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Autore: Princesse with Wormmon    06/07/2017    3 recensioni
L'inaspettato e il meraviglioso appartengono a questo mondo.
Questo è un mondo dove finiscono tutti i sogni dispersi, tutte le parole non dette e gli amori mai nati.
E' convogliato tutto qui.
Questo universo trae la sua energia dai desideri umani. Per raggiungere questo mondo occorre solo un elemento: l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sora/Tai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'oscurità è bianca

 

 

Io sono come l'airone triste

che vive sulle rive del fiume.

Le gocce di rugiada della notte

mi fanno tremare di freddo,

mi fanno tremare di freddo

come il giunco della palude.

Felice la cince allegra libera,

che è libera e libera vola

che è libera e libera vola

e cerca rami per il suo nido

- De Alves Castro

 

 

 

 

Per loro, non esisteva la notte o il giorno, né il riso o il tempo. Esistevano solo le lacrime che cadevano sul viso, il lavoro nelle cave, nelle cucine, nei sotterranei e nelle campagne. Erano come gli aironi mesti, che si adagiavano sui rami spessi, presso le rive dei fiumi; e le gocce di rugiada che percorrevano la notte, li facevano tremare di freddo. Guardavano con speranza i passeri erranti, che erano liberi. Liberi di volare nei loro cieli e di cercare i rami per i loro nidi.

 

Flashback

 

Il crepuscolo stava sopraggiungendo in fretta nei minuscoli accampamenti, quasi striminziti, dove dimoravano gli schiavi. Un greve vento freddoloso si aggirava per quelle campagne. Pureness si trovava al castello della regina a svolgere le sue mansioni quotidiane. Ad un tratto uno schiaffo, la colpì in pieno viso. Gridò, lasciando cadere due lacrime. La sua carnagione eccessivamente chiara divenne rossa, in quel punto preciso. Aveva sbagliato qualcosa nello svolgere il suo lavoro.

' Stupida numero 44! Questo sugo che hai preparato ha un pessimo sapore! ' urlò la cuoca della regina crudelmente e le piantò un altro schiaffo in pieno viso.

' Mi dispiace molto.. è tutta colpa mia ' si scusò la fanciulla.

' Per punizione dormirai all'aperto '

' Perdonatemi, mi dispiace molto.. ma vi prego.. non fatemi dormire all'aperto, ho paura del buio! ' aveva supplicato.

' Scordatelo! Adesso vattene via subito, e senza cena, altrimenti ti farò frustare! '. Pureness si allontanò in fretta correndo. Il viso le faceva male, le parole crudeli appena ricevute molto di più. Forse mille schiaffi, le avrebbero procurato meno dolore, rispetto alle parole crudeli che le venivano rivolte ogni giorno. Aveva visto la tavola imbandita delle più squisite prelibatezze, la vedeva ogni volta, ma agli schiavi venivano dati solo gli avanzi. Eppure il principe non mangiava quasi mai nulla di tutto quel cibo, che avrebbe potuto sfamare un intero esercito. Quanto cibo sprecato, pensò e lei, mentre tutti gli schiavi del popolo morivano di fame e di stenti. Corse veloce, senza fiato, mentre ancora piangeva. Quella notte l'avrebbe dovuta passare all'aperto, visto che le era stato negato di dormire nelle stalle del castello, cosa che purtroppo accadeva molto spesso agli schiavi.

Si diresse al ruscello, dove si recava ogni giorno. Si sedette sulla sponda. Il vento diveniva più freddo con l'avanzare della sera e lo scuotersi delle fronde più vigoroso. Aveva iniziato a tremare. Pianse a dirotto per quello che era accaduto con la perfida cuoca, per gli schiaffi, il trattamento crudele ricevuto, per la fame, la sete, il freddo, per la notte che avrebbe dovuto trascorrere all'aperto, per la paura del buio e degli insetti selvatici e perchè doveva andare in bagno. Le sue lacrime si andarono a mescolare, ineluttabilmente a quelle del ruscello, divenendo enormi, poi dissolvendosi. Le sue mani erano ferite e le facevano male i piedi per aver camminato ore e ore per svolgere tutti i suoi compiti. I capelli erano scompigliati, gli occhi e le narici arrossati. Aveva il viso abbassato, i gomiti sulle ginocchia piegate. Era così stanca di soffrire in quel modo, era stanca di essere una schiava. Avrebbe voluto essere una principessa almeno per un giorno, un giorno soltanto, e pianse tutte le lacrime che aveva dentro. Ad un tratto vide una figura esile in lontananza con i capelli dal colore del sole e il fisico esile e slanciato. Riconobbe Matkuno e sul suo viso ritornò un sorriso splendende. Si asciugò le lacrime velocemente. Lui portava diversi oggetti stranissimi con sè.

' Oh Matkuno! il mio amore! ' esclamò felice.

' Sì, il mio amore è qui! ' disse con l'amore negli occhi e fece una piroetta, per esprimere gioia, facendo sollevare la gonna di stoffa usurata, lasciando intravedere, la biancheria intima, anch'essa di stoffa vecchia. Ma Matkuno essendo ancora distante, non potè vedere questo dettaglio. Lei gli corse incontro felice, gli si gettò al collo, abbracciandolo, facendogli cadere dalle braccia i numerosi oggetti strani. Lui che non era abituato a tante dimostrazioni di affetto, arrossì, in imbarazzo estremo. Aveva portato con sé un cestino che conteneva frutta, carne e del riso, una sedia antica di paglia con un foro nel centro, accuratamente intagliato e dei fiori che avevano un aspetto stranissimo, che lei non aveva mai visto.

' Ciao Pureness ' la salutò.

' Oh Matkuno! Che bello rivederti! Sapessi cosa mi è accaduto oggi! ' e scoppiò in lacrime di nuovo.

' Sì, ho saputo.. mi dispiace molto '

' Sono stata messa in punizione e la cuoca mi ha schiaffeggiata. Mi ha detto che non avrei cenato e che avrei dormito fuori, e adesso ho fame, ho sete, ho freddo, mi fanno male i piedi e le mie mani sanguinano, vorrei fare un bagno e devo fare anche la pipì! ' disse piagnucolando ancora più forte.

