Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: IwonLyme    02/07/2017    2 recensioni
‘Il Principe’ è un racconto sulla libertà, sul significato che essa ha soprattutto per il giovane Nivek, protagonista e narratore, che verrà messo a confronto fin da subito con la bellezza di essa, la sua importanza e, almeno per lui, il suo difficile raggiungimento. Non è facile essere liberi e Nivek desidera talmente tanto esserlo che romperà ogni regola per raggiungere questo scopo.
Tuttavia ciò che inizia come un gesto ribelle e di rivalsa gli costerà proprio ciò che da principio inseguiva e si troverà catapultato in una realtà ed in un mondo molto più duro e severo di quanto non fosse suo nonno ed il villaggio in cui viveva da emarginato. Una guerra contro un re malvagio ed un padrone pronto a legarlo per sempre a se stesso saranno le cause delle sue vicissitudini che lo porteranno a riflettere sulla propria vita, sul vero scopo di essa e sulla sua nuova condizione: essere un Drago Domato.
“[…] tutto sta nel comprendere che qualcosa non ci è davvero tolto se noi non lo lasciamo andare via.”
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L'Epitaffio del Re - Epilogo
 
20 anni dopo
Ritrovarmi nella mia piccola casa di montagna dopo così tanto tempo era per me un'emozione particolare. Rivederla così piena di ricordi e chiusa in se stessa mi creava un senso di gioia e di tristezza insieme. L'ultima volta che vi ero stato era per dare degna sepoltura a mio nonno che, pochi anni dopo la guerra, era morto in pace venendo seppellito poco lontano dalla figlia.
Nel periodo trascorso molte cose erano cambiate. I Draghi ed i Domatori vivevano liberi e tra loro vi era la pace ed una forte amicizia. Molte leggi erano state fatte in favore di coloro che desideravano vivere insieme ai Draghi e la crudeltà divenne sempre minore, come se anche il regno fosse stufo di vederla continuare. Gareth morì un anno dopo Shane e lasciò il posto a Jethro che divenne un capo apprezzato e temuto insieme. Solo da poco tempo, invece, Jaxon aveva preso il potere dell'altra tribù poiché Faron stava poco bene e tutti credevano fosse giunto alla fine dei suoi gloriosi giorni. Oswin aveva preso il posto di mio nonno ed Elmer attendeva con piacere il proprio turno. A volte ci recavamo nell'isola in mezzo al mare a trovare Janet e Sybil, la quale, cresciuta e divenuta donna, aveva preso la sua reale forma ed era divenuta bella e giovane in viso. Credetti che forse la sua volontà di divenire mia moglie non fosse così insensata.
Ogni cosa sembra essersi sistemata a dovere e nulla più pesava nei cuori di coloro che avevano combattuto contro il Re Orrendo.
Guardai il mio letto e la finestra attraverso cui da giovane avevo sempre ammirato il bosco e l'ignoto. Sospirai. Uscii dalla stanza e, solo voltandomi un'ultima volta, la chiusi dietro di me e sentii il giovane Nivek svanire per sempre e con esso ogni paura che l'aveva tormentato. Infine era stato davvero difficile lasciarmi alle spalle tutte quelle mille emozioni.
Nella cucina c'era Wardell che, seduto al tavolo in compagnia di Nearel, rideva. Fu grazie a Nearel se Wardell riuscì a risollevarsi. Nearel proteggeva i Draghi, così come Wardell faceva, ed un giorno le loro strade si incrociarono su quella via. Può certamente sembrare strano, ma il Signore delle Foreste si lasciò molto sconvolgere dal Domatore Gentile che era simile a lui per sofferenze e pene. Lo consolò con pazienza e dedizione e si prese cura anche di coloro che erano al suo servizio divenendo così indispensabile per colui che non poteva più ritrovare la strada attraverso le tenebre. Da dieci anni ormai vivevano insieme come buoni amici e Nearel aveva perfino donato il proprio nome al Domatore che, con gratitudine, aveva domato ancora una volta.
Ishmael era ancora riflesso negli occhi pallidi di Wardell e non l'avrebbe mai dimenticato, tuttavia il suo sorriso era tornato e questo rincuorava tutti noi sapendo che egli avrebbe dovuto vivere ancora un po' prima di ricongiungersi a colui che, con pazienza, lo attendeva così come aveva fatto in vita.
Il bel Drago mi vide e si alzò. – Sire, va tutto bene? – Chiese cortesemente.
– Certo, tutto bene. – Risposi.
– Per favore, amico mio, mi lasceresti parlare per un attimo con Nivek? – Chiese Wardell ed allora l'altro acconsentì e, chinando il capo, uscì dalla porta della mia casa. – Dunque sembri in pace, Re dei Draghi. – Disse ed io mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui.
– Non dovrei? – Domandai mentre il mio sguardo sfiorava il suo viso invecchiato ed i suoi capelli che sembravano cominciare a tingersi di bianco.
– Anche io lo sono. – Continuò. – Devo ringraziarti, sei stato per Nowell un ottimo Drago e per Ishmael un grande amico. Sono sicuro che lui veglia su di noi e non morirà mai nel mio cuore. – Gli posai una mano sulla spalla.
– Nemmeno nel mio. – Sospirai e guardai la luce che entrava dalla finestra. – Mi disse che era felice. – Mormorai.
– Come?
– Mi disse che era felice. – Ripetei più a voce alta. – Mi disse che non credeva di poterlo essere di più. Tu mi chiedesti, ricordi, di dirgli che lo amavi se tu fossi morto … Ebbene io ora dico lo stesso a te, Wardell, Ishmael ti amava ed era felice di ciò che aveva, felice come sarebbe stato se fosse continuato a vivere. – Si voltò verso di me ed i suoi occhi erano lucidi.
– Grazie ancora, Re dei Draghi, sono certo che la vita sarà brillante per te. – Si alzò dalla sedia ed ancora si fermò. – Visse con me fin dal giorno in cui nacque, era mio ed io ero suo. Quando salirò in Cielo egli sarà lì ad attendermi e da lì ci sentirai cantare.
