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Autore: blu992    13/05/2017    5 recensioni
Una scelta che è sbagliata per uno, ma che ferisce entrambi in modi diversi.
Stiles urla di rabbia, urla di dolore. Derek tace per la paura, tace per il dolore.
[Parte DiscorsoDiretto] [Sterek] [HappyEnding]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Salve! Sì, sono ancora viva!
Non volevo tornare qui con una storia così angst, ma Nakia ha partorito questo prompt e dopo aver scritto le prime parole mi sono lasciata prendere la mano. Lei mi ha detto solo “voglio una super litigata, uno Stiles infuriato e un lieto fine. Niente parole come Sourvwolf o musone”… E beh, è venuto fuori ciò, spero di non deludere le tue aspettative…
Spero vi piaccia, buona lettura!
 
 



 
(Ore 00:02) Spero di trovarti al loft, perché se così non fosse, te lo riduco in cenere. SS
 

. Loft Hale
 
“Dove diavolo sei?! Derek Hale, dove sei?!”
“Ci sento ben-“
“Non guardarmi così, perché ho intenzione di vedere il sangue uscirti dalla bocca!”
“Mi hai dato un pu-“
“Due pugni! Tre!”
“Stil-“
“Cosa c’è? Un lupo non riesce a sopportare il dolore di un calcio nelle palle?”
“Smet-“
“E di due calci?! ALZA LA TESTA E GUARDAMI! Voglio che mi guardi mentre ti faccio il male che hai fatto a me!”
“Stiles, ti –“
“Cosa, eh? Mi stai già pregando?! Dici di essere un Alpha, poi preghi un umano?! REAGISCI SE HAI IL CORAGGIO!”
“N-“
“Non devi parlare! Non ti azzardare a parlare! Voglio sentire solo gemiti di dolore!”
“Perc-“
“Davvero mi stavi per chiedere perché? Non cercare di spostare la tua mano da sotto il mio piede! Vuoi sapere davvero perché, Derek?!”
“S-sì…”
“Cos’era questo rumore? Oh, forse ti ho rotto una falange? Per questo hai quella smorfia di dolore? Chissà cosa proveresti se ti rompessi entrambe le gambe, eh?!”
“Era l’unico mo-“
“Non. Devi. Parlare. Non vuoi sapere cosa si prova? Potresti chiedere al mio padre! MIO PADRE, QUELLO CHE HAI LANCIATO DAL SECONDO PIANO DI UN PALAZZO!”
“Era pe-“
“Oh, bravo, ecco le prime gocce di sangue. Sai a lui quante trasfusioni hanno fatto? DUE! Tu non puoi sputare solo quelle goccioline, non sarebbe giusto, no?”
“Stiles, lasciami sp-“
“HO DETTO NO! Sono appena tornato dall’ospedale, Derek, sono nervoso, arrabbiato, infuriato e tu devi farti picchiare, devi decisamente farti picchiare…”
“Oka-“
“Okay, mh? Quindi se ora ti trascino per i capelli me lo lasci fare? Così…?”
“…”
“Ti odio, Derek. Per colpa tua stavo perdendo l’unica persona che mi è rimasta, lo sai, vero? Sai che ho solo papà, ora, no?”
“Hai-“
“Scott? Lui dice che hai ragione, che hai le tue motivaz- non muoverti, mi devo sedere su di te per tenerti fermo?”
“Stiles…”
“Sì, è il mio nome. Quello che mi ha dato papà perché non riusciva a dire quello che aveva scelto mamma. Buffo come invece, quando si è svegliato poco fa, mi abbia chiamato con quello… Sì, non fare quella faccia, si è risvegliato. Ma lo sai cosa ha detto dopo avermi chiamato?! Lo vuoi sapere?!”
“…”
“ HA  DETTO PERDONA DEREK! Si è preoccupato per te, capisci? Tu che l’hai spinto da una finestra! Tu che non ci hai pensato due volte a cosa sarebbe potuto succedergli! Dovevi fare una sola cosa, Derek, una sola cosa ti avevo chiesto di fare e tu non l’hai fatta!”
“Non pote-“
“Certo che potevi.. Te l’avevo chiesto io! Non puoi fare quello che ti chiedo?!”
“…”
“Vedo che non parli, ora obbedisci, eh? Tu, l’Alpha che prende decisioni senza dar retta a nessuno, ora è docile e obbedisce! Potevi pensarci prima! Prima che ti prendessi…a schiaffi!”
“Ah…”
“Il rumore della mia mano che sbatte contro la tua guancia non è nemmeno lontanamente paragonabile al rumore sordo che ho sentito nel petto quando ho visto papà cadere… E lo sai perché ha fatto rumore, Derek?”
“…”
“RISPONDI!”
“Perché non-non te lo aspettavi da me?!”
“E lo sai perché non me lo aspettavo, Derek? GUARDAMI!”
“I-i capelli…”
“Te li tiro tutti, se non rispondi…”
“Perché mi a-AAAAAAAAAH!”
 

