Ten
Songs Challenge:
1.Scegli un personaggio, una coppia o un fandom.
2. Apri la tua cartella di musica e seleziona la modalità di
riproduzione casuale e fai partire.
3. Scrivi una drabble-flashfic che
sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della
canzone per terminare la drabble: inizi con l’inizio
della canzone e finisci quando finisce, niente esitazioni! Non importa quanto
scombussolata è la tua drabble.
4. Scrivine 10, poi pubblicale.
1.All this time – One Republic (Eurus/Moriarty)
Una vita intera
passata da sola, mille persone da manipolare ma nessuna che potesse capire. Ma
improvvisamente la porta si era aperta ed era bastato un singolo sguardo per rendersi
conto che tutto quel tempo era valso a qualcosa. Finalmente un’intelligenza
criminale con cui potersi confrontare, un’anima malvagia in cui potersi
rispecchiare - un’accoppiata fatta all’Inferno. Babbo Natale Mycroft era stato particolarmente generoso quell’anno e Eurus avrebbe fatto buon uso di quel prezioso regalo.
Sherlock – morte – vendetta: parole spezzate e apparentemente incoerenti, ma
abbastanza per trovarsi. Altre parole frenetiche, abbozzi di carezze e
tentativi di un bacio che si infrangevano contro il vetro che li separava. Una
risata isterica e subito un’espressione lugubre: facile essere bipolari se si
deve riunire un’eternità in cinque fottuti minuti.
Eurus si ritrovò a desiderarne presto
altri cinque, un altro frammento di eternità.
E invece tutto quel
tempo era destinato a svanire per sempre. O forse no?
“L’anno prossimo ti
porterò la testa di tuo fratello come regalo” sussurrò Jim con folle devozione
prima di sparire.
Se non potevano vivere insieme, potevano morire per la stessa
causa.
2.Let her
go – Passenger (Sherlock/Molly)
Lo aveva capito troppo tardi, perché
ora era decisamente troppo tardi. Si
ricordava di lei quando aveva bisogno di un aiuto, poi spariva per giorni,
settimane, mesi senza lasciare traccia e tornava all’improvviso solo per
metterla in pericolo e farle tremare la vita. Ma pian piano il brivido
dell’eccitazione era diventato un terremoto cui Molly non si sentiva più in
grado di resistere ed era stato lui stesso a farle superare la soglia di
sopportazione.
La sua saccente deduzione a Natale,
la messinscena della sua morte, il ritorno sulla scena giusto in tempo per
farle mandare all’aria il fidanzamento con Tom, la telefonata.
Oh, la telefonata.
Se c’era un punto definito di rottura
nel cuore di Molly Hooper lo aveva appena trovato e
se c’era un interruttore per spegnere l’amore che aveva per lui lo aveva appena
premuto.
Adesso l’aveva persa per sempre,
proprio adesso che si accorgeva di volerla.
Se la stava letteralmente lasciando
sfuggire dalle dita, quando avrebbe potuto averla al suo braccio per tutti
quegli anni.
“Io la amo per davvero” sussurrò
Sherlock, a terra, dopo aver fatto a pezzi la bara nella stanza.
Il suo migliore amico al suo fianco
non dice nulla ma emette un impercettibile sospiro seccato. Quelle parole
suonavano ormai così vuote e così deboli che non ci credeva neanche John.
Come avrebbe
potuto crederci lei?
3.Like I can – Sam Smith (Molly/Lestrade)
“Davvero non capisci
Molly?”
Un regalo di Natale
incartato accuratamente con sopra il suo nome, porto dalla mano stranamente
esitante dell’ispettore Lestrade.
“Cosa dovrei capire?
Dovrei chiamare Sherlock per una deduzione?”
Molly prova a
scherzare, ma Greg per qualche motivo è scuro in volto. Sciocca, sciocca Molly,
non ci vuole Sherlock Holmes per capire. Non bisogna neanche osservare, ma
basta solo vedere, vedere ciò che è scritto a lettere cubitali sul volto
dell’uomo. Nel silenzio che segue, si rigira il pacchetto tra le mani e poi lo
apre, ignorando una implicita sensazione di deja-vu
che comincia a farsi strada in lei.
