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Autore: Sara Garcia    19/07/2017    0 recensioni
Christine è una giovane serva, Viktor è un nobile. Il loro primo incontro/scontro avviene per puro caso, dopo che il cocchiere di lui investe accidentalmente la ragazza con la carrozza. In entrambi scatterà qualcosa, ma a differenza di Viktor, Christine non accetterà da subito i sentimenti che prova, e proverà con tutti i costi ad opporvisi, ricordandosi delle origini di entrambi. Una volta che entrambi avranno accettato i loro sentimenti, si presenteranno parecchi ostacoli sul loro cammino: il fratello minore di Viktor torna in città, e nin pare intenzionato a permettere questa unione tra nobili e servi. La minaccia di una maledizione antica incombe sulla famiglia Meekhiv, e Christine ritroverà un suo familiare proprio dove meno se lo aspetta. Cosa accadrà? Di che terribile maledizione si tratta? Riusciranno Viktor e Christine a vivere il loro amore alla luce del sole? Mi raccomando, leggete e recensite se volete! Spero che la storia vi piacerà! Baci e buona lettura
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Triangolo
Capitoli:
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Corre l'anno 1590 in Russia, nella gelida Mosca.

La nostra storia inizia così, in una gelida giornata in cui, nonostante abbia smesso di nevicare da alcuni giorni, il freddo permane e naturalmente la neve residua dall'inverno non si è sciolta in maniera definitiva. E' il 23 Aprile 1590, e per il popolo è un giorno dilutto: infatti, si sono appena svolti i funerali della nobile Adelaida Meekhiva, Contessa di Mosca. Certamente, non è nè la prima e nè l'ultima nobile a morire, allora come mai il popolo sembra così affranto per la sua scomparsa? Il motivo in verità, è più semplice di quello che sembra: la contessa Adelaida, a differenza di qualunque altro suo pari, era sempre pronta ad aiutare il prossimo, non faceva mai sentire coloro che lavoravano per lei inadeguati o inferiori semplicemente perchè di un rango inferiore. Prima di servi, per lei i suoi collaboratori erano persone, e come tali andavano trattate. Ci fu un breve periodo in cui furono prima suo figlio minore Vladimir, in seguito il maggiore Petr, a prendere il suo posto a causa della sua salute precaria. Ma passata la crisi, Adelaida aveva voluto riprendere le redini dei suoi affari, nonostante l'età avanzata e facendosi aiutare dalla sua fidata dama di compagnia, Agatha. A dire il vero, prima di lei vi fu un'altra donna al fianco della nobildonna, una ragazza che sino alla fine la Contessa ha tenuto nel suo cuore, e non solo per tutti i suoi anni di fedele servizio: quella ragazza era per lei diventata quasi una figlia, e dato che aveva tanto sofferto, anche a causa della sua famiglia, avrebbe tanto voluto che tornasse a prestare servizio a palazzo come sua dama di compagnia, ma così non fu: la ragazza erarimasta profondamente turbata da un fatto accaduto in passato, proprio tra quelle mura. Non sembrava avere intenzione di tornare, pur ribadendo il suo affetto alla nobildonna, che capendo la situazione si era in fine decisa a rivolgersi ad altre per assolvere al compito di dama di compagnia. E'sempre stata una donna piuttosto sola, dopo la morte del marito: il figlio minore fu assassinato anni prima assieme alla moglie, da alcuni malviventi, o almeno così si dice: in verità, aleggia un alone di mistero dietro la scomparsa di Vladimir e Katrina Meekhiv. Per quanto riguarda il figlio maggiore invece, colui che ereditò il posto di capo famiglia dopo la scomparsa del padre, non si hanno notizie di lui da molti anni. Indubbiamente, un grosso dolore per una donna anziana e malata, che aveva sempre considerato suo figlio come " una persona difficile ", certo. Ma pur sempre suo figlio, e lei non aveva mai smesso di amarlo e sperare di vederlo, quanto meno al suo capezzale in punto di morte. Ma così non fu, e così designò un nuovo e misterioso erede, di cui non si sa ancora nulla: la sua identità è rimasta segreta sino alla morte dell'anziana, per timore che potesse accadergli qualcosa di grave. Solamente da poco è stato divulgato il suo nome, ed alcuni anziani che vivono in città sono rimasti quanto meno sorpresi.

