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Autore: I_love_Beerus    02/08/2017    3 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Skipper si era appena avvicinato alla pinguina per aiutarla ad alzarsi. Il suo nemico era caduto poco distante e ne aveva approfittato.
-Stai bene, Sam?- le chiese preoccupato. Era arrivato nella caverna di Marlene unicamente per dichiararsi una volta per tutte alla pinguina che amava, ma aveva visto quel lurido pulcinella portarla via con forza…
Una rabbia smisurata gli aveva suggerito di colpirlo e così aveva fatto.
Non poteva sopportare la vista di Hans con Sam, attaccati come cozze su uno scoglio. Adesso le cose si facevano serie e avrebbe sconfitto per sempre il suo rivale.
La pinguina aveva alzato la testa e per la prima volta da quando era tornata, guardava Skipper negli occhi, cosa che la fece arrossire e non poco…
Per fortuna se ne accorse in tempo. Emise un colpo di tosse per distogliere lo sguardo.
-Sto benissimo- gli rispose rigida e alquanto seccata dalla situazione. Si guardò subito indietro per controllare che Hans fosse lontano, ma purtroppo vide che si era rialzato e stava per attaccare.
Sam si allarmò ma Skipper, che aveva capito che stava pensando, cercò di tranquillizzarla.
-Ci penso io a lui. Tu piuttosto vai da Marlene- le disse, standole davanti come per timore che il pulcinella venisse a riprenderla.
Sam era scossa da tutto quel trambusto, ma si riscosse ricordandosi dalla sua amica…
In un istante era già in piedi e raggiunse subito la lontra. Sembrava svenuta ma Sam pregò affinché non avesse perso conoscenza.
-Marlene! Marlene, stai bene??- la richiamò Sam spaventata e agitata. La lontra all’inizio non si mosse, poi reagì con dei lamenti…
-C-cosa…?- iniziò a dire Marlene; dopodiché aprì gli occhi e vide davanti agli occhi la sua amica con un’espressione preoccupata.
-Ah, per fortuna stai bene!- esultò felice la piccola Sam, aiutandola a rimettersi in piedi e abbracciandola forte.
-Tranquilla, Sam, sto bene- la rassicurò ricambiando l’abbraccio.
Skipper le vide e non fece a meno di sorridere.
Avevano fatto pace, finalmente…
-Oooh, ma che bella scena… Ma tu non li odiavi gli abbracci, dolcezza??- le chiese Hans sprezzante e allo stesso tempo divertito.
Sam lo guardò con gli occhi che sprizzavano scintille di odio, mentre Marlene e Skipper si guardarono esasperati.
Attendevano una risposta dalla pinguina, che per fortuna, non tardò ad arrivare.
-Faccio quello che voglio, sgorbio- gli rispose acida e con aria di sfida.
Skipper e Marlene per poco non scoppiarono a ridere vedendo il repentino cambio d’espressione di Hans, che passò dall’arrogante allo spiazzato.
-Non osare mai più chiamarmi così! Lo sai che cosa sarei capace di fare, non ti conviene provoc…-
Il pulcinella si bloccò: vide la sua fidanzata completamente disinteressata e divertita mentre guardava la lontra.
-Ehi! Ti conviene ascoltarmi se non vuoi…- iniziò a dire Hans, ma fu interrotto.
-Se non vuoi cosa, idiota??- gli chiese questa volta Skipper, che stava incominciando a innervosirsi alla vista del suo nemico che cercava di intimidire Sam.
Hans si girò verso di lui con un ghigno.
-Non sono certo affari tuoi- gli disse semplicemente irritato della sua presenza. In realtà a lui non importava che ci fosse il pinguino, voleva soltanto andarsene con la sua Sam e andarsene di lì; ma sapeva che da quel momento non sarebbe stata una cosa semplice. Incominciò a sperare nella fortuna, così si diede alla recitazione, o almeno era quello che aveva intenzione di fare…
Dopo aver guadagnato uno sguardo omicida da parte di Skipper, si girò verso Sam con aria sognante.
-Sam, amore mio, vieni con me e andremo a vivere insieme, saremo felici e avremo tanti pulcini… io ti amo!- disse il pulcinella tutto d’un fiato.
La prima reazione di Sam fu un misto tra il trattenersi dal vomitare e lo sconcertato.
Lei e Marlene si guardarono con un’espressione indecifrabile.
Skipper aveva definitivamente perso la pazienza. Ora basta, questo era troppo!!
-Smettila di dire cavolate; come può, uno schifoso essere come te, amare qualcuno??- sbottò il pinguino, lottando con sé stesso per non saltargli addosso e picchiarlo.
Marlene lo guardava a dir poco ammirata, mentre Sam non sapeva cosa pensare… sapeva solo che non poteva fare a meno di sorridere abbassando lo sguardo, vedendo Skipper quasi sul punto di uccidere Hans.
Il suo cuore batteva forte. Non sapeva nemmeno lei perché, ma voleva che il pinguino picchiasse quell’odioso pulcinella, voleva vedere una potente rissa con sangue, come piaceva a lei…
Rise un po’ al solo pensiero e continuò a guardare la scena davanti a lei.
Hans si girò verso Skipper. Sembrava tranquillo, o almeno così voleva far credere. La cosa strana, però, era che non ribatté subito stizzito contro il suo nemico.
-Perché sei venuto qui, Skippy?- chiese inaspettatamente il pulcinella con uno sguardo di sfida.
Skipper fu colto letteralmente alla sprovvista. Perché una domanda simile da parte di quello lì??
