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Autore: Story_of_a_Joke    21/04/2017    0 recensioni
Lo sguardo è spento.
Osserva un punto vuoto nel camino.
Come se il fuoco fosse in grado di bruciare i dolori e le paure.
Il dolore è troppo forte.
E non finirà mai.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Batman, Joker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It never ends

 

La notte è luminosa a Gotham.

Tante piccole stelle invadono il cielo.

Nella casa, il fuoco scoppietta nel camino, riscaldando la stanza.

Dei fogli erano relegati tra di loro, sul tavolino.

Una penna, mossa da una mano terribilmente bianca, picchietta nervosamente sotto il foglio bianco sotto di lei, in attesa che l'inchiostro si depositi su di esso, insieme alle idee, ora del tutto assenti.

-I'm so tired of being here...-

Una voce rauca, a metà tra il femminile e il maschile, risuona nella stanza.

Il tono è stanco, malinconico. Ma è anche melodico. Come fosse una canzone...

O, forse, è proprio una canzone.

-Suppressed by all my childish fears...-

Lo sguardo è spento.

Osserva un punto vuoto nel camino.

Come se il fuoco fosse in grado di bruciare i dolori e le paure.

-And if you have to leave...-

La voce sì blocca.

Il tempo di deglutire e ripartire.

-I wish that you would just leave...-

Il tono è sempre più alto. E più doloroso.

Il fuoco nel camino continua a scoppiettare.

-Your presence still lingers here... and it won't leave me alone...!-

Silenzio.

Continuare fa troppo male.

E fa troppo male da quando lui se ne è andato, tre anni fa...

-You used to captivate me by your resonating light, now I'm bound by the life you left behind...-

Tre anni.

E il dolore è ancora qui.

Sempre più forte.

-Your face it haunts my once pleasant dreams.-

Un sospiro si leva nella stanza.

La penna viene posata senza interesse sul tavolino.

Una mano marmorea prende dolcemente la foto sul tavolino, mentre gli occhi verdi la osservano.

Un sorriso malinconico si crea sulle labbra rosse.

-Brucie...-

E' bastato un addio.

E' bastato l'addio di quello sguardo azzurro nella foto, per rendere l'uomo dai capelli verdi un cittadino modello.

Ha iniziato a curarsi, si è trovato una casa e anche un lavoro.

-Sai, Bruce... saresti orgolioso di me...- lo sguardo continua a fissare l'uomo nella foto, mentre le labbra sono tirate in un familiare sorriso.

Il gomito è appoggiato alla scrivania e la testa, leggermente inclinata, è sorretta dalla mano.

-Io, Joker, ho una casa, un lavoro... prendo le medicine... pago le spese regolarmente e non faccio casini...!-

Una risata si disperde nella sala.

Ma il sorriso si spegne presto.

-Ma non sono più lo stesso senza di te, Bruce. Joker non può vivere senza il suo Batman...-

Le labbra vengono delicatamente posate sul viso dell'uomo nella foto.

-... e il dolore è troppo forte...-

La foto viene rimessa al suo posto.

La voce torna a cantare quella triste melodia.

-Your voice it chased away all the sanity in me...!-

La sanità se ne era andata da molto tempo, ormai, da quella brillante mente.

-These wounds won't seem to heal...-

La voce riprende a cantare, dopo una breva pausa.

La penna è ancora lì, abbandonata sul tavolo di legno.

-This pain is just too real...-

Il foglio è ancora vuoto.

Il dolore è troppo grande.

La mente non riesce ad elaborare tutti i pensieri.

Sono troppi per poter essere incisi su un solo foglio.

-There's just too much that time can not erase...!-

Il tempo non può cancellare tutto quello che è successo.

Non può cancellare il loro odio.

Non può cancellare il loro amore.

-When you cried, I'd wipe away all of your tears...-

Una goccia di acqua salata scende lungo la guancia pallida.

Il sorriso è completamente spento.

-When you'd scream, I'd fight away all of your fears...-

Il tono sembra essere sempre più veloce, alto e addolorato.

Due mani bianche sono nascoste tra i ciuffi dei capelli verdi.

-And I held your hand through all of these years... but you still have all of me...-

Lo sguardo è fisso sulle fiamme nel camino.

I ricordi viaggiono nella mente.

-I've tried so hard to tell myself that you're gone...-

Le parole dette, tempo fa, risuonano nell'aria, come delle voci.

-But though you're still with me...-

Le dite stringono sempre di più i capelli.

Le voci non sembrano intenzionate a tacere.

-I've been alone all along!-

Un urlo melodico invade la stanza, mentre le lacrime scorrono velocemente lungo le guance.

Gli occhi sono lucidi.