Una giovane ragazza dai lunghi capelli castani esce di casa, dopo aver sistemato i suoi boccoli meravigliosi in un nastro per tenerli legati. Indossa un abito da popolana, ed i suoi occhi azzurri scintillano alla fioca luce del sole: il cielo tuttavia, minaccia neve. La ragazza sbuffa. " Ma quando smetterà di nevicare? Possibile che non si riesca a vedere un raggio di sole, in questa città? ". Si chiede, scuotendo il capo. Una donna la raggiunge sulla soglia: a differenza della giovane ha gli occhi color smeraldo, e tiene i capelli neri raccolti in uno chignon. Indossa un abito color verde, che quasi sembra intonarsi ai suoi occhi. Posa una mano sulla spalla della ragazza, che si volta nel sentire qualcuno accanto a lei. " Oh, madre. Siete voi ". Sorride dolcemente la castana, mentre l'altra donna, rivelatasi essere sua madre, annuisce.

" Si, sono io figlia mia. E ti volevo chiedere se sei sicura di ciò che fai: sei sicura che sia la decisione giosta? Dopo la morte della Contessa Adelaida... ". Si ferma, mentre la più giovane riflette un momento, per poi annuire.

" Credo sia la cosa più saggia da fare: chiederò di lavorare a palazzo, così potrò aiutare voi e mio padre. Non è giusto che me ne resti con le mani in mano mentre siete voi due a faticare nei campi per portare a casa il pane ". Sorride nuovamente la fanciulla, mentre la madre le prende le mani, dopo esserle andata davanti. Smeraldo ed oceano si incontrano, e la più giovane intuisce che la madre ha qualcosa di importante da dirle.

" Christine, noi ce la caviamo benissimo. Non serve che tu chieda l'elemosina a quella famiglia, non c'è bisogno che lavori per loro. Non li conosci, potresti davvero pentirti della tua decisione ". La avverte, mentre la ragazza di nome Christine la guarda incuriosita.

" Ma madre, voi stessa avete lavorato per la famiglia Meekhiv, così come mio padre. Perchè non io... ". Ma sua madre le fa un cenno con la mano di smettere di parlare.

" Appunto, figliola: sia io che tuo padre abbiamo avuto a che fare con quella famiglia. Certo, la contessa Adelaida fu una padrona esemplare, ci trattava bene. Ma da quando suo marito il Conte Gorislav Meekhiv, morì prematuramente, la situazione si rivelò ben più spinosa: i suoi figli, specialmente il maggiore, non aveva simpatia per me e tuo padre. E se ora sarà lui a prendere il comando, non voglio che tu ti ritrovi in situazioni sgradevoli ". Le spiega la donna, e la figlia annuisce: forse farà meglio ad ascoltare i consigli della madre, e chiedere a qualche altra famiglia di lavorare presso di loro.

" Ci penserò, ma se non andrò da loro chiederò ad altri di assumermi al loro servizio ". Risponde la figlia, mentre l'altra donna sospira.

" Non è affatto necessario, ma se pensi di doverlo fare... ". Christine annuisce, per poi dare un bacio alla madre, sulla guancia. La donna le mette di nuovo la mano sulla spalla. " Forza, forza! Ho sentito che hai un appuntamento con Alice, non vorrai fare aspettare la tua amica? Corri! ". La incita, mentre Christine annuisce, e dopo averla salutata si dirige verso la casa della sua migliore amica: Alice Isakova. Amiche sin dall'infanzia, le due ragazze si sono sempre aiutate, anche nei momenti più duri e difficili l'una è sempre stata al fianco dell'altra, rendendole quasi come due sorelle. La donna rimane a riflettere qualche istante, per poi venire raggiunta da un uomo, evidentemente il padre di Christine.

