Fumetti/Cartoni europei > I Dalton
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Autore: jarmione    04/06/2017    3 recensioni
Cosa accadrebbe se Peabody gratificasse i detenuti con un gemellaggio?
E se il suddetto gemellaggio venisse fatto con il penitenziario femminile?
Riuscirà Evelyn a tenere buoni i fratelli e a tener nascosto il suo lato competitivo?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Il resto del gemellaggio proseguì tranquillo.

Le detenute si erano già ambientate e gli uomini erano diventati degli adorabili agnellini, tanto che Evelyn ebbe i brividi nel vedere Stinky Bill fare il casca morto servizievole con le ragazze.

Come faceva un bestione come lui ad amare?

Scosse la testa e sospiró.

Osservó verso l'angolo Dalton.

I fratelli studiavano ancora il piano di evasione.

Più li guardava più era convinta di aver combinato un bel pasticcio, ma se tutto filava liscio avrebbe avuto la sua soddisfazione.

La nota dolente era Jack.

Lasciarlo non era stato semplice ma anche quella era stata la decisione migliore.

Non sarebbe tornata sui suoi passi, ma avrebbe dovuto fare attenzione a non cascarci con Joe.

Quel nano sapeva essere persuasivo.

Jack alzò lo sguardo per alcuni istanti e le fece un piccolo sorriso, per farle capire che era senza rancore.

Evelyn ebbe l'istinto di ricambiare ma sospiró nuovamente e si voltò altrove.

Nel cortile si era creata in aria tesa e cupa.

Chi riusciva si godeva gli ultimi attimi con le detenute mentre altri era sul punto di una crisi perché non le avrebbero più viste.

Da una parte la signorina Betty aveva avuto una bella idea, ma dall'altra c'era parecchio da ridire.

Osservandosi attorno la vide è noto anche che le lanció uno sguardo di intesa e fece i pollici in su.

Evelyn annuì ma, nel rivoltarsi verso il loro angolo, vide che i fratelli erano spariti.

Ebbe un tuffo al cuore non vedendoli ma immagino che si stesse preparando.

Persino Pit ed Emmet erano scomparsi, forse li stavano sorvegliando.

Peabody teneva d'occhio l'orologio da taschino e teneva il volto puntato verso il portone, che era aperto.

Strano ma vero, nessuno tentava la fuga.

In lontananza si vide un polverone avvicinarsi, il carro che avrebbe riportato le detenute al penitenziario era ormai vicino.

Evelyn incroció le dita.

Pregava vivamente che il suo pensiero si rivelasse reale...si pensiero, perché del piano non aveva nulla.

Quando il carro giunse nel cortile e si fermò, tutti quanti tossirono a causa del polverone.

Le detenute si misero in fila e ad una ad una diedero un bacio ed un saluto malizioso agli uomini, che svenivano dall'emozione.

Le guardie del femminile non le contavano neanche ma pare che non si fossero accorte che qualcuna era di troppo.

Evelyn li vide.

Vide Pit ed Emmet vestiti da donna.

Fece una piccola risata.

Volevano evadere anche loro? O sapevano dei fratelli?

Più probabile la seconda, il problema era...chi li aveva avvisati? 

Lei di certo no.

Vide anche i suoi fratelli, con le parrucche che aveva rubato dalla stanza della signorina Betty.

Jack e William erano i più veritieri.

Joe ed Averell erano troppo alto e troppo basso per lo standard.

Le venne da ridere, erano davvero ridicoli, ma cercò di restare seria.

Anche se sapeva che i piani Joe fallivano sempre, quindi sarebbero tornati al penitenziario scortati dalle guardie, aveva comunque la strana sensazione che si prova quando si è soli.

La sensazione di abbandono.

Li guardava uno per uno, mentre salivano sul carro, mentre la lasciavano alla deriva.

Erano pensieri assurdi e sapeva di doverci fare l'abitudine, ma rivolse ad ognuno un pensiero.

 

Averell,

Mio caro fratello, mio dolce ed unico fratellone.

Promettimi che non mi dimenticherai

Grazie di tutto.

 

William,

Grazie per i tuoi insegnamenti, troverai prima o poi qualcuno a cui insegnare ciò che solo tu sai fare.

 

Jack,

Ti amo ancora, ti amerò sempre, ma è giusto finirla qui.

 

Joe,

Non ho da dirti niente solo...abbi cura di te nano.

 

Rise di se stessa.

Si poteva essere così stupidi?

Dedicare l'ultimo pensiero a qualcuno che sarebbe tornato nel giro di dieci minuti.

E per lo più pensieri d'addio.

Il sole le dava alla testa.

Nel momento che il carro di pieno, le guardie fecero un cenno di saluto a Peabody e poi sfrecciarono via a tutta velocità.