– Attenderò quel giorno. – Così, silenzioso, lasciò la stanza ed io restai solo nella cucina. Dalla finestra entrava una brillante luce e mi sembrava di essere sospeso nel vuoto.
Pensavo che nel mio destino vi fosse la liberà, che ero nato per essere libero, nato per volare in Cielo come un vero Drago. Pensavo che nel mio destino vi fosse la libertà. Eppure agli occhi di molti ciò che in esso vi si è poi trovato è ciò che di più distante vi può essere. Molti potrebbero credere che sarebbe stato meglio vivere una vita da emarginato, recluso, odiato piuttosto che venire domato da qualcuno, dover sempre stare ai suoi ordini e non sapere nemmeno più il confine che vi è tra il proprio cuore e quello altrui. Molti potrebbero pensare che la mia vita sarebbe stata migliore senza Nowell, più bella, più libera e non posso negare che io stesso ho avuto questi pensieri a volte.
Quando ero ragazzo sognavo la libertà e la desideravo senza sapere cosa fosse, senza davvero conoscerne il concetto in sé, la volevo perché credevo fosse mio diritto, perché mi pensavo pronto ad averla. Me la sono vista sottratta, rubata, tolta, l'ho lasciata io stesso, pensavo solo che volare avrebbe significato libertà ed invece era il momento in cui ero meno libero. Mi sentivo meno libero. Non capivo però perché il mio cuore desiderasse ancora quella libertà.
Pensate forse che io sia un prigioniero? Pensate forse che ciò che c'è tra me e Nowell possa essere dettato da un ordine, una dipendenza, qualcosa che non ha niente a che fare con la mia volontà, con la mia libertà? Credete forse che i Domatori siano più liberi dei Draghi?
Non ho mai parlato di libertà perché sinceramente credevo che fosse un discorso che non mi riguardasse: non l'avevo e non ne dovevo parlare. Poi però ho capito, sapete? Io la libertà l'ho sempre avuta in tasca, come una moneta. La libertà è come una moneta di poco valore, non si sa bene a cosa serva, cosa ci si possa comprare, sembra molto inutile ma la si ha in tasca e non la si spende mai e non la si può spendere poiché non c'è qualcosa di così poco costoso per cui essa possa essere usata. La si osserva con sufficienza e, tenendola sempre in tasca, ci si dimentica di averla, a volte ci dicono che non ce l'abbiamo quando invece è proprio lì, nascosta da qualche parte. Perfino nei momenti in cui crediamo di averla spesa, donata, lasciata andare, essa è ancora con noi, nascosta nella tasca.
La libertà è qualcosa che non può essere speso o comprato, qualcosa che sembra di così poco valore che ce ne dimentichiamo. Anche quando vogliamo convincerci che la libertà vale molto in realtà non facciamo che illuderci perché dicendo questo dimostriamo come siamo ciechi tutte le volte che ci dimentichiamo di averla.
Non vi è miglior modo per spendere una moneta che ricordare di avercela. Se ci si ricorda sempre di averla in tasca essa magicamente ci mostrerà cosa può comprare con il suo poco valore: amici, famigliari, convinzioni, idee, coraggio, amore … insomma tutte cose che a prima vista non diresti mai di poter comprare.
Io credevo davvero che nel mio destino vi fosse la libertà e che essa mi avrebbe condotto in Cielo, ma quel sogno era troppo costoso per la mia moneta e mi illudevo che quella fosse la libertà e che nulla, niente avrebbe mai potuto essere definito altrettanto. Tuttavia la libertà non ha definizione e non si ottiene ricercandola poiché già la si possiede.
Forse io non posso non obbedire a ciò che il mio padrone mi ordina, forse io non posso fare a meno di pensare che ciò che penso e provo in realtà sia frutto di ordini, ma so che nel mio animo la libertà l'ho ottenuta. La mia moneta ce l'ho sempre in tasca e me ne ricordo di frequente tanto che credo di aver comprato un bel po' di cose.
Forse non sono la persona più adatta per parlare di libertà, forse no, oppure invece tutto sta nel comprendere che qualcosa non ci è davvero tolto se noi non lo lasciamo andare via.
Wren entrò in casa e mi sorrise. – Aspettano te, sire. – Disse ed io andai verso di lei. – Tutto bene? – Domandò.
– Sì, ricordavo eventi passati. – Risposi. Insieme uscimmo e lentamente ci portammo sul retro mentre i miei occhi si volgevano a Principe che alto svettava nel giardino.
– A proposito di passato, ricordi cosa ti chiesi molto tempo fa? – Sorrisi guardandola in viso. – Allora quale delle due libertà preferisci? Questa o volare in alto al Cielo da solo? – Sollevai gli occhi e davanti a me vidi Nowell con ancora il viso di un giovane uomo ed i capelli rossi brillanti sebbene gli anni fossero trascorsi numerosi, al suo fianco l'amico di una vita che portava i segni del tempo. Poi mio padre Jethro, il cui viso era rimasto sfregiato dopo la battaglia, e con lui vi era Ormond, Rastus, Elmer, Oswin e Nearel. Presi un respiro profondo sentendo il mio cuore tremare dalla meraviglia.
– Penso proprio che tu sappia già la mia risposta. – Dissi rivolgendole un sorriso.
– Sono certa che tu sei un pazzo, Re dei Draghi. – E detto ciò proseguì verso gli altri. Gli uccelli cantavano gioiosi quel giorno e non vi era melodia più bella e sincera. Il Cielo li aveva spinti a cinguettare ed il loro suono si sarebbe diffuso dalle montagne fino al mare. Immerso in quello spettacolo raggiunsi Nowell al quale avevo chiesto di parlare per me poiché il mio cuore era ancora molto turbato e non sarebbe riuscito ad essere all'altezza di un tale compito.
Il mio padrone mi posò una mano sulla spalla e guardò la bara semplice e poco decorata stesa ai nostri piedi. Prese un profondo respiro. – Oggi siamo qui per rendere omaggio ad un uomo glorioso, un Re giusto, un padre sincero, un marito amorevole, un sognatore straordinario …
  