“Mi hai sempre esposto il tuo collo, ma non ho mai voluto morderti, non ho mai voluto perché non mi sembrava giusto, dato il suo significato. Ma guarda qui, guarda il segno dei miei denti sulla tua pelle…”
“St-Stiles…”
“Sono arrabbiato, Derek, sono così arrabbiato che non voglio smettere di farti del male! Ma tu non reagisci e mi fa ancora più rabbia! FALLO! COMPORTATI COME SEMPRE E DIFENDITI!”
“N-“
“Non hai le palle di picchiare un semplice umano a cui hai quasi ucciso il padre? Non vuoi picchiare uno stupido che ti ha chiesto di fare una sola cosa poche ore fa?!”
“BASTA!”
“COSA?!”
“BASTA, STILES!”
“TOGLIMI LE MANI DALLA FACCIA!”
“NO! Tu ora mi guardi bene negli occhi e mi stai a sentire! Ho lanciato tuo padre dal secondo piano di un palazzo e lo rifarei altre cento volte! Sai cos’è significato per me stare lì, compiere quella scelta? Sapevo che, in tutti e due i casi ti avrei perso per sempre!”
“Te l’avevo chiesto…”
“Certo! Una strega del cazzo ti tiene legato, con lacci infuocati, mi chiede di scegliere tra la tua vita e quella di tuo padre e io faccio tranquillamente due passi in avanti e ti taglio la gola?!”
“DOVEVI!”
“Come pensi io possa ucciderti? Come pensi che io possa farti del male?!”
“Perché mi ami! Mi ami e dovevi fare quello che ti avevo chiesto!”
“Tuo padre mi aveva chiesto di salvarti, io volevo salvarti. Eri solo tu a voler morire, deficiente!”
“Lei vi avrebbe lasciati entrambi liberi, non era meglio? Non mi importava di morire, se vi sapevo salvi!”
“Cos’hai sentito quando mi hai morso?”
“Nulla. Odio.”
“Riesci a mentirmi anche mentre mi guardi negli occhi?”
“Non sto mentendo! Lasciami andare!
“Vuoi ancora uccidermi? Vuoi ancora vedere il mio sangue? Vuoi rompermi un altro dito?”
“Sì! Sì, Derek, voglio fa-farti del male…”
“Posso farmene da solo, posso rompermi da solo le ossa, ma non mi pentirò di quello che ho fatto e non mi scuserò. Vuoi che mi rompa un dito? Ecco…”
“AAAAAAAAAAH!”
 

“Riesci ancora a mentirmi, Stiles?”
“Co-cosa succede?!”
“Hai detto che ogni volta che facciamo l’amore ti espongo il mio collo. Ti sei mai chiesto perché?”
“Non mi interessa.”
“Non sono io, è il mio lupo. È la mia parte animale che si sottomette al suo compagno.”
“Cosa significa?”
“Che sei il mio compagno di vita e prima, quando mi hai morso, hai consolidato il legame tra di noi.”
“Non voglio nessun legame con te!”
“Beh, non direi. L’hai fatto con rabbia, lo so, ma se non ci foss stato nulla tra noi, sarebbe stato un normale morso e il segno sarebbe andato via. Invece cos’è successo, Stiles?”
“Te l’avrò dato con particolare rabbia.”
“No, me l’hai dato con amore. Sei arrabbiato con me, ma mi ami, sei il mio compagno e io sono il tuo. Vuoi che mi rompa un altro dito? Cos-“
“NO! NO, TI PREGO!”
“Senti le mie emozioni, il mio dolore e io sento il tuo. Lo senti il mio dolore? Senti la paura che ho avuto di perderti?”
“Fa-fa male!”
“Sì, mi logora dentro, ogni giorno, ogni ora. Se sei in pericolo, non posso fare a meno di salvarti. L’ho fatto oggi e lo farò sempre. Sei la mia priorità, il resto conta poco.”
“Ti-ti odio! Ti odio, ti-ti odio…”
“Lo so, lo so. Non piangere…”
 
Stiles si accascia sul corpo di Derek, sente tutte le forze abbandonarlo e le lacrime scendere copiose. L’unico contatto con la realtà sono le braccia di Derek, che ancora sdraiato sotto di lui, sul pavimento freddo del loft e con la maglia sporca di sangue, lo stringono. Sente due mani forti che gli accarezzano la schiena, una litania di lo so…lo so…lo so…
Derek sente l’ultimo osso del dito che si è spezzato da solo, rimettersi a posto, mentre ancora cerca di tranquillizzare il ragazzo tra le sue braccia. Sente ancora la rabbia di Stiles rimbombargli nella testa, nelle ossa, nel cuore; sente i suoi ti odio…ti odio…ti odio…


Entrambi non sanno quanti minuti sono passati, quando Stiles alza di poco la testa e Derek si affretta ad incontrare il suo sguardo. Entrambi hanno pianto il dolore dell’altro: Derek ha pianto per la rabbia di Stiles; Stiles ha pianto per la paura di Derek. Entrambi si guardano, nessuno dei due parla, non ce n’è bisogno: Derek sa che Stiles aveva bisogno di sfogarsi, che davvero pensava quello che ha detto, ma che continuerà ad amarlo; Stiles sa che Derek ha reagito di istinto e per egoismo, come mai nella sua vita, ma sa che lo ha fatto perché lo ama e che continuerà a farlo.


Il sangue si è seccato sulla stoffa della t-shirt abbandonata da qualche parte, forse sotto al divano; le lacrime sgorgano ancora dagli occhi di entrambi, per le sensazioni troppo forti; i morsi ci sono ancora, così come i graffi e i gemiti.
Lacrime che sanno di “ci ritroveremo ogni volta, qualsiasi cosa succeda”; sensazioni che nessuno dei due è capace di descrivere, perché nessuno riesce a distinguere le proprie da quelle dell’altro; morsi che simboleggiano appartenenza, graffi che vogliono solo lasciare un marchio, gemiti di piacere. Amore, che distrugge e ricompone, sempre, ogni volta.
 
 

 
 
   
 
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