' Andiamo piantala di piagnucolare! ' la riprese Matkuno. ' A queste cose si può rimediare '

Si tolse la giacca, anch'essa di una stoffa rovinata e la pose delicatamente sulle sue spalle, vedendo che tremava. La fanciulla smise di singhiozzare e lo guardò dritto negli occhi.

' Matkuno.. ma.. questa è la tua giacca.. e tu hai solo questa, non puoi darla a me, o morirai di freddo, perchè l'hai data a me? '

' Beh perchè io sto morendo di caldo! Non la sopporto più, meglio se la prendi tu, visto che stai tremando. '

Pureness sorrise.

' No.. non è vero.. lo stai facendo solo per proteggermi. Tu hai più freddo di me, ed hai solo questa. Non posso accettarla '

' No, ti ho già detto che ho caldo, sto sudando e non ne ho bisogno. Se la accetti o no a me non importa, io però non la metterò, perchè non voglio sudare. ' disse orgoglioso.

Pureness si sciolse di fronte a tutta la sua bontà e nobiltà d'animo. Quella sera faceva davvero freddo, ed era evidente che lui stesse morendo di freddo, ma come sempre faceva, si stava sacrificando per lei.

' Grazie Matkuno ' i suoi occhi sorrisero.

' Non mi devi ringraziare, ti ho già detto che non mi serve, altrimenti non te l'avrei data ' disse arrossendo.

' Non ti serve? Con questo freddo non ti serve? Possibile? '

' No! ' disse risoluto e sicuro di sè.

Pureness sorrise e Matkuno le porse la cena di quella sera, che lui aveva saltato, sapendo che lei sarebbe dovuta stare digiuna.

' Matkuno.. ma questa non è la tua cena? '

' No, non preoccuparti io ho già mangiato '

' Cosa?! No non è possibile! A noi schiavi danno da mangiare solo una volta al giorno, quando avresti mangiato? '

' Ho mangiato poco prima di venire da te, adesso sbrigati però che si fredda '

' No, non posso accettare, dividiamola almeno, non voglio che tu sia digiuno a causa mia! '

' No! Adesso non ho fame, anzi ho avuto un'indigestione! '

' Si certo.. di cosa? Di aria? ' disse sarcasticamente Pureness.

' Adesso smettila di fare di capricci e mangia! Prima che si freddi ' disse con tono leggermente rude e scontroso.

' No.. non posso! Sapendo che tu sei digiuno! Facciamo metà ti prego.. Matkuno.. capisco che tu voglia proteggermi, ma devi pensare anche un po' a te, ti prego, facciamo metà '

' Insomma! Ti ho detto che sono pieno! Che ho avuto un'indigestione, allora non capisci? ' disse, ma il suo stomaco lo tradì, poiché iniziò a brontolare per la fame. Matkuno arrossì.

' Ecco! il tuo stomaco non mente ' cantinelò lei, poi continuò.

' Devi mangiare, assolutamente! Lo so che è pochissimo cibo e che non sfamerebbe nemmeno un'unica persona, ma vabbene così, ti prego, prendi qualcosa anche tu. '

' D'accordo ' sbottò lui, quasi irritato per essere stato scoperto nel compiere una buona azione.

I due mangiarono, Matkuno mangiò pochissimo per favorire Pureness che sapeva essere sempre affamata.

Quando finì di cenare lungo il ruscello insieme a lui, divenne nuovamente mogia.

' Uffa.. devo fare pipì! ' annunciò ' Non resisto più! E non ce la faccio più a farla dietro ad un cespuglio accovacciata, mi fanno male tutti i muscoli! e ogni volta mi sporco sempre il mio vestitino! È scomodo! Per non parlare di quando vengono gli insetti e mi vengono a mordere ' piagnucolò come una perfetta mocciosa. E visto che ogni volta che si incontravano lei lamentava sempre questo inconveniente, Matkuno aveva pensato anche a questo, costruendo una sedia con un foro all'interno appositamente per lei, per poter fare i suoi bisogni con tutta comodità e serenità.

' Ecco ' le mostrò la sedia ' Questa è per quando devi andare in bagno, così puoi metterti comoda ' arrossì. Pureness arrossì a sua volta, sapeva che Matkuno doveva averla intagliata da solo, riconosceva quella perfezione e quella maestria, erano le sue.

' E' meravigliosa ' arrossì ' Ed è intagliata così accuratamente, immagino tu ci abbia lavorato molto per renderla così perfetta.. e siccome noi non abbiamo tempo durante il giorno.. immagino che.. tu debba averla costruita e intagliata di notte, non è vero? '

Matkuno arrossì

' Forse ' disse con tono sicuro di sé, arrossendo.

' Io ti amo.. Matkuno.. ti amo da morire ' disse lei con gli occhi che le brillavano.

' Ed hai anche dormito poco a causa mia.. e mi dispiace molto '

' Guarda che se dormo poco non è mica per te! È semplicemente che io non ho sonno! Tutto qui.. non avevo nulla da fare per questo ho pensato di creare questa sedia- bagno. Credimi non l'ho fatto per te! ' disse Matkuno con fierezza.

Pureness scosse la testa, aveva gli occhi colmi d'amore.

' Tu fai tanto l'orgoglioso, lo scorbutico e il burbero, quando invece hai il cuore più puro e tenero di chiunque io abbia mai incontrato, e ti prendi sempre cura di me. '

' Non è vero! ' disse arrossendo risoluto.

' Sì che lo è! Sai che non dovresti vergognarti di ammettere di fare una buona azione? '

' Andiamo! Piantala adesso! E prova questa sedia! '

' Ti ringrazio Matkuno.. ma ecco.. vorrei tanto fare un bagno, o almeno lavarmi le mani, anche se.. non ho il sapone purtroppo. ' disse Pureness.

' Beh.. sai mi trovavo a passare per la campagna ed ho raccolto questi fiori particolari, basta che li strofini e ne fuoriesce del sapone col quale potrai lavarti le mani almeno ' disse Matkuno

( Nota dell'autrice: questi fiori esistono realmente sulle montagne, non ricordo il nome, ma io stessa li ho usati per lavarmi le mani xd sono dei fiori che, sfrofinandoli producono schiuma profumata )

' Oh davvero?! Io ti amo con tutto il mio cuore sappilo! ' disse lei entusiasta!

' Non immagini quanto sia felice che tu sia andato lì per prenderli, solo per me! ' sorrise lei.

