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Autore: Prayer    20/05/2017    2 recensioni
Ventiquattro tributi, scelti tra streghe, fate e specialisti.
Ventiquattro giovani vengono spinti in un'arena a combattere uno scontro mortale che porterà uno solo alla gloria e tutti gli altri all'oblio.
[Dal capitolo 4]:
"Nessuna speranza, come previsto." Dice Palladium con un sorriso a mezzaluna; Tutti tornano al tavolo delle pietanze e ridono più forte.
Ridono di me.
Mentre le lacrime mi pungono gli occhi avverto di nuovo quel calore che mi ha spinta ad affrontare Icy.
E' possibile che nessuno qui mi voglia concedere un'occasione?
"Credi in te!" Esclama la voce misteriosa, e ad essa si sovrappone quella di Sky, che dice "Centra il bersaglio."
Scaglio la palla di fuoco che si è formata tra le mie mani nella direzione del mio bersaglio, Palladium. Questo si volta giusto in tempo per scansarla e, alle sue spalle, il muro che ho colpito crolla.
Mentre gli sponsor mi fissano a bocca spalancata mi congedo con un leggero inchino.
"Grazie per la vostra considerazione."
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Specialisti, Trix, Un po' tutti, Winx
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.

"Bloom... devi andare. Corri!" La ragazza che ho accanto mi strattona il gomito e solo allora realizzo che non sto camminando.
L'intera platea si volta verso di me, che ho arrestato lo scorrimento della cerimonia.
Respiro affannosamente e m'incammino, sentendo ogni passo più vicina la mia fine.
Nessun tragico addio, nessuna straziante preghiera per me. E chi dovrebbe farlo? I miei genitori sono morti e lo è anche mia sorella.
Arrivo in prossimità del palco senza aver sgarbugliato la matassa di pensieri nella mia testa; Mi sento incapace di elaborare un qualsiasi tipo di emozione, ed è come se guardassi il mio corpo muoversi fuori da me.
Saliti i gradini le mie scarpe inciampano in un ostacolo: è il piede di Icy, che subito scatta pietrificandomi con lo sguardo.
"Ma insomma, non vedi dove vai?!"
"Scusa..." Mormoro scuotendo il capo "Non l'ho fatto apposta..."
Ma la strega non si placa e mi afferra per un polso, stringendolo nelle unghie smaltate di azzurro.
"Credi di cavartela così?" Mi domanda, e se gli altri tributi non intervenissero per dividerci non so cosa succederebbe.
A calmare Icy ci pensa Stormy, sussurrandole qualcosa in un orecchio. Entrambe ridono sguaiatamente.
"Ragazzi risparmiatevi per i giochi! Ora preparatevi alla partenza!" Esclama Faragonda, prima di aggiungere: "E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!"
Ma quest'anno non lo è. Non per me.

 

Ci sono concessi circa cinque minuti per salutare i nostri cari, prima di salire sul treno che ci porterà a Magix.
Ammassati in una cantina come bestie, i tributi piangono le loro più dolci lacrime. Ed osservandoli non posso fare a meno di pensare che anche io vorrei mancare a qualcuno.
"Bloom!" A riscuotermi dai miei crucci è la preside Faragonda.
"Signora preside!" Mormoro, inchinandomi lievemente.
"Sono venuta ad augurarti buon viaggio."

Faragonda mi conosce bene.
Comparve il giorno del mio dodicesimo compleanno nella serra dove lavoravo, a Gardenia. Lì io ed i miei genitori adottivi, Vanessa e Mike, vivevamo ignari dei miei poteri.
Quel giorno ero alle prese con le applicazioni del mio telefonino nuovo, quando un profumo ancor più dolce dei fiori mi spinse a sollevare lo sguardo. Dinnanzi a me stava una donna dai capelli bianchi, che con una voce di zucchero lasciava crollare ogni mia certezza.
Da umana qualunque divenivo fata, principessa e orfana.
Faragonda mi spiegò che i miei genitori biologici, Oritel e Marion, erano i sovrani di Domino. Essi erano scomparsi, insieme al mio regno ormai raso al suolo. Eravamo rimaste io e mia sorella Daphne, ma anche lei cadde nel tentativo di proteggermi da tre streghe malvagie.
Ella però incanalò tutta l'energia che le restava per aprire un varco e spedirmi in un luogo sicuro, la Terra.
La preside decise quel giorno che avrei frequentato la scuola di Alfea e tutt'ora quando ho un problema è lei la mia confidente.