Cercò di non far notare la sua sorpresa, mentre Marlene e Sam lo guardavano curiose.
Sam cercava di studiare il comportamento del pinguino.
Ora che ci pensava, perché Skipper si trovava lì? Non poteva essere che l’avesse sentita urlare, perché se fosse stato nella sua base, come minimo avrebbe dovuto impiegare due o tre minuti per arrivare nella caverna, mentre in quel caso erano passati sì e no venti secondi. Che si trovasse già lì??
-Ero nei paraggi e avevo sentito urlare- spiegò semplicemente Skipper. In parte era la verità, ma in realtà si trovava lì per poter parlare in santa pace con Sam.
non voleva fornire altri dettagli al suo nemico che, nel frattempo, continuava a guardarlo, questa volta quasi divertito.
-Ahahahahah! Sul serio eri nei paraggi?? Di’ la verità, Skipper, avanti! Qui nessuno ti vuole mangiare, anche se sono sicuro che ci sarà da divertirsi!- esclamò Hans sprezzante.
Skipper era stato messo con le spalle al muro. Era come se il suo rivale avesse capito le sue intenzioni reali. E ora?
Non voleva dirgli che voleva parlare con Sam. non glil’avrebbe data vinta facilmente. Così si stette zitto e si limitò a guardarlo.
Era sempre in posizione di attacco. Ormai era abituato alle sorprese di quel pulcinella e si aspettava che facesse qualche sciocchezza da un momento all’altro.
-Ehi, ma calmati! All’improvviso hai perso la lingua, eh? Ahahahah! Dovevo aspettarmelo. Qui c’è qualcosa sotto, bello mio, ormai ne sono certo. Ma sai che ti dico? A me non può fregarmene di meno, perché sto per vivere la mia vita con Samantha. Lei è mia, solo mia, e nessuno potrà mai…- Hans non terminò mai il suo discorso, perché crollò a terra privo di sensi. Dietro di lui si trovava Sam con una delle sue catene che dondolava tra le pinne e un’espressione di superiorità dipinta sul muso.
-Oh santo cielo! Sam, sei grande!- esultò Marlene, dando il cinque all’amica.   
-Nessuno deve permettersi di chiamarmi Samantha! Il mio nome è Sam!!- e detto questo, la pinguina gli diede un calcio nelle parti basse.
-Ahiaaaa!- commentò uno Skipper stupito e divertito allo stesso tempo.
Hans aveva perso conoscenza e finalmente potevano stare tranquilli.
-Questo qui è proprio bravo a sparare cavolate. Dovrebbe fare il comico da circo, sarebbe il ruolo azzeccato per lui- disse Sam irritata e seccata, mentre guardava il suo aguzzino a terra.
Marlene se la rideva e Skipper pensava che quella pinguina  fosse semplicemente fantastica.
Non poteva spettare oltre. Si avvicinò a lei.
-Sam- la richiamò il pinguino.
Marlene e Sam, dopo aver riso un bel po’, si girarono verso di lui.
-Dimmi- disse la pinguina, mentre il suo cuore accelerava i battiti in maniera innaturale. Quasi non riusciva a guardarlo negli occhi, era un po’ imbarazzata.
-Devo parlarti- rispose subito Skipper. Quel momento che desiderava da mesi si stava meravigliosamente avvicinando.
Era agitatissimo all’idea di confessarle i propri sentimenti: come avrebbe reagito lei? Sapeva che non era tipa da romanticherie (e nemmeno lui!), e la verità era che non sapeva assolutamente da dove incominciare per farle capire quello che provava, ma doveva assolutamente dirle tutto. Aveva aspettato troppo.
La prima reazione di Sam fu arrossire e spaventarsi. Di che voleva parlare Skipper??
Si voltò verso la sua amica e con suo grande dispiacere, notò che Marlene la guardava come se avesse vinto chissà quale premio. La sua espressione era stralunata e voleva sicuramente dirle “Vai. Ora.”
Sam lo intuì subito, ma sperava che invece Marlene l’avrebbe aiutata a scamparsela: era una situazione troppo imbarazzante, cavolo!!
-Fate pure. Io vado fuori a vedere l’alba- disse subito Marlene con un tono allusivo verso l’amica che, guardandola supplichevole, cercava di trattenerla dentro.
-Ma no, non c’è bisogno di andartene, Marlene! Sarà una cosa veloce, sicuramente…- il tono di Sam suonava sempre più allarmante.
Marlene stava per ribattere, ma la precedette Skipper.
-No, Sam, ho bisogno di parlare con te… da solo- disse il pinguino in tono serio, avvicinandosi un po’ a lei.
La breve distanza fece arrossire ancora di più Sam.
Guardò un’ultima vota verso Marlene e, anche se avrebbe voluto ucciderla, la vide mentre le sorrideva raggiante in segno di trionfo e subito dopo si allontanava fuori dalla caverna.
Sam sospirò e guardò Skipper cercando di non fargli vedere la sua agitazione.
-Dimmi tutto- si decise a chiedergli, anche se la verità era che la cosa la spaventava, e di molto.
Da quando Skipper si comportava così quando voleva parlare con lei?
Aspettò una risposta dal pinguino ma, quando alzò lo sguardo verso di lui, lo vide intento a fissare Hans ancora accasciato a terra incosciente.
-Adesso non ti darà più fastidio- le disse girandosi verso di lei e guardandola negli occhi.
Finalmente fissava quei bellissimi occhi. Gli mancavano molto e fino al giorno prima avrebbe dato qualsiasi cosa pur di rivederli, anche se era convinto di averli persi.
