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Autore: lclementi2    09/05/2017    4 recensioni
Un personaggio non troppo raccomandabile di nome Spago e la sua passione sfrenata per il suo cantante preferito, ovvero il grandissimo G.M. Shark. Buona lettura e buon divertimento.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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PER MARI E PER MONTI
 
G.M. Shark, un nome e un sussulto che scuote le stesse fondamenta degli inferi, oltre ad essere lui stesso un rocker infinitamente travolgente. Un nome che sprigiona un’irresistibile carica elettrica, proprio come le sue canzoni più gettonate; non semplici canzoni, ma perle incancellabili dalla leggenda del rock, come ‘Kalcare Dannato’ e ‘Occhio allo Sporko’, che hanno irrimediabilmente lasciato il segno, sia nel suo precedente passato di casalingo, sia e soprattutto nel cuore del suo fan più accanito, Spago Dalpiatto.
Per Spago, niente è più importante del suo cantante rock preferito, nemmeno la sua assicurazione auto, vista l’assoluta non curanza con cui conduce la propria vettura verso l’ignoto.
L’incorreggibile vizio di Spago si manifesta puntuale tutte le mattine, non appena uscito dal garage, quando il Mr Hyde nascosto dentro di lui si mette in moto, accende l’autoradio a tutto volume e, ascoltando tutte le dodici tracce dell’ultimo album di G.M. Shark, comincia a guidare ‘sportivo’, ma senza averne i riflessi, cantando a squarciagola per tutto il tragitto e muovendo su e giù la testa, per seguire il tempo delle canzoni. Inutile sottolineare che, di contrasto al movimento ritmico della sua testa, appaiono spesso e volentieri ben diversi e minacciosi movimenti di mani che, dall’esterno, invitano il povero Spago ad uscire immediatamente dall’auto. Nella migliore delle ipotesi, si tratta della medesima volante della polizia locale, che lui stesso ripetutamente ‘finanzia’; nella peggiore, invece, dei consueti automobilisti che Spago persiste a tamponare tutti i giorni, alla stessa ora e sempre nei pressi dello stesso semaforo, quello prima di girare verso i parcheggi dell’ufficio. Ma per uno come Spago, questi sono solo dettagli, bazzecole su cui si può con leggerezza passare sopra, come i cerotti sulle botte ricevute; o come il vero nome di G.M. Shark, ovvero Gian Mariolino Squalo, che solo grazie all’inglese, è riuscito a rendere meno basso il proprio livello di autostima.
Ed è così, che ogni mega concerto di G.M. Shark, è sempre un’occasione per pogare e portarsi il più possibile sotto al palco, mentre per il famoso cantante è sempre un’occasione per ritrovarsi le scarpe slacciate. Una passione che viaggia per mari e per monti, alla pari dell’eterno pericolo che si porta dietro; lo sanno bene i proprietari dell’enorme locale che ha ospitato uno degli ultimi concerti, in tutti i sensi, della celebre rock star. Era la famosa tragica serata, alla fine della quale si contavano 1 ferito lieve, 1 ferito meno lieve e un ferito estremamente grave….ma in tutti e tre i casi ci si riferiva alla stessa persona, Spago Dalpiatto, su cui, a seconda di quanti lo calpestavano, si aggiornava in automatico il suo stato di salute fisica. La colpa, a suo dire, sarebbe stata di quell’incredibile canzone, ascoltata verso la chiusura del grande concerto, che avrebbe abbassato e di brutto, la sua già fragile soglia del buon senso, facendogli perdere anche l’equilibrio.
Secondo i giornali, però, i fatti si sarebbero svolti in modo leggermente diverso; la colpa sarebbe stata infatti di quell’incredibile caz…ehm, ….canzone di Spago che, preso dalla foga, dall’adrenalina e, neanche a dirlo, dal suo immancabile smartphone, stava cercando a tutti i costi di farsi un selfie con G.M. Shark, ma naturalmente nel momento più proibitivo, ovvero durante l’ultima canzone e mentre la rockstar aveva iniziato con estrema veemenza a stringere mani e battere il cinque ai fan più accaniti, accalcati come Spago tutti sotto il palco. Inevitabile, quindi, che al posto di ricevere un musicale ‘cinque’, il povero Spago ha finito col ricevere una sonora ‘cinquina’, che gli ha fatto volare lo smartphone fino a 10 metri di distanza, proprio nel mezzo della calca più furibonda. Senza pensarci, il nostro beniamino si è letteralmente tuffato per terra, nell’estremo tentativo di recuperarlo, rimediando ben 98 scarpate su schiena e fondo schiena; solo 5, però, quelle rimediate in testa. Questo il drammatico responso fino all’uscita dal locale. Nei cinque minuti successivi, invece, il malconcio Spago si era reso conto che lo smartphone tanto faticosamente recuperato….non era il suo; quindi nel tentativo di rientrare nel locale e nella calca, il conto dei danni è poi fatalmente salito. Il totale è stato da rekord….250 scarpate ricevute ed uno smartphone irrimediabilmente perduto!. Alla fine di quella indimenticabile serata, il nostro beniamino aveva imparato una lezione fondamentale; ovvero che nella vita bisogna stare molto attenti, se non si vuole finire come un cortissimo spago, da sdraiato comodamente su un piatto, a sommerso in una bollente pentola, strapiena di lunghissimi spaghetti.
 
 
 
 
DAL QUARTIER GENERALE:
Ciao a tutti, primo esperimento di ONE SHOT comica che, promesso, qualora non deve piacervi, provvederò ad eliminare senza indugi.
Una doverosa segnalazione sul nome del protagonista: il nome Spago è inteso bonariamente come lo spaghetto da mettere in pentola insieme agli altri, al fine di una gustosa mangiata coi fiocchi-
Grazie a tutti coloro che leggeranno e sapranno consigliarmi eventuali, ma indispensabili miglioramenti.
Un abbraccio
 
Luca     
 
   
 
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