" Irina... ". La chiama, mentre lei si volta a guardarlo.

" Danilo, dimmi ". Risponde la donna, incrociando lo sguardo oceano del marito. Gli stessi occhi della figlia, che evidentemente ha ereditato il colore degli occhi dal padre.

" L'hai convinta? Non andrà a chiedere lavoro ai Meekhiv, vero? ". Chiede, mentre la moglie gli si avvicina, abbracciandolo.

" Lo spero. Sai bene com'è tua figlia, non si arrende facilmente ". L'uomo ricambia l'abbraccio, sospirando per poi rientrare in casa, seguito dalla moglie. Non è dato sapere cosa stiano nascondendo, ma una cosa è certa: non vogliono che chieda lavoro alla famiglia Meekhiv. Il motivo, è del tutto ignoto.

Christine ed Alice stanno camminando per la strada principale di Mosca. La seconda, una bellissima ragazza dai lunghi boccoli biondi e dagli occhi color del ghiaccio, ha comprato alcuni generi alimentari per la propria famiglia, ovviamente quel poco che si è potuta permettere: solo suo padre lavora, nei campi proprio come il padre di Christine, e purtroppo spesso non ci sono nemmeno i soldi necessari al cibo o alle cure della madre, molto malata. Christine si è limitata ad accompagnarla, ed è la sua amica a prendere parola per prima. " Allora? ". Inizia, mentre l'amica la guarda. " Sei stata a palazzo? Hai chiesto lavoro al nuovo padrone? Si dice che sia già arrivato, mentre altri dicono che ancora non si è fatto vedere e che probabilmente arriverà in pochi giorni, è così? ". Chiede, decisamente curiosa. Christine scuote il capo, ridendo un pò.

" Mi spiace deluderti amica mia, ma purtroppo non sono stata dai Meekhiv: mia madre me lo ha sconsigliato, anche se non ne so la ragione. Pare che lei e mio padre si siano trovati male con il precedente signore del castello, ma di più non mi hanno detto ". Ammette, un pò perplessa. Alice sembra riflettere, mentre Christine continua il discorso. " A proposito del padrone: tu hai per caso saputo chi sia il misterioso nuovo erede della Contessa Adelaida? Si dice che lo abbia designato in punto di morte, ma io ancora non ho saputo il suo nome ". Ammette, ora incuriosita di sapere chi sarà a prendere il posto dell'anziana signora del Castello. Alice annuisce, guardandola.

" Oh si, lo so. Dicono che sia il nipote della Contessa, il figlio maggiore di Vladimir Meekhiv. Non pare sia tornato a Mosca in questi giorni, ma naturalmente rientrerà a breve. O almeno, così si mormora ". Ammette: è vero, stando a quello che lei e suo padre hanno saputo, il nuovo erede è Viktor Meekhiv: il figlio primogenito di Vladimir e Katrina Meekhiv e nipote di Adelaida. Al popolo non è dato sapere dove sia stato sin ora, si sa solamente che non ha potuto presenziare al funerale della nonna, ma che tornerà nei prossimi giorni per occupare il posto che gli spetta come signore del castello. " Chissà, magari per una volta potresti ignorare le ansie dei tuoi genitori ed andare a chiedergli lavoro, magari te lo concederà ". Ride la bionda, contagiando l'amica. Improvvisamente tuttavia, la prima sbianca. " Attenta! ". Grida, buttando a terra la borsa della spesa. E' un momento, poi...