Ormai era ora, doveva dirle che l’amava. Ma come poteva così, di punto in bianco? All’improvviso non trovava più le parole. Nel suo cervello si era già preparato tutto il discorso ma in quel momento fu come se si fosse dimenticato tutto.
Decise di lasciar perdere la memoria e si affidò al momento, ma fu interrotto da una Sam piuttosto agitata.
-Beh, s-sì… io…sono contenta che tu sia venuto giusto in tempo! La verità è che mi sono messa nei casini da sola e…- ma non riuscì a terminare, perché questa volta fu Skipper, risoluto, a interromperla.
-Perché ti sei messa insieme a lui se non provi nulla?? Non sei certo la tipa da farti intimidire, o sbaglio??- le chiese.
Era una delle cose che voleva chiederle. Era troppo curioso di sapere la motivazione della pinguina, e la fissò impaziente.
Sam d’altra parte si ritrovò spiazzata: non se la sentiva di raccontargli la verità, perciò mentì.
-Veramente… io mi ci sono messa per prenderlo in giro, ma lui pensava che l’avessi fatto seriamente e…-
-Sei una pessima bugiarda, Sam- la interruppe immediatamente Skipper, fissandola con un sorrisetto –Almeno con me- aggiunse poi ridendo leggermente.
Sam arrossì violentemente. Che figura!! E ora? Non aveva scelta, doveva dirgli tutto. A quel punto non si sarebbe bevuto niente e non valeva la pena dire bugie.
Era così evidente che mentisse? Fino a mesi prima, il ruolo di attrice sarebbe stata una passeggiata per lei, ma adesso… con Skipper ormai, niente di falso che facesse funzionava… che fosse che quel pinguino ormai la conosceva molto bene?
Alla fine, dopo un lungo secondo di riflessione, decise di dire tutto quanto. In fondo aveva confessato tutto anche a Marlene… che differenza avrebbe fatto dirlo anche a lui?
Abbassò lo sguardo.
-Hai ragione. Mi sono messa con lui perché volevo…non volevo più vedere mio padre- disse tutta d’un fiato.
-Tuo padre??- le chiese con un’espressione di pura meraviglia sul suo muso.
-Sì- gli rispose. Lo guardò in faccia ora e notò la sorpresa che trapelava il suo sguardo.
-Ma… perché?- gli venne spontaneo chiederle. Che avesse qualche problema di famiglia? Sperava di non essere stato indiscreto.
-E’ stato una delusione. Fin da quando ero piccola mi ha fatto passare l’inferno. Me ne sono andata perché lui era tornato e diciamo che sono stata costretta a seguirlo, perché dopo il litigio tra me e Marlene, non sapevo più cosa fare qui. Ma ero arrivata a un punto di non ritorno, non potevo sopportare la sua compagnia e decisi di scappare di nascosto, ma l’unico problema era che non avevo la minima idea di come tornare qui, in America. E’ stato in quel momento che è comparso Hans e mi ha detto che lui conosceva la rotta giusta per tornare qui, ma mi ha detto che se ci tenevo tanto dovevo mettermi con lui e…- Sam non riuscì più ad andare avanti.
-Ti ha messo le pinne addosso?- le chiese immediatamente Skipper, che iniziava a innervosirsi sul serio.
Sam non rispose, ma per Skipper quel silenzio era più che una risposta. Il disgusto si impadronì di lui subito, seguito dalla gelosia e dalla rabbia.
Che cosa le aveva fatto quello schifoso pulcinella?? Non voleva chiederglielo, non voleva sapere tutti i dettagli, era sicuro sarebbe impazzito.
Ma poi… la storia di suo padre…
Skipper non poteva credere a quello che aveva sentito…
Lui non lo sapeva, fin dall’inizio. Quella storia gli aveva trasmesso una profonda tristezza… si vedeva benissimo che la pinguina si sentiva male a parlarne; lo poteva vedere dai suoi occhi azzurri, improvvisamente spenti e non vispi come al solito…
-Scusa se te lo chiedo ma… perché non volevi stare con tuo padre?- le chiese, anche se aveva paura di cadere ancora di più nell’indiscrezione. Sperava di non esagerare.
-Perché lui mi odia… e io odio lui. Semplice, no?- rispose subito Sam, che cercava di non dare a vedere il suo reale stato d’animo.
Skipper capì subito che la pinguina voleva evitare quel discorso. Perché non voleva dirglielo? Suo padre era stato tanto cattivo?? Non poteva pensare a un padre che odiasse la propria figlia…
-E perché avrebbe dovuto odiarti?- le chiese ancora, sperando sempre con tutto sé stesso di non aver esagerato.
-Perché gli ho fatto morire l’amore della sua vita: mia madre- la risposta della pinguina fu così veloce che a Skipper ci vollero parecchi secondi per capire il reale significato di quelle parole.
Quando gli rimbombarono nella testa, tutto quello che riuscì a fare fu guardarla con assoluta incredulità.
La mamma di Sam era morta?? Okay, era stato un idiota a chiederglielo, non poté che darsi dello stupido.
-Tranquillo, prima o poi lo avresti saputo comunque. Non c’è bisogno di dispiacerti!- gli disse, notando subito il dispiacere nello sguardo di Skipper.
