Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: mariannawho    17/06/2017    1 recensioni
Nella storia di Frozen - Il Regno di Ghiaccio vi sono due personaggi di cui, a parer mio, si è parlato molto poco: Kristoff e Sven. Vi siete accorti pure voi che c'è un buco di trama enorme tra la scena in cui Kristoff e Sven sono piccoli e quella in cui lui si presenta alla Querciola Vagabonda? Io ho provato a scrivere un brevissima storia solo su loro due (a dire la verità non sono pienamente soddisfatta, ma chissà, magari può creare nuovi spunti). Questa storia parla, quindi, di un piccolo Kristoff che sogna di diventare un venditore di ghiaccio come il suo papà e che un giorno incontra una piccola e orfana renna, a cui da il nome Sven. I due diventano inseparabili e presto succederà qualcosa che sconvolgerà la loro vita.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristoff, Sven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto ebbe inizio quando il piccolo Kristoff decise di accompagnare suo padre al lavoro. Il papà di Kristoff si procurava il ghiaccio durante l'inverno per poi rivenderlo ad Arendelle. Il suo profitto era così alto che durante i mesi caldi dell'anno non aveva bisogno di lavorare e aveva tutto il tempo per dedicarsi alla sua famiglia. Un giorno il piccolo Kristoff chiese al suo papà se poteva seguirlo, perché il suo più grande sogno era di diventare un venditore di ghiaccio come lui. Kristoff vedeva suo papà come un eroe: un uomo sempre al servizio per il suo regno, un marito e un padre sempre presente. Era proprio così che Kristoff voleva diventare. Ambizioso, buono e felice: a Kristoff non mancava proprio nulla, se non un fratellino. Ha sempre desiderato avere un fratellino, fino a quando, un giorno, mentre stava giocando vicino casa sua, ad un tratto sentì uno strano verso provenire dalla foresta. “Che sarà mai” si chiese. Ad un certo punto si trovò davanti a sé un cucciolo di renna, tutto solo. “Ehi, ciao! Dov'è la tua mamma?” chiese Kristoff, pensando che il cucciolo di renna gli avrebbe risposto. La piccola renna provava a rispondergli, ma naturalmente Kristoff non capiva. “Guarda che non ti capisco se parli così” gli disse. A quel punto, Kristoff incominciò a dare voce alla renna: “mi sono perso, non so dove sia la mia mamma. Prima dei lupi l'hanno inseguita, lei è scappata ma non è più tornata” disse Kristoff, facendo finta che sia stata la piccola renna a parlare. “Visto che sono da solo, posso vivere con te? Sarò il tuo fratellino” continuò. Intanto la piccola renna lo guardava turbato. “Oh, certo che potrai essere il mio fratellino! Non speravo altro!” disse di nuovo Kristoff, stavolta con la sua vera voce. Dato che la piccola renna non voleva avvicinarsi, Kristoff tirò fuori dalla tasca una carota – Kristoff porta sempre una carota in tasca – e la usò per attirare la renna. Non sapendo di aver indovinato che la renna era ghiotta di carote, questa gli saltò addosso e iniziò a leccarlo come fosse un cagnolino. “Okay, okay, ho capito, è tutta tua. Ma la prossima volta la dividiamo a metà, va bene?”
Ora inizia la parte che conosciamo tutti: Kristoff e Sven (così decise di chiamarlo) che vanno a prendere il ghiaccio insieme al papà di Kristoff e altri venditori di ghiaccio, e sapete anche cosa succede dopo: i sovrani di Arendelle che portano la piccola Anna dai troll; e Kristoff e Sven che li inseguono incuriositi.
Durante la cura di Anna, Kristoff e Sven si erano nascosti dietro quello che credevano fosse un masso, che poi si rivelò essere un troll. Al momento Kristoff e Sven non capivano cosa stava accadendo e non si preoccuparono più di tanto di questi strani esseri.
Secondo le leggende nordiche, i troll rapivano i bei bambini biondi e se li tenevano per sé. Kristoff era un bel bambino e pure biondo, quindi potete immaginare cosa fosse successo. Ma non sappiamo cosa, però, è successo ai veri genitori di Kristoff. Tornato a casa, suo padre non si accorse che nel frattempo il figlioletto si era allontanato. Quando se ne rese conto ormai era troppo tardi. Disperati, sia lui che sua moglie uscirono di casa per cercarlo, ma era talmente buio che non videro di lì a poco sarebbero caduti in un precipizio.
Nel frattempo il piccolo Kristoff tentò in tutti i modi di fuggire da quelle che tutto sommato erano delle buone creature che non gli avrebbero mai fatto del male. Quando, però, arrivò finalmente a casa sua, si accorse che i suoi genitori non c'erano più e che la loro slitta era sparita. Pensando che i suoi fossero andati via perché non gli volevano più bene, decise di tornare dai troll, la sua unica famiglia rimasta. Passarono gli anni e, ormai cresciuto, decise di cavarsela da solo. Così, si trasferì ad Arendelle e continuò a lavorare come venditore di ghiaccio. Dopo tutto era felice, anche se non ha mai smesso di chiedersi dove fossero i suoi veri genitori.

   
 
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