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Autore: didi_95    14/07/2017    4 recensioni
Ered Luin
Casa di Thorin ScudodiQuercia
Due nanetti molto noti alle prese con un mistero da risolvere, ce la faranno i nostri eroi a scovare il colpevole?
Genere: Commedia, Fluff, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dìs, Dwalin, Fili, Kili, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ILLUSTRI SOSPETTI

Nella radura usata per gli allenamenti si sentivano risuonare potenti colpi d'ascia e l'eco secca e cadenzata rimbalzava tra le colline come un sordo rintocco nel freddo silenzio mattiniero. Era proprio una delle atmosfere che Dwalin amava di più, dopo il suono delle armi ben usate in battaglia.
Erano ormai più di due ore che si allenava in attesa dei nipoti di Thorin ed il sudore gli scivolava copiosamente lungo la schiena ed il torace scoperti, nonostante il freddo e la neve imminente; non avrebbe dovuto iniziare così presto, ma quella mattina era diverso... era giorno di riunione e riunione uguale nervi da sfogare... e poiché la locanda era chiusa, una bella nana di passaggio non poteva essere una soluzione, rimaneva dunque solo la sua ascia.
Si sarebbe parlato di Moria, di orchi, di amministrazione locale, di commercio... ma non era quello a preoccuparlo.
Il tema che tutti temevano era la Montagna Solitaria e la guerra che ne sarebbe derivata.
Thorin stava scomodo nei Monti Azzurri, era impossibile non notarlo e ad ogni anno che passava la sua irrequietezza andava peggiorando.
Le parole non dette, gli sguardi che il suo condottiero nonché migliore amico lanciava intorno a sé come una bestia in gabbia, facevano pensare ad un'imminente rottura della situazione di pace apparente durata appena pochi anni.
Thorin avrebbe parlato e lo avrebbe fatto presto.
"Potrebbe farlo oggi" pensò, scandendo la frase con un colpo più forte degli altri che decapitò un manichino in fieno con due lunghe orecchie a punta, originariamente destinato a Fili e Kili.
Imprecò sottovoce, avrebbe dovuto costruirne un altro.
Era forse la prima volta in vita sua che non desiderava una guerra... l'ultima era ancora troppo vivida nei ricordi di tutti e troppo sanguinosa.
C'era bisogno di tempo... tempo per dimenticare gli amici, i figli, i fratelli, i padri morti trucidati davanti all'ingresso di Moria.
Oh, l'avrebbero pagata per quelle morti... e cara.
Ma non ora, non ancora.
Mentre si chinava per raccogliere il fieno sparso sull'erba, gli venne in mente l'unica cosa positiva di quella giornata a parte gli allenamenti.
Il pensiero piacevole fu talmente fugace che scomparve quasi ancor prima di essere formulato razionalmente, nemmeno il tempo di un sorriso.
Si ritrovò a scuotere la testa come scacciando qualcosa di fastidioso ed indesiderato.
Certi pensieri non avrebbero nemmeno dovuto passargli per l'anticamera del cervello e la giornata sarebbe stata in ogni caso, definitivamente, orrendamente brutta.
La presenza di una singola persona non avrebbe certo cambiato le cose...
O no?

Qualche minuto dopo il suo stomaco si fece sentire, in fondo era dalla sera prima che non mangiava... Il pranzo sarebbe stato ottimo e abbondante, per non parlare dei dolci, tuttavia il nano decise di non lasciare lo stomaco ulteriormente a secco e si infilò in tasca la mano sinistra, traendone un piccolo involto e portandoselo alla bocca.

< Che mangi zio Dwalin? >
La vocina di Kili alle sue spalle gli fece cadere la colazione.
Chinandosi borbottando per raccoglierla si trovò di fronte due giovani visi sospettosi, quello di Fili che scrutava quasi deluso la fetta di pane nero che giaceva sull'erba e quello di Kili che invece lo fissava come se si fosse tagliato a zero la barba.
< E' pane non vedete? > sbuffò irritato; non era mai riuscito a capire i nanetti ed a volte, dubitava quasi di esserlo stato lui stesso.
< E' solo pane Fee... > bisbigliò Kili al fratello.
< Lo vedo. > gli rispose il biondo, aggiungendo qualcosa di sussurrato che Dwalin non capì.
< Siete in ritardo per gli allenamenti! E dove sono le vostre armi? > sentenziò allora con la voce più burbera che trovò.
< Siamo venuti a dirtelo in realtà... - sospirò Fili, non abbandonando lo sguardo indagatore con il quale era arrivato - La mamma ci ha detto di restare a casa per aiutarla a cucinare, non potremo allenarci. >
Dwalin distolse lo sguardo:
< Ah... beh, se vostra madre ha detto così... capisco che abbia bisogno di aiuto per oggi. Andate pure, ci rifaremo domani. >
Sentenziò, battendo pesantemente una mano tatuata sulla spalla del maggiore.

Fili aggrottò la fronte... era strano un assenso così immediato da parte di Dwalin, ma d'altronde quando si parlava di Dìs, il nano si comportava sempre in modo strano.
Quando lo aveva visto di spalle mangiare qualcosa era stato sicuro che si trattasse di un biscotto al cioccolato, e invece no... solo pane.
L'indagine non cominciava per niente bene.
Prese per mano Kili e, dopo aver salutato Dwalin, si avviò nuovamente verso casa, il morale un po' più basso.
La voce del fratellino lo sorprese mentre era immerso nei pensieri:
< Fee... che hai sulla spalla? >
Gli occhi del biondo si illuminarono.
< E' resina!! Come quella sul barattolo! > esclamò, ripulendosi la camicia.
< Pensi quello che penso io? > chiese rivolto a Kili.
Il piccolo lo guardò male.
< Ti sei mangiato tutti quei biscotti senza di me! Come hai potuto non svegliarmi!!! > piagnucolò mettendo il broncio.
Fili scoppiò a ridere:
< Ma no, testone che non sei altro! Dwalin mi ha appena toccato sulla spalla, esattamente in questo punto, non ricordi? >
Kili fece tanto d'occhi.
< Lo zio Dwalin... è venuto in casa nostra di notte a mangiarsi i biscotti? >
< Non possiamo esserne certi... magari è una coincidenza, o magari c'entra davvero qualcosa. > rispose Fili con aria assorta.
< E poi non è detto che lo abbia fatto di notte... Fa sempre avanti e indietro da casa nostra! > aggiunse.
< Che facciamo ora? > si sentì domandare.
< Adesso andiamo a casa, mamma sta per tornare; per il resto... lasciamici pensare. >

In quello stesso momento Dwalin era in cammino verso casa, pensando ad un veloce e tonificante bagno nel torrente prima del pranzo.
Doveva perfino ripulirsi bene le mani, da quando aveva spaccato la legna con Thorin  il giorno prima, continuavano ad essere appiccicose di resina.
Ancora affamato, entrò in casa mettendosi in bocca un piccolo biscotto scuro e gustoso.




NdA
Lo so, il ritardo è gigante! E per giumta il capitolo è notevolmente breve!
Saprò migliorare prometto :D Breve o no, spero che vi sia piaciuto lo stesso... Abbiamo un sospettato!
Sarà anche lui vittima di un malinteso oppure è proprio il colpevole?
Chissà xD
Un bacio a tutte quante le mie recensiste: affezionate e nuove :) <3
Detto ciò alla prossima! Ci rivediamo nei commenti <3
Buon weekend!
Sperando che il vostro non sia di studio ossessivo come lo sarà il mio
:****
Diletta
   
 
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