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Autore: LaViaggiatrice    03/08/2017    2 recensioni
Dalla morte del padre, Bree ha capito che il vento gira contro di lei. Così ha fatto i bagagli e se ne è andata di casa, trovando rifugio a Dale, Canada, la città Natale di suo padre, dove ci sono tutti i suoi amici. Ma non sono tutte rose e fiori; non appena andrà nella nuova scuola dovrà confrontarsi con ragazzi spocchiosi, bulli di prima categoria e gente che non ha voglia di fare altro che non sia festeggiare. Fortuna che avrà dalla sua degli amici che le vogliono bene. Riuscirà a costruirsi una nuova vita? O i fantasmi del passato le si riproponeranno?
Spero di avervi incuriositi ;P
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!ATTENZIONE!
Sto riscrivendo questa storia, perché ci tengo molto anche se la trovo molto cringe. Cercherò di starci un po' più dietro ma non prometto nulla! Questa resterà, non la eliminerò, semplicemente ne farò un'altra con lo stesso titolo, quindi se siete ancora qui cercatela!
Baci
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Legolas, Nuovo personaggio, Tauriel, Thorin Scudodiquercia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bree li guardò stupita
- Davvero? Non mi ha mai parlato di voi.-
Thorin fissò la birra che aveva in mano con aria assorta
- Abbiamo litigato 20 anni fa. Non mi ricordo neanche il motivo, so che ci arrabbiammo  a morte e non ci sentimmo più.-.
Dwalin la guardò negli occhi
- Come è morto?-
Esitò un attimo; era ancora doloroso pensarci
- Un incidente. Una macchina ha sbandato e l’ha buttato fuori strada. Non si è fermata, ha proseguito a tutta velocità.-
A Thorin si drizzarono le orecchie
- Chi c’era alla guida?-
- Nessuno l’ha visto, i finestrini erano oscurati.-.
Contrasse la mascella, mentre Dwalin lo guardava in cerca di una conferma.
L’uomo annuì.
- Quel fottuto bastardo!- esclamò il motociclista dando un pugno al bancone.
Bree, Fili e Kili si guardarono stupiti
- Potreste metterci a parte delle vostre riflessioni?- chiese Bree
Thorin si guardò intorno, ma il locale era vuoto
- Azog.-
La ragazza strinse i pugni
- Ha ucciso anche mio padre e mio nonno.- mormorò.
- Il padre del tipo che ho menato?- chiese con una calma apparente.
Dwalin annuì
- Si, proprio lui.-
In quel momento qualcuno entrò nel locale. Il suono del campanello fece trasalire tutti quanti. Era un uomo sulla cinquantina, con riccioluti capelli ramati e occhi verdi. Indossava una giacca di velluto rosso, una polo gialla, dei pantaloni verdi e un paio di sandali, e doveva avere come minimo il 46, nonostante la bassa statura.
Tirarono tutti un sospiro di sollievo; avevano temuto fosse qualcun’altro
- Salve Mr Boggins!- esclamò Kili contento
Il nuovo arrivato sospirò
- Mr Baggins, Kili.- disse bonariamente.
Thorin gli rivolse un sorriso
- Ciao Bilbo! Oh, non badarlo, lo fa apposta per innervosirti.-.
- Beh, per fortuna, altrimenti dovrei pensare che non è molto sveglio.- disse facendo l’occhiolino al moro.
Kili divenne viola mentre tutti scoppiavano a ridere.
- Ti sta bene!- esclamò il biondo scompigliandogli i capelli affettuosamente.
Bofur uscì da dietro il bancone
- Bilbo!- esclamò abbracciandolo. In quel momento uscì anche Bombur, che si unì a loro.
- Bofur! Bombur!-.
Quando si staccarono, il suo sguardo cadde sulla rossa
- Credevo di conoscere tutti in questa città, ma non ti ho mai vista.-
Lei sorrise
- Mi sono appena trasferita, ma mio padre era originario di qui.-.
- Davvero? Beh, è un piacere conoscerti. Io sono Bilbo Baggins, gestisco una libreria poco distante.-
Alla rossa si illuminarono gli occhi
- Allora sono sicura che mi vedrai spesso, sono un topo da biblioteca.- disse illuminandosi.
L’uomo sorrise
- Non vedo l’ora.-
Guardò l’orologio da taschino
- Oh, giorni celesti! Sono già le sette!- esclamò prima di mettere via l’orologio.
- Penso che tornerò a casa, sto ancora lavorando al mio libro. E poi se non mi trova a casa, Frodo penserà che sono partito per un’avventura delle mie - disse sorridendo, quindi li salutò e andò via.
Bree scese dalla sedia stiracchiandosi - Devo andare a casa anche io.-
- Non vuoi restare a mangiare qua?- chiese Bofur – A casa sei tutta sola…-.
Lei sorrise – Oh, tranquilli, ho voglia di stare un po’ da sola.-.
Lui annuì preoccupato – Se lo dici tu…-
Bree annuì – Certo. E poi devo ancora disfare le valige.-. Al solo pensiero fu presa dallo sconforto – Ma penso che lo farò domani.- concluse.
Dopo averli salutati si diresse verso casa. Una volta arrivata sospirò e si buttò in divano. Avrebbe voluto poltrire tutta la sera, ma aveva anche fame. A fatica si alzò e preparando la tavola si mangiò la tar-tar presa al supermercato. Buttò il piatto e il bicchiere di plastica e sciacquò le posate, quindi salì in camera. Indossò il pigiama e si infilò sotto le coperte, ma non riuscì a prendere sonno. Nonostante tutto ciò che era successo dopo, un pensiero non la smetteva di tormentarla; perché Azog aveva ucciso suo padre?

*Angolo Autrice*
Scusate se non succede praticamente niente, ma insomma, quanto può succedere in una giornata?
Tranquilli che dal prossimo le cose saranno un po' più interessanti, soprattutto perché inizierà la scuola, e allora... si salvi chi può!
Ciao (non linciatemi grazie XP)
   
 
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