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Autore: Francy394_    11/08/2017    0 recensioni
La vide in lontananza e non credette ai suoi occhi. Era lei? Fece finta di non vederla ma purtroppo la rossa si era già accorta della propria presenza, stava venendo verso la sua direzione. Non fece altro che osservarla: i capelli ramati al vento, gli occhi color ghiaccio fissi sulla figura di Frances.
Quando iniziò a parlare era troppo persa a contemplarla per capire il significato delle sue parole.
-Cosa?-
Dissi, incrociando il suo sguardo.
Sophie le sorrise e lei sapeva di essere in grado di svenire lì in quel preciso momento.
-Dicevo...
Non credevo fossi qui a Los Angeles. Quando sei arrivata?-
Lei rimase per un momento incantata dalla sua voce.
"Eddai Frances. Riprenditi!"
-Ow. Ecco, sono arrivata solo due giorni fa.-
Disse la mora, riprendendo piena coscenza di sé. O almeno la maggior parte.
-Ti va di prendere un caffè? Dovremo parlare.-
Disse la rossa, facendosi seria in viso.
Trangugiò sonoramente in un solo colpo la saliva che le era rimasta in gola, prima che si affogasse con essa.
-Si...
Certo, ti seguo.-
Non sapeva proprio in che guaio si era cacciata.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kit Harington, Natalie Dormer, Nuovo personaggio, Sophie Turner
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DUE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Mi manchi anche tu Sophie..."

Disse in primis la mora, sentendosi stringere la mano dalla rossa. 

"Ma non posso. Non posso stare con te."

Disse seria anche lei, con la voce che le si incrinava, tremante. 

Si sentiva frustrata a dire quelle parole, perché lei voleva tornare insieme alla ragazza. Ma non poteva. Non dopo quello che le aveva fatto. 

"Come posso fidarmi di nuovo?"

Disse, ora anche Frances con gli occhi lucidi. 

 

 

"Sono cambiata. 

Non sono più la ragazza di una volta. 

Sono cambiata per te.

Non commetterò più un errore del genere."

La ragazza parlava con voce tremante, sembrava così dannatamente sincera. 

Era difficile fidarsi di nuovo. 

Ma rivoleva Sophie più di ogni altra cosa al mondo. 

 

"Perché mi hai tradita?" 

Aveva un groppo in gola che non riusciva a mandare giù mentre le parlava. 

 

"Perché sono una stupida."

Disse la rossa, mentre una lacrima le solcava la guancia chiara. 

"Perdonami."

 

 

L'immagine di lei tra le gambe di Natalie le si presentò davanti. 

Chiuse gli occhi, stringendo la mandibola.

Come poteva dimenticare quello che aveva fatto? 

Come poteva perdonarla.

Riaprì gli occhi e incrociò nuovamente quelli della ragazza. 

Dio, non poteva reggere quello sguardo, ma ci mise tutta se stessa per poterlo fare. 

Più la guardava e più la voleva. 

Era una stupida se la perdonava, una stupida innamorata. 

Ma non poteva farne proprio a meno. 

"Va bene... 

Ti perdono. Ma questo non vuol dire che possiamo ritornare insieme. 

Non come prima. 

Ho bisogno di tempo, Sophie." 

 

La rossa sorrise tra le lacrime, contenta di aver avuto una seconda possibilità. 

"Grazie..." 

Sussurrò, stringendole nuovamente la mano che teneva tra le proprie. 

"Ti darò tutto il tempo che vuoi, ma non posso prometterti che ti lascerò stare." 

 

Lei, non riuscendo più a vederla piangere, le asciugò delicatamente le lacrime con il palmo della propria mano.

La rossa rabbrividì leggermente a contatto con quelle mani cosi grandi e calde. 

"Va bene, basta che non diventi la mia stolker." 

Disse la mora per smorzare un po' la tensione, sorridendo divertita. 

Una volta asciugate le lacrime, si staccò dal viso della rossa, riponendo le mani sopra il tavolo, prendendo poi il proprio moccaccino. 

 

"No, tranquilla. Non arriverò fino a questi livelli."

Rispose ridendo. 

Risentire la sua risata non fece altro che farla stare meglio. Le era mancata davvero tanto.

 

 

Dopo un po' che stettero insieme, parlando del più e del meno, arrivò Kit dopo un'ora precisa. 

"Che puntualità." 

Disse divertita Frances, guardando il ragazzo venire al proprio tavolo. Era tornata di buon umore. 

Prima non faceva altro che aggirarsi per il mondo come un'anima in pena. 

 

"Ah ah." 

Disse inizialmente il ragazzo, per poi sedersi accanto alla mora. 

"Allora? Tutto a posto?" 

 

Le ragazze che prima avevano lo sguardo su Kit, si girarono nello stesso momento l'una verso l'altra con aria di complicità. 

"Si. Diciamo di sì." 

Disse Frances, continuando a guardare la propria rossa. 

 

Kit non sembrò contento. 

"L'hai perdonata?" 

Disse sorpreso il ragazzo. 

 

"Ne riparliamo dopo Kit." 

Nel mentre il cameriere si avvicinò, chiedendo al nuovo arrivato se voleva qualcosa. 

Lui poco cordialmente gli disse che non voleva niente