Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: BlackenedAngel94    30/04/2017    1 recensioni
Dopo tutto, è cresciuto senza di me, credendo di essere un ragazzo come ogni altro...
Non so come reagirà quando lo scoprirà, non so se saprà mai quanto lo amo, quanto ho sofferto non avendolo avuto al mio fianco...e quanto vorrei poterlo stringere tra le mie braccia...ma una cosa la so, ed è certa...saprà che io suo padre ci saremo sempre.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno come ogni altro nella cittadella di Oren.
Clima solitamente mite, nessun evento particolare.
Il paesaggio presenta un ampio e suggestivo lago, il cui velo d’acqua al mattino è accarezzato dai raggi del sole e di notte, rispecchia appieno la luminosità della luna.
Gli alberi di abete sparpagliati in riva al lago, ospitano numerose specie di uccelli e roditori e, gli abitanti, convivono armoniosamente con la natura.
Oren, inoltre, è nota per essere la più piccola frazione boschiva nella vasta regione di Phinix.
Le persone locali sono sempre molto allegre e cordiali con chiunque, essendo in pochi ad abitare il luogo, per molti era facile conoscersi a vicenda.
La vita era prevalentemente serena e Nero era abituato a trascorrerla in tal modo.
Il ragazzo non aveva molti amici nei dintorni...il più delle volte preferiva starsene da solo.
Era un tipo abbastanza timido e introverso, ma anche indifferente all’idea di fare nuove conoscenze.
A causa di questa sua caratteristica, però, veniva spesso escluso e trattato con freddezza da molti suoi coetanei.
Rimanendo orfano sin dalla tenera età, a prendersi cura del giovane era il nonno, il quale, essendo abbastanza anziano, era costretto ad assumere dei farmaci per mantenersi in salute.  
Con il passare degli anni, Nero provvedeva sempre a più faccende domestiche, data la crescente debolezza del nonno.
Doveva contare solo su se stesso per molte cose, e tutto ciò era alquanto triste e stancante per un ragazzo della sua età.
Quella mattina, come al solito, Nero si era svegliato tardi e, a scuola, in molti lo prendevano in giro per questa abitudine: (ore 08:40)
> Eccolo! Ahaha <
> Wow! Avevo puntato sulle 08: 45! <
> Ahhhh, Buongiorno! Ahaha (con tono pungente e infantile) <
Nero era abbastanza infastidito dall'atteggiamento dei compagni, ma di solito si limitava all’indifferenza.
Il suo posto era al primo banco, vicino ad una ragazza carina e dolce di nome Levi.
> Buongiorno, dormiglione < (sorrideva lei)
> Giorno… < (con sguardo annoiato da parte di lui)
Levi era l’unica in grado di “empatizzare” il suo stato e comprendere il perché dei suoi atteggiamenti…ed era l’unica a cui Nero teneva.
I due erano abbastanza legati l'un l'altra. Ogni tanto si aiutavano a vicenda nei compiti, condividevano i libri, la strada di ritorno verso casa.
A volte capitava anche che, dopo la scuola, decidessero di pranzare insieme al piccolo ristorante locale, che affacciava proprio sul lago.
Levi era la figlia del proprietario, quindi spesso veniva offerto il dolce a fine pasto. Intanto il simpatico cameriere che lo serviva, conoscendo entrambi, si divertiva a definirli “piccioncini” e a mettere una rosa al centrotavola prima di servire i pasti.
I due si imbarazzavano facilmente sentendo queste parole e Nero, per ricambiare la simpatia, gli faceva credere di avere sporco il grembiule o di aver lasciato la radio accesa nella sua macchina prima di entrare.
A volte ci cascava proprio come un pollo e, i due, se la ridevano abbondantemente.
Stavano proprio bene insieme, era come se si colmassero a vicenda.
Verso sera, scelsero di andare a sdraiarsi su una prateria adiacente alla riva del lago, che era l’ideale per starsene in santa pace e godere della pienezza del cielo in tranquillità.
> Come sei stata oggi? <
> Bene, anche se ora sono un po’ stanca... <
> Vuoi che ti prenda un caffè? <
> Ahaha, perché no! Se non fosse per il fatto che siamo minori… <
> Già…chissà cosa accadrebbe se qualcuno venisse a sapere che bevo birra di nascosto...OPS! <
> Ahahahaha, Scemo, ecco perché fai spesso tardi la mattina a scuola! <
> No, è colpa della sveglia, forse ci è andato a finire qualche goccio sopra… <
> Ahahaha < risero e sospirarono entrambi.
> Questa notte il cielo è meraviglioso, non trovi Levi? <
> Già…le stelle sono molto chiare <
> Adoro queste serate, vorrei trascorrerle tutte così <
> A chi lo dici… <