-Mi dispiace tanto- fu tutto quello che riuscì a dire il pinguino. Non c’era niente di peggio che sentirsi responsabile della morte di qualcuno, soprattutto quando era qualcun altro a fartelo capire…
-A me no… insomma, non ho motivo di dispiacermi per una cosa di cui non mi sento responsabile. Ma per mio padre sono sempre stata io il problema, la peste, la pecora nera e tutte quelle cose che diceva lui… Purtroppo per lui l’ho scoperto e da quel momento in poi decisi di tagliare tutti i rapporti con lui. Me ne andai dall’Antartide e non gli diedi notizie per dieci anni. Poi cosa fa?? Si ripresenta un mese fa dicendo che gli manco e che mi vuole proteggere… ma scherziamo?? Per me ora non è altro che un estraneo- gli spiegò Sam, vedendo che Skipper era particolarmente interessato al discorso.
Skipper fu sorpreso di sentire che lei odiava suo padre più di quanto lui, a quanto pare, odiava Sam.
Credeva al suo racconto ed era molto amareggiato, ma sapeva, in fondo, che suo padre non la odiava… deve essere proprio un mostro senza cuore, sennò!
Non sapeva più che dire ma di una cosa era certo: sapeva che Sam soffriva più di quanto volesse far credere e si promise di starle accanto ed aiutarla. Che lei lo avesse voluto o no.
-So che stai soffrendo- le disse infatti Skipper.
Sam lo guardò spaventata. Come aveva fatto a indovinare?? Come sapeva che dentro di lei stava morendo per tutta quella situazione?
Si vergognava troppo, non voleva che Skipper sapesse che era debole.
-Non me ne frega niente- gli disse girandosi e tenendo costantemente la testa rivolta dall’altro lato.
Skipper cercò di farle girare la testa, voleva guardarla negli occhi, voleva vedere con i suoi occhi che dicesse la verità.
-Sam…- la richiamò, scuotendole la spalla.
All’improvviso la pinguina si alzò in piedi.
-Ho sonno, meglio che tu te ne vada- gli disse inaspettatamente, senza voltarsi a guardarlo.
Si allontanò di qualche passo, ma Skipper l’afferrò per una pinna.
-Aspetta, non ho finito!- le disse leggermente stizzito.
Si era promesso che quella mattina le avrebbe confessato tutto e cascasse il mondo, lo avrebbe fatto.
Era sicuro che Sam volesse evitarlo; per questo si era alzata in fretta, ma non l’avrebbe fatta scappare.
La girò con forza, vedendo che la pinguina faceva resistenza.
Sam aveva ancora la testa rivolta dalla parte opposta.
-Guardami- le disse Skipper che, con una pinna, le alzò lo sguardo per costringerla a guardarlo negli occhi.
In quel momento non riuscì a dire niente, perché vide una cosa impensabile, a cui non avrebbe mai pensato di assistere. La sua Sam stava versando delle lacrime. Silenziose come l’alba alle loro spalle.
Una stretta al cuore. Skipper cercò di non lasciarla andare, perché la pinguina lo stava strattonando per liberarsi.
-No, basta!!- gridò lei, liberandosi definitivamente dalla presa del pinguino.
-Non c’è bisogno di farmi notare quanto sono ridicola, grazie!!- gli gridò ancora con rabbia. Era furiosa con sé stessa per non essere riuscita a trattenersi…davanti a lui.
Skipper non riusciva a capire come mai Sam stesse reagendo in quel modo…
Non c’era niente di male, anche se capiva cosa stesse provando. Non deve essere una cosa semplice accettare di essere fragili, quando la prima cosa che ti rende forte è il tuo orgoglio… lui lo sapeva benissimo. Ma lui quella fase l’aveva superata da un po’ e voleva che la superasse anche Sam, aprendosi con lui.
-Ma di cosa stai parlando? Non penso affatto che tu sia ridicola, anzi! Forse è il momento che tu ti apra un po’ con me, sempre se pensi che ne valga la pena- le disse, questa volta fissandola negli occhi severamente.
Non voleva che pensasse che sarebbe stato inutile sfogarsi con lui. Forse era l’unico disposto a starla ad ascoltarla, e lui VOLEVA ascoltarla.
-E come faccio a sapere che ne varrà la pena??- chiese Sam, molto irritata e asciugandosi le lacrime –Hai voluto parlare con me, mi hai chiesto tutti i dettagli della mia vita, ti ho detto tutto quello che volevi sapere; non ti sembra che possa bastare??- gli chiese ora, brusca come non mai.
Skipper in quel momento non sapeva se ridere o arrabbiarsi. Ma che le prendeva??
-Si può sapere perché reagisci così?? Io voglio soltanto aiutarti, ma vedo che come al solito non ti importa di quello che cerco di fare!- le rispose Skipper a tono. Non riusciva proprio a capirla.
-Incomincia ad aiutarmi non seguendomi dappertutto!!- sbottò Sam, arrabbiata più che mai.
Inconsapevolmente provocò una ferita al cuore di Skipper che, tuttavia, decise di non darle ascolto e non mollare.
-E’ così che la metti? Ti comporti come se mi divertissi a vederti piangere! Ma perché ti preoccupi?? Dovresti preoccuparti se ti vedesse qualcun altro, tipo Hans o tuo padre… che avresti fatto se avessi pianto davanti a loro? Li avresti uccisi?- le chiese provocandola.
Sam, dopo un attimo di esitazione, cercò di ribattere, ma Skipper fu più veloce.
-Io non sono come gli altri e se hai deciso di raccontarmi affari della tua vita vuol dire che in qualche modo ti sei fidata!- le disse serio e arrabbiato. I suoi occhi fissavano quelli allarmati della pinguina, la quale a intervalli regolari abbassava lo sguardo imbarazzata e Skipper capì di aver colpito nel segno.