“Oh!” esclama,
ritrovandosi di fronte un paio di orecchini che probabilmente devono essere
costati quanto un intero stipendio.
Ora capisce. Ma non
capisce il perché.
“Lui non ti amerà mai
quanto posso amarti io” ammette Greg semplicemente, alla muta domanda.
Occhi spalancati:
sorpresa, incertezza, curiosità.
“T-tu puoi amarmi?”
Un sorriso:
rassicurazione, dolcezza, determinazione.
“Io ti amo già da un
bel po’, Molly Hooper”.
4.Guardian – Alanis Morrissette (Mycroft/Anthea)
In meno di
ventiquattro ore Mycroft Holmes era stato tenuto
prigioniero dalla squilibrata di sua sorella, aveva visto un uomo spararsi in
testa e tre uomini precipitare in mare, si era ritrovato una pistola contro per
mano di suo fratello ed aveva perso coscienza per ben due volte. Nulla però gli
aveva fatto più effetto del ritrovarsi la sua riservata e distaccata assistente
personale tra le braccia.
“Mycroft…
Sei sano e salvo! Ho- abbiamo temuto il peggio” sussurrò stringendolo ancora.
Quando si staccò
finalmente, lo fece però di colpo e del tutto. Sul suo viso solitamente
impenetrabile, era evidente l’intera gamma di emozioni che provava: sollievo,
gioia, paura, imbarazzo.
“Mi dispiace, signore…
Io…”
Non sapeva neanche lei
per cosa si stava scusando esattamente. Per averlo chiamato per nome, per
esserglisi catapultata addosso, per aver lasciato capire più di quanto
intendesse?
“Mi dispiace per
averla persa di vista. Avrei dovuto trovare un modo per aiutarla” disse infine,
facendo prevalere la forza del dolore che aveva provato in quelle poche ore di
puro panico rispetto a una dignità emotiva che non sarebbe stata più ormai
capace di mantenere.
Mycroft la scrutò in silenzio per qualche
istante, senza pensare a nulla, probabilmente mettendo in pausa anche la solita
catena di deduzioni. Poi imprevedibilmente si avvicinò di nuovo a lei e le
afferrò delicatamente il volto tra le mani.
“Anthea… E’ tutto
bene, sto bene. Tu non potevi fare nulla e adesso… Adesso sei qui”
Un nuovo abbraccio, più dolce e più consapevole in cui un
cuore di ghiaccio era riuscito a scioglierne un altro e in cui anche l’uomo più
potente d’Inghilterra si riscopriva ad aver bisogno di una protettrice –
l’unica che avrebbe potuto accettare.
5.Good grief
– Bastille (Sherlock/John)
Non era un matrimonio,
era un funerale. Ed era davvero necessario un testimone ad un funerale?
Cominciava a capire cosa doveva aver provato John quando lo aveva visto
lanciarsi dal tetto del Bart’s e credeva che la loro
separazione fosse stata definita. Ma stavolta era diverso, perché erano vivi e
vegeti entrambi ma il “finché morte non ci separi” era con qualcun altro.
Doveva essere un’occasione gioiosa e lui avrebbe dovuto provare a sembrare
felice, questo gli aveva ripetuto la signora Hudson fino alla nausea… Ma come
poteva quando stava perdendo il suo assistente nei crimini, il suo coinquilino,
il suo migliore amico e l’unica persona che avrebbe mai potuto amare in un
colpo solo?
Aveva solo voglia di
sedersi nella sedia che era stata di John, farsi di cocaina e rinchiudersi nel
suo Palazzo Mentale finché tutti i cinque stadi di elaborazione di lutto non
fossero passati.
E invece non poteva,
non ancora.