Christine finisce a terra, mentre la sua migliore amica pare in ansia. Le tampona la ferita che si è procurata al capo con il fazzoletto, cercando di capire le sue condizioni. “ Christine! Christine, ti sei fatta male? “. Chiede in allarme, mentre la sua amica non pare riprendere conoscenza: è stata questione di un momento. Le due ragazze stavano attraversando la strada, quando una carrozza ha investito la bruna, che non pare svegliarsi, nonostante i richiami della bionda. Il cocchiere arresta la sua corsa, allarmato. Scende e soccorre la ragazza che ha investito.

" Signorina! Santo Cielo, sono mortificato! E'che avevo così fretta, che proprio non vi ho viste! ". Poi guarda Alice, sincerandosi che stia bene. " E voi? Vi siete fatta male? ". Chiede, mentre la bionda annuisce.

" Io si, ma la mia amica... ". Il cocchiere si accorge della ferita al capo di Christine, che tuttavia pare riprendere conoscienza di li a poco, facendo tirare un sospiro di sollievo al pover uomo. La bruna si porta una mano al capo, cercando di mettersi seduta.

“ Ahi… accidenti, quella carrozza mi è piombata addosso. Mi fa un tremendo male la testa “. Sussurra, mentre il cocchiere la guarda dispiaciuto: certo, è una ragazza del popolo, ma non avrebbe mai voluto che succedesse una cosa tanto sgradevole.

“ Mi dispiace, sono davvero mortificato! Non vi avevo proprio vista! Vi sentite bene? “. Chiede, mentre Christine annuisce nonostante la ferita al capo.

" State attento la prossima volta. Se aveste investito una persona di alto rango, non so se sarebbe stata tanto magnanima ". Fa Alice. Christine rimane seduta, inquanto ha ancora un leggero giramento di testa. Il cocchiere sta per parlare nuovamente, ma una seconda voce fa irrigidire l'uomo, come fosse allarmato.

“ Dimitri! Si può sapere perché ci siamo fermati? Dobbiamo tornare subito a palazzo, siamo già in ritardo! “. Fa, è una voce maschile. Il cocchiere finalmente trova il coraggio di rispondere.

“ Perdonate signore, accidentalmente ho investito una ragazza e volevo sincerarmi che stesse bene. Riprenderemo subito il viaggio “. Fa per tornare al proprio posto, dopo aver guardato un'ultima volta la giovane ferita e dopo che questa gli ha fatto un segno affermativo con il capo: sicuramente quel buon uomo lavorerà per qualche riccone arrogante e poco magnanimo, come d'altra parte è per tutti i nobili nei confronti della povera gente come lei o come la sua amica ed i loro genitori. O almeno questo è ciò che lei pensa, in base all'esperienza della sua famiglia e di quella di Alice, che appunto solo con la precedente signora del Castello trovò un pò di giustizia. Gli altri nobili invece, non sono mai stati caritatevoli con loro, tutt'altro. Alice cerca di aiutare Christine a rimettersi in piedi, mentre il cocchiere fa un inchino in segno di scuse, dirigendosi alla sua postazione. Ma poco prima che l'uomo possa riprendere il suo posto, il suo padrone lo interrompe.

“ Aspetta, hai detto investito una ragazza? “. Chiede, mentre Christine ed Alice rimangono interdette qualche istante, ed in seguito la castana si alza da terra sostenuta dall'amica, qualcuno scende dalla carrozza. " Investito una ragazza?! Ma come hai potuto commettere un simile errore?! ". Si arrabbia nuovamente il proprietario di quella voce. Alice rimane a bocca aperta, riconoscendolo subito, non appena lo vede. Diversa è la situazione di Christine: non conosce affatto quel ragazzo, che avrà poco più della sua età. Ma il suo sguardo è rimasto calamitato da quello color del cielo di lui, ma con sfumature tendenti al grigio ghiaccio. Per un istante le è quasi impossibile capire il reale colore degli occhi di quel bellissimo giovane, evidentemente un nobile a giodicare dai suoi abiti.

