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Autore: Lady_Moon_    11/06/2017    1 recensioni
Quando ad una ragazza manca molto il propio fidanzato si appella a tutto anche a una stella cadente.
Dal testo
All’improvviso vide una stella cadente. La sua parte razionale si disse che in fondo era solo una meteora che lasciava dietro di sé pezzi polvere e roccia che bruciavano per attrito. Ma pensò anche a Percy e decise di provare ad esprimere un desiderio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente era al campo mezzosangue. Annabeth non ne poteva più di stare rinchiusa in quelle quattro mura che era il dormitorio della sua scuola. Per quanto amasse andare a scuola preferiva poter dormire nel suo letto alla cabina sei, con i suoi fratelli e le sue sorelle. Adorava svegliarsi e annusare l'odore del bosco, dei campi di fragole e del mare. Sì il mare che le ricordava tanto il profumo dei capelli di Percy, quel semidio figlio di Poseidone così irritante ma allo stesso tempo così dolce e amabile. Quella sera era seduta sulla spiaggia calda del campo. Ascoltava le onde infrangersi sugli scogli mentre guardava il sole tramontare all'orizzonte. Percy sarebbe arrivato un paio di giorni dopo. Doveva finire di fare ancora qualche esame all'università di Nuova Roma. Avevano passato l'anno accademico a Nuova Roma e ora sentivano la mancanza dei loro compagni greci.
Annabeth continuava a pensare a Percy. Il mare glielo ricordava sempre poi quella sera riflessi sulle onde erano di un verde brillante uguale a quello degli occhi del semidio. Le mancavano le sue braccia muscolose che le cingevano le spalle donandole un piacevole tepore, le mancava la sua risata che all'inizio non sopportava ma che ora amava tanto, i suoi capelli corvini, i suoi occhi verdi, il suo odore di mare e il sapore di salsedine sulle sue labbra. Insomma le mancava il suo amato fidanzato!
Strinse le gambe al petto appoggiando il mento sulle ginocchia per trovare un tepore che il fresco venticello estivo le toglieva. Alzò lo sguardo al cielo. Le stelle brillavano più che mai. Percorse la volta stellata con lo sguardo cercando la costellazione della cacciatrice. All’improvviso vide una stella cadente. La sua parte razionale si disse che in fondo era solo una meteora che lasciava dietro di sé pezzi polvere e roccia che bruciavano per attrito. Ma pensò anche a Percy e decise di provare ad esprimere un desiderio. Desiderò che Percy fosse lì ad abbracciarla e a trasmetterle il suo calore. Chiuse gli occhi e lasciò che Morfeo la cullasse nel mondo dei sogni.
Quando si svegliò sentì una coperta calda e morbida cingerle le spalle e un profumo a lei noto solleticarle il naso. Aprì gli occhi lentamente e quando si girò vide una massa di capelli neri incorniciare un viso abbronzato con due grandi occhi verdi che scrutavano pensierosi il mare. Quando Percy si accorse che Annabeth lo stava guardando si girò verso di lei e le sorrise.
-  Ben svegliata dormigliona. – le disse il semidio.
- Cosa ci fai qui? No dovevi fare degli esami? – gli rispose.
- Quanta poca fiducia. Li ho fatti tutti.
- E li hai passati? – rispose socchiudendo gli occhi. All’università di Nuova Roma erano molto severi; Percy aveva perso il penultimo anno di liceo e l’anno dopo dovette faticare il doppio per rimettersi in pari con il programma. Era passato per miracolo, anche se in realtà il miracolo si chiamava Annabeth.
- Beh non lo so. – disse portandosi una mano alla nuca e sfoggiando un sorriso imbarazzato. Annabeth lo guardò storto. – però sono sicuro di averli fatti abbastanza bene. – disse per giustificarsi.
Annabeth sospirò e scosse la testa.
- Tu non cambierai mai. – alzando lo sguardo incontrò quello di Percy che la guardava stralunato. Annabeth scoppiò a ridere seguita da Percy.
La semidea si accoccolò un po’ più vicina al ragazzo che le cinse la vita con il braccio.
Rimasero abbracciati fino all’alba per poi dirigersi verso le rispettive cabine per non far sapere agli altri semidei che avessero passato la notte sulla spiaggia. Si salutarono con un bacio davanti alla cabina sei dove Annabeth entrò cercando di non farsi sentire. Raggiunto il suo letto si coricò e guardando il soffitto pensò a quanto amasse quell’irritante figlio di Poseidone e quanto fosse grata agli dei per averlo incontrato tanto tempo fa.
 


 
ANGOLO AUTRICE:
Ciao io sono Marta e questa è la mia prima FF. Spero vi piaccia, la Percabeth è una delle mie shippe preferite. Lasciate una recensione se vi va. Ciao a tutti : )   
   
 
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