A quel punto, il pinguino si calmò e la sua espressione cambiò da seria a compassionevole.
-Senti Sam, so meglio di te che a volte può essere difficile esprimere i propri sentimenti, perché hai a che fare col tuo orgoglio. Ma io l’ho capito mesi fa che questa cosa non conta sempre e che dovremmo guardare la realtà in maniera diversa…- incominciò a dirle Skipper e pensava stesse funzionando, perché aveva notato un cambiamento nell’atteggiamento della pinguina: ora lo guardava in faccia senza abbassare lo sguardo e sembrava anche piuttosto interessata. Vide i suoi bellissimi occhi dilatarsi all’improvviso e, anche se a quella vista il suo cuore stesse battendo all’impazzata, decise di ignorarli e continuare il suo discorso.
-Sam, io capisco quello che provi, posso assicurarti…-
-Niente! Assolutamente niente!! Ti ho detto che ho sonno, vai via!- gli ordinò Sam all’improvviso.
Skipper si sorprese di quella reazione improvvisa, ma non aveva intenzione di cedere.
Decise però, di assecondarla.
-Oh, d’accordo. Allora vado via! Ma prima voglio…-
-Smettila! E vattene prima che ti stappi le pinne sulla faccia!- sbottò Sam, ancora più nervosa e avvicinandosi verso di lui minacciosamente; ma Skipper non si scompose.
-Puoi continuare a minacciarmi di prendermi a botte finché vuoi- le disse con uno sguardo che teneva benissimo testa al suo. Ma chi voleva minacciare se ormai per lui quelle parole gli erano immuni? Al solo pensiero gli venne da ridere: doveva aver paura delle minacce di una bambina? Senza infierire, però, continuò il discorso.
-Ma non puoi negare che io abbia ragione, Sam. Non è facile per nessuno-
Sam ora non sapeva che dire e lo guardava come se avesse perso una battaglia.
Skipper, dal canto suo, si sentiva fiero. Finalmente stava facendo ragionare quella pinguina testarda.
-Tu sei molto più forte di quello che pensi, Sam. Non devi pensare che delle lacrime mettano in cattiva luce quello che sei veramente, perché non è così…
Tu sei… sei veramente incredibile e… conoscerti è stata probabilmente la cosa migliore che mi sia mai capitata- le rivelò infine.
Sam rimase così stranita che pensava stesse sognando.
Il suo cuore batteva a mille ed era rimasta seriamente a corto di parole.
Skipper le si avvicinò fino a quando si trovò a meno di dieci centimetri di distanza dal suo muso.
La fissò negli occhi e il suo cuore prese a battere più veloce.
-Tu sei bellissima e meriti solo il meglio. Perdonami, ti dirò una cosa molto egoista ma… io ti amo, Sam- rivelò Skipper con un tuffo al cuore: non credeva di averlo detto per davvero.
Sam assunse uno sguardo di totale incredulità e i suoi occhi azzurri si dilatarono così tanto che quasi sembravano totalmente neri.
Che cosa aveva detto?? Non ci poteva credere, pensava fosse un sogno e pregava affinché non si svegliasse.
Era fatta. Vedendo che Sam era senza parole, Skipper ne approfittò.
I loro becchi erano vicinissimi adesso.
Le si avvicinò lentamente e finalmente, dopo un’attesa estenuante di tanti mesi, Skipper la baciò.
Chiuse gli occhi per godersi il momento. Non sapeva se anche Sam stesse facendo lo stesso, ma non gli importava.
Aveva aspettato tantissimo tempo e, ora che stava accadendo davvero, non aveva intenzione di lasciarsi sfuggire un momento così bello.
Anche se Skipper non lo sapeva, Sam aveva chiuso gli occhi, come lui.
Stava provando un misto di miliardi di sensazioni ed emozioni differenti.
Una cosa era certa: si sentiva bene e non pensava che si sarebbe sentita così in altre occasioni; era una sensazione stupenda.
Stava ricambiando il bacio e presto se ne accorse anche Skipper. I loro becchi rimasero uniti ancora per qualche secondo, ma poi la magia dovette finire e, a malincuore, entrambi si staccarono.
Sam, superato il momento di piacere, lo fissò con gli occhi ancora dilatati e aspettava che Skipper dicesse qualcosa.
Lui invece non smetteva di fissarla, ma sapeva che non ne aveva ancora il diritto. L’aveva baciata, finalmente, ed era stata la cosa migliore che avesse fatto in tutta la sua vita.
Però era consapevole che tutto ciò non gli apparteneva.
Che altro aveva da dirle? Niente. Tutto ciò che voleva dire, lo ha detto. Non chiedeva nient’altro.
Sam rimase a fissarlo stordita: non sapeva come comportarsi e cosa dire.
Proferire parola in quel momento, fu una delle cose più difficili per la pinguina, e così rimase immobile a guardarlo.
Skipper, vedendo che Sam stava reagendo esattamente come immaginava, si girò e si avviò verso l’uscita, a passo deciso.
Sam si riscosse e ritornò alla realtà. Lo vide allontanarsi, prendere Hans ancora privo di sensi e uscire dalla caverna senza dire una parola.
La pinguina avrebbe voluto tanto urlargli di restare, che anche lei lo amava, ma non ce la fece.
Non faceva altro che pensare a quel che era successo…
Non poteva credere che anche Skipper provasse quello che provava lei… come cavolo aveva fatto a non accorgersene??
Era ancora immobile al centro della stanza, quando una lontra super euforica le si parò davanti.
