Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe
Ricorda la storia  |      
Autore: Eilan21    08/06/2017    5 recensioni
1694: Sono trascorsi due anni dal famigerato processo alle streghe, e tra i boschi di Salem tutto sembra tranquillo. Il villaggio è al sicuro dall'immonda presenza delle adoratrici del diavolo. O almeno questo è ciò che pensa la maggior parte della gente. Ma Rebecca e suo fratello Elias sono abituati ad addentrarsi nei boschi e notano subito qualcosa di strano. Dove sono finiti i bambini che le streghe rapirono due anni prima?
Genere: Dark, Horror, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

r-ZZTyb42r-U





Credits della canzone: Come little children dei Blackmore's Night (cover)


SALEM VILLAGE, 1694



Come little children
I’ll take thee away
Into a land of enchantment

Come little children
The time’s come to play
Here in my garden of shadows



La foresta non era mai apparsa così fitta agli occhi di Rebecca, tanto che dovette strizzare gli occhi per sfruttare al massimo la poca luce che penetrava tra le chiome degli alberi. Le cime delle querce, dei faggi, delle betulle e degli aceri si estendevano intorno a lei fin quasi a toccare il cielo. Rebecca conosceva quegli alberi come fossero suoi fratelli, perché era lì che era sempre vissuta, nel piccolo villaggio di Salem. I suoi genitori erano giunti lì dall'Inghilterra molto prima della sua nascita, e Rebecca era abituata fin da piccola a vagabondare per i boschi che circondavano la loro casa, una piccola costruzione ai margini del villaggio. Conosceva a memoria ogni sentiero, ogni pista, dal più segreto, nascosto dalla vegetazione fitta, alla grande Old Ipswich Road, che collegava il villaggio di Salem alla grande città chiamata anch'essa Salem, fino ad arrivare a Boston.

Rebecca si voltò e annusò l'aria settembrina, l'umidità che saliva dal terreno ricoperto di foglie e il profumo degli aghi di pino. Presto avrebbe ricominciato a piovere, con quei grandi goccioloni caldi che inzuppavano il terreno e lasciavano un buon profumo di terra. Toccò la corteccia ruvida del faggio alla sua sinistra e si accorse di essersi sporcata le mani di resina appiccicosa, che pulì con una smorfia nel grembiule bianco. Con un sospiro ricominciò a raccogliere la legna piccola che sua madre l'aveva mandata a cercare, aggiustandosi la fascina che già portava sulla schiena. Il sentiero che si collegava alla strada principale era dritto davanti a lei e Rebecca stava per imboccarlo.



Follow, sweet children
I’ll show thee the way
Through all the pain and the sorrows
Weep not poor children
For life is this way
Murdering beauty and passions



"Rebecca! Aspettami!" la chiamò suo fratello Elias, che correva verso di lei, i corti capelli biondi umidi di sudore. Elias aveva dieci anni, due meno di lei, ed era il più piccolo della famiglia. O almeno lo sarebbe stato senza considerare Sarah, la bambina scomparsa due anni prima. Elias allora era stato troppo piccolo per capire, ma Rebecca ne avrebbe portato per sempre il peso. Perché era alla sua sorveglianza che la piccola Sarah era stata affidata, mentre giocava nel prato dietro casa, e Rebecca aveva tradito la fiducia dei suoi genitori. Il suo amore per il bosco e per le sue creature ne era stata la causa. Aveva lasciato sola Sarah per non più di pochi minuti, il tempo che aveva impiegato a seguire una cincia-dal-cappello-nero che svolazzava tra i rami degli alberi. Quando era tornata indietro, sua sorella era scomparsa. L'avevano cercata per giorni, addentrandosi nella foresta, battendo ogni pista: tutto il villaggio era accorso per dare una mano. Ma Sarah non era mai più tornata. Dopo di lei altri bambini erano misteriosamente scomparsi e il reverendo Jonah Darren dal suo pulpito aveva cominciato a mettere in guardia la congregazione contro le streghe, le serve del diavolo che camminavano tra loro travestite da agnelli. Creature demoniache che si servivano della magia nera, e commettevano ogni tipo di nefandezza, non ultimo rapire gli innocenti ai loro genitori per ucciderli, mangiarli e chissà cos'altro.

"Siamo fuggiti dai protestanti inglesi solo per arrivare qui e fronteggiare un nemico peggiore?" aveva borbottato tra i denti il padre di Rebecca, quella sera a cena. Ma sua moglie lo aveva zittito con un'occhiataccia, che significava "non davanti ai bambini".



Hush now, dear children
It must be this way
Too weary of life and deceptions
Rest now, my children
For soon we’ll away
Into the calm and the quiet


Quando il processo alle streghe di Salem, in città, aveva avuto inizio tutti seppero che il reverendo aveva avuto ragione. C'era davvero qualcosa di oscuro e malvagio che camminava in mezzo a loro. E poteva trattarsi di chiunque: la gentile vicina che coltivava il suo orto a insalata, la ragazza che offriva i suoi servigi come sarta girando di casa in casa, la vecchina che sedeva ogni giorno sotto il suo portico, sulla via principale del villaggio, e salutava tutti con un sorriso sdentato.

"Allora è vero?" aveva chiesto Elias a Rebecca, stretti nel pagliericcio che dividevano in soffitta. "Sarah è stata presa dalle streghe?"

