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Autore: time_wings    14/05/2017    1 recensioni
[High School!AU]
La scuola è appena ricominciata e, numerose e spiazzanti novità, non tardano a palesarsi. Il cammino di un adolescente, si sa, può essere tortuoso e pieno di pericoli. Un anno scolastico servirà a mettere a posto antichi conflitti? L’amore tanto atteso sboccerà per tutti? I sette della profezia che avete tanto amato trapiantati nell’impresa più difficile di sempre: la vita di tutti i giorni fino all’estate successiva. Mettetevi comodi e buona lettura.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Esperanza Valdez, I sette della Profezia, Nico di Angelo, Sally Jackson, Will Solace
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell’autrice: Ciao, amici. Ho iniziato questa storia a tempo perso e ho pensato di provare a pubblicarla qui. I primi capitoli saranno un po’ corti e non molto pieni di eventi, dato che, essendo AU, ho avuto bisogno di introdurre i personaggi nella loro vita e nelle loro abitudini, ma lentamente il tutto inizierà ad avere un senso (si spera). La storia avrà dei riferimenti al libro abbastanza velati, quindi non ci saranno spoiler. Ho una paura matta di non essere IC, ma prima o poi avrei dovuto trovare il coraggio per pubblicarla, quindi eccomi qui. Ho altri sette capitoli pronti, quindi dovrei riuscire ad aggiornare regolarmente.
Bene, credo sia tutto, ma sono sicura di essermi dimenticata qualcosa.
Vi aspetto in tanti nella sezione commenti. Buona lettura.
T_W




UN NUOVO INIZIO
 
La strada sfrecciava davanti agli occhi di Leo impedendogli di potersi soffermare su qualunque cosa vedesse. Le luci del tramonto davano alle colline messicane un colore rosso sbiadito rendendo tutto ancora più malinconico di quanto non fosse già. Era partito da non più di un paio d'ore e già sentiva nostalgia di casa, o meglio della sua vecchia casa.
Una nuova vita. Leo non faceva altro che chiedersi a cosa servisse. Era a stento riuscito ad avere degli ottimi amici in Messico. Amici che adesso doveva dimenticare. Nonostante odiasse darlo a vedere sapeva benissimo di non riuscire a capire al volo le persone: l'idea di conoscerne di nuove non faceva che tormentarlo e, per quanto non volesse ammetterlo, lo terrorizzava.
37 ore.
Erano davvero troppe.
Leo iniziò a tamburellare col piede totalmente immerso nei suoi pensieri.
 
Piper odiava aspettare. Più di tutto odiava aspettare Luke, il suo ragazzo. In tutto quel tempo era riuscita anche a comprare un regalo ad Annabeth, la sua migliore amica, per il suo compleanno ed a sedersi su una panchina presa da minuti e minuti in ostaggio da bambini con grandi gelati ed i loro nonni.
Dopo quasi un'ora di attesa Luke spuntò da un vicolo buio salutandola con la mano e con un sorriso strafottente in viso.
"Ciao!" La salutò sporgendosi per baciarla. Lei si scostò e prese a fissarlo imbronciata.
"Oh, ma dai, ho fatto tardi solo di qualche minuto." Piper inarcò un sopracciglio.
"E va bene. Allora vado un attimo a prendere il regalo per Annabeth. Torno subito." Piper roteò gli occhi al cielo e alzò la busta con un gesto eloquente.
"Aaah, Ti adoro." Luke prese il viso di Piper tra le mani e la baciò impedendole di spostarsi di nuovo.
"Vieni" riprese il biondo tra un bacio e l'altro: "ti porto in un posto." Disse quasi sussurrando, come fosse un segreto.
Piper sbuffò, poi sorrise: "E va bene. Ma ti conviene sia bellissimo."
"Vedrai." Il ragazzo le fece l'occhiolino e la prese per mano conducendola nel posto segreto sotto gli occhi curiosi della sua ragazza.
 
"Va bene" rispose un ragazzo sui diciassette anni, i capelli neri sembravano fondersi con l'oscurità.
"Ma spero per te sia roba buona. Non ho intenzione di fumarmi altra merda." aggiunse porgendo dei soldi al suo interlocutore, si girò e fece per andarsene, ma sentì una stretta forte saldarsi al suo braccio: "Percy?" Lo richiamò lo spacciatore: "Ti prego, non dire a nessuno che sono stato io a dartela."
"Sì, sì." lo liquidò noncurante il ragazzo: "Stai tranquillo. A domani, amico".
Percy uscì nella strada un po' più illuminata del vicolo dal quale era appena sbucato che si apriva sulla destra e camminò per qualche metro. Di fronte a lui due ragazzi che sembravano avere più o meno la sua età, iniziavano a spingersi con fare sempre più minaccioso. Vedeva cose del genere da anni, ormai. Era abituato al suo quartiere, ma ogni tanto gli piaceva alzare gli occhi al cielo per ricordarsi che poteva essere più limpido di così se solo avesse visto oltre le solite vecchie nubi che sembravano aver assorbito lo smog prendendone il colore. Perso tra i suoi pensieri, Percy non riuscì a fermarsi in tempo per evitare di scontrarsi con una ragazza dai capelli biondi che puntò i suoi occhi grigi nei suoi. "Scusa" balbettò lei abbassando lo sguardo. "Io..."
"Guarda dove metti i piedi." le rispose scontroso il moro interrompendola e superandola con una spallata.
 