-Sam!! Ho visto Skipper andarsene, che ti ha detto?? Avete parlato? Insomma, Sam, vuoi raccontarmi che diavolo è successo??- continuava a chiedere Marlene, impaziente e gasata. Era curiosissima di sapere cosa aveva da dirle Skipper.
-Ehi, una cosa alla volta, per favore!- le disse Sam per la raffica di domande tutte insieme –Sinceramente, adesso non ho tanta voglia di parlarne- confessò la pinguina. Più che altro era sicurissima che la sua amica l’avrebbe considerata una bella stupida per aver lasciato andare via Skipper dopo le cose da lui dette.
-No, eddaiiii, ti prego Sam, ti prego, non posso aspettare un altro momento, daiiii- continuava a pregarla Marlene.
All’inizio fece la finta offesa, ma poi, dopo aver notato lo sguardo preoccupato di Sam, capì subito che forse era successo qualcosa tra quei due.
-Devo pensare male, per caso?- le chiese la lontra, sperando di sbagliarsi.
-Cosa?? No! Ecco… Va bene, forse è meglio che ti racconto tutto ora…- disse infine Sam, anche se ancora titubante.
-Perfetto!! Allora, che cosa è successo precisamente?- le chiese per l’ennesima volta Marlene.
Sam sospirò e alla fine le raccontò tutto per filo e per segno.
Come immaginava, la lontra la stava guardando con uno sguardo per niente solidale, anzi, era a dir poco stupefatta.
-Non ci posso credere!! Sam, ma cosa hai fatto?! Perché lo hai lasciato andare senza dirgli che ricambi i suoi sentimenti??- incominciò a dirle la lontra, e guardandola come se non riuscisse a comprendere come la sua amica si fosse persa in un bicchiere d’acqua.
Si schiaffò una zampa sulla fronte come per dire “Non è possibile”.
-Oh, andiamo, e che potevo fare?? Te l’ho detto, non sapevo cosa dire, in quel momento sembrava che tutto fosse un sogno…- le spiegò anche se si sapeva di essersi persa un’occasione d’oro.
Non poté che sentirsi in colpa per questo.
-Ooooh, che dolce! La piccola Sam innamorata…- la punzecchiò Marlene ridendo.
Sam arrossì.
-Sì, va bene! Comunque ora… è andata. Adesso so quello che pensa di me e quello che prova per me. Non mi resta che aspettare il corso degli eventi e…-
Marlene appena sentì questa frase, per poco non l’avrebbe uccisa con lo sguardo.
-IL CORSO DEGLI EVENTI?? Ma stai scherzando, vero, Sam?? Dov’è finita la pinguina tosta e determinata che ho conosciuto mesi fa?? Davvero vuoi startene con le mani in mano e aspettare che il destino faccia il suo corso?? Già hai sbagliato di grosso lasciando andare via Skipper senza fargli sapere quello che provi TU, e poi ora come minimo dovresti correre da lui e dirgli tutto, che stia davanti agli altri o da solo! Che stai aspettando?? Ora va’ da lui e digli tutto quello che gli vuoi dire, avanti!!- la rimproverò Marlene. Aveva uno sguardo molto serio, ma voleva solo il meglio per la sua migliore amica.
Davvero si stava perdendo in così poco?
Sam la guardò stranita. Aveva ragione, doveva andare da Skipper e confessargli tutto quanto, ma qualcosa, dentro di sé la bloccava. Non sapeva cosa, non sapeva perché… sapeva solo che le impediva di fare quello che voleva fare.
Non si era mai sentita così prima d’ora. Perfino con suo padre agiva d’istinto e non le importava di come sarebbero andate le cose, se l’avrebbe messa in punizione o no. Lo faceva e basta.
Perché in quel momento non succedeva?
-Sam??- la richiamò alla realtà Marlene.
-Oh, sì, scusa… Dicevi?- le chiese Sam come se fosse scesa dalle nuvole.
Marlene sospirò affranta.
-Ho capito come ti senti… qualcosa ti frena, vero?- le chise con sguardo eloquente.
-Io, ehm… non lo so, forse…- balbettò Sam.
Che le stava succedendo? Non avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe comportata in modo così stupido.
-Oh, cavoli… amica mia, sei innamorata davvero e, credimi, dovresti spaventarti- le disse ridendo, sorridendo dopo e, infine, ammiccandole.
-Beh, in effetti sono felicissima per questo- le chiese in tono sarcastico e ricambiandole il sorriso.
-Sam, comunque sia, essere ricambiati in amore è la cosa più bella!- le disse Marlene, sincera come non lo era mai stata.
La pinguina le sorrise, pensando che era una delle cose più vere che avesse sentito in vita sua.
-Bene allora… io vado da lui- disse Sam, decisa finalmente ad affrontare la situazione.
-Dai, che da qui a cinque minuti sarai fidanzata!- le rivelò in preda all’euforia la lontra.
-Oh andiamo, non dire sciocchezze…- disse la pinguina facendo la finta modesta, anche se ne era completamente consapevole. Il solo pensiero la fece violentemente arrossire.
Dopo uno scambio di sorrisi, Sam uscì dalla casa per raggiungere la base dei pinguini.
 
-Signore, è proprio sicuro di volerlo fare??- chiese Soldato al suo capo, vedendo che quest’ultimo stava legando saldamente Hans ad un razzo che, probabilmente, lo avrebbe fatto andare molto lontano.
-Certo che sì, Soldato! Non penserai mica che lascerò questo delinquente ancora nel nostro zoo!- gli rispose serio Skipper.
