Shine, my beautiful broken doll.

Balla sul filo della vita. Ciondola, zoppica, ondeggia, mordi, pizzica le stringhe della tua canzone. Lo senti l’eco nel tendone del circo? Una nota sbilenca nel buio tra le sbarre vuote della fossa dei leoni. Risuona, la vita. Segui la via. È dritto il filo, non puoi sbagliare. Apri l’ombrello, mia fragile creatura, per ripararti dai fischi e dal sole e danza nella primavera che sboccia tra le tue crepe. Si allungano i boccioli per riempire il vuoto, fioriscono di ventagli turchesi.

Non ti vorrei
In nessun altro modo che
Quello in cui
Ti sei meravigliosamente
Rotta.
 
Amo la tua pelle di sandalo, ragnatela di solchi inesplorati; amo i tuoi occhi fissi, asciutti e profondi; amo la tua gamba che ciondola, indecisa sul prossimo passo; amo i tuoi capelli di lana, gonfi di tempesta.
 
Non curarti del mondo, bambola rotta, e brilla senza fili.
Senza paura, senza direzione, senza aspettative.
 
Perché tu non vedi l’oro nelle tue crepe, ma noi sì.
 
E splendi di mille albe.