' Ma non sono andato per te! Mi trovavo semplicemente a passare! E' stata una coincidenza! ' sbottò lui scorbuticamente, rossissimo. Lei ridacchiò, i suoi occhi esprimevano tutto il suo amore. Scosse la testa.

' Ti amo Matkuno '

Lui non rispose nulla, era semplicemente paonazzo.

La notte sopraggiunse in fretta, Matkuno si ritirò nella sua piccola costruzione costruita da suo padre, che comprendeva diverse stanze. Non c'erano letti, solo paglia, dove dormivano gli schiavi. Invitò Pureness a passare la notte nella camera accanto alla sua.

' Pureness.. forse qui, starai più scomoda del solito e mi dispiace, ma per qualsiasi cosa tu abbia bisogno sono nella stanza accanto. Buonanotte '

' D'accordo, grazie di tutto Matkuno. Buonanotte anche a te ' disse lei dolcemente.

Matkuno si adagiò nella minuscola coperta vecchia, sporca e forata. Chiuse gli occhi provando a dormire. Ma subito fu interrotto da una voce di sua conoscenza. Una voce piagnucolosa, petulante, querula e capricciosa. Spalancò gli occhi.

' Matkuno? ' sussurrò.

' Pureness.. c'è qualcosa che non va? ' disse in apprensione.

' Ecco io.. '

' Cosa c'è? '

' Ecco.. non riesco a dirlo perchè mi vergogno un po'.. ma io ecco.. ho paura del buio, ed ho paura di dormire da sola..' sussurrò.

Matkuno si aspettava che lei gli chiedesse di dormire nella stessa camera, ma quello che invece gli chiese lo lasciò spiazzato.

' Ecco.. posso.. posso dormire tra le tue braccia? ' disse languida. ' Vedi.. ho anche un po' freddo.. '

Matkuno sgranò gli occhi, spiazzato, rossissimo. Questo era troppo.

' Scordatelo! 'sbottò.

' Ti prego Matkuno.. ho davvero tanta paura del buio ed ho freddo, ti prego, non ti accorgerai di me, starò buona.. ti prego.. ' chiese supplichevole.

Matkuno era ancora rossissimo in volto, ma non si sentì di dirle di no, dato il cuore puro e il suo animo nobile, nonostante il suo carattere eccessivamente rude e scontroso, non avrebbe mai lasciato qualcuno in difficoltà.

' D'accordo, ma solo per questa volta ' disse seccato.

Matkuno allargò le braccia e le tese verso di lei.

Pureness non se lo fece ripetere due volte e si accoccolò tra le sue braccia. Entrambi arrossirono. Pureness era infinitamente felice. Posò la testa sul cuore di lui. Sentiva il suono del suo respiro. Non riusciva a dormire.

' Matkuno? ' bisbigliò.

' Sì? '

' Non riesco a dormire... e tu? '

' Ci sto provando. '

' Ecco.. quando ero piccola la mamma mi cantava sempre una ninna nanna per farmi addormentare.. potresti cantarmi una ninna nanna anche tu? Ti prometto che poi mi addormenterò subito! '

' Ma per chi mi hai preso per la tua balia?! '

' Ti prego... Matkuno... se non ti va di cantare... potresti almeno suonarmi qualcosa con l'armonica? '

' Ma non avevi detto che la mia armonica e la mia melodia mesta non ti piacevano?! Avevi detto che preferivi i miei capelli volare briosi nel vento e l'incongruenza dei miei battiti... '

Il cuore di Pureness si sciolse completamente. Lui ricordava ancora alla perfezione quelle parole. Si commosse.

' Allora... lo ricordi ancora... '

' Certo! '

Pureness lasciò cadere una lacrima di commozione lungo il suo vestito.

' Ti prego suonami qualcosa. Purtroppo io non riesco proprio a dormire senza qualcosa di rilassante, ed oggi ho avuto una giornata bruttissima. La cuoca mi ha perfino schiaffeggiata, per non parlare di tutte le cose orribili che mi dicono al castello, e tu lo sai bene. Ti prego.. sentirti suonare l'armonica mi renderebbe felice. '

Matkuno capì che aveva sbagliato approccio, e che lei era solo una ragazza indifesa ed estremamente bisognosa di amore, anche se a volte era troppo capricciosa, petulante e vanitosa.

' Sì.. d'accordo. Hai ragione. Perdonami se ho alzato la voce e sono stato scorbutico. '

Iniziò a suonare la sua melodia mesta, quella che suonava ogni volta che il peso del mondo era troppo dolente. Pureness non si addormentò subito, anche se iniziava a sentirsi esausta. Lottò per tenere gli occhi aperti, per godersi ogni istante di quel sogno e di quella musica meravigliosa.

' Grazie Matkuno, io... ti amo... '

Matkuno continuò a suonare.

' Ecco Matkuno.. la ninna nanna che mi cantava la mia mamma era.. un po' diversa... ecco.. mi piacerebbe se... anche tu me la cantassi... '

 

' Beh.. non conosco questa ninna nanna di cui parli, forse dovresti cantarla tu per me, così forse riuscirei ad addormentarmi. Cantami la ninna nanna Pureness. ' disse Matkuno.

 

' D'accordo.. è una ninna nanna molto semplice, non è niente di particolare. ' Pureness iniziò. La ninna nanna faceva così:

 

Dentro il tuo cuoricino

c'è un posticino

che se lo tocchi

non piangerai più.

 

Dentro il ruscello c'è una stellina

che se la guardi

non piangerai più.

 

Se guardi la luna in mezzo alle stelle

vedrai quanto sono belle e i bambini piccini come te, presto dormiranno come dei re.

Dormi bambina, mia bimba adorata.

Con questa ninna nanna tu dormirai.

Dormi che i sogni ti aspettan domani.

Dormi bambina, dormi beata,

sei tu la più bella meraviglia che mi è stata data.

 

' E' davvero molto bella questa ninna nanna ' sussurrò Matkuno, intristendosi, lasciando cadere una lacrima sulla paglia.

' Sì, lo penso anch'io. La mia mamma era dolcissima quando me la cantava, purtroppo siamo state separate presto, quando è entrata in vigore la legge sulla schiavitù. Se solo si potesse.. non essere più schiavi.. sai io.. vorrei essere una principessa anche solo per un giorno..'

