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Autore: LaViaggiatrice    12/05/2017    3 recensioni
Ora che il Tiranno è stato sconfitto, Nihal e Sennar partiranno per le Terre Ignote. Ma una notte, un sogno ricorda alla mezz'elfo che ha ancora qualcosa da fare. Ha ancora qualcuno da salutare
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nihal, Nuovo personaggio, Oarf, Sennar, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Una promessa è una promessa

Il Tiranno era stato sconfitto, e Nihal e Sennar avevano deciso di trasferirsi per un po’ di tempo a Salazar. Il motivo di questa scelta era ovvio; Nihal vi era cresciuta, tra il suono del maglio di Livon, le scorribande con gli amici, e sempre lì aveva conosciuto Sennar. La città era stata parzialmente ricostruita dagli abitanti e, sebbene non fosse più quella di un tempo, agli occhi della mezzelfo diventava la Salazar di quando era bambina, con i suoi vicoli e i suoi nascondigli. Quei ricordi, le fecero venire alla mente immagini che sperava aver seppellito nel profondo, ma che non avrebbe mai potuto dimenticare; Salazar invasa dai fammin, le urla degli abitanti, l'odore di morte e il corpo di suo padre. Rabbrividì. Sennar le strinse una mano, intuendo i suoi pensieri – Andiamo?- chiese dopo averle dato un bacio. Lei annuì e sorrise, incamminandosi appoggiata a lui
Non appena entrarono li accolse una folla di persone festanti; gli abitanti avevano organizzato una enorme festa in onore degli eroi che avevano salvato il Mondo Emerso. Nihal e Sennar festeggiarono bevendo e raccontando ai bambini delle loro avventure o mostrando la spada di cristallo nero che aveva ucciso Aster. I bambini giocavano e si rincorrevano, gridando cose come
– Io sono Nihal. guarda la mia spada!-                                                                                                                                                  
- No, io sono Nihal! La mia spada è più bella -                                                                                                                        
- Io sono Sennar!-                                                                                                        
- No, voglio essere io Sennar!                                                                                                  
- E io sono Ido!-.                                                                                                                      
Dormirono in una locanda. La mattina dopo decisero di visitare la casa di Livon. Quando entrò, la mezzelfo rimase un attimo immobile, e ricordò tutto come se fosse successo ieri: l’esercito del Tiranno che prendeva possesso della città, i fammin che abbattevano suo padre, le fiamme di Salazar. La fucina era uguale all’ultima volta in cui l’aveva vista; il maglio, l’incudine, le armi. Gli occhi le si fecero lucidi e due lacrime le rigarono le guance; Sennar la strinse forte senza parlare, quindi uscirono e andarono nella casa che avevano preparato loro.
Quella notte, Nihal fece un sogno molto vivido. Una casa, un bambino, una donna, lei allo specchio vestita con un abito lungo, i capelli fasciati in uno scialle. Poi, un bambino malato, lei che lo curava, una ciocca di capelli che usciva dallo scialle, delle voci terrorizzate - Strega!-. Dalle voci confuse sentii solo due parole: - Eleusi… Jona…-. Ad un tratto, si trovò davanti il viso rigato di lacrime di un bambino – Ti prometto che tornerò, e insieme al tuo papà ti insegnerò a spadaccinare.-.
La mattina dopo, Nihal si svegliò con quelle immagini nella testa. Sennar si stiracchiò e si girò verso di lei sorridendo – Buongiorno.-. Le prese il mento con le dita e le diede un bacio, poi la guardò negli occhi – Cos’hai?-. Lei ricambiò il bacio – Devo fare una cosa. Devo andare nella Terra del Sole.-. La guardò come fosse diventata scema – Cosa? Ma siamo appena arrivati! Cosa devi fare?-
- Devo andare da una persona.- si alzò e iniziò a preparare una borsa.
- E chi è?-
La ragazza si fermò un attimo – Qualcuno cui ho fatto una promessa.-.

Terra del Sole

Jona era affacciato alla finestra. Nonostante fossero passati due anni, si ricordava ancora di Nihal. Quando suo padre era tornato, aveva saputo che la mezzelfo aveva sconfitto il Tiranno. Con un sospiro, si disse che ormai era un’eroina, aveva probabilmente ben altro da fare, e non si sarebbe ricordata la promessa che gli aveva fatto. Sua madre lo raggiunse – Jona, che fai?-. Il bambino si riscosse – Mamma, secondo te Nihal tornerà mai?-. La donna rimase un attimo stupita. Anche lei ci pensava spesso ultimamente. Gli accarezzò la testa – Non lo so.-. In quel momento, un’ombra oscurò il sole. Poi di nuovo. Jona si affacciò, guardando stupefatto e un po’ impaurito la creatura che volteggiava sopra di loro. Oarf atterrò davanti alla casa. Una ragazza con i capelli blu vestita da guerriero e un ragazzo con i capelli rossi e con una tunica da mago scesero. Eleusi si mise una mano davanti alla bocca, gli occhi lucidi. Jona corse fuori – Nihal!-. La ragazza si chinò e lo abbracciò – Jona!-
- Sei tornata!-
- Te l’avevo promesso, ricordi? Una promessa è una promessa.- disse lei facendogli l’occhiolino. Eleusi uscì di casa. La ragazza si tirò su e sorrise – Ciao Eleusi.-. Si avvicinò e la abbracciò. La donna chiuse gli occhi
– Non ci posso credere…-. Guardò oltre le sue spalle e si ritrasse facendo una riverenza – Consigliere Sennar…-. Il ragazzo divenne del colore dei suoi capelli – Tranquilla, non servono queste formalità!-. Lei annuì – Come desiderate.-. Si passò una mano tra i capelli imbarazzato. Il bambino si avvicinò a lui curioso – Sei davvero Sennar il mago?-. Lui annuì e gli scompigliò i capelli – Si.-
– E puoi farmi vedere una magia?-
- Jona!- esclamò sua madre. Nihal le sorrise – Tranquilla, Sennar non vede l’ora di potersi vantare dei suoi incantesimi.-. Scoppiarono a ridere. Ad un tratto un uomo li raggiunse – Eleusi! Cosa…-. Quando riconobbe i due rimase scioccato, mentre Oarf lo guardava come a dire “Che hai da guardare? Mai visto una celebrità in vita tua?”. Jona gli corse incontro esultando – Papà! Adesso si che devi insegnarmi a spadaccinare! C’è anche Nihal!-. L’uomo fece un rapido inchino – Che cosa ci fate qui, se posso permettermi?-. La mezzelfo si fece avanti – Una volta, Eleusi mi ha ospitata a casa sua perché avevo salvato Jona. Lui stesso, mi ha fatto promettere di tornare. E io l’ho fatto.-. Era un uomo sulla quarantina, con capelli biondo scuro e occhi verdi, piuttosto grosso e alto. Eleusi lo presentò – Mio marito, Jorant.-. Non servirono altre presentazioni; Nihal e Sennar erano conosciuti ovunque. Il bambino si rivolse al padre – Allora? Mi insegnate?-. Jorant sospirò – Va bene, va bene.-.

Angolo Autrice
Spero che questa One Shot su Eleusi e Jona vi sia piaciuta! Mi sono sempre chiesta se sono tornati, ed ho pensato così la loro riunione. Il padre di Jona l'ho inventato al momento, e il nome è sparato a caso XD. Spero che recensiate!
   
 
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