Serie TV > Doctor Who
Ricorda la storia  |      
Autore: hogvwartss    19/07/2017    0 recensioni
"Eppure lui era il Dottore. Lui salvava il mondo da disastri alieni, viaggiava nel tempo, aveva più anni di qualsiasi essere umano, aveva visto persone morire davanti ai suoi occhi, eppure questa volta non voleva rigenerarsi. Era stanco di tutta quella vita, di quel fuggire continuamente, di combattere nemici. Voleva morire da umano anche se in lui non c'era niente di umano."
(...)
Gli ultimi momenti della rigenerazione del Dodicesimo Dottore, dove lui vedere vicino a sè tutte le persone care, tutte quelle che mai potrà dimenticare.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 12, Sorpresa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'uomo si guardò allo specchio per l'ultima volta. Sapeva sarebbe stata l'ultima volta che quel viso sarebbe comparso su quello specchio, sentiva che tra poco si sarebbe Rigenerato e tutto sarebbe cambiato. Di chi sarebbe stato il viso? Di qualche vecchio amico o di qualcuno incontrato ma finito nel dimenticatoio?

Nello specchio c'era ancora il vecchio uomo, le rughe sul viso, i capelli bianchi mal curati, le mani grandi ma piene di nodi. Eppure lui era il Dottore. Lui salvava il mondo da disastri alieni, viaggiava nel tempo, aveva più anni di qualsiasi essere umano, aveva visto persone morire davanti ai suoi occhi, eppure questa volta non voleva rigenerarsi. Era stanco di tutta quella vita, di quel fuggire continuamente, di combattere nemici. Voleva morire da umano anche se in lui non c'era niente di umano.

“Cosa ci rende umani? Il nostro corpo o la nostra anima?” disse una voce da dietro. Il Dottore non si mosse dallo specchio. Sapeva benissimo a chi appartenesse quella voce. Sapeva che se si sarebbe girato avrebbe trovato una ragazza non tanto alta, capelli color cioccolato e occhi dolcissimi. Sapeva che la sua mente gli avrebbe giocato un trucchetto del genere. Sapeva che prima o poi sarebbero apparsi tutti, tutti quelli che avevano avuto un gran significato nella sua vita. Non si sentiva pronto, però. Non poteva dire addio. Se diceva addio a loro, significava dire addio anche a questo corpo, a tutto ciò che c'era stato e passare il testimone a qualcun altro. Perchè non poteva semplicemente morire?

Il Dottore si girò e Clara Oswald era lì. Aveva un dolce sorriso sul volto, sembrava stare bene. Vicino a lei, la ragazza immortale, Ashildr, anche lei venuto a salutarlo in quel momento in cui sarebbe sparito. Sarebbe stato sostituito da qualcun altro. Qualcuno di migliore? Di peggiore? Avrebbe voluto saperlo in anticipo.

“Nemmeno la mia anima è così pura, oramai.” rispose lui con un sorriso verso le due ragazze.

“Stai mentendo a te stesso e lo sai. Hai salvato tante vite, la mia tra le tante, e ne salverai ancora tante, Dottore.” ribattè Ashildr avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla. “Sei più umano dentro qui che di qualsiasi essere umano.”

L'uomo osservò le due ragazze, abbracciò prima Ashildr, piano e lentamente la lasciò, e poi Clara. Aveva lo stesso odore, lo stesso profumo, dell'ultima volta che l'aveva abbracciata. Quando era stato?

“Mi mancherà questo viso..” disse lei prima di dargli un bacio sulla guancia. Il Dottore aveva gli occhi chiusi ma percepì quel bacio, quel calore, perfettamente. Quando però riaprì gli occhi, non c'era più nessuno. Era di nuovo solo, nel TARDIS, pensando a chi sarebbe arrivato dopo. C'erano così tante persone a cui doveva e voleva dire addio. Si sforzò di pensare, pensare a lei.

“Ciao, tesoro.” disse una chioma riccia e bionda. River Song era lì. Viva e vegeta, o quasi. Era esattamente come l'ultima volta che l'aveva vista, bellissima e sorridente. L'aveva vista morire senza nemmeno sapere che sarebbe morta, l'aveva vista in ogni sua sfumatura e forse il suo futuro sé l'avrebbe incontrata di nuovo. “Spero che la prossima volta tu sia finalmente con i capelli rossi. Ho sempre desiderato andare a letto con un rosso.” River fece l'occhiolino e anche lei in un battibaleno era sparita, come se non ci fosse mai stata.

“Era davvero lei? La donna della tua scrivania?” Il Dottore si girò verso lo specchio e nel riflesso riuscì a vedere la massa di capelli neri, l'ultimo viso che aveva salutato, la sua ultima amica. Bill lo guardava con stupore. “E' ancora più bella dal vivo!” Entrambi risero finchè un'altra voce parlò: “Concordo!”

Nardole e Bill si avvicinarono, come poteva essere questo solo il suo cervello? Tutto era così reale, quegli abbracci, le loro braccia intorno al suo collo, le lacrime che scendevano dal viso di Bill, le stesse che lo avevano fatto tornare in vita, si stavano posando sulla sua giacca e sentiva la forte stretta di Nardole sul petto. Come poteva essere un sogno, una fantasia? Era davvero il suo cervello o erano davvero lì?

“Ci mancherai, vecchio pazzo..” disse Bill mentre si asciugava le lacrime e sorrideva.

“Davvero, davvero commovente!” ribatté una voce dalla parte opposta del TARDIS. Ovviamente sarebbe apparsa anche lei. Missy, con il suo vestito viola e l'ombrello in una mano, gli dava un sorriso soddisfatto. Il Dottore si voltò dove un secondo prima c'erano Bill e Nardole, ma erano già spariti.

“Che è successo? Che ti è successo?” chiese il Dottore veloce. “Sei riuscita a scappare?”

“Nah, mi sono uccisa. Cioè il mio me passato mi ha ucciso. Divertente e ingegnoso, no?” Missy rideva mentre scendeva i gradini per avvicinarsi. “Lo sai che è tutto nel tuo cervello?”

“Certo che è tutto nel mio cervello, ma questo dovrebbe renderlo meno reale?” ribattè il Dottore. Sapeva che per quanto tutto fosse solo la sua memoria che riportava indietro persone del passato, tutte le persone che aveva amato, era più reale che mai. Tutte quelle emozioni, sensazioni, erano reali. Dire addio non è facile, non lo è mai stato. Dire addio significa abbandonare, dimenticare o cercare di dimenticare. Lui non voleva dimenticare, dimenticare quelle emozioni, quei ricordi, quelle persone.

Il Dottore si avvicinò un'ultima volta allo specchio, si guardò le mani da dove usciva la conosciuta luce giallastra. Era arrivato il momento, tutto sarebbe finito. Alzò lo sguardo per guardare il suo viso, per ricordarlo, per imprimerlo nella mente. Solo allora si accorse che dietro di sé c'erano tutti. Erano dietro di lui, lo guardavano nello specchio e aspettavano. Capì di non essere da solo questa volta, aveva loro, sarebbero stati lì con lui.

Clara, Ashildr, River, Bill, Nardole, Missy.

“Grazie per tutto, Dottore. Ci mancherai.” dissero in un sussurro tutti.

Sarebbero stati lì.

Per sempre.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: hogvwartss