' Mi dispiace molto Pureness.. '

' Oh no! Non dispiacerti, io sono felice lo stesso, perchè adesso ho te, e poi sono sicura che un giorno la rivedrò. Quindi non c'è da essere tristi. E tu? Che mi dici della tua mamma? '

' Ecco.. mia madre non era così amorevole come la tua, almeno non con me. Io e mio fratello Take siamo stati separati presto, e non è stata la legge sulla schiavitù a saperarci ma lei. ' la più profonda tristezza colpì Matkuno.

' Oh.. non ne avevo idea! Mi dispiace molto. La vedi ancora? '

' Sì, certo, lavoriamo entrambi nel settore B del villaggio, ma non ci parliamo mai. Lei ha tenuto Take con sé.. vedi.. è una storia lunga, ma non mi va di parlarne. '

' Oh.. perchè no? '

' Perchè.. provo ancora molto dolore per questa storia. '

' Mi dispiace molto Matkuno.. '

' Dormiamo adesso. Notte Pureness. '

' Ti senti meglio ora? Ora che.. ti ho cantato la ninna nanna? Sei più sereno? '

' Ecco veramente.. i tuoi capelli mi fanno il solletico, se puoi, scostali! '

' Oh.. giusto! Scusami! ' arrossì imbarazzata, allontanando i capelli umidi e sudaticci dal suo collo.

' Ti amo Matkuno ' sussurrò lei.

' Notte Pureness. '

Non fu l'unica volta che dormirono insieme, come aveva detto Matkuno, ma infinite notti continuarono a farlo fino alle prime luci dell'alba.

Fine Flashback

 

Gli schiavi avevano solo due ore di pausa al giorno per loro stessi, poi dovevano lavorare fino a notte fonda. Pureness e Matkuno trascorrevano quelle ore sempre insieme, vicino al ruscello.

Il ruscello zampillava davanti a loro. L'acqua così limpida scorreva veloce davanti ai loro occhi puri. Il ragazzo era disteso sul prato, le labbra ancorate al metallo, dal quale veniva al mondo quel suono meraviglioso. Ma lei era stufa. Aveva visto un nido di pettirossi appena nato su un albero vicino, avrebbe voluto provare ad arrampicarsi, ma proprio non era abile. Aveva provato a chiedere l'aiuto di Matkuno, che troppo preso dai suoi pensieri, non si era mosso.

 

' Fammi salire sulle tue spalle! Ho appena visto dei pettirossi bellissimi in quel nido, da sola non ce la faccio, aiutami! ' intimò la ragazza che iniziava a spazientirsi. Ma Matkuno, in quel preciso istante, rivedeva come un flashback tutto quello che era accaduto con sua madre solo poche ore prima e non riusciva ad allontanare il dolore. Quelle parole, erano state troppo taglienti. Era paralizzato. Ma Pureness non poteva immaginarlo e stufa, alzò la voce.

' Stupido! Sei uno stupido! Vuoi darmi una mano, si o no? '

Matkuno fece dei movimenti impercettibili con le palpebre, che quasi volevano celare le lacrime. Realizzò che lei stava parlando con lui.

' Cosa vuoi? ' disse con un tono tra il rude e il ferito.

' Senti non fare lo scontroso con me! Ed aiutami a salire sull'albero! '

' Scusami.. perdonami se sono stato brusco ed ho alzato la voce, ma adesso.. non me la sento. Più tardi ti darò una mano. '

' Oh insomma! ' disse indignata ' Sei davvero un idiota lo sai? Siamo qui insieme da più di un'ora e tu non mi hai degnata nemmeno di uno sguardo! Non hai notato i bellissimi fiori con cui ho adornato il mio vestitino? E posa quell'armonica! Devi ascoltarmi quando ti parlo! '

Negli occhi di Matkuno, si leggeva, la più indecifrabile tristezza. Pureness se ne accorse quando vide un'invisibile goccia precipitare dai suoi occhi sulle foglie di un crisantemo.

' Va.. va tutto bene.. Matkuno? '

' Si.. tutto bene ' disse atonico, riindossando la sua corazza, che per un attimo aveva ceduto.

' Non ne vuoi parlare con me.. vero? ' disse con gli occhi che iniziavano a divenire terribilmente lucidi.

' No, sto bene ' e riprese a suonare l'armonica, di una melodia diversa da quella che aveva sempre composto.

' Stupido.. ' sussurrò lei, tra le lacrime e irritata. Gli strappò dalle mani l'armonica, gettandola nel ruscello.

' Guarda cosa hai fatto! ' disse lui, irritato.

' Non è giusto! Non mi degni neppure di uno sguardo! Non mi hai detto neppure se ti piacciono i miei capelli oppure no! Sono stufa di quell'armonica! E voglio vedere i pettirossi! E dopo fare un bagno in questo bellissimo ruscello! ' disse con dei gridolini isterici. Era troppo capricciosa, ed a volte, insopportabile.

Matkuno non ne potè più.

' Beh.. per il bagno posso accontentarti subito ' disse spazientito e pose la sua mano sul processo xifoideo di lei. La spinse facendola cadere in acqua. Il viso di Matkuno iniziava a rilassarsi. Era come se quel piccolo momento di leggerezza potesse in qualche modo attenuare il suo dolore.

' Ecco contenta? Adesso goditi il tuo bagno! ' disse sorridendole, anche se il suo sorriso era ancora spento. Pureness sbottò, emettendo un verso di estremo tedio.

' Io.. io.. ti detesto! '. Questa volta Matkuno si lasciò andare ad un sorriso.

Gli occhi della fanciulla ridettero a sua volta.

' Non mi hai ancora guardata.. ' sussurrò, arrossendo.

' Beh ti sto guardando adesso.. e il tuo vestito ed i tuoi capelli, direi che.. non sono affatto male '

Pureness sbottò di nuovo in un verso di indignazione giocosa. Scosse la testa. Ormai era pazza di lui.

Matkuno con estrema dolcezza, che avrebbe voluto celare, si sporse verso il ruscello e le tese la mano per aiutarla ad uscire dall'acqua. Non era bravo con le parole, lo era di più con i gesti.

' Guarda che non ho bisogno della tua mano per uscire dall'acqua! ' disse altezzosa ed indignata.

