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Autore: mattandrea93    26/07/2017    2 recensioni
Dieci capitoli in cui Peeta prega Katniss di dirle di sì,
dieci momenti di vita quotidiana,
dieci attimi che rimarranno per sempre impressi nella mente dei due amanti del Distretto 12.
«Dimmi di sì, Kat. Solo questo».
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
Ripropongo questa raccolta di one-shot che avevo postato tempo fa e poi eliminato.
Spero possano piacervi.
Mattandrea 

 

Dimmi di sì
 
«Dimmi di sì, prima che impazzisca».
 
Vorrei che tu potessi vederti con i miei occhi in questo momento, per capire quanta confusione regna dentro di me.
Tu forse non te ne accorgi, forse non lo fai nemmeno apposta, eppure in me provochi un uragano di emozioni e non so come dominarle. Ho dimenticato come si fa, Katniss. Ho dimenticato come si frenano le passioni, come si controllano i pensieri. Ho dimenticato tutto.
Per me sei molte cose Katniss, troppe e la mia mente non riesce a contenerle tutte. Se in questo istante tu sapessi che desidero sia ucciderti che amarti, che faresti? Se ti dicessi che ti amo, ma che ti odio allo stesso tempo, che mi diresti? Se ti volessi morta, ma allo stesso tempo viva, che penseresti?
Capisci quanto è difficile essere me stesso ora come ora? Non so chi sono veramente, non so cosa potrei farti. Non so cosa vuol dire quello sguardo che ora lanci in mia direzione: è sfida o passione? È amicizia o amore? È il desiderio di me al tuo fianco o di me morto?
Non è facile Katniss, non è facile vederti davanti a me mentre ti muovi così silenziosamente, che stai aspettando? Che ti baci? Di uccidermi?  Dimmelo Katniss cosa vuoi, perché io ormai non so più come comportarmi, non so più decifrarti. Ma forse non sono mai riuscito a farlo veramente.
Sei così difficile da leggere, i tuoi occhi grigi sembrano dire tutto e niente allo stesso tempo. Che pensi Katniss? Che vuoi da me veramente?
Io non lo so più.
«Pensi che Haymitch riuscirà a rimanere sobrio almeno per questa sera?».
È difficile a dirsi, il nostro mentore non può rimanere sobrio, non quando ci saranno bottiglie di alcool in ogni angolo, ma tu Katniss hai provato comunque a farti promettere che non toccherà un solo bicchiere, perché tu sei così: sembri indifferente a tutto e a tutti eppure poi vuoi salvare l’intero mondo ed io ne sono così confuso.
Mi ami o mi odi?
«No, come se Haymitch rimarrà sobrio! Mi chiedo perché mi sono sprecata ad andare a chiedergli di farlo».
Sei corrucciata in volto, forse un po’ incazzata anche con te stessa e cerchi di nascondere in questo modo il fatto che ci tieni a lui, che per te è importante la sua salute. Ma se te lo dicessi tu negheresti tutto, d’altronde sei Katniss, no? E Katniss non ammette mai le sue colpe, i suoi sentimenti.
Fai così anche con me Katniss? Ti nascondi dietro un comportamento freddo e scocciato? E cosa nascondi Katniss? Nascondi l’amore che provi per me o il desiderio di uccidermi? Che nascondi?
Dimmelo ti prego, sto uscendo pazzo per cercare di capirti, ma tu non me lo vuoi dire ed io non so più cosa fare. Voglio te, ma non so se è vero.
È vero, Katniss? È vero?
«Peeta, tutto bene?».
Ti volti e mi guardi ed io non so che risponderti. Sto bene? No, non sto bene. Troppe immagini si affollano nella mia testa: lei sorridente, lei in preda  al dolore, all’odio … lei che tenta di uccidermi, lei che stermina il Distretto 12. E cerco di togliermi dalla mente tutte queste bugie, queste mezze verità. Cerco di tornare me stesso, ma è difficile quando non si sa chi si è veramente.
«Peeta, torna da me».
Lo voglio Katniss, lo voglio con tutta l’anima, ma non è così facile, sai? Io non mi ricordo cosa c’era prima, non ricordo chi ero prima ed è così difficile pensare di poter star bene in questo momento, ma ci sto provando Katniss. Ci sto provando per te, perché so che ti amo, perché dentro di me so con certezza di amarti.