Peabody sembrava non essersi accorto della mancanza dei fratelli Dalton ma...

"Dieci a uno che torneranno qui fra venti minuti"

"Ma...signor Direttore, stiamo parlando dei Dalton!"

"Si calmi signorina e si fidi di me"

Nel frattempo, nel carro, le detenute sbuffavano e borbottavano mentre Fantine e le tre amiche erano pronte ad evadere.

Essendo tutte ammassate, nessuno si accorse che poco dopo sparirono.

Avevano mano messo il carretto in modo che, al ritorno, bastava un colpetto deciso ed avrebbero aperto un buco abbastanza grande da farle scivolare sotto e quindi fuori.

Per l'appunto, i fratelli non si erano accorti e specialmente Averell, che faceva sventolare la divisa femminile sulle gambe.

"Bene ragazzi, ancora poco ed evaderemo!"

"Sei un grande Joe!" Lo incitarono William e Jack

"Hai visto Joe!?" Intervenne Averell, con la voce più alta del dovuto "mi arriva una brezza sotto la gonna!"

Joe digrignò i denti

"Appena siamo fuori ti uccido"

"Non parleresti così se avessi anche tu aria la sotto" si imbronciò Averell.

Il maggiore di mise le mani al volto.

"Jack dagliela tu, io non ho più forza" 

E Jack obbedì, tirando un ceffone ad Averell.

Solo in quel momento, Joe si accorse del buco che le detenute avevano fatto.

Quattro di loro erano sparite.

"Accidenti siamo fregati"

"Perché?"

"Fantine e le sue amiche sono scappate! Ed essendo noi di troppo adesso dovremmo rimpiazzarle!"

I gemelli non capirono

"Non capite idioti?!" Disse "se quattro detenute fuggono, ma al momento della conta risultano tutte significa che non possiamo evadere!"

Gli erano ancora più confusi.

"Lasciate perdere siete troppo stupidi...seguitemi" si avvicinò al buco e fece per saltare.

Pit ed Emmet, che erano sul carro, li notarono e scattarono in piedi, puntando i fucili.

"Mani in alto fratelli Dalton!"

Tutte le detenute si voltarono, pronte per fare il tifo.

"Pensavate di scappare?"

Joe non sembrava preoccupato.

"Oh al contrario, volevamo solo appurare una diceria femminile"

Le due guardie si guardarono negli occhi "E sarebbe?"

"Una donna con la gonna su corre più veloce di una con la gonna giù e i fucili in mano" rise malignamente e saltò giù dal carro, seguito dai fratelli.

"Siamo liberiiii"

Era davvero comodo correre con la gonna su, peccato che le loro gambe fossero così...maschili.

Si nascosero dietro ad alcune rocce.

"È fatta!"

"Ciao Joe Dalton" una voce ammaliante e persuasiva, richiamò la sua attenzione.

Fantine e le tre ragazze li guardavano soddisfatte.

"Ci volevate fregare! Sapevate che volevamo evadere!" Esclamò Joe

"Oh lo so benissimo, ma anche noi volevamo evadere e voi eravate il nostro diversivo"

Joe divenne paonazzo

"Non credere che la passerete liscia"

"Oh al contrario, ad ogni modo ci vediamo in giro" e raggirarono la roccia, salendo su quattro cavalli e galoppando verso l'orizzonte.

"Da dove spuntano i cavalli?" Si chiese William

"E adesso che facciamo Joe?" Brontoló Averell "io ho fame"

Joe non aveva molte idee.

In quel preciso istante si rese conto che Evelyn li aveva fregati, sapeva tutto.

"Quella...quella pulce!"

"Forse dovremmo tornare a prenderla" propose Jack.

"Mai!" Rinate Joe "non ha voluto evadere e quindi si arrangia!"

"Però ci ha fornito questi" William indico parrucca e vestito "potrebbe esserci di aiuto"

"No! E adesso seguitemi"

Joe era ancora più furioso.

Corsero fino a che non raggiunsero la casa di mamma Dalton.

Capirono che era in casa per via della polvere che usciva dalla finestra, segno che stava ripulendo.

"Mamma!" Spalancò la porta ed entrò, richiudendola subito "Eccoci siamo evasi!"

La donna li guardò attentamente "Bene bene guarda chi si rivede" il tono di mamma Dalton era tutto tranne che felice "ti sembra il modo di presentarti?"

"Ma...ma mamma siamo evasi!"

"Non mi interessa!" Sbottó "un vero Dalton evade senza bisogno di travestimenti e con quelle gonne siete il disonore della famiglia!"

"Ma..."

"E dov'è vostra sorella?"

"Ecco lei..."

"L'avete lasciata indietro!?" Urló la madre, scandalizzata.