' Ma io non ti sto tendendo la mano per aiutarti, ma soltanto per riprendere la mia armonica ' disse lui scherzando, ora più rilassato.

' Io ti detesto! ' ridacchiò lei. Gli porse l'armonica, ancora sorridendo, con gli occhi colmi d'amore.

Poi entrambi sorrisero, facendo decadere l'atmosfera orgogliosa che si era creata. Matkuno le porse la mano di nuovo con estrema dolcezza. Lei la afferrò e la strinse forte, risalendo sul terreno. I loro sguardi si incrociarono per un istante. Il più cupo dolore era negli occhi tersi di lui, la più estrema apprensione in quelli di lei. Si avvicinarono, le loro labbra erano quasi a contatto, e il bacio fu, per un istante, sospeso nell'aria.

Poi Matkuno distolse le sue, mentre si intravedeva ancora un'ombra di devastazione nel suo sguardo. Il bacio morì in quella brezza estiva. Il loro amore era nato con le lucciole e con i fiori di ciliegio, ma adesso, aveva gli aghi dei pini pungenti piantati nella pelle.

Pureness si intristì, lui l'aveva respinta, negandole le sue labbra.

' Matkuno.. tu.. non provi per me.. quello che io sento per te.. non è vero? '

Matkuno rimase immobile. Non rispose nulla.

' Ho notato.. ' si bloccò lei. ' Ho notato la tua melodia.. era.. diversa.. ecco.. diversa da quella che suoni di solito.. ' azzardò lei arrossendo, per rompere il piccolo momento di silenzio e di disagio.

' Sì.. la stavo componendo per te.. ' sussurrò, rossissimo, in volto '

' Ti prego.. raccontami cosa ti è successo, sei strano oggi.. immagino che debba esserti successo qualcosa di molto grave '

' In effetti si, ma vedi.. non sono pronto a parlarne '

(Nota dell'autrice: Matt non è pronto a parlarne xd o meglio l'autrice ha sonno e non ce la fa a scrivere tutto quello che ha in mente xd )

 

Fine Flashback

 

*

 

Soraya aveva la febbre molto alta, ed aveva iniziato a dimenarsi furiosamente tra le lenzuola dorate. Delirava, urlando parole cariche di paura e di terrore. Queste parole raccontavano di un pericolo imminente. Il medico l'aveva visitata ed aveva ordinato di lasciarla riposare. Aveva utilizzato dei farmaci, grazie ai quali, avrebbe dovuto riprendere conoscenza, prescrivendone degli altri in caso la febbre fosse salita oltre il limite prestabilito. Ma adesso non trovava pace. Tai era accanto a lei, non l'aveva lasciata sola neppure un istante quella notte. I ricordi piovevano come le gocce del cielo di quella giornata. Avrebbe voluto parlarle ancora, anche solo per un breve istante. Forse gli sarebbe bastato che lei tornasse a respirare soltanto per ritornare all'esistenza.

Lei era la meraviglia dopo fiumi turbolenti e tempeste nere. Una vita piena di veleno, le era stata donata. La neve, iniziò a cadere fitta e greve, robusta ed oscura, ed in poco tempo aveva ricoperto con il suo manto mortale bianco tutto il regno. Era impossibile anche solo camminare all'aperto. I fiocchi cadevano pesanti, senza grazia, né dolcezza, erano come gocce di un male macabro, che si schiantavano per terra creando un gigantesto strato che era impossibile da scalfire.

Durante la notte, le condizioni di Soraya peggiorarono. Riprese conoscenza alcune volte, ripetendo sempre parole di terrore, intervallate da una richiesta di dialogo con Pureness, e poi.. aveva ripetuto quel nome.. solo due volte.. ma a Tai erano sembrate mille e gli sembrava di provare un dolore come se avesse avuto un milione di chiodi piantati nel cuore, solo sentendo pronunciare quel nome.. Matkuno. Soraya invocava il nome di Matkuno.. ma chi era in realtà Matkuno? Tai se lo chiese per un'istante, ma poi date le gravissime condizioni di Soraya, non gli diede più importanza.. doveva essere per forza qualcuno a cui Soraya teneva.. o forse, era proprio Matt, pensò, cercando di mettere insieme i pezzi di quel puzzle, che lentamente, si stava ricomponendo. Soraya svenne cinque volte quella notte, e la neve era talmente fitta che era impossibile solo pensare di andare a prendere il medico o le medicine. Il suo colorito era divenuto cenere, la sua pelle talmente cerea da sembrare un cencio. Tai non riusciva a trattenere le lacrime, tenendo stretta, la manina bambina di lei, tra le sue. Non voleva che lei andasse via, in nessun modo, non avrebbe mai potuto accettarlo. La strinse ancora più forte, speranzoso che con quella stretta potesse tenerla, in qualche modo, ancorata alla vita. Pureness entrò nella camera, cacciò via Tai con tono rude e scoppiò in lacrime a sua volta. Si inginocchiò accanto al letto di Soraya. Le prese la mano e piangendo la supplicava di perdonarla. La principessa era sempre altèra e sprezzante e mai aveva mostrato un comportamento così compassionevole e premuroso. Aveva mandato, nonostante rischiasse la vita, un intero esercito a prendere il medico e le medicine in quella bufera furiosa, ma era già passato un giorno e nessuno aveva fatto ritorno al castello. Si ritrovava senza guardie e senza i farmaci per Soraya, la cui febbre, aveva superato il limite consentito. Avrebbe dovuto prendere le medicine che le mancavano, poiché altrimenti non avrebbe superato la nottata.

Pureness le strinse la mano più forte.

' Perdonami.. perdonami ' disse tra i singhiozzi.

' Perdonami.. Soraya.. sono stata sciocca e cieca.. perdonami.. per le cose orribili che ti ho detto l'ultima volta che abbiamo parlato. Se solo.. se solo si potesse.. ' Si bloccò ' Se solo si potesse trovare una soluzione al male.. io.. potrei smettere di essere crudele.. ma.. purtroppo non c'è scampo, né speranza per quelle come me ' pianse ancora. Tai aveva origliato e sentito tutto. A cosa si riferiva Mimi? Si chiese. Doveva andare a prendere quelle medicine ad ogni costo pensò Tai. All'improvviso comparve numero 95 e vedendo Tai piangere si intristì.