Ora sbuffa, roteando gli occhi nella direzione degli altri concorrenti. "Avranno una famiglia dalla loro parte, ma non sono più forti."
"Probabilmente no." Dico, ma mi rendo conto che solo io non ho nessuno da cui tornare.
"Ci rivedremo cara, è il mio cuore a dirmelo."
Sorrido imbarazzata. "E che altro le dice il suo cuore?"
"Che devo metterti in guardia. Quando sarai nell'arena tutto sembrerà diverso. Ma tu ricordati di non dimenticare Bloom. Ricordati chi è il vero nemico."
E nella stretta di un abbraccio scompare.

"Tempo scaduto! Dovete partire in fretta!" Urla una delle guardie gesticolando nervosamente.
Ci incamminiamo uno dopo l'altro verso i vagoni del treno, alcuni trascinando i piedi per terra come fossero già stanchi, altri fremendo di eccitazione e nervosismo.
Il principe di Eraklyon mi si affianca in ultima fila: "Ciao Bloom!"
"Principe..." Sto per inchinarmi ma questo mi ferma, e con un sorriso impacciato sussurra: "Solo Sky, ti prego."
"D'accordo Sky." Sorrido a mia volta. "Sai quanto durerà il viaggio?"
"Dicono un solo giorno. A proposito, saremo in carrozza insieme!"
"Bene!" Esclamo. Almeno un volto conosciuto.
Mancano pochi passi al portone di uscita, quando dietro ad un pilastro di mattoni rossi scorgo una chioma bionda.
"Bloom dobbiamo..." Fa Sky, ma gli copro le labbra con una mano per zittirlo.
Solo ora che lo osservo meglio noto quanto sia cambiato. Non è più il ragazzo magrolino di qualche anno fa, e a provarlo sono le imponenti spalle che risaltano sotto la maglia. Anche i capelli sono cresciuti, le ciocche bionde gli solleticano il collo chiaro, ma lasciano scoperti i suoi meravigliosi occhi blu.
Lui annuisce e restiamo immobili e nascosti, trattenendo l'uno il fiato dell'altra.

"Nessuna pietà." Intima il padre a Stella, infilandole al dito un anello tanto splendente da oscurarmi la vista.
Strizzo le palpebre e osservo meglio l'oggetto: sulle dita della principessa si intrecciano fili d'argento leggeri, che
circondano una grossa pietra color del sole al tramonto.
La ragazza annuisce debolmente mentre Radius le volta le spalle, e potrei giurare che quell'anello abbia rubato un po' di luce ai suoi occhi.

 

Una volta sul treno, osservo dal vetro opaco il mondo che conosco e dico addio alle mie abitudini.
"Ti mancherà?" Mi chiede Sky.
Come può mancare qualcosa che non è mai stato realmente presente?
"Questo posto non è casa mia."
"E dov'è casa tua?"

Abbasso lo sguardo. Casa è famiglia, è certezze, è assicurarsi il ritorno per un viaggio di sola andata.
"Devo ancora trovarla."
Volto le spalle al panorama, e lo lascio fuori da me.

Percorriamo la lunghezza di dodici carrozze prima di arrivare alla nostra. Quando lascio chiudere la porta scorrevole alle mie spalle non posso credere ai miei occhi: il piccolo vano, intriso di magia, è reso un ampio salone.
Sotto un lampadario di cristallo che oscilla ad ogni minima scossa del viaggio sta un tavolo imbandito di ogni pietanza immaginabile.
La tovaglia color panna si abbina alle tende che schermano la luce; Su ognuna di esse lo stemma di magix: un gufo, un'aquila ed una farfalla stretti dalle spire di un enorme serpente.

Stiamo ancora osservando la sala quando un grido stridulo ci fa voltare. Saltellando verso di noi procede Nora Hunt, giovane promessa della televisione, che ho visto fotografata su diverse riviste.
Indossa un abito lilla sbracciato e rigonfio, stretto in vita da una cintura dorata; Un candido mantello di piume di cigno le copre le spalle esili.
Ma ciò che più mi colpisce è la parrucca di ricci verde acqua, che sembra sul punto di cadere ad ogni passo.
"Tesoro! Stai benissimo!" Dice a Sky, stringendolo a sè, tanto che mi chiedo se i due si conoscano già.
Ma quando vedo la star correre verso di me e strizzarmi le guance capisco che non è così.
"Quest'anno sarà proprio una sfida durissima! Venite, vi mostro le vostre camere!" Gracchia, facendosi strada tra noi.