I denti sono stretti e le labbra danno l'impressione che il loro proprietario sia vittima di un dolore attroce.

Lentamente, una mano va a recuperare la penna, mentre l'altra continua a nascondersi tra i capelli.

"Sono sempre stato solo..." l'inchiostro incide le parole sul foglio, molto lentamente.

"La tua voce ha cacciato via tutta la sanità in me..."

Le lettere, ad una ad una,si depositano cautamente sul foglio, un tempo bianco, accompagnate dal tono malinconico di quella voce stanca.

-These wounds won't seem to heal...-

"Queste ferite sembrano non guarire...".

-This pain is just too real...-

"Questo dolore è troppo reale...".

-There's just too much that time can not erase...-

"C'è semplicemente troppo che il tempo non può cancellare...".

La mano sinistra abbandona il suo nascondiglio tra i capelli verdi, per intrufolarsi nella tasca dei pantaloni, uscendone poi stretta ad un oggetto protetto da un manico viola.

-When you'd scream, I'd fight away all of your fears...-

"Quando hai pianto, ho asciugato tutte le tue lacrime...".

La mano destra continua a scrivere.

Il pollicce dell'altra mano giocerella con il manico del misterioso oggetto.

-I held your hand through all of these years...-

"Ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni...".

Una lacrima precipita dolorosamente sul foglio, bagnandolo leggermente.

-But you still have... all of me...-

"Ma tu hai ancora tutto di me...".

Tic, un piccolo pulsante viene schiacciato sul manico viola, rivelando un curioso arnese tagliente.

La penna viene nuovamente posata.

-Sono stato forte per molto tempo...-

La mano destra tira su la manica della camicia, per poi rubare l'utensile all'altra mano.

Il braccio è teso.

-Ho sperato per tanto tempo che il male che ho dentro se ne vadi...-

La lama metallica si avvicina sempre di più al braccio.

Un sussulto di dolore, e la pelle pallida del braccio inizia a colorarsi di rosso.

-La speranza è l'ultima a morire...-

Il braccio è sempre meno bianco.

-...ma non per questo ha vita eterna.-

La mano tremante posa l'arnese sul tavolino.

Un silenzio straziante regna nella stanza.

La testa si gira lentamente alla sua destra, mentre lo sguardo capta la presenza di un macabro oggetto metallico posto sul divano.

La mano si avvicina lentamente, afferrandolo.

Il braccio sinistro, che ormai ha detto addio alla sua carnagione pallida, viene disteso sul tavolino.

-"Lui e il suo amato non sono più uniti, ma lui gli vorrà bene per anni infiniti"... è una delle prime cose che ho scritto su tutti questi fogli.- una piccola risata interrompe il monologo -Ma mi sbagliavo. Perché noi ci riuniremo molto presto, mio caro.-

Un click proviene dall'oggetto metallico.

-Questo dolore è troppo, troppo forte...-

La luce creata nel fuoco del camino riflette sul muro l'ombra dell'arma, che sale sempre più di altezza.

-... e non finirà mai.-

La mano tiene la canna puntata alla tempia, tremando, mentre l'indice si posiziona vicino al grilletto.

-Sperò di trovarti ad aspettarmi, dall'altra parte.-

Lo sguardo osserva dolcemente la foto sul tavolino.

-Ci vediamo presto, mio caro.-

Un corvo, che se ne stava sul terrazzo, al forte boato, pensa bene di volare via.

 

 

When you cried, I'd wipe away all of your tears

When you'd scream, I'd fight away all of your fears

And I held your hand through all of these years

But you still have all of me

 

 

Gotham si sveglia. Cede dolcemente ai primi raggi dell'alba.

L'aria è ancora riscaldata in casa.

Tum, una penna cade ai piedi del divano, risuonando rumorosamente nella stanza.

Una pistola è stretta nel pugno di una mano incredibilmente bianca, violentemente appoggiata sul divano.

Un foglio, inciso con parole di una canzone e bagnato da una goccia di acqua salata, è adagiato sul tavolino.

Un coltello a serramanico è posato sullo stesso tavolo, sporcandolo di rosso, dandogli una purezza innaturale.

Le lettere sono sempre lì, in agguato di ombre che arrivino a leggere le loro parole.

La figura nella fotografia sembra osservare tristemente la scena.

"It nevere ends", questa è la scritta incisa con un macabro inchiostro rosso su un braccio alquanto pallido.

Plic, dice una goccia color rubino, e scende discreta lungo un ciuffo verde, per poi cadere sulla camicia e scivolare lentamente sul braccio, raggiungendo le sue simili.

Non c'è nessun fuoco scoppiettante, nel camino.

 

 

FINE

 
   
 
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