' Ciao Tai.. come sta Soraya? ' disse con tono pacato.

' E' molto grave.. forse.. forse.. ' deglutì, non riusciva a pronunciare quella frase. ' forse non supererà la nottata ' detta quest'ultima frase i suoi occhi esplosero, in lacrime enormi, copiose e singhiozzi.

' Devo fare qualcosa Izzy.. le servono le medicine prescritte dal medico, devo andare subito a prenderle, poiché la febbre è salita o altrimenti.. '

' O altrimenti? '

' Potrebbe morire ' sussurrò tra le lacrime. ' Vado subito.. '

' No fermo! Sei troppo scosso e la bufera infuria! Non conosci il luogo e non sapresti neppure come orientarti in questa neve furiosa. E' meglio se resti qui accanto a lei.. andrò io a prendere le medicine. Io conosco ogni angolo di questa città, e mi è capitato di uscire praticamente sempre con la pioggia o la neve. Farò in fretta, te lo prometto. Non devi preoccuparti ' disse numero 95

' Cosa?! No! scordatelo! Non voglio che tu metta in pericolo la tua vita, andrò io! ' disse Tai risoluto.

' Non preoccuparti per me.. te l'ho detto io conosco bene il luogo e farò in fretta. Vedi Tai.. io sono solo uno schiavo e non servo a nulla. La mia vita non vale niente, non ho neppure una famiglia, e di me non importa a nessuno. Tu sei più importante di me Tai. Resta qui. Accanto a lei. Tienile la mano, ecco.. ' si bloccò.

' Purtroppo non sappiamo se.. ' si bloccò ancora. Tai capì tutto.

' Già.. forse non sopravviverà ' disse mentre le lacrime precipitavano ancora più copiose dai suoi occhi.

' ...perciò.. resta qui.. accanto a lei.. tienile la mano.. credo che.. tu debba provare un sentimento molto forte per lei, lo percepisco dalla tua sofferenza estrema. '

Tai abbassò lo sguardo, fissando il pavimento lucido. Numero 95 continuò.

' Tu sei.. innamorato di Soraya vero? Anche se.. è strano visto che sei venuto da poco a Bramaglia.. forse.. vi conoscevate già prima? '

' Ecco.. vedi Izzy.. è complicato da spiegare, è una storia lunga.. '

' D'accordo, adesso è meglio che io vada, prima che sia troppo tardi. Grazie di tutto Tai. '

Tai tirò su col naso distraendosi un attimo dal suo cupo stato d'animo.

' Eh?! Grazie di cosa? Sono io che devo ringraziarti! Stai andando a rischiare la tua vita per andare a prendere le medicine! '

' Grazie per.. avermi chiamato Izzy, per avermi dato un nome di persona, non un numero, è come se.. in un certo senso tu mi avessi dato un'identità.. vedi.. nessuno lo aveva mai fatto prima d'ora, per questo ti sono immensamente grato. Sono davvero molto felice di averti conosciuto Tai, nessuno, prima te, mi aveva trattato come un essere umano, a parte Matkuno e Soraya ' disse numero 95.

' Matkuno?! Chi è?! ' Tai sgranò gli occhi, aveva sentito poco prima questo nome da Sora.

' Non lo conosci, ti racconterò di lui, quando tornerò. A più tardi Tai '

' Grazie di tutto Izzy ' Tai sorrise, di un sorriso carico di lacrime.

' E comunque ti sbagli. ' aggiunse Tai.

' Eh?! Per cosa?! '

' Per il fatto che dici che della tua vita non importa a nessuno. Importa a me, e ti sono immensamente grato per il tuo gesto di gentilezza estremo. '

' Ti ringrazio molto Tai. Adesso è meglio che io mi sbrighi, ci vediamo tra pochissimo. '

' Grazie Izzy, amico mio. '

 

Izzy si diresse velocemente verso l'uscita del castello, non aveva nulla di pesante di vestiario per difendersi da quel gelo che imperversava, eppure si diresse con coraggio incontro alla bufera.

Passò una notte. Passarono ore infinite, minuti smisurati, secondi eterni. Izzy non faceva ritorno. Pureness si era allontanata dalla stanza e aveva accordato a Tai il permesso di stare accanto a Soraya, visto che era stato lui a portarla in salvo. Le stringeva ancora forte il pallido palmo, le baciava le dita e spesso inumidificava la benda sulla sua fronte. Piangeva. Non poteva trattenere le lacrime. Il solo pensiero di poterla perdere lo uccideva. Quando questo pensiero si avvicinava, stringeva la sua mano ancora più forte. Non avrebbe permesso neppure alla morte di portargliela via.. lei era la sua luce, il suo sole e la sua luna. Era la sua luce perfino in una lacrima.

' Ti prego amore mio, non mollare. Non mollare Sora. Io ti amo. Ti amo. ' le sussurrava tra le lacrime.

' Non puoi mollare, non ora. Non adesso. Ti amo da morire ' disse e le lacrime precipitavano ancora infrangendosi sul letto mentre la digipietra arancione, in un luogo celato, brillava sempre più fortemente.

 

*

Pureness camminava avanti e indietro per una delle enormi camere del castello. Provava una preoccupazione e un dolore estremi. Dolore per Soraya e preoccupazione per numero 95, che aveva appreso da Tai esser andato a prendere le medicine. Provava una strana morsa allo stomaco pensando a quello schiavo. Qualcosa che non aveva mai provato prima. Era compassione? Dolore? Lei non era premurosa o almeno non lo era mai stata nel presente. Allora perchè il pensiero di quello schiavo, da solo, con dei vestiti leggeri, in mezzo alla bufera, le faceva raggelare il sangue nelle vene? Pureness era davvero in pensiero per lui. Scoppiò in lacrime nuovamente, sentendosi in colpa per come lo aveva trattato, pregando che facesse ritorno, almeno lui, da quel viaggio di morte.

Le ore trascorrevano ineluttabili, ma di Izzy neppure l'ombra. Tai si rese conto che doveva fare qualcosa, prendere le medicine per Sora e trovarlo, poiché pensò che fosse in pericolo.

