Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Crateide    25/05/2017    3 recensioni
| Jelsa | prompt assegnatomi sul gruppo "we are out for prompt" |
"La piccola Elsa aveva eretto muri troppo alti da scalare, si era circondata di una solitudine più fredda del ghiaccio, che lentamente – ma inesorabilmente – la stava uccidendo. Si sentiva morire, avvizzire come un fiore stanco, ogni giorno che passava sempre di più.
Almeno, finché nella sua vita non era arrivato Lui."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elsa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Prompt: i giorni di Elsa sono fatti di muri troppo alti da scalare e solitudini più fredde del ghiaccio; ma le notti, le notti di Elsa sono piene di occhi azzurri e fiocchi di neve. E di una inafferrabile libertà.

 

 

 

 

 



 

 

Elsa piangeva nel freddo e nel silenzio assordante della sua stanza.

Erano ormai diversi giorni che non permetteva ai genitori di entrare per consolarla, per donarle un po’ di quel calore che nel suo animo mancava. Si sentiva tremendamente sola, abbandonata e triste, nonostante avesse scelto lei quel completo ritiro per non mettere in pericolo l’incolumità dei suoi cari, per non dover provare nuovamente il terrore di far del male alle persone che amava.

La piccola Elsa aveva eretto muri troppo alti da scalare, si era circondata di una solitudine più fredda del ghiaccio, che lentamente – ma inesorabilmente – la stava uccidendo. Si sentiva morire, avvizzire come un fiore stanco, ogni giorno che passava sempre di più.

Almeno, finché nella sua vita non era arrivato Lui.

Era una notte gelida, più gelida del solito, e un insistente raschiare contro la finestra la destò da un sonno tormentato. Si volse nel letto e, con sua immensa sorpresa, vide delinearsi la figura di un ragazzino poco più grande di lei, che veleggiava sospeso a mezz’aria, munito di un insolito bastone ricurvo. Aveva dei capelli bianchissimi e due grandi e profondi occhi azzurri. Degli occhi così sinceri e vispi, che attrassero Elsa senza che lei se ne rendesse conto.

La principessa si ritrovò così di fronte la finestra del balcone, con lo sguardo ammirato e le guance pallide un po’ arrossate per il freddo che spirava da fuori.
- Chi sei? – chiese allo sconosciuto.
- Il mio nome è Jack Frost e sono qui per te, Elsa – rispose Jack.
- Per me? Perché? Io... io sono pericolosa!
- No – il ragazzino le prese entrambe le mani e, quando lo fece, Elsa si ritrovò a rabbrividire. Erano più fredde delle sue!
- Ma io...
- Non temere, io e te siamo uguali.
- Cosa significa?

Jack le sorrise e dalla sua mano si materializzò una palla di neve e tanti, tantissimi frattali di ghiaccio. Gli occhi di Elsa brillarono di lacrime e, dopo un tempo incalcolabile, si ritrovò a sorridere con il cuore.
- Anche tu...?
- Sì – rispose Jack – anch’io.
- E sei venuto solo per me? Perché?
- Perché ho sentito la tua tristezza e volevo consolarti. Voglio che i bambini gioiscano... voglio che tu gioisca. Da oggi in poi non sarai mai più sola, Elsa.

Elsa si sollevò sulle punte e gli allacciò le braccia al collo, sentendosi per la prima volta libera di dimostrare affetto, senza il timore che i suoi poteri potessero ferire gli altri.
- Oh grazie, Jack!

Jack ricambiò la stretta, sbuffando un sorriso.
- Di nulla, mia piccola Elsa. Di nulla.

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!

Per quanto io ami la Helsa, non ho resistito e mi sono cimentata con una velatissima Jelsa, approfittando del prompt che mi hanno assegnato ormai non mi ricordo quando (eh, la vecchiaia fa brutti scherzi).

Cosa posso dire? Ho provato ad immaginare un primo incontro fra una Elsa bambina e Jack Frost e anche se breve sono abbastanza soddisfatta del risultato, considerando che è la prima volta che scrivo su di loro.

Magari, più in là, mi cimenterò con qualcosa di più lungo e articolato. Per adesso, accontentiamoci.

 

Senza pretese,

Elly

 

 

   
 
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