Per tutta la zona si udirono quattro ceffoni ben assestati.

Qualche istante dopo la porta della casa si aprì e mamma Dalton ne uscì con i fratelli, tenuti tutti e quattro per l'orecchio e ben legati con delle corde.

Vide in lontananza Pit ed Emmet e li raggiunse.

"Immagino che questi quattro disgraziati siano di vostra competenza" disse, lanciando i fratelli a terra

Pit ed Emmet erano senza parole.

Nemmeno mamma Dalton si prendeva la responsabilità.

"E ricordate quello che vi ho detto, un vero Dalton evade senza nascondere il suo volto!" E tornó in casa, sbattendo la porta.

"Aaaww l'amore di mamma" li prese in giro Pit

"La mamma ha sempre ragione" concordó Emmet 

Averell assunse un aria da rimprovero "In effetti Joe sei davvero ridicolo con quel vestito"

"E tu? Ti sei visto?" Lo ammonì Jack.

Joe non li ascoltava.

Era furioso per due motivi.

  1. evadeva e sua madre lo rispediva al penitenziario
  2. Evelyn doveva per forza averli denunciati per far si che Pit ed Emmet fossero sul carro.

Appena sarebbero giunti al penitenziario avrebbe dato una lezione a quella mocciosa.

Vennero scortati fino all'ingresso e gettati nel cortile.

"Allora fratelli Dalton?" Intervenne Peabody "piaciuta l'evasione?" Ancora rideva per il loro abbigliamento.

"Non dica nulla"

Peabody rise ancora.

Li fece slegare e se ne andò.

Rantanplan li osservó -Dalle api ai fuchi, ne accadono di tutti i colori in questo penitenziario-

Evelyn si avvicinò.

Non fece in tempo a parlare che Joe la prese per il colletto e l'abbasso alla sua altezza.

"Cosa ti è saltato in mente di denunciare i tuoi fratelli!?" Sbottó

Evelyn tentò di liberarsi "Guarda che non ho fatto niente!"

"Ah davvero? E come mai ieri ti hanno visto dalla signorina Betty?"

"Non sono affari tuoi"

"Lo sono eccome visto che sei sotto la mia responsabilità"

"Ti hanno scoperto perché come donna non sei credibile e perché ti sei dimenticato di cancellare il tuo piano dal muro" e infatti, nel loro angolo, c'era l'intero piano disegnato sul muro.

Joe si infuriò "Averell ti avevo detto di cancellarlo!"

"Scusami Joe ma avevano preparato la cena e avevo fame!"

Joe ringhiò "Giuro che prima o poi ti strangolo!"

Ma Averell lo ignorò

"E tu..."rivolto ad Evelyn "non pensare che sia finita qui"

"Non è colpa mia se tutti e quattro vi siete fatti fregare da delle donne"

"Anche tu sei una donna"

"Io non ti fregherei"

"Ma sei comunque una donna e per di più una pulce!"

"E tu un nano da giardino"

"NON SONO UN NANO!" Joe stava per sbottare ma venne afferrato in tempo dalle guardie e portato in cella, mentre imprecava e diceva cose irripetibili.

Quando Evelyn fu finalmente libera dalla sua presa, posó i suoi occhi su quelli di Jack.

Caló il silenzio.

William, che aveva capito, prese Averell e lo trascinò lontano.

"Dove andiamo"

"Ti portò alla mensa"

"Siiiii si mangia!"

E gli altri due rimasero soli.

"Tu...tu lo sapevi?" Chiese Jack, ed Evelyn annuì "perché?"

"Volevo che capiste l'errore" rispose "che senso ha evadere? Vi prendete giorni in più di condanna ogni volta che lo fate"

"Non sappiamo fare altro...vogliamo rapinare le banche"

Evelyn si era scordata che mamma Dalton aveva cercato di far crescere lei come una vera signorina e i fratelli come banditi.

"Comunque non...non credevo che ti arrendessi subito"

"E cioè?"

"Quando eravamo alle docce...non credevo che mi avresti dato ascolto senza combattere per avermi, senza provare a farmi cambiare idea"

La signorina Betty spuntò all'improvviso dietro Evelyn "Adesso cara?"

"Si...adesso" e la signorina Betty fece apparire da sotto il gonnellone un matterello, preso in prestito dalle cucine.

Evelyn lo prese e lo diede in testa a Jack.

"Un vero fidanzato non si comporta così!" 

E il povero Jack iniziò a correre per tutto il cortile, seguito da Evelyn che voleva rompergli il matterello addosso.

Correvano entrambi abbastanza veloci da non toccare quasi terra.

Rantanplan si sdraiò per terra e li guardò sognante 

-Il rito del corteggiamento è sempre bello, specie se si tratta dei Leopardi come in questo caso"

 

 

FINE

  
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