 

*

 

In un mondo troppo distante dal loro, in una notte profonda, seduta accanto ad un fuoco, c'era una minuscola sagoma bianca dalle sembianze di un felino. Era pensierosa. Il fuoco scoppiettava rumorosamente e le scintille delle fiamme si andavano a dispedere nell'aria, riscaldandola in modo tenue. Era in quella posizione da diverse ore; ad un tratto un'altra figura dalle sembianze di uno spaventapassaseri, con un cappello enorme simile ad un cilidro in testa, si avvicinò a lei. Esitò, le stava leggendo il pensiero. Anche se non aveva fatto rumore, la gattina percepì la sua presenza, e irritata, sguainò i suoi artigli, pronta a colpirlo.

' Adesso basta Wizardmon! Smettila! Ti avrò detto un miliardo di volte che non devi leggermi il pensiero senza il mio permesso! Vattene via! Ci sono un milione di digimon qui e tu devi leggere proprio i miei pensieri? ' urlò furiosa.

' Scusami Gatomon, è che sei da diverso tempo ferma lì. Ero preoccupato e mi chiedevo a cosa stessi pensando ' spiegò lui.

' D'accordo, ma non farlo mai più! Se vuoi sapere cosa mi passa per la testa, vieni a chiederlo direttamente a me! '

' D'accordo. '

' Beh ora è tardi.. immagino che tu abbia già letto tutti i miei pensieri..'

' In effetti si, e se posso permettermi di darti un consiglio, non lasciarti prendere dalla tristezza in questo modo, e smettila di interrogarti sul senso della nostra condizione. Noi non siamo altro che macchine digitali create per distruggere e per essere al servizio del nostro padrone, tutto qui. Il nostro compito è quello obbedire fermamente ad ogni suo ordine. Dopo tutto è lui che ci ha allevati e nutriti in tutti questi anni.

' Sì ma è un padrone crudele! Non ci ha solo nutriti, ci ha anche picchiati e maltrattati in continuazione per tutti questi anni. E poi? Sicuro che siamo soltanto questo? Solo macchine che debbono obbedire agli ordini? Possibile? Perchè io provo dei sentimenti! Provo rabbia e tristezza, nostalgia e solitudine. Questi sentimenti che provo sono veri, non sono frutto della mia immaginazione! Non è possibile! '

' Questi sentimenti che hai elencato, sono sentimenti tipici degli esseri umani. Ma noi non siamo umani, ricordalo. Forse a furia di osservare gli umani stai perdendo tutta la tua personalità '

' Può darsi.. ma la verità è che.. ho dei grandi vuoti di memoria che non riesco a colmare. Ad esempio, tu ricordi come siamo venuti qui? Che cosa facevamo prima di metterci al servizio del nostro padrone? Vedi a volte ho come l'impressione di sentire un'enorme voragine dentro di me, un vuoto, e questo vuoto mi fa soffrire. E' come se.. io aspettassi qualcuno che possa in qualche modo colmarlo. Ma il nostro padrone ci dice sempre che noi non siamo altro che macchine di morte, e che gli umani non sono altro che esseri stupidi che trascorrono la loro vita nella menzogna, celando la verità agli altri e a se stessi, indossando delle maschere che ne sfigurano la personalità più autentica.. e per ignorare il dolore non fanno altro che immergersi in un milione di attività quotidiane. Ne hanno inventate una miriade, alcune molto stupide e bizzarre, e non fanno altro che andare avanti così e il loro tempo trascorre, fuggitivo, inesorabile, troppo velocemente, che alla fine non colgono la vera essenza, il vero significato della propria vita. Vedi, io.. non li biasimo perchè almeno loro.. sono liberi.. e potrebbero provare ad essere felici, ma osservandoli, ho capito che.. anche se sono nati liberi sono costantemente in catene.. sempre. Queste catene sono date dalle loro percezioni sbagliate, dalle false convinzioni, dalle loro menzogne e dalle loro maschere che ostentano in maniera sublime. Sono diventati attori talmente bravi che si sono autoconvinti loro stessi delle loro maschere, identificandosi con esse.

' Sai Gatomon, credo che la cosa peggiore per gli esseri umani sia quella di provare dei sentimenti. Vedi non è una cosa del tutto negativa, poiché senza sentimenti sarebbero vuoti, ma a volte provare emozioni e sentimenti così forti è una condanna, soprattutto se questi sentimenti sono negativi, perchè restano intrappolati nei loro stessi stati d'animo distruttivi, soprattutto quelli più fragili, per questo.. Gatomon, tu non devi giudicarli, né condannarli.. loro sono vittime dei loro stessi pensieri, delle loro stesse costruzioni mentali, e quando una percezione mentale è distorta, è difficile che si riesca a fare a meno delle loro maschere. Credono di avere molti nemici nel loro mondo, e questo li porta a voler apparire sempre al meglio, ad ostentare forza, coraggio, fierezza, ma la verità, io credo, è che gli unici veri, acerrimi nemici che loro hanno, siano loro stessi. Gli umani sono i peggiori giudici ed esecutori di se stessi. Ricorda Gatomon, l'unico tuo vero nemico, sei tu, e l'unico ostacolo alla tua felicità sei tu.

' Forse.. se passassero più tempo a comprendersi a vicenda e a sostenersi nelle difficoltà, ci sarebbero meno umani che indossano maschere in giro. '

' Forse hai ragione Gatomon. '

' Sai Wizardmon.. credo che.. nel mondo dove dimoriamo noi, ci siano troppe tenebre per poter emettere un giudizio imparziale. Ma quello che io sento dentro, non può essere frutto della mia immaginazione. Il dolore che io provo è reale e lo sento scorrere nelle mie vene. '

' Il dolore e la gioia, Gatomon, purtoppo sono due facce della stessa medaglia, e sono sentimenti molto soggettivi, individuali, generati dal nostro modo di percepire la realtà, dal nostro modo di reagire alle circostanze esterne. Ad esempio, quello che tu senti come dolore, per un altro digimon, non lo è. Quello che tu percepisci come gioia, per un altro digimon non lo è, e così via. Ma dato questo mondo fatto di solitudine e tenebre.. credo che l'unica cosa giusta sia quella di non giudicare. '

' Hai ragione Wizardmon, sei sempre molto saggio.. ma vedi vorrei trovare un modo per porre fine al dolore e alla solitudine che sento, e mi chiedo se si possa oltrepassare questa barriera che separa Digiworld dal mondo reale. Myotismon ci disse che, chiunque provi ad attraversarla morirà. Eppure io sento che in quel mondo, dove dimorano gli umani, io potrei trovare le risposte che cerco disperatamente. Sento come se.. fossi legata indissolubilmente a quel luogo anche se non ricordo come questo possa essere possibile. '

All'improvviso una bambina, con i capelli a caschetto e un vestitino rosa si avvicinò a loro, correndo e saltando, giocando con la terra e piroettando allegramente. Era sola, in quel mondo sconfinato, distante da Digiworld. Gatomon la osservò attentamente. C'era qualcosa di strano in quella bambina, percepiva una sensazione nuova.. come se.. la conoscesse da sempre, anche se forse era solo una sua strana sensazione. Wizardmon continuò.