Dopo essere stati ad osservare il cielo e a chiacchierare, Levi disse con sguardo insofferente:
> Si è fatto tardi…vado altrimenti mio padre mi fa per l’ennesima volta la solita ramanzina <
> Vuoi che ti accompagni? < domandò Nero
> Se per te va bene… < rispose Levi
-Dopo essere giunti sotto casa sua:
> Allora grazie per avermi accompagnata, Nero <
> Di nulla…<
> Oggi sono stata…bene…insieme a te <
> Grazie...anch’io… i-insieme a te <
Entrambi arrossirono e si salutarono timidamente:
> Allora a domani, Nero <
> Già...<
E Nero gesticolò con la mano per salutarla.
Durante il tragitto per il ritorno, però, Nero notò un anziana signora, mai vista prima, vestita elegantemente di bianco e con un bastone in legno... intagliato in modo particolare.
Sembrava stesse cercando qualcosa e non appena Nero si avvicinò, gli chiese:
> Scusa, Giovanotto, mi daresti una mano a cercare il mio anello? <
> Le è caduto qui vicino? <
> Si, sarà qui a terra, da qualche parte <
> Va bend, la aiuterò a cercare <
> grazie, tesoro, sarò anziana ma delle volte sono proprio una sbadata, eheheh <
Nero sorrise e aiutò ka signora a cercare l’anello.
Dopo una decina di minuti, sbirciando vicino un cespuglio, notò un oggetto luccicante. Avendolo raccolto, realizzò che era un anello, ma dall’aspetto molto particolare.
Si girò per restituirlo alla signora, ma quest’ultima scomparve all’improvviso.
Nero si guardò attorno e perlustrò il territorio, ma la anziana donna era scomparsa.
Confuso da quanto accaduto, il ragazzo fece ritorno a casa e andò subito in camera sua per osservare l’anello.
Esso era completamente composto di un minerale simile al diamante, ma leggermente più azzurro. Sulla superfice presentava delle scritte, ma non appartenenti ad una lingua conosciuta.
Nero pensò che probabilmente si trattasse solo di segni incisi senza alcun significato, ma non riusciva ugualmente a spiegarsi l’improvvisa scomparsa della vecchia.
Tra ipotesi e ricerche, però, non trova conclusioni e, stanco di pensarci, andò al letto.
> Che palle, ci mancava solo questa… Dio solo sa se domani vedrò anche un unicorno… <
Disse per alleggerire la situazione, che si presentava strana ed...inquietante.
Trascorsa mezz’ora a voltarsi e rigirarsi, Nero si addormentò.
Durante la notte, l’anello iniziò ad emettere un lieve bagliore, mentre il ragazzo, immerso nel sonno, iniziò a sudorare e a palpitare.
Si agitava tra le lenzuola, sognando di sprofondare in un vuoto soffocante.
Dopo un po’, il vuoto iniziò a ridursi, mentre l'anello intensificava il suo bagliore.
Improvvisamente, si costruì uno scenario totalmente in bianco, raffigurante una donna con un neonato fra le braccia.
Nero, senziente in quel momento, decise di incamminarsi verso di loro.
Come appena giunse vicino, scomparirono entrambi e lo scenario cambiò immediatamente, mostrando il lago di Oren e la natura che lo circonda, irradiata dai raggi del sole.
Qualche minuto dopo, ricomparve la donna nel medesimo scenario, ma questa volta, c’era solo lei, seduta per terra, da quel che sembrava, in lacrime.
Dopo alcuni istanti e tentativi di Nero di avvicinarsi, la donna si smaterializzò nuovamente.
Al suo posto, comparve l’amica di Nero, Levi, impiedi di fronte al lago.
> Levi…? <
Nero, ancora più teso, tentò di avvicinarsi. La ragazza si voltò sorridendogli.
Nero si fermò, e a sua volta le sorrise.
>Levi...<
Ma a quel punto, il vuoto ricomparve, distorcendo brutalmente lo scenario.
> LEVI!! <
Urlò Nero, tentando di avvicinarsi protendendole la mano.
I due correvano l’uno verso l’altra, ma anziché avvicinarsi, la distanza tra loro aumentava. Il vuoto, propagandosi sempre di più, divorava ogni cosa gli si anteponesse.
Ogni tentativo da parte di Nero di avvicinarsi alla sua amica era inutile...il vuoto era troppo fulmineo.
Il lago non c’era più, la luce del sole non si vedeva più, e la mano protesa di Levi, fu l’ultima cosa che Nero riuscì a vedere.
> LEVIIII!! <
Nero sprofondò nuovamente nelle tenebre e, a quel punto, avvolto appieno dall’oscurità, si svegliò di sobbalzo con l’affanno e il cuore a mille.
(Ore: 06:00)

Fine Capitolo 1

INFO:

Descrizione dei personaggi:
Nero: 16 anni
Altezza: 1,75 ; Peso: 63 Kg ; Corporatura: magra ; Carnagione: chiara ; Capelli: medi, neri.
Levi: 16 anni
Altezza: 1,70 ; Peso: 55 Kg ; Corporatura: Fragile ; Carnagione: chiara ; Capelli: Lunghi, castano chiaro
 
   
 
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