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Autore: Dakota Blood    22/05/2017    0 recensioni
secondo libro della serie Ellie Dobner ♥
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono stanca di questa vita così disastrata, sono stanca dei ricordi di questo posto, dell'infanzia che non ho mai avuto, della droga che mi consuma l'anima. L'unico che sembra capirmi veramente è il mio amico a quattro zampe. Almeno lui mi fa' le feste e non tiene il broncio come se gli avessi fatto chissà che cosa. Preparo la valigia, ho deciso, me ne andrò per sempre da questo posto. L'ultimo tentativo l'ho fatto ieri con la mia cara mammina, ma non è servito a nulla, perciò credo che lascerò questa orrenda città per andare negli States. Lì mi sentirò finalmente a casa. L'aereo parte tra due ore, mi avvio verso il portone ed esco di corsa. Ho preso i golfi in caso ci sia troppa umidità, il tassista è in subbuglio perchè sta aspettando da troppo trempo. E che cavolo, qua son sempre tutti nervosi. Quando sarò negli Stati Uniti tutti mi tratteranno come una principessa, ne sono sicura. -Signorina dove la porto?- mi chiede il signore -All'aeroporto grazie- Mi sembra un sogno! Non ho raccontato nulla a nessuno, sono qua il giorno dopo il mio compleanno, a 30 anni in giro per il mondo! su un sedile in pelle, con un uomo che mi sta portando nella città dei miei sogni. -Ok signorina, allacci la cintura, partiamo- vedo tutto, il colore verde delle praterie, i rami, i tronchi degli alberi, il mio futuro da scrittrice, vedo l'atmosfera della mia gioventù mentre si affievolisce ma non si demolisce del tutto. Vedo come se avessi una sfera magica davanti a me. Vedo tutto questo mentre arriviamo al'aeroporto e devo depositare il tutto nei grandi contenitori dove smistano le cose da controllare, il check in. -Signorina, il cane lo vuole portare dentro con sè, oppure metterlo nella stiva?- -No lo tengo in braccio con me- -Va bene- mi dicono, sorridendo. Chucchy viene assolutamente con me. Fremo nell'arrivare in America, così potrò dimostrare a tutti che non sono una stupida, magari mi potrò prendere una laurea in letteratura e perfezionare il mio stile. Potrei frequentare una scuola privata, di quelle classiche che si vedono nei film. Potrei prendere il mano l'universo. Saliamo sull'aereo un po' scomodo, mi siedo accanto ad una signora anziana che tiene la mano stretta al suo uomo. Le sorrido e lei si scioglie nel guardare il mio cagnolino. -Oh ma che carino- mi dice. Io le sorrido gentilmente, sono deliziata da questa dolce signora, e mi siedo meglio vicino a lei. La hostess ci porta dei salatini tanto per rompere il ghiaccio e ci indica il bagno. Un'altra hostess si piazza di fronte a noi e con le braccia inizia ad imitare uno pseudovigile che controlla la strada. Sembra un manichino vivente, mi fa quasi impazzire. Mi giro dall'altro lato e sento che l'aereo si sta sollevando, ho paura perché è la seconda volta in vita mia che volo e non vorrei essere sfigata. Non ora che mi sta andando così bene. -Ragazza, non avere paura, ci siamo noi con te- la signora mi racconta qualcosa di lei e mi rassicura per tutto il viaggio. Magari fosse mia madre! -La ringrazio, anzi vi ringrazio- Il marito, il signor Jack, mi sorride calorosamente e mi porge la mano piena di macchie e porri. è un signore delizioso! Ha un modo di fare tutto suo, è scaltro ma gentile, porta un cappello nero e una sciarpina bianca che si intona perfettamente con i suoi capelli color neve. L'aereo si muove ancora, ora siamo in alta quota. Proteggo il mio chucchy con entrambe le mani. Mi si tappano le orecchie e decido di non farlo sapere a nessuno, altrimenti come farei a non passare per scema per l'ennesima volta? io sono bravissima a mantenere segreti. La signora mi mostra una fotografia. -è il nostro caro nipotino con la sua fidanzata- Oh, sempre il solito culo io eh? Il nipotino non poteva essere single? -Che bella coppia- dico e mi esce un sospiro leggero. I due coniugi sorridono e si guardano, innamorati da una vita. Ma come avranno fatto a trovarsi? Ad innamorarsi e non perdersi mai? Come avranno fatto ad essere in linea con gli stessi pensieri e desideri per oltre sessant'anni? Non riesco proprio ad immaginarmelo! Siamo a metà viaggio. Io sorseggio un cocktail analcolico alla mela, sembra proprio sidro e un po' mi vien da ridere perchè penso alle pere, ma non al frutto bensì alle pere che mi faccio in tutti questi anni di solitudine. Però devo ammettere di avere avuto un bel coraggio nel prendere l'aereo da sola, senza dire nulla alla mia famiglia. La mia vera famiglia sono io e il mio cagnolino. Mentre penso a queste cose vedo il mio riflesso sul vetro è anziché pensare alla droga penso a me stessa. La signora mi avverte che tra poco dovremo scendere, mi preparo con le cinture di sicurezza ben salde e mi aspetta solo l'impattto finale, quello con la terraferma. Non mi ero mai resa conto che il cielo fosse così blu e così incredibilmente bello. Scendiamo, io aiuto la signora prendendola per mano e il signore nel ritrovare il cappello che nel frattempo gli è caduto fra i sedili. -Vi ringrazio per avermi autata in questo viaggio, vi voglio bene come se foste i miei nonni- Li abbraccio e loro ricambiano mandandomi il loro indirizzo. Abitano a New York e dicono di volermi ospitare da loro. Mentre guardo le luci della nuova città, e quindi della mia nuova vita, una lacrima mi scende copiosa, come un mare argentato. Questa è L'America. Stringo forte a me chuchy e andiamo dritti alle stelle.
   
 
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