Kowalski, Rico e Soldato si guardarono tra loro sorridendo: finalmente si sarebbero liberati di un nemico che li disturbava.
-Kowalski, prepara il lancio. Entro tre minuti lo voglio fuori da questo zoo- ribadì Skipper in tono che non ammetteva repliche.
In quell’istante, una voce dietro di lui lo fece sobbalzare.
-Ehi, Skipper!- era stata Sam a chiamarlo, la pinguina a cui poco prima aveva confessato i suoi sentimenti.
Si girò verso di lei sorpreso di quella visita inaspettata e vide che la piccola sorrideva.
-Ehi ciao, Sam!!- la salutò felicemente Soldato, seguito da Rico, che le rivolse un grugnito amichevole e Kowalski, che la salutò con un cenno del capo.
-Ciao, ragazzi! Skipper io… devo dirti una…- ma la pinguina si bloccò quando vide più in là un razzo con Hans legato ad uno dei motori.
-Ma… che state facendo??- chiese curiosa Sam.
Vide che Hans stava nel mondo dei sogni e i ragazzi che se la ridevano.
Skipper le sorrise e si avvicinò a lei alzandole il muso.
-Fra due minuti e mezzo non ti darà più fastidio, piccola- le rispose semplicemente con un sorrisetto.
Sam inarcò un sopracciglio, arrossì e rimase qualche istante incantata a fissarlo, ma si riscosse quando si ricordò il motivo per cui era andata lì.
-Ragazzi, potete lasciarci soli due minuti??- chiese Sam, guardando gli altri sbrigativa.
-Cosa? Ma io volevo vedere Hans che prendeva il volo!- si lamentò Kowalski, ma fece una mossa falsa, perché Sam si irritò e non poco.
-INSOMMA, HO DETTO CHE DOVETE LASCIARCI SOLI!!- urlò Sam, al limite della pazienza.
Kowalski, Rico e Soldato si spaventarono e, in men che non si dica, sparirono dalla circolazione.
-Oh, finalmente!- esordì Sam, per poi voltarsi verso Skipper, che era leggermente confuso.
-Che cosa ci fai qui??- le chiese sospettoso.
Come mai Sam si presentava in quel momento dopo quello che era successo? Che volesse ridergli in faccia o esprimere la sua acida opinione sull’accaduto?
Sapeva che lo avrebbe fatto. Sam, in fondo, anche se gli aveva mostrato il suo lato fragile, aveva ancora quel carattere infantile e ribelle.
Insopportabile, certo, ma che a lui faceva a dir poco impazzire.
Anche se il cuore batteva per lei in quel momento, cercò di moderarsi e rimanere indifferente.
Vide Sam davanti a lui che lo fissava e un secondo dopo che faceva un leggero passo avanti.
-Per questo- furono le uniche parole di Sam.
Skipper non ebbe il tempo di capire a cosa si riferisse la pinguina, perché quest’ultima lo baciò con foga.
Il pinguino non voleva pensare a nulla.
 Stava sognando, per caso? Senza darsi una risposta, chiuse gli occhi e ricambiò quel bacio con molta più passione.
La prese per i fianchi e l’avvicinò talmente tanto a sé che sembrava fossero attaccati come calamite, mentre Sam appoggiò le pinne sul petto di lui.
 
-Noooo, non posso crederci!- esclamò Kowalski, al limite della concezione; sorrideva fra sé.
-Voglio vedere anch’io!- disse il più piccolo, mentre spintonava Kowalski da un lato.
Finalmente riuscì a impossessarsi del binocolo e, dopo aver visto la scena, rimase a bocca aperta.
-Oh mio Dio, si stanno baciando!- urlò incredulo.
Kowalski e Rico lo privarono subito di quella vista.
-Soldato, tu non puoi vedere certe cose, sei ancora troppo piccolo!- lo rimproverò Kowalski, guadagnandosi uno sguardo indignato da parte del piccolino.
Nel frattempo, Rico si era già impossessato del binocolo e si stava godendo la vista, con tanto di lingua da fuori e una serie di grugniti estasiati ma incomprensibili.
Kowalski non riuscì a non essere felice per il suo capo.
Finalmente, Skipper aveva raggiunto il suo scopo ed era sicuro che da quel momento le cose sarebbero cambiate in meglio.
-Ehi, il tempo sta per scadere! Voglio vedere Hans decollare, andiamo!- gridò Soldato facendosi avanti e uscendo subito dalla base segreta.
Kowalski e Rico si guardarono esasperati: sapevano benissimo che questo avrebbe costato loro una sfuriata da parte di Sam per averli “interrotti”.
Tuttavia, con un ghigno divertito, sgusciarono anche loro fuori dalla base.
 
-Oooh… ma cosa? Ehi!! Ma che sta succedendo?? Perché sono legato qui? Skipper!! Che stai facendo con la mia ragazza, brutto idiota??!- urlò in preda a una crisi isterica Hans.
Si era appena svegliato e, come succede insolitamente, si era ritrovato legato ad un razzo e, ancor peggio, davanti a sé aveva visto il suo nemico attaccato alla sua ragazza in un abbraccio mozzafiato.
Purtroppo, i due non diedero segno di aver sentito e continuavano a baciarsi appassionatamente.
-Oh cielo, questo è troppo!- si lamentò Hans, cercando di liberarsi dalla stretta delle corde, ma erano troppo strette e non ci riuscì.
Con orrore vide un timer accanto a lui e… mancavano meno di trenta secondi al lancio!