Questa è la storia di come il Principe Perduto divenne Re e governò sulle terre dei Domatori possedendo due cuori e nessun Drago.
Questa è la storia di Yorick, lo Sfregiato, il Cacciatore che ho scoperto essere mio padre.
 
 
Avete appena letto le memorie di Nivek, il Luminoso, Drago di Nowell, Sguardo di Sole, entrambi grandi Re di Draghi e Domatori,
che governarono con giustizia e lungimiranza fino al giorno in cui il Cielo non li ha accolti a sé uniti

all'età di 323 anni.


 
Sono felice di aver concluso la pubblicazione de "Il Principe". Questa storia mi è molto cara, i personaggi e le loro storie sono state molto importanti in un momento della mia vita: diventavo maggiorenne e sembrava che tutto dovesse cambiare, quando alla fine non è molto diverso da prima, bisogna sempre lottare per essere accettati e bisogna sempre dare il meglio di sé per migliorare ciò che ci circonda. Nivek e Nowell l'hanno compreso insieme.
Il futuro dei nostri due Re potete immaginarlo. Vi posso solo dire che Nivek sposerà la giovane Sybil ed avranno diversi figli. Il primogenito prenderà il posto di Nowell dopo la morte del padre e, sposando una Domatrice, porterà avanti la stirpe del Re dei Domatori secondo il sangue di Yorick. Il secondogenito sposerà un Drago e la sua discendenza conserverà la corona di questi ultimi. Nowell morirà senza figli. 
Insomma, lottare per la libertà, che non è ottenibile raggiungendo un'età o uno status, è ciò che Nivek e Nowell hanno fatto. Ciò che hanno perso per ottenerla e ciò che hanno guadagnato resterà sempre con loro, nella memoria del passato, nella strenua volontà di non abbandonare il ricordo. La libertà, se ne accorgono solo quando sono sulla cima della loro vita, realizzati nell'anima e nel cuore, era sempre stata loro di diritto ed il solo desiderarla, lottare per essa, era indice che già la possedevano.

Spero davvero che la storia vi sia piaciuta e che la sua conclusione vi abbia soddisfatti! Attendo volentieri pareri e consigli! Grazie mille a tutti i lettori!
Iwon Lyme
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: IwonLyme