E tu mi ami? Mi ami Ragazza di fuoco? Mi ami o stai solo recitando? Ti stai prendendo gioco di me per l’ennesima volta oppure questa volta è reale? Questa volta ci sei davvero, stai dalla mia parte o sono di nuovo indispensabile per la tua sopravvivenza? Hai paura che ti uccidano se non reciterai Katniss?
Ma ora non ce n’è più motivo amore mio, perché ora nessuno ti minaccia.
Perché mi sei ancora vicina? Perché non mi odi? Perché mi sorreggi quando cado? Perché vuoi la mia costante presenza nella tua vita? Perché non mi abbandoni come hai già fatto in passato?
«Peeta, non è reale».
È facile dirlo per te: tu non hai dubbi che ti assalgono nei momenti meno opportuni della giornata, tu non hai paura che esca la parte peggiore di te e che commetta l’immaginabile. Tu sei Katniss Everdeen e hai già dimostrato di cosa sei cape. Ma io? Io sono sempre stato quello buono, quello che faceva pena e nessuno immagina quanto sia crudele in cuor mio.
«Peeta non abbandonarmi».
E chi ti abbandona, Katniss? Io sono qui, qui di fronte a te che ti urlo in faccia la mia confusione, i miei sentimenti, la mia voglia di ucciderti, la mia fragilità e precarietà mentale. E tu cosa fai? Tu piangi e cerchi di abbracciarmi, cerchi di riportarmi da te.
Perché mi vuoi con te? Perché non vuoi lasciarmi andare una volta per tutte? Cosa vuoi da me Katniss? Che cosa vuoi da me, maledizione.
Mi stringi le braccia intorno al collo, singhiozzi nascosta nella mia spalla e mi ripeti incessantemente di tornare da te, che non è reale quello che sto vedendo davanti agli occhi. Ma io cosa sto osservando veramente?
Mi stordisce il tuo profumo, il tuo corpo premuto contro il mio, le tue lacrime che mi inzuppano la maglietta. Non voglio che piangi Katniss, non voglio che tu soffra ancora.
Non voglio tutto questo, non voglio perdermi dentro di me e lasciarti sola. L’ho già fatto abbastanza.
Sono Peeta Mellark, sono del Distretto 12. Il 12 è stato distrutto da Snow. Sono vincitore di ben due edizioni degli Hunger Games. Sono stato depistato. Amo Katniss Everdeen. Abitiamo insieme nel 12. La amo.
Non posso abbandonarla. Devo restare.
È facile tornare in me quando lei mi è vicina, ma è altrettanto facile perdermi in me quando lei è al mio fianco. È questo il mio problema: lei è la ragione del mio benessere, ma anche del mio malessere ed io non so quanto potrò portare avanti questa situazione senza impazzire.
Ma io sono già pazzo, perché me ne preoccupo così tanto?
«Sei tornato da me».
Il sussurro di Katniss mi fa sorridere, vorrei prometterle che tornerò sempre da lei, ma è rischioso fare una cosa del genere, perché potrei illuderla che andrà tutto per il meglio, quando sono solo un povero pazzo depistato innamorato di lei, ma anche intenzionato ad odiarla e a bruciarla con la stessa forza, con lo stesso fuoco che lei ha usato su di me.
Ma la amo e questa cosa non cambierà mai. E lei mi ama?
Mi ha detto vero, mi ha detto vero quando gliel’ho chiesto. Lei mi ama, ma è amore vero? O sono solo uno scaccia incubi? Cosa sono per te Katniss, cosa sono realmente per te?
«Mi ami davvero Katniss? Dimmi che mi ami davvero, dimmi di sì Katniss. Potrei impazzire in questo esatto istante. Dimmi di sì».
È una preghiera senza fine la mia, un lamento di un animale ferito e in cerca di cure. È la nenia lugubre che accompagna ogni mia giornata. Dimmelo Katniss, dimmi la verità.
«Sì, Peeta. Sì».
E allora va tutto bene, va tutto bene se mi dici di sì, perché posso ancora resistere, posso ancora andare avanti per un po’. Posso amarti un po’ di più, perché tu hai detto sì. E va bene così, hai detto di sì.
Hai detto che mi ami, hai detto sì.
Sì. 

 
   
 
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