In quel momento accorsero anche Kowalski, Rico e Soldato, i quali non sembravano interessati ai due attaccati l’uno all’altra come cozze, ma piuttosto al fatto che non avessero perso il lancio del loro nemico.
-Per fortuna siamo arrivati in tempo!- esclamò Soldato felice.
-Ma che bello! Potete almeno staccare quei due?!- chiese loro, arrabbiato come non mai e indicando Skipper e Sam.
I tre pinguini si guardarono divertiti e, insieme, fecero segno di dissenso con la testa.
Era fatta, mancavano cinque secondi ormai.
-Me la pagherete…!!- furono le parole del pulcinella, cariche di rabbia e rancore.
Un istante dopo, il razzo si alzò in volo a una velocità incredibile.
-SKIPPER, ME LA PAGHERAIIIII!!!!- disse Hans, sperando che il suo nemico sentisse le sue ultime parole, ma questo non lo avrebbe saputo mai.
-Evviva!!- gridò in preda all’euforia il piccolo Soldato.
-Finalmente ce ne siamo liberati!- disse in tono liberatorio lo scienziato, seguito da qualche grugnito da parte dello psicopatico.
Un secondo dopo, in cielo, si intravide uno squarcio e subito dopo una pioggia di fuochi d’artificio.
-Wou!!- esclamarono in coro i tre, estasiati da quella bellezza variopinta.
-Quelli sono per noi- disse a sorpresa Skipper, abbracciando la pinguina per i fianchi.
-Eh già… solo per noi- confermò Sam, sorridendo e ricambiando l’abbraccio di Skipper.
Kowalski lo guardava orgoglioso e felice. Traguardo raggiunto. Il suo capo, ora, aveva tutto ciò di cui aveva bisogno.
-Ma perché vi stavate baciando?- chiese Soldato con sguardo ingenuo.
Rico si mise a ridere, così come Kowalski e Skipper.
-Ma sul serio non gli avete ancora detto perché due persone si baciano?? Oh cavolo, allora da ora in poi devo farle io le lezioni di vita a questo pinguino!- disse Sam scherzando.
-Ovviamente non ti permetterò di dargli alcun tipo di spiegazione, specialmente su questo argomento. Conoscendoti, non oso immaginare in che modo potresti fargli capire come si fanno i picc…- Skipper fu interrotto dalla pinguina.
-Okaaaay, allora è meglio che mi sto zitta- disse infine Sam, colta sul fatto e ridendo sotto i baffi.
-Ecco- esordì Skipper, dandole un buffetto sotto il mento.
Dopo sospirò. Doveva dire prima o poi alla sua squadra la verità, ma non in quel momento.
-Beh, ragazzi… penso vi siate accorti di quello che è successo. Soldato, senza che te la porti per le lunghe, io e Sam stiamo insieme, ora- rivelò Skipper, ammiccando al suo uomo.
-Oooooh- comprese finalmente il piccolino –Che bello, diventerò zio fra un po’?- chiese all’improvviso, saltellando allegramente.
Kowalski e Rico si schiaffarono una pinna sulla faccia, mentre Sam e Skipper per poco non caddero a terra.
-Skipper, posso…- esordì una Sam piuttosto divertita e ansiosa di dire quello che aveva in mentre a Soldato.
-Non ci provare- le ordinò pacato Skipper, ma comunque divertito dalla situazione.
-Eh va bene. Soldato, io mi avvalgo della facoltà di non rispondere- disse la pinguina, guardando di sbieco il suo fidanzato.
-Anche io… mi spiace, ragazzo- gli rispose il leader.
Detto questo lui, Sam, Kowalski e Rico si allontanarono, ognuno in direzioni differenti, lasciando il piccolo del gruppo da solo.
-Mmmh… Chissà se diventerò zio… Aahahah- e dopo questa frase, anche Soldato si allontanò.
 
-Ehi, non ti ho detto una cosa- rivelò Sam, guardando negli occhi Skipper.
-Ah sì? E cosa?- le chiese il pinguino con un sorrisetto e avvicinandosi col tentativo di baciarla di nuovo.
Sam gli mise una pinna davanti al becco e lo frenò.
Prima che Skipper ribattesse qualcosa, Sam lo precedette.
-Ti amo- disse sorridendo.
Skipper non poté più resistere: la prese a sé e la baciò.
Cosa gli avrebbe riservato la vita da quel momento in poi?
Non lo sapeva, ma di una cosa era sicuro: ora aveva Sam e non le avrebbe mai fatto del male.
Voleva passare con lei ogni istante della sua vita, da quel momento in poi.
La strinse così tanto che era sicuro non sarebbe mai scappata da lui.
Ora era felice e pregava che quella felicità durasse per sempre.
 
 
ANGOLO AUTRICE: OMMIODDIO, ALLORA, CHE CAVOLO HO SCRITTO? Sì, LO SO, IL CAPITOLO CHE TUTTI STAVATE ASPETTANDO!! E’ LUNGO UN BEL PO’ MA SPERO ABBIATE PAZIENZA, EHEHEH…
MA PARLANDO DEL CAPITOLO, CHE E’ SUCCESSO??
FINALMENTE SAM SI E’ APERTA CON QUALCUNO E HA CAPITO CHE L’ORGOGLIO NON PUO’ VINCERE SEMPRE!
E POI… FINALMENTE SI SONO DICHIARATI!! CHE NE DITE??
FATEMI SAPERE SE VI PIACE, SE CI SONO ERRORI O ALTRO…
GRAZIE MILLE A TUTTI:)
BACI, FEDE
   
 
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