Come degli scemi che non si sanno organizzare la mattina si scopre di essere tutti in day off.
Fuori c’è il sole, fa già caldo: si va al mare.
Il viaggio in autobus, la musica, le risate.
Poi la spiaggia; prendere il sole – scottarsi - ; giocare a palla, frisbee, racchette; fare il bagno (due, tre..).
Le granite e gli hot dog giganti per merenda dopo i panini fatti in fretta e furia a casa mangiati per pranzo.
Il rientro sempre in bus; gli scatti imbarazzanti fatti a tradimento a chiunque sia stato abbastanza coraggioso da addormentarsi.
E poi arrivati a casa nessuno ha voglia di cucinare, la proposta “Cinese take-away?” parte automatica e ovviamente nessuno ha da discutere.
La corsa fuori dalla doccia quando il fattorino si presenta con un quarto d’ora di anticipo e nessuno è pronto, figuriamoci avere i soldi a portata di mano.
Riunirsi nell’unica sala da pranzo (se così può essere chiamata) che c’è tra due edifici e saziarsi ancora prima di finire la propria porzione, sgomberare la tavola e mettersi a giocare con l’unico gioco da tavolo trovato quasi per caso nell’accomodation.
Scoprire che “Ehi, Avalon non è poi così male...” e ritrovarsi a fare più partite del previsto finchè qualcuno: “Avete visto che ora è?!” e scattare tutti perché domani sveglia presto, si lavora.
 
 
Sorridere andando a dormire perché per una giornata è stato davvero tutto come sarebbe dovuto essere.













La pubblico solo adesso perchè ieri e l'altroieri sono sempre stata di turno, ma come scritto nell'intro questa cosa è stata scritta di getto domenica sera.
Ho trascorso una bellissima giornata e le parole sono venute fuori da sole - totalmente inaspettate e quasi quasi neanche richieste.
E poi basta, perchè sennò le note vengono più lunghe della fic.
E.

(Se gente che segue E&E ha letto vi prego non linciatemi, giuro che sto lavorando per ricominciare ad aggiornare al più presto!)