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Autore: Xandalphon    01/06/2017    2 recensioni
Una raccolta di 'lettere impossibili' di personaggi storici e mitologici ai loro amori. Un viaggio nel tempo dal 3000 a.C sino all'età contemporanea, attraverso i loro sentimenti per le persone a loro più care. Che siano felicità o disperazione, gioia o amarezza.
Perché l'affetto, l'amore e i sentimenti sono nell'uomo gli stessi di sempre.
Genere: Introspettivo, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Giustiniano e Teodora

Chissà cosa avrà scritto di me il buon Procopio? No, non nella Storia delle Guerre di Giustinano, ma in quel suo taccuino che crede sia per me un segreto... L'ho capito dal suo ultimo panegirico che non mi può più sopportare. L'incenso con cui riempiva le parole del suo scritto per glorificarmi era tanto penetrante da dare chiaramente segno dell'opposto sentimento che albergava nel suo petto mentre le vergava...

Posso supporre, però, cosa dica dell'imperatrice mia moglie. Sin troppo banale accusa le si può rivolgere... Dopotutto, è proprio quando la menzogna ha un fondo di verità che appare credibile.

Allora, lasciate che io parli, per difendere la mia defunta sposa, senza inventare nulla, con la sola forza dei fatti.

Ho sposato una prostituta da bordello. Sorpresi? Pensavate che negassi? Ahahahah!

No, perché dovrei?

Teodora era una meretrice: ha venduto il suo corpo per vivere. Non solo, la gente pagava per vederla esibirsi, nuda o quasi, nella sua personale rivisitazione del mito di 'Leda ed il cigno'.

Disgustoso, vero?

Disdicevole?

Senza dubbio. Eppure, voglio proprio vedere chi sarebbe disposto a scagliare la prima pietra contro di lei, nella corte di Costantinopoli. Vorrei proprio chiederlo, alle buone, 'pie' matrone e nobildonne della città, se hanno accolto nascostamente più verghe loro dentro al loro corpo o mia moglie alla luce del sole del Bosforo. Magari in una svolta buia della strada, appena prima di andare a mostrarsi in ginocchio sulla prima fila di panche della basilica di Santa Sofia...

Mia moglie è stata amante di molti uomini prima di conoscere me. E di nessun altro dopo di me. Permettete, miei signori, ma se la norma tra tutti i re e principi del passato e chissà, fors'anche del futuro è quella inversa, allora io ben preferisco esser fuori da essa!


Ho sposato mia moglie che già aveva una figlia. Sommo disonore! Una figlia concepita fuori del matrimonio!

Perdonate ancora, nobili dame dell'impero romano d'oriente, ma quante di voi hanno esposto le creature uscite dai vostri lombi, abbandonandole presso le porte di un monastero e liberandosi senza pensieri dell'impiccio? E per carità cristiana non menziono chi ha chiesto i servigi di un cerusico solo per mostrarsi al mondo con la coscienza pulita e l'anima fintamente candida. Ah, l'ho già fatto, che sbadato...


Era forte, mia moglie Teodora. Mi ha incoraggiato a resistere quando volevo cedere. Mi ha spinto a lottare quando volevo arrendermi e fuggire. E' questo il frutto delle onde che si sono abbattute sulla sua giovinezza e dei peccati di cui voi dite si è macchiata senza ritegno? Beh, se è così, allora preferisco lei e la sua lunga lista di peccati piuttosto che voi altri consiglieri pavidi, che mi davano suggerimenti e pillole di saggezza unicamente per salvare i loro privilegi, non per il bene dell'impero né tanto meno del mio. Voi, che di lungo avete solo... La lingua (ma si può sempre rimediare dandole una spuntatina. Per l'altro vostro aggeggio, non vorrei aggiungere ulteriori sofferenze a quelle che già il buon Dio vi ha riservato).


L'ho amata. Lei ha amato me. Tanto basta.

E se a voi non basta è solo perché non avete mai amato alcuna persona come io ho amato Teodora.


Angolino dell'autore

Sì, Procopio di Cesarea, nella sua 'Storia Segreta' dipinge Teodora come un mostro di lussuria, le cui manovre a sostegno delle prostitute che vogliono cambiare mestiere o le norme suggerite al marito a difesa dei diritti della donna non sono altro che un modo per 'apparire' improvvisamente redenta dal suo passato, ma che non ebbero mai alcun effetto reale (anzi, che apportarono più danni che benefici).

Personalmente io non so quale sia la verità. E sapete cosa? Francamente, non mi interessa poi molto. Quello che volevo raffigurare era un marito, anzi, no, un amante, il cui amore oltrepassa il pregiudizio. Un amore che se ne frega del giudizio altrui e che si fida di più di chi è stata compagna di vita che non dei mille altri che blateravano e che blaterano al suo cospetto. Perché un amore vero guarda e accetta l'altro per quello che è, questo solo gli importa.

  
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