel precedente addirittura nemmeno uno... le recensioni ovviamente sono una cosa in più del sito, perchè anche io spesso e volentieri, mi limito semplicemente a leggere... ma dato che la stesura di questa storia essendo un idea di vecchia data mi sta dando non pochi grattacapi, perchè una storia appena nata ha mille idee mentre una ripresa a distanza di anni subisce il cambiamento insieme a chi la scrive... vorrei solo sapere, se vi fa piacere. Se vale la pena continuare o se è un'idea che ormai non incuriosisce più...

io fin quando avrò in mente il risultato finale scriverò e pubblicherò. Ma vi sarei immensamente grata se voleste darmi qualche consiglio o farmi qualche domanda se ci sono cose poco chiare :) scusate il poema... grazie.

 

 

Baci LillixSana

  
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