Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: mariannawho    28/06/2017    1 recensioni
Lo sapevate che inizialmente gli ideatori di Frozen - Il Regno di Ghiaccio volevano che Elsa fosse l'antagonista come nella fiaba originale di Hans Christian Andersen? E hanno cambiato idea dopo aver scritto la celebre canzone Let it go? Quando ho saputo questo fatto mi sono chiesta "chissà come sarebbe stata la storia..."
Così, ho deciso di scriverla io. Inoltre, oltre ad essere l'antagonista, Elsa non doveva essere sorella di Anna, e nessuna delle due dovevano essere principesse. Dato, però, che questo aspetto mi piace, ho pensato di conservarlo anche nella mia fanfiction. Sperando che possa piacervi, buona lettura.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anna e Hans si stavano allontanando dal territorio di Mirenelle, senza accorgersi che qualcuno li stava inseguendo, quando finalmente arrivarono a destinazione. Anna non aveva mai visto nulla di così bello in vita sua: quel palazzo, completamente fatto di ghiaccio, avrebbe dovuto farle paura, invece rimase come incantata. “Muoviti Anna, Elsa sta aspettando” disse Hans, ansioso. Mentre si stavano dirigendo verso le scale che avrebbero condotto al piano superiore, Anna continuava a guardarsi intorno. “Può veramente la bellezza essere così cattiva?” pensò tra sé e sé. Arrivati in cima, Elsa era lì ad aspettarli, seduta sul suo trono. “Hans! Mio caro, sapevo che ce l'avresti fatta!” disse, alzandosi dal trono. “Cosa? - si chiese Anna – ce l'avresti fatta a fare cosa?”
Hans raggiunse Elsa, che intanto lo stava aspettando per poterlo nominare re. “Sapevo che eri ingenua, Anna, ma non fino a questo punto. Io sono venuto a cercarti perché avevo fatto un patto con Elsa. Se ti avessi trovata e portata qui, io sarei diventato re di Arendelle. Pensavi davvero che io fingessi quando eravamo piccoli e giocavamo a fare i regnanti? È sempre stata la mia ambizione, il mio più grande desiderio, prendere il posto di tuo padre, ma sai, sarebbe stato difficile, non trovi? Finalmente la mia occasione è arrivata, e grazie ad Elsa ho potuto realizzare il mio più grande sogno!”
“Io mi fidavo di te, Hans! Credevo fossi mio amico, che mi avresti aiutata a salvare Arendelle, che...”
“Zitta, zitta! Quanto parli! Taci! Ora, Elsa, inizia pure col rituale, fa in fretta” disse Hans, abbassando la sua testa. Elsa stava per posargli la corona, quando all'improvviso sentirono un rumore provenire dalle scale: Kristoff e Sven erano arrivati. “E quelli chi sono?” chiese Elsa, fermandosi. “Ora basta! Mi nomino re da solo!” gridò Hans, togliendo dalle mani di Elsa la corona e mettendosela in testa. “Bene! Ora che sono re, qui comando io! E porro fine a tutto questo!” disse Hans. Senza che nessuno se ne accorse, sfilò la spada che portava sempre per sé e trafisse Elsa, colpendo dritto al cuore. “No!!” gridò Anna, mentre Elsa, sembrava non essersi accorta di nulla. “Che cosa hai fatto!? Come hai potuto!? Lei si fidava di te!”
“Esatto, si fidava, proprio come te. Siete due povere ingenue che si fidano delle persone sbagliate. Faceva parte del piano pure questo: una volta diventato re, avrei ucciso Elsa, ponendo fine a tutto il trambusto che ha causato, e il potere sarebbe stato completamente nelle mie mani!” esclamò Hans, mentre tutto incominciò a tremare.
“Anna, il palazzo si sta sciogliendo, scappiamo!” le gridò Kristoff.
“No, io non lascerò qui mia sorella!”
Ma Kristoff non le diede retta. La prese con la forza e la consegnò a Sven, che senza ordini scappò, dirigendosi verso l'uscita del palazzo. In quel momento Hans si precipitò verso di lui per prenderlo a pugni. Il duello tra i due non durò molto, in quanto il piano superiore del palazzo crollò quasi subito, travolgendoli completamente.
Intanto Anna e Sven si erano allontanati il più possibile. Di lì a poco ci sarebbe stata una valanga che devastò completamente tutto il territorio circostante. Arendelle fu salva per un pelo, ancora qualche metro e sarebbe stata sotterrata dalla neve.
Anna avrebbe voluto tornare lì, ma sapeva che ormai non ci sarebbe stato nulla da fare per nessuno.
Il giorno seguente riunì tutti gli abitanti per poter fare un discorso:
“Cittadini e cittadine, io, Anna di Arendelle, vi ho convocati perché questo possa essere un giorno da non dimenticare e da cui prendere esempio per il futuro. Sono lieta di annunciarvi che il nemico è stato sconfitto, e non sto parlando di mia sorella Elsa, ma di qualcosa di ancora più grande: l'odio. Quella che tutti credevano essere la minaccia del nostro regno, in realtà è stata solo una persona alla quale è stato tolto il diritto di vivere come tutti gli altri, una persona alla quale è stato tolto l'amore. Eravamo tutti concentrati su di lei da non accorgerci che il nostro vero nemico era nascosto tra di voi. Se non avesse ucciso Elsa, probabilmente avrebbe ucciso me, o addirittura i miei genitori. Inoltre voglio ricordare un'altra persona, un comune venditore di ghiaccio che però si è dimostrato essere un nobile nel cuore. Si chiamava Kristoff, e mi ha aiutata fino alla fine, sacrificandosi pur di tenermi in vita. Non solo voglio che ricordiate con onore Kristoff, non solo voglio che ricordiate Hans per non commettere più errori, ma voglio che ricordiate anche Elsa, colei che sarebbe stata una perfetta regina, se solo avesse conosciuto l'amore. Proprio in mezzo alla piazza verrà posta una statua in suo onore, affinché la possiate ricordate ogni giorno. Con questo mio discorso, voglio anche che incominci una nuova vita ad Arendelle, una vita in cui, in ognuno di voi, ci sia tolleranza per il diverso. Voglio che vi ricordiate che chi è diverso non è pericoloso, ma ha bisogno d'amore quanto ognuno di noi. Questo è per te, Elsa!”

Quel giorno, il nemico fu distrutto, il venditore di ghiaccio divenne un eroe, la strega fu finalmente amata dal suo popolo, e l'ingenua principessa divenne una regina matura ed esemplare.

Fine.

   
 
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