Rebecca aveva deglutito nervosamente. "Credo proprio di sì."



Come little children
I’ll take thee away
Into a land of enchantment
Come little children
The time’s come to play
Here in my garden of shadows


"Cosa ci fai qui, Elias?" domandò Rebecca, seccata.

"Mamma mi ha mandato", rispose lui osservandosi la punta delle unghie. "Vuole che ti aiuti a raccogliere la legna. Non le va che stai fuori quando fa buio."

"Non capisco di cosa si preoccupa", disse Rebecca affidando al fratello parte della sua fascina di legno. "Sono passati più di due anni. Le streghe sono state impiccate, no? Non c'è più niente da temere."

Elias si scostò la frangetta bionda e la guardo con i suoi espressivi occhi azzurri.

"E se avessero preso le donne sbagliate?" sussurrò. "Se le vere streghe fossero ancora in giro?"

"Ma la vuoi smettere di dire tante sciocchezze!" lo rimproverò la sorella aspramente. "Su, continuiamo a lavorare e cerchiamo di sbrigarci."


Raccolsero legna per un'altra mezz'ora, in silenzio, seguendo il sentiero che si snodava davanti a loro. Solo il canto degli uccelli e il fruscio del vento facevano loro compagnia.

Rebecca era ancora seccata perché la madre le aveva mandato il fratello a farle da balia, così non si accorse che qualcosa era cambiato.

Fu Elias a farglielo notare per primo.

"Rebecca..." bisbigliò tirandola per la manica.

"Cosa vuoi?"

"Non senti qualcosa di strano?"

Rebecca si fermò per un momento, il collo proteso e le orecchie aperte. Il canto degli uccelli era cessato, così come pure il mormorio del vento. La foresta era immersa nel più totale silenzio. Il sole era stato coperto da un banco di nubi che impedivano ai suoi raggi confortanti di illuminare il bosco tetro.

Come diavolo è possibile?, si domandò Rebecca guardando il fratello, sbalordito quanto lei.

D'improvviso il gracchiare di un corvo lacerò l'aria e i due bambini alzarono contemporaneamente il capo verso i rami sopra di loro. Elias fece un passo verso Rebecca e le prese la mano, spaventato. I rami spogli degli alberi circostanti erano invasi da corvi appollaiati, che se ne stavano lì a fissarli con i loro piccoli occhi neri.

Rebecca sentì un brivido correrle lungo la schiena.

"E' meglio se torniamo indietro", disse sottovoce al fratello. Il bambino annuì, troppo spaventato per parlare.

Ma quando fecero per voltarsi verso la direzione da cui erano venuti, si accorsero di non essere soli.

Una bambina, poco più piccola di loro, era apparsa in mezzo al sentiero. Era completamente vestita di nero e i sottili capelli biondi le ricadevano sulle spalle. Sulla fronte portava disegnato uno strano simbolo, una stella racchiusa in un cerchio. La bambina stese un braccio e uno dei corvi volò gracchiando ad appollaiarsi sulla sua spalla.

Rebecca ed Elias rimasero impietriti, pensando freneticamente ad un modo per scappare, ma la piccola strega fu più veloce. Come se gli leggesse nel pensiero alzò una mano e la fascina che Rebecca ancora portava sulle spalle le fu strappata via e scaraventata lontano.

Poi chiamò i due bambini a sé, e loro scoprirono che le gambe non gli appartenevano più e che eseguivano solo gli ordini della strega. Lei li chiamò a sé, e passo dopo passo Rebecca ed Elias si avvicinarono sempre più fino a trovarsi davanti a lei. Elias sudava freddo e stringeva convulsamente la mano della sorella.

Giunti al suo cospetto furono costretti ad inchinarsi, con la fronte incollata a terra.

La bambina parlò, ma la sua voce non era una voce infantile. Era profonda, remota e cavernosa e faceva accaponare la pelle.

"Non vi farò del male", disse la strega. "Ma da adesso in poi voi apparterrete alla nostra congrega e abbraccerete il nostro oscuro signore, il nostro maestro."

Qualcosa in quella voce sembrò incredibilmente familiare a Rebecca, forse solo un riverbero in sottofondo di quella che era stata, una volta, la vera voce della bambina. Radunando tutto il suo coraggio, Rebecca alzò la testa ed osservò la strega dritta in viso.

Il cuore le si fermò nel petto.

"Sarah...?" mormorò a bocca aperta.




Nota dell'autrice: Ciao a tutti, questa storia nasce da una canzone che è un'eco della mia infanzia, ovvero la canzone cantata dalla strega Sarah (senza relazioni con la Sarah della storia n.d.a.) nel film della Disney Hocus Pocus per attirare i bambini e succhiare la loro energia vitale. Tra l'altro era un film che adoravo, ma mi ero completamente dimenticata di questa canzone fin quando non ne ho sentita una cover fatta dai Blackmore's Night che mi ha letteralmente dato i brividi. Mi ha ricordato da morire le atmosfere cupe della Salem del '600 e ho pensato di scriverci una piccola storia sopra.

E niente, è la prima volta che mi cimento con questo genere e spero di aver fatto bene. Se vi va di lasciarmi un parere nei sarei davvero lieta.

Eilan




   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Maghi e Streghe / Vai alla pagina dell'autore: Eilan21