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Autore: lucysal    30/06/2017    1 recensioni
Un ultimo saluto ad una vecchia amica. Un dono prezioso che il Dottore conserverà per sempre.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo ricordava. Lo ricordava molto bene. Era come un sogno, un sogno meraviglioso, eppure quell’uomo era in carne ed ossa, ritto davanti a lei dandole le spalle.
Stava sparendo, a poco a poco, inghiottito dalla nebbia di dicembre della campagna inglese. La ragazza lo aveva visto molte volte sparire come quella sera, le volte precedent aveva accennato un sorriso, come a ricordarle che sarebbe tornado indietro per lei, questa volta si voltò senza salutare, senza un sorriso, senza una parola. Solo un addio carico di tristezza e di dolore, un dolore più profondo del tempo e dello spazio stesso. Il Dottore stave uscendo dalla sua vita, questa volta per sempre.
A distanza di anni, la schiena del Dottore inghiottita dalle luci del Tardis era il ricordo più caro e prezioso che possedesse. Era invecchiata, circondata dall’amore che solo una vita vissuta all’insegna della felicità poteva donare, era riuscita a coronare il suo sogno, quello di vivere ogni giorno nel modo più meraviglioso possibile, eppure ora, quella vita che tanto aveva amato le stava scivolando dalle mani come fosse fumo.
Non rimpiangeva nulla, non un gesto, non una parola, nè un sorriso eppure, dal profondo del suo cuore sentiva che le mancava un’ultima cosa per dirsi veramente complete, un ultimo addio. Quello che non si erano scambiati tanti anni addietro.
Il sole stave tramontando dietro le colline che avvolgevano la sua dimora, le foglie, trasportate dal vento avevano creato un tappeto dai brillanti colori autunnali. Un brivido le corse lungo tutto il corpo, si strinse ancor di più nel pesante scialle di lana, fece per rientrare, quando un rumore familiare attire la sua attenzione. Un rumore che portava con sè tutti I ricordi di un popolo antico e potente, un rumore che per lei significava ringiovanire di almeno quarant’anni. Il Tardis si materializzò a pochi passi dalla veranda dov’era comodamente seduta la donna. Con una lentezza quasi esasperante le porte si aprirono e lacrime di gioia iniziarono a bagnarle il viso quando un paio di converse beige fecero capolino dalle porte, ne uscì un giovane dall’elegante completo gessato che le corse incontro, stringendola forte a sè, sollevandola dalla poltrona in vinimi su cui eri seduta.
“Non sei invecchiato di un giorno” le disse lei accarezzandogli il viso.
“Neanche tu, mia cara” disse lui col suo sorriso più dolce.
Chiacchierarono, chiacchierarono fino a quando tutte le stelle comparvero in cielo, perdendosi nel viale dei ricordi. Solo quando il vento si alzò forte e la donna iniziò a rabbrividire gli chiese “Dottore, aiuta questa povera vecchia a rientrare in casa. Inizia a far freddo e le mie ossa non sono più quelle di una volta”.
Il giovane dai folti capelli ribelli l’aiutò ad alzarsi, facendole strada verso il focolare. Si accomodarono su due poltrone e mentre il Dottore mise a bollire l’acqua per il thè, la donna poggiò la testa sul cuscino e si addormentò dolcemente, l’ultimo sorriso dipinto sul volto.
Il Dottore si avvicinò a lei, le posò un ultimo bacio sulla fronte e mentre una lacrima solitaria gli rigava il volto si diresse verso il Tardis accostando piano la porta.
Il suo ultimo sorriso era il dono più dolce che potesse fargli.  
  
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