' Vedi Gatomon, le risposte che cerchi, non le troverai in un luogo lontano, né in qualunque altro luogo, ma le puoi trovare solo dentro di te, nel tuo cuore. Devi guardare dentro al tuo cuore, è l'unico posto sicuro. Impara a guardarti dentro e troverai la risposta che cerchi, a volte, quello che cerchiamo è proprio di fronte ai nostri occhi, ma noi, presi dai nostri stessi tormenti, dalle nostre stesse preoccupazioni o dalle vanità e dalle cose frivole del mondo non ce ne rendiamo conto e non lo vediamo. '

Entrambi fissarono la bambina che giocava beatamente, stava costruendo un castello di terra, sorrideva, era felice, anche se, era sola in quel mondo sconosciuto.

' Quella mocciosa.. è così tediosa, e così innocente allo stesso tempo. Non la sopporto più! E' sola in quel mondo eppure non si lamenta mai.. anzi sembra quasi felice. Secondo te, perchè Myotismon l'ha fatta portare nel Quarto Territorio Illusionario? '

' Credo che.. l'abbia fatto principalmente per proteggerla perchè le serve viva, almeno per il momento, e deve averla isolata perchè, credo, abbia molta paura di lei, e di quello che rappresenta per questa dimensione. Lei è la prescelta della luce, basterebbe che la sua digipietra si attivasse e sarebbe la fine per il mondo delle tenebre. Pensa Gatomon.. una sola digipietra ed una bambina così piccola e così innocente, sono così pericolose per il nostro padrone, credo che.. ci sia qualcosa di estremamente potente nel potere della luce. '

' Credo che tu abbia ragione, però.. ho come la sensazione.. non so spiegare bene.. sento come se.. l'avessi già vista prima, da qualche parte.. ma non riesco a ricordare.. '

' Tutto quello che non sai, devi solo ricordarlo. Ma ricorda: più ti sforzerai di ricordare più non riuscirai nel tuo intento.. e inevitabilmente, più imparerai e meno saprai. La barriera Magna, il luogo oltre il quale si trovano gli umani, non si può oltrepassare, chiunque lo faccia perderà la vita. '

' Già.. così ha affermato anche Myotismon.. ma tutte queste digiuova, che contengono i digimon dei prescelti, prima o poi.. si schiuderanno e.. i digimon che nasceranno non potranno sopravvivere senza incontrarli.. quindi suppongo che.. moriranno da soli, senza conoscerli neppure, perchè senza l'energia dei prescelti, loro non potranno sopravvivere. Non è così Wizardmon? '

' Già, purtroppo è così. '

' E' un peccato perchè.. almeno loro avrebbero potuto, in qualche modo sedare la solitudine ed essere felici. Sono dispiaciuta per loro. Ti rendi conto Wizardmon? Adesso riesco a provare anche dispiacere, un sentimento tipico degli esseri umani. '

' Già.. immagino che sia un sentimento doloroso da provare. '

' Si è così.. '

Chiunque attraverserà la barriera Magna non sopravviverà. Chiunque proverà soltanto a voler oltrepassare uno dei due mondi, perderà la propria vita in sette minuti esatti. Non illudetevi di poter raggiungere gli umani, voi, stolti digimon. Aveva decretato una voce oscura, tenebrosa. E questo ricordo era vivido nelle menti dei digimon presenti.

 

Continua.

<3 Angolino pink <3

Salve a tutti :) finalmente sono riuscita a scrivere il capitolo successivo, allora premetto che ho scritto e riscritto questo capitolo un milione di volte per un mese intero xd ho iniziato a scriverlo giusto un mese fa, e non mi piaceva mai come usciva, ma adesso mi sono detta ok.. anche se non mi piace, lo pubblicherò.. qui si inizia a capire qualcosa in più riguardo a dove si trovano i digimon e chi è il loro nemico. Avrei voluto scrivere qualcosa in più sulle interazioni tra i ragazzi e sulle coppie, far risvegliare Sora.. ma sono sempre troppo lenta :( avrei dovuto scrivere cosa è successo a Mimi e a Matt almeno nel presente ( manco quello mi è riuscito -.- sono troppo lenta, prolissa e mi perdo nelle descrizioni ) Cmq volevo dire che la poesia usata all'inizio del capitolo, mi è particolarmente cara, perchè è una poesia di un poeta brasiliano, De Alves Castro, che è stato il primo a lottare per porre fine alla legge sulla schiavitù degli schiavi, morto giovanissimo :( e mi ha colpita da morire, sono molto legata a questa poesia, ogni volta che la leggo mi fa sempre lo stesso effetto e mi commuovo :'(. Le cose tanto simpatiche xd che dicono Gatomon e Wizardmon sono parole di Jung, Ritcher, Lowen, Russeau, Heidegger, Pirandello e altri autori tra cui psicologi, psicanalisti, filosofi ecc. insomma non sono parole mie xd ( sarebbero cose troppo complicate per la mia testolina xd ) ho solo riportato le varie teorie di questi diversi autori ( quelli che ricordo xd ), e le ho messe in bocca a questi due digimon perchè secondo me sono i più complessi e meravigliosi della serie, dopo Wormmon ovviamente che è il mio preferito xd ( ma io sono di parte ) e capisco che forse Gatomon è il digimon più complesso che ci sia.

Cmq come al solito.. perdonate i miei errori ortografici e di punteggiatura xd

Grazie di cuore a tutti voi che siete arrivati a leggere fino a qui :) <3 ringrazio di cuore anche i lettori silenziosi :) <3 un abbraccio forte <3

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 
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