“ Signore… “. Sussurra timoroso il sottoposto, credendo di essere cacciato dal suo posto di lavoro: dopo tutto ha commesso una leggerezza molto grave, ancorché del tutto involontaria. " Perdonatemi, non era mia intenzione ferire la signorina, ma... ". Ma il suo padrone non pare badare a lui, piuttosto si avvicina alle due ragazze, sospirando pesantemente.

“ Scusate per lo spavento, non so come Dimitri abbia potuto commettere un simile errore. State bene? “. Domanda a Christine, notando la sua ferita. Lei annuisce arrossendo un po': non ricorda di aver mai visto un ragazzo così bello prima d'ora. Lui la guarda qualche istante, per poi spostare nuovamente lo sguardo sul suo capo. “ Vi fa male? Vi serve qualcosa? “. Le chiede poi, e lei fa cenno di no, riprendendosi.

“ No, vi ringrazio… è stato solo uno spavento, nulla di grave. Non è il caso di punire quel buon uomo... “. Sussurra semplicemente, sentendosi in oltre in dovere di mettere una buona parola per il cocchiere, che la guarda e sorride: quella ragazza è davvero buona, un fiore rarissimo per i venti impetuosi di quel mondo. Alice la sorregge ancora, nonostante lei riesca ormai a reggersi in piedi da sola.

“ Bene, in questo caso io mi rimetto in viaggio. Vi chiedo ancora scusa a nome del mio cocchiere “. Fa un leggero inchino il misterioso nobile, mentre Christine riesce solo ad annuire e ricambiare leggermente l'inchino, con una grazia che certamente è raro trovare nelle donne di popolo. Il misterioso ragazzo la guarda un momento, per poi girarsi dandole le spalle. Lei sta per fare lo stesso ma, poco prima di risalire in carrozza, lui si ferma. “ Io sono Viktor “. Fa, guardando nella direzione della ragazza, che nel frattempo si è fermata per ascoltare ciò che avesse da dire. Alice strabuzza gli occhi dalla sorpresa. “ Viktor Meekhiv “. Conclude lui, mentre lei fa un inchino in segno di rispetto, come si conviene quando ci si presenta. Alice rimane quanto meno sorpresa: allora aveva visto giusto! Lui è l'erede della Contessa Adelaida! E'finalmente tornato a Mosca! E, come se non bastasse, loro sono state le prima ad incontrarsi... anzi, a scontrarsi in quel caso, con lui!

“ Christine. Il mio nome è Christine Petrova “. Si presenta Christine, mantenendo lo sguardo. Lui non dice nulla in un primo momento, limitandosi a fare un leggero sorriso. Poi conclude la conversazione.

“ Christine… bel nome, Milady. Davvero un bel nome “. Sussurra, per poi salire nuovamente in carrozza senza dare il tempo alla ragazza di rispondere. La giovane dai capelli castani rimane ferma immobile per qualche istante, rossa in viso. La sua amica la guarda, mettendole una mano sulla spalla.

" Christine? Tutto bene? Ma hai capito chi era quello? ". Chiede, e la bruna annuisce.

" Ho capito benissimo, Alice... ho capito benissimo ". Ripete, per poi aiutare l'amica a raccogliere le sue cose, finite a terra.

Salve a tutti! Eccomi qua con una nuova storia, che ne dite? Con il primo capitolo ho introdotto la protagonista, Christine, insieme alla sua migliore amica Alice. In ultimo abbiamo anche incontrato il protagonista, Viktor Meekhiv. Che ne dite? Come mai i genitori di Christine sono tanto reticenti nel mandarla a lavorare presso quella famiglia? E dopo l'incontro/scontro di Viktor e Christine, cosa accadrà? Leggete, e lo saprete! Spero vorrete leggere e recensire, mentre io vado a scrivere il capitolo due! Baci

Sara Garcia
   
 
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