Attraversando un lungo corridoio passiamo davanti a quattro porte; La prima è di specchi e Nora mormora: "Mi serve per essere sempre al meglio!".
La seconda è di legno scuro con una targhetta che identifica La stanza di Avalon e qui la nostra guida assesta un colpo secco,
strillando: "Sveglia idiota! Sono arrivati i ragazzi!"
Rigirandosi poi verso di noi con un sorriso nervoso, conduce Sky all'interno della sua camera, mentre io resto sulla porta.
"Una radura verde... un piccolo stagno... l'ambiente naturale di Eraklyon, no?" Li sento ridacchiare.

"Per te abbiamo dovuto improvvisare cara!" Mi dice Nora, quando spalanca la porticina rossa della mia camera.
Resto a bocca aperta quando vedo il mio pannello a muro: una distesa di colline verdi cela i picchi di alcune montagne annebbiate, le quali si confondono con un meraviglioso cielo terso.
"E' bellissimo..." Dico solo, e la donna sorride. "Ti lascio ai tuoi pensieri, tra un'ora verrà servita la cena e potrete parlare con il vostro mentore."

Rimasta sola decido di rilassarmi con una doccia calda.
Aggiro i vestiti appariscenti nel mio armadio e indosso una tuta di velluto azzurro, lasciando i capelli raccolti in una treccia scomposta.

Quando arrivo nel salone gli altri sono già seduti a discutere su diverse strategie di combattimento.
"Bloom, lui è Avalon, il nostro mentore." Comincia Sky, in attesa che l'altro continui.
Un mentore è un ex vincitore dei giochi, che ha il compito di istruirci e consigliarci. Mi aspetto che il mago misterioso dica qualcosa, ma tutto ciò che pronuncia è:
"Non addestro le fatine. Considera l'idea della tua morte imminente e sappi che mi dispiace."
E così si alza da tavola, stringendo nella mano un calice di vino rosso.

Nora si alza a sua volta, bofonchiando un "ci penso io" poco convinto ed io resto sola con il principe.
"Mi è passata la fame." Ringhio fulminandolo con lo sguardo.
E' questo che pensa di fare? Fingere di essermi amico e poi pugnalarmi alle spalle?
Sbatto violentemente la porta della mia camera e mi corico sul materasso, osservando il panorama di fronte a me.

Quando qualche ora dopo Sky bussa alla mia porta ho ancora gli occhi fissi sulle montagne.
Avanza piano piano, misurando piccoli passi sul pavimento lucido.
"Bloom... mi dispiace, io non sapevo che Avalon pensasse questo..." Dice sedendosi accanto a me, ancora sdraiata.
"Sono una causa persa, vero? Sarò la prima a morire nell'arena."
Nemmeno io capisco se la mia è una domanda o un'affermazione.
"Ma che stai dicendo?!"
"Quello che avete pensato tutti oggi sentendo il mio nome, e quello che pensa Avalon."
Lui stringe la mia mano nella sua fino a far sbiancare il sangue di entrambi.
"Avalon è un idiota. Perchè dovresti avere meno possibilità di noi?"
Mi metto a sedere e fisso il ragazzo di fronte a me dritto negli occhi. Sono occhi sinceri, e per la prima volta lo sono anch'io:
 "Perchè io non ho nessuno che mi aspetta, dico bene?"
La voce ha iniziato a tremare e non trascorre molto tempo prima che alcune lacrime salate mi bagnino il viso.
Il biondo mi abbraccia, disegnando cerchi immaginari sulla mia schiena.
"Resteresti con me?" Gli chiedo ancora in lacrime.
"Finchè vorrai Bloom."

Rimaniamo così, stesi nel buio in silenzio assoluto. E il tempo smette di scorrere, e per un istante mi sembra che il treno retroceda anzichè avanzare.
Normalmente la considererei una situazione imbarazzante, eppure c'è qualcosa, qui ed ora, che mi infonde serenità.
"Sky? Sei sveglio?" Sbotto d'un tratto, poggiandomi su un fianco.
"Sì. Che succede?"
"Ho deciso: ci sarò io ad aspettarmi a casa. Mi perdonerò per tutto ciò che non sono stata e non ho avuto. E ripartirò da zero."
I lineamenti di lui si contraggono nell'oscurità per un momento. Poi lo vedo annuire e, in silenzio, risollevarsi.
"Farò in modo che tu ottenga tutto questo Bloom, è una promessa."
E la porta si richiude alle sue spalle.

  
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