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Autore: samaelstoker    19/04/2017    0 recensioni
La tenda si chiuse svolazzando alle spalle di Gaius. Il ladro ancheggiò fino all'abbozzata scrivania, sedendovi sopra con naturalezza, ignorando il leggero cedimento che il legno ebbe sotto il suo peso, «E io che speravo potessimo divertirci un po',» si lamentò, rigirandosi il dolcetto fra le labbra.
[FE:A | Chrom/Gaius, hinted!Daraen/Palne]
[Scritta per l'iniziativa del 13-17/04 2017 del gruppo Facebook We are out for prompt]
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chrom, Gaius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[scritta per l'iniziativa del 13-18 del gruppo Facebook We are out for prompts, con il prompt Gaius/Chrom, "Non puoi vivere di soli dolci!" "E tu non puoi indossare solo abiti a una manica, Princi" "... Cosa?"]


A volte, i report di Daraen erano illeggibili. No, non era vero; lo erano ogni volta. L'abitudine dello stratega di fissare su carta ogni suo appunto o riflessione aveva non solo tramutato la sua calligrafia in pagine interminabili di scarabocchi, ma lo spingeva anche a scegliere come memorandum qualunque pezzo di carta o frammento di pergamena riuscisse a mettere le mani - e la penna - sopra. Ciò tramutava i resoconti di Daraen in disordinate manciate di carta straccia, spesso e volentieri strappati e inframezzati da annotazioni e riflessioni personali senza capo nè coda dello stratega.

Chrom si passò una mano fra i capelli e sospirò, perplesso, mentre separava dal plico di pagine macchiate (probabilmente Daraen aveva finito di annotare le sue ultime osservazioni quella mattina stessa, durante un'approssimativa colazione) quella che sembrava essere una bozza della lista di viveri per il successivo approvvigionamento. Bozza che, in tutta onestà, comprendeva una quantità discretamente eccessiva di carote.

Aveva decifrato circa la metà del foglio successivo quando un richiamo, «Ehi, Princi», distrasse Chrom dalla sua occupazione.

Aperta la tenda con nonchalance, Gaius sorrideva sornione con un lecca-lecca in bocca «Freddy è passato a porgere i suoi saluti, vedo,»

Chrom fece un sorriso mesto, riassettando alla meno peggio i fogli sul tavolo improvvisato «Non se n'è andato da molto, no»

«Mmh,»

La tenda si chiuse svolazzando alle spalle di Gaius. Il ladro ancheggiò fino all'abbozzata scrivania, sedendovi sopra con naturalezza, ignorando il leggero cedimento che il legno ebbe sotto il suo peso, «E io che speravo potessimo divertirci un po',» si lamentò, rigirandosi il dolcetto fra le labbra.

«Uh,» Chrom deglutì e si contorse sullo sgabello. Diede una rapida occhiata al lecca-lecca.

Gaius lo notò e rispose ammiccando, «Più tardi, allora» disse, facendo un sorriso sbilenco.

Chrom si affrettò ad annuire, nascondendo piuttosto impacciatamente come le sue guance si fossero appena tinte di rosso focalizzando l'attenzione sulle pergamene ancora in disordine.

Fu inutile. Che fosse la presenza di Gaius, appollaiato sulla scrivania come un grosso gatto viziato, intento a giocherellare con il lecca-lecca passandoselo fra le labbra e sulla lingua, mormorando una canzoncina udita in paese, o l'effettivo disinteresse che Chrom aveva verso quelle carte, la concentrazione era ormai un ricordo abbandonato ed i glifi di Daraen un intrico ancora più complesso.

«Dì al bell'innamorato di aggiungere qualcosa di dolce anche per me in mezzo a tutte queste carote,» Gaius stava esaminando con aria furba la lista che Chrom aveva messo da parte poco prima «qualche pasticcino, magari»

Chrom gli lanciò un'occhiata confusa. Gaius gli diede una leggera pacca sulla spalla, «Non dirmi che non te ne sei accorto!» rise.

«Non... no?» Chrom fece mente locale. A parte un ritrovato interesse per la cucina ed in particolare per gli stufati di verdura, dai disastrosi risultati, peraltro, Chrom non aveva notato nulla d'insolito nello stratega. «Comunque,» si schiarì la voce, indicando il lecca-lecca che Gaius stava ancora ostinatamente succhiando «non puoi vivere di soli dolci"

Gaius si portò una mano al petto, fingendo una ridicola espressione offesa, «E l'esercito non può vivere di carote, Princi! Come,» squadrò Chrom «tu non puoi indossare soltanto abiti con una sola manica»

Chrom aprì la bocca per poi richiuderla immediatamente. Rimase immobile per qualche secondo, colto alla sprovvista. «...cosa?» boccheggiò, dopo un paio di tentativi.

Gaius scoppio a ridere ed il lecca-lecca gli cadde dalla bocca. Quando tentò di raccoglierlo, ancora scosso dalle risa, per poco non scivolò giù dalla scrivania.

«Dea,» mormorò, quando si fu un poco ricomposto ed ebbe messo via il dolcetto in una delle tasche del proprio mantello - Chrom non sapeva se essere vagamente disgustato dal fatto che non l'avesse gettato via.

«Non importa, comunque,» Gaius si stese sulla superficie di legno, stiracchiandosi e facendo cadere gran parte delle carte che vi erano sopra, «potrei quasi dire che ti dona» aggiunse con una punta di malizia.

Chrom scosse la testa, ma accennò comunque un sorriso. Come Gaius lo imitò, stirando le labbra in un mezzo sorriso, Chrom si chinò a baciarlo. Sapeva di mirtillo.

«Adesso, Princi, sei tu l'unica dolcezza di cui ho bisogno,» mormorò Gaius contro la sua bocca.





post scriptum: è un po' stupida, ma nonostante tutto non mi dispiace. e mi fa piacere tornare a postare dopo tanto tempo, haha. non finivo qualcosa da coooosì taaaaaanto.
il titolo è un riferimento al fatto che Gaius si riferisca a Chrom come 'Blue' piuttosto che 'Princi' nella versione inglese del gioco.
spero che possa essere di vostro gradimento! al solito, ogni genere di feedback è apprezzato!
   
 
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