 
All'improvviso un ragazzo sui diciotto anni, con un bel corpo snello, gli occhi azzurri ed i capelli biondi si fece largo nel bar senza passare inosservato agli occhi della ragazza che l’aveva visto entrare dall’altra parte del bar.
"Mhh, sembra carino." Commentò con un pizzico di malizia nella voce.
"Oh, ma dai, sembra appena uscito da un centro estetico!" Protestò il ragazzo al suo fianco, aveva corti capelli a spazzola e tratti asiatici non molto marcati.
"Frank, converrebbe anche a te farci un salto ogni tanto."
"Ehi, attenta alle parole, sono pur sempre il tuo migliore amico!" Disse Frank: "Il tuo unico amico, aggiungerei."
"Io vado a parlarci!" E, così dicendo, la ragazza si alzò e si avviò verso il bancone dall'altra parte del bar.
"No, aspetta, Hazel!" Tentò invano di richiamarla l'altro.
In quello stesso istante un ragazzo dai capelli neri e spettinati, coi vestiti perfettamente intonati al resto andò verso Frank con un sorriso stranamente stampato in faccia.
"Nico?" Disse sbalordito Frank: "T...tu sai sorridere?" Azzardò.
"Hazel ci sta provando con quello lì?" Domandò l’altro ignorando la domanda dell’amico.
"Sì, non sono riuscito a fermarla" replicò affranto l'altro.
"Oh, non preoccuparti. Non ce n'è bisogno"
"E tu come..." iniziò Frank. In quel momento la ragazza tornò indietro con un sorriso imbarazzato dipinto in volto.
"Ebbene, mia cara?" La incalzò Nico, col tono di uno che sembrava saperla lunga.
"È gay." Dichiarò asettica Hazel, tornando a sedere al tavolo.
"Oh, ma non mi dire!" Replicò il moro.
I due commensali lo guardarono confusi in attesa di spiegazioni, ma nessuno dei due ebbe il coraggio di porre apertamente la domanda che era sorta ad entrambi e Nico, dal canto suo, non perse tempo a dare spiegazioni.
 
 
Nico prese le chiavi di casa pronto a raggiungere sua sorella ed il suo migliore amico al solito bar. Spense le luci ed abbassò la maniglia della porta. Non ebbe neanche il tempo di mettere un piede al di là della soglia, che si ritrovò davanti un ragazzo biondo che puntò i suoi splendidi occhi azzurri in quelli di Nico.
"Will" lo salutò lui indifferente, senza farsi spaventare dall’arrivo improvviso dell’altro: "Scusa, ma stavo uscendo."
"Io non credo proprio" replicò l'altro guardandolo con una strana luce negli occhi. Prima che Nico potesse rendersene conto, Will aveva già chiuso la porta alle sue spalle e l'aveva sbattuto al muro, mentre l’eccitazione cresceva facendo dimenticare a Nico il dolore che la botta gli aveva procurato alla base della schiena. Il nuovo arrivato abbassò lo sguardo sui pantaloni del moro e li guardò come fossero il suo più grande ostacolo. Tirò giù la zip senza troppe cerimonie ed iniziò a toccarlo. Nico si lasciò sfuggire un gemito sapendo che quello, per Will, equivaleva ad un silenzioso permesso di continuare, ma sapeva anche che la cosa non gli dispiaceva poi tanto.
Il biondo gli tolse delicatamente la maglietta nera e lo portò sul letto stendendosi sopra di lui ed iniziando a baciarlo su ogni centimetro di pelle che trovava sulla sua strada, poi riprese a toccarlo con più desiderio.
"Will... devo scend..." tentò Nico sapendo benissimo di non essere per nulla credibile.
"Mh mh" gli rispose distrattamente l'altro.
Nico si lasciò andare al piacere poco dopo, ma riuscì a riprendere possesso della sua vita solo dopo che il biondo ebbe finito di rivestirsi.
"Okay, ora puoi andare." Disse facendosi di nuovo serio.
"Ma, Nico..."
"Lo sai che è solo sesso, niente di più. Devo scendere e gli altri potrebbero insospettirsi." E, così dicendo, lo spinse fuori dalla porta richiudendogliela in faccia.
Nel momento in cui si ritrovò di nuovo solo si accorse che quell'evento inaspettato era stato tutto tranne che spiacevole. Un sorriso compiaciuto gli si dipinse irrimediabilmente in viso, insieme ad una sensazione vagamente simile al senso di colpa per averlo cacciato brutalmente via di casa.
Aspettò di riprendersi un po' prima di andare al bar da Hazel e Frank, sperando che fossero stati troppo impegnati a parlare d’altro per rendersi conto che Nico ci stava mettendo più tempo del previsto.
   
 
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