Quindi si alzò, si
preparò e si avviò in chiesa con il suo “felice lutto” stampato in faccia,
pronto a vedere il mondo cadere a pezzi davanti ai suoi occhi.
6.Haven’t met
you yet – Michael Bublè (John/Mary)
John Watson non
riusciva a capire cosa ci fosse di sbagliato in lui – sindrome post traumatica
a parte. Non si trincerava dietro un’esaltazione della fredda logica né dietro
l’inganno dell’autosufficienza emotiva. Era pronto ad amare e a fare spazio
nella sua vita per qualcuno ma tutte le volte che ci aveva provato aveva sempre
fallito. Sarah, Julia, Karen, Alex? Non riusciva quasi più a ricordare i nomi,
anche se non avrebbe mai ammesso questa soddisfazione a Sherlock. Non aveva una
donna ideale in mente, però una costante immagine gli compariva davanti agli
occhi se si ritrovava a pensarci e a volte anche per caso mentre era
sovrappensiero.
Un sorriso dolce,
capelli biondi, occhi azzurri. Intelligente, spiritosa, avventurosa.
Avrebbe fatto di tutto
per una donna così, l’avrebbe riconosciuta tra mille e avrebbe finalmente
smesso di cercare.
Solo che non l’aveva
ancora incontrata.
7.Ophelia – The Lumineers
(Sherlock/Irene)
Battito accelerato,
occhi dilatati. Le sue deduzioni non sbagliavano mai: qualunque schema quella
donna stesse seguendo, era evidente che l’interesse che mostrava per lui era
sincero e il tentativo di seduzione aveva più di un fine. Sherlock sapeva che
quel sincero desiderio aveva un riflesso nei suoi stessi lineamenti e
improvvisamente si ritrovava senza la voglia di resistere. Irene Adler l’aveva
stregato fin dal primo incontro e lui non aveva fatto altro che pensare a lei,
desiderandola come mai nessuna prima d’ora e struggendosi quando l’aveva
creduta morta.
Doveva cedere, doveva
farlo, o rischiava di impazzire.
Doveva cedere per il
benessere della sua testa, per farla funzionare meglio.
Magari Nikola Tesla aveva torto. Magari
era arrivato il momento di provarlo.
Irene lo implorò provando a convincerlo con le parole, ma poi
improvvisamente si zittì, sorrise e con un’azione repentina posò un bacio sulle
sue labbra. Solo un bacio prima dell’arrivo della signora Hudson, ma era
bastato – per capire che non sarebbe mai potuto bastare.
8.Cold cold
man – Saint Motel (Mycroft/Molly)
“Hai le mani fredde”
Mycroft abbozzò un sorriso ironico a quel
commento. Era un uomo tutto freddo, non a caso lo chiamavano l’Uomo di
ghiaccio. A dire il vero l’epiteto non gli dispiaceva e anzi aveva finito per
apprezzare talmente tanto questa nuova identità forgiata nel metallo da
dimenticare la morbidezza e la sensibilità che si celavano dietro. Però in
alcuni momenti lo infastidiva l’incapacità di riportarli fuori, adesso che
lentamente stava capendo che provare emozioni non era sempre uno svantaggio.
Avrebbe voluto poter comunicare
meglio quello che provava, avrebbe voluto per esempio indugiare di più nel
calore delle piccole mani affusolate che avevano stretto le sue.
Ma per fortuna non aveva bisogno di
fare nulla, perché Molly Hooper sembrava avere il
super potere di intuire tutto di lui. Forse perché aveva fatto pratica con
l’altro fratello Holmes o forse perché sapeva che a dispetto dell’atteggiamento
distaccato questo fratello Holmes la amava veramente.
Così il contatto tra le loro mani non
fu spezzato e fu lei ad avvicinarsi di più, concedendogli un dolce sorriso.
“Mani fredde, cuore caldo” sentenziò,
sfiorandogli adesso con una mano il petto, dove da qualche parte c’era un cuore
che le apparteneva.
