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Autore: SophLandd    07/08/2017    1 recensioni
«Ragazzi, lui è Derek Hale, uno dei migliori agenti dell'FBI. È qui per scegliere un partner, e visto che siete nella classe dell'eccelenza, beh, uno di voi sarà il prescelto. Frequenterà ancora i corsi, certo, ma molto di meno.» Presenta l'estraneo il professore, e a quel punto Stiles alza lo sguardo su di lui, curioso.
E cazzo, vorrebbe non averlo mai fatto.
È il ragazzo più bello che abbia mai visto, e sì, lui è bisessuale da diversi anni. In pochi secondi tutta l'acqua, che era nella sua bocca, viene sputata fuori.
-Capitolo 1
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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"Babythere's nothing holdinme back."

«Sì, Lyds, sto andando a lezioni...sì, sì...vedrai che ci vedremo il prima possibile...questo week end vedo se posso...ci risentiamo, sì, ti amo anch'io...» Stiles varca la soglia del Federal Bureau of Investigation, meglio come nota come FBI.

Chiude la chiamata, per poi guardarsi intorno: ancora non ci crede che sono già passati due anni da quando studia qua dentro. E solo un mese fa l'hanno inserito nelle classi insieme agli studenti migliori dell'edificio! Insomma, suo padre è più che orgoglioso di lui, essendo anche uno Sceriffo, e così la sua ragazza. È fidanzato con Lydia da poco più di due anni, ed era sempre stata la sua cotta, ma lei inizialmente lo aveva ignorato alla grande. Era la solita ragazza popolare dell'high school, con un fidanzato che era il capitano di lacrosse. Con il tempo erano diventati migliori amici, e passavano tantissimo tempo insieme, fino a quando lei un giorno era venuta a casa sua, baciandolo. E da quel momento avevano deciso di provarci davvero, e le cose stavano stranamente funzionando, nonostante la distanza.

Lei aveva scelto un college a New York, mentre lui seguiva corsi nell'accademia dell'FBI all'interno del complesso edificio a Washington. 
Alla fine in macchina erano sulle quattro ore, e spesso Stiles doveva fermarsi poi nel dormitorio di lei a dormire. Qui non li hanno i dormitori, tanto che il ragazzino era stato costretto ad affittare un appartamento con un coinquilino, per risparmiare il più possibile i soldi. Il suo coinquilino si chiama Isaac, ed è un tipo a posto. 
Non che si vedano tantissimo, visto che il riccio la mattina va in un college diverso, e il pomeriggio ha un giorno sì e un no un lavoretto ad un bar, come cameriere. Eppure cenano quasi sempre insieme a casa, e il ragazzo è di buona compagnia.

Almeno gli ricorda un po' Scott, il suo migliore amico, che anche lui è da qualche parte vicino a New York insieme alla sua ragazza Allison. 
Inoltre si è fatto diversi amici in accademia, come i due gemelli Ethan e Aiden, Malia, Liam e Kira. Sta sempre con loro a pranzo a mensa, e qualche volta escono a cena fuori, o nel week end, quando Stiles non riesce a vedersi con Lydia.

«Ciao, Sti!» Lo saluta brevemente Malia, che si sta dirigendo verso un'altra classe. Malia è una bella ragazza, con un forte carattere. 
Stiles la saluta con un cenno del capo, entrando nella sua, sedendosi nel solito posto. Ancora si deve abituare a vestirsi così formale, con una camicia bianca e cravatta nera. Come tutti, del resto. Tira fuori dalla valigietta un quaderno ad anelli, due penne e una bottiglietta d'acqua. E il professore comincia a spiegare, dando inizio alla lezione.

---

Derek si trova nell'ufficio del preside dell'accademia dell'FBI. Robert Hook ha davanti a sè diversi fascicoli, e una scrivania lo divide dal moro. Derek si sistema meglio sulla sedia, con aria scocciata.

«Devi scegliere il tuo nuovo partner, lo sai, vero?» Gli ricorda il preside, e in risposta il moro sbuffa.

«Non posso lavorare da solo?» Prova a chiedere, speranzoso. Gli piace il suo lavoro lì, ma preferisce non dover collaborare con nessuno. Robert scuote la testa.

«Ne abbiamo già parlato, Hale, nessuno lavora meglio da solo. Lo so perchè dici così, lo so bene, solo...sei uno dei migliori elementi, e non solo per la tua forza, eppure in due sarebbe tutto più efficiente, capisci?» Cerca di farlo ragionare Hook. Derek illumina un secondo gli occhi di blu, sospirando.

È da quando ha diciotto anni che lavora qua, ormai. Nove anni.

L'FBI decise di assumere licantropi per poterli affiancare ad intelligentoni, come sorte di guardie del corpo. 
Alcuni di loro vengono proprio sfruttati, in realtà, e sottomessi. Devono seguire il proprio partner negli interrogatori e in tutti i casi, e in quelli più pericolosi devono stargli ancora più dietro.
Ma per alcuni licantropi, come Derek, è un po' diverso. Lui è molto intelligente, e hanno deciso di fargli seguire anche le lezioni in accademia, in modo da non sprecare la sua intelligenza. Lui non si fa sottomettere, è come un vero agente, ma sovrannaturale.

Ormai sono cinque anni che ha finito di frequentare i corsi, solo che comunque deve scegliere lo stesso un partner, umano, per potergli garantire anche la sua protezione e la sua grande forza, oltre ai suoi super sensi, in modo da poter catturare gli assassini con più facilita e zero rischi. Anche se in realtà a volte hanno avuto a che fare con assassini sovrannaturali, ma davvero poche volte, visto che a Washington le creature sovrannaturali non passarebbero affatto inosservate.

«Capito.» Afferma poco convinto, alzandosi di malavoglia, per poi andarsene via.

---

Stiles sta ascoltando attentamente il professore, quindi la porta si apre, e il prof. Perris si ferma. Il ragazzino neanche guarda chi è appena entrato, approfittandone per bere.

«Ragazzi, lui è Derek Hale, uno dei migliori agenti dell'FBI. È qui per scegliere un partner, e visto che siete nella classe dell'eccelenza, beh, uno di voi sarà il prescelto. Frequenterà ancora i corsi, certo, ma molto di meno.» Presenta l'estraneo il professore, e a quel punto Stiles alza lo sguardo su di lui, curioso.

E cazzo, vorrebbe non averlo mai fatto.

È il ragazzo più bello che abbia mai visto, e sì, lui è bisessuale da diversi anni. In pochi secondi tutta l'acqua, che era nella sua bocca, viene sputata fuori. Tutta l'attenzione ora è su di lui, e si porta subito una mano alla bocca, più che imbarazzato. Anche quegli occhi verdi sono posati su di lui, ed è come se lo opprimessero.

«C'è qualche problema?» Gli chiede il professore, leggermente preoccupato. Stiles si riprende, tossendo leggermente.

«Umh, sì, sono solo un tantino emozionato.» S'inventa, tornando ad analizzare questo Derek Hale, mentre il professore aggiunge che l'agente resterà in disparte durante la lezione, e che potrà avvicinarsi a qualche studente per fare delle domande, sempre se vuole. Derek ha la schiena poggiata al muro, mentre Perris continua a spiegare rivolto verso una lavagna virtuale dei concetti sugli assassini seriali. Peccato che Stiles sia troppo impegnato a fissare l'agente, che non sembra per niente voler essere lì. Ha la barba al punto giusto, dei capelli mori leggermenti ribelli e degli occhi verdi impassibili. Inoltre è vestito piuttosto informale, con una semplice maglia rossa. E questa maglia lascia poco all'immaginazione, delineando un fisico scolpito. 
E, ovviamente, appena Stiles cerca di sistemarsi meglio sulla sedia, dà una gomitata al pesante quaderno, che cade a terra con un tonfo. E di nuovo quegli occhi verdi su di lui, vagamente divertiti.

«Stilinski? Tutto a posto?» Richiede il prof, consapevole che quel ragazzo è uno dei migliori che ha.

«Umh, sì.» E ringrazia silenziosamente la sua solita grazia, raccogliendo il quaderno. E si accorge che il moro lo sta ancora osservando, silenziosamente, così cerca invano di seguire la lezione. Gli altri, vista la presenza dell'agente, intervengono tutti e anche più del solito, ma Stiles non riesce proprio a seguire, dandosi più volte dello stupido, e imprecando a bassa voce. Inoltre gli cadono diverse volte le penne, e sempre quegli occhi verdi su di lui, che lo mettono come a disagio.

La campanella sta per suonare, quando Stiles nota Derek avvicinarsi a lui, come indifferente. Si sente la gola secca, e rimane immobile, fin quando l'agente non si ferma davanti al suo banco.

«Sei Stilinski, giusto?» Gli domanda, con voce decisa.

«In persona.»

«Da dove vieni?»

Stiles tentenna.

«Beacon Hills.»

E gli occhi del moro vacillano qualche secondo, come sorpresi, per poi allontanarsi, lasciando Stiles confuso. Come mai è come se il moro in un certo senso se lo aspettasse? E la campanella finalmente suona, facendo alzare tutti gli studenti. Derek sta parlando con il professore, ma Stiles non riesce a capire cosa si stiano dicendo. Dopo pochi secondi il moro se ne va via dalla classe, con calma.

«Stilinski.» Lo chiama Perris, e il ragazzino teme di venire rimproverato per la sua maldestria durante la lezione, ma il professore invece accenna un sorriso.

«Sì, professore?»

«Congratulazioni, è lei il prescelto.» 
Gli fa, e Stiles dischiude la bocca dalla sorpresa. Perchè diavolo quel Derek ha scelto lui, quando non ha fatto altro che essere sgraziato e non intervenire neanche una volta? Non ha senso! 
E così Stiles si ritrova a correre dietro al moro, che è nel corridoio ormai deserto: tutti gli studenti sono andati in altre aule, nonostante lui e gli stessi di prima si vadano a ritrovare sempre in quelle con gli insegnanti migliori. Il ragazzo cammina tranquillamente nel corridoio, e Stiles lo raggiunge, quando questo si gira di scatto, fermandosi. Il ragazzino va quasi a sbattere contro di lui, rischiando di cadergli addosso.

«Che c'è?» Domanda direttamente il moro, incrociando i suoi occhi verdi con quelli nocciola del ragazzino. Stiles manda giu la saliva.

«Perchè me? Perchè?» Osa chiedere, e Derek pare essere colto impreparato. Come può spiegargli che da quando ha sputato tutta l'acqua è come se, all'interno della classe, avesse visto davvero solo lui? E anche grazie a tutte le altre cose che ha fatto cadere, con tanto di imprecazioni a voce talmente bassa che poteva sentire lui? Oppure come solo il cuore di quel ragazzino, tra tutti gli studenti, sembrava avere un ritmo piuttosto irregolare, che non poteva fare a meno di ascoltare?

«Perchè sei di Beacon, e immagino tu sia già a conoscenza del sovrannaturale.» Mente in parte il moro, a pochi centimetri di distanza dall'umano. In effetti a quasi tutti i suoi precedenti partner aveva dovuto sprecare tempo prezioso a spiegargli che fosse un licantropo, e cercare pure di farli rinvenire nel caso svenissero. Invece lui vuole mantenere il più possibile le distanze da chiunque, dopo quello che è successo.

«Sovra-che?!» Si strozza quasi Stiles, fingendo di non sapere proprio nulla, più che confuso da quella affermazione. Derek fa un sorrisetto, sentendo che sta mentendo, e illumina un attimo gli occhi di blu, per poi girare le spalle e andarsene.

«Ci si rivede, Stilinski.» Lo saluta, mentre l'umano è rimasto imbambolato in mezzo al corridoio.

   
 
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