E Mycroft non
lo sapeva se era vero che aveva un cuore caldo, però perlomeno adesso in ogni
caso gli si era scaldato.
9.I miss you – Blink 182
(Mycroft/Lady Smallwood)
C’era un’infinità di motivi per cui
avrebbe dovuto gettare nel cestino il bigliettino che Lady Smallwood
gli aveva lasciato senza pensarci due volte. Eppure ci aveva pensato più e più
volte e quel numero era ancora in mezzo alla sua agenda – oltre che impresso
dopo una sola lettura nella sua eccellente memoria. Così inevitabilmente,
passate le emergenze famigliari e superati indenne gli attentati alla sua vita,
aveva finito per trascriverlo sullo schermo del telefonino e chiamare.
“Ciao, Alicia”
Qualche secondo di silenzio
dall’altra parte. Sorpresa, confusione, forse gioia?
“Mycroft.
Non credevo avresti chiamato”
“Nemmeno io. Forse non avrei dovuto?”
“Certo che sì”
“Ecco, io-“
“Dimmi, sono tutta orecchie”.
Mi manchi.
Non perdere tempo con me, è meglio se la finiamo qui.
Ti ho pensata spesso.
Ma serviva dire tutto questo? No. Erano
l’uomo e la dona di ghiaccio che insieme facevano scintille e questo bastava.
“Stavo pensando che potremmo andare a
bere qualcosa insieme dopotutto”
10.All I want – kodaline
(Sherlock/Mary)
Quando lo avevano visto lasciare il
matrimonio dei Watson in anticipo, in molti avevano sospettato che si trattasse
di una sua incapacità di accettare la separazione dal suo migliore amico. Poi c’era
stata la signora Hudson che aveva invece suggerito l’ipotesi di una gelosia di
tipo amoroso nei confronti di John. Era curioso come per assurdo quella
congettura fosse stata la più vicina, perché in effetti era stato qualcosa di
molto vicino all’amore che lo aveva fatto comportare in quel modo. Solo che non
era mai stato John il destinatario di quell’attenzione speciale.
Dopo due anni di lontananza da Londra
si era ritrovato a dover fare i conti con quella donna e sorprendentemente gli
era piaciuto. Aveva una mente perspicace, era paziente con i suoi modi bruschi
e i suoi cambi di umore, sembrava capirlo. Non sarebbe mai potuto esistere
nessuno come lei, sarebbe stato impossibile.
Per un momento aveva pensato anche
che potesse essere alla sua altezza e non lo aveva pensato di nessuno – neanche
di Irene Adler.
Tutto questo si era intensificato
quando aveva scoperto la sua doppia vita e paradossalmente quando si era
ritrovato una pallottola in petto: gli aveva sparato per proteggerlo, qualcosa
di assurdo cui oltre a lei avrebbe potuto pensare solo lui.
Ma adesso Mary se n’era andata e per
colpa sua, per salvare una vita che era diventata completamente vuota.
Tutto ciò che voleva era poterla
rivedere anche solo per un attimo e invece poteva farlo solo attraverso il CD che gli aveva lasciato come biglietto d’addio per
affidargli un ultimo caso.
E lui lo avrebbe risolto, sarebbe
andato all’Inferno e avrebbe salvato John. Avrebbe fatto tutto quello che aveva
voluto lei in quell’ultimo momento.
Perché ciò
che voleva lui ormai non aveva più importanza.
--
NDA: Dieci drabble/flash-fic nate ieri sera prima di andare a dormire. Potrei
dire che è stato il sonno a suggerire coppie crack come Sherlock/Mary e Molly/Mycroft ma la verità è che i crack pairings
sono il mio guilty pleasure,
quindi il mio unico rimpianto è che le altre coppie mi sembrano piuttosto
normali. Sono curiosa di sapere una vostra opinione, intanto vado a lavorare a
qualche altra strana idea che mi è venuta in mente per il fandom
(dovrei anche continuare a scrivere la
tesi, ma questa è un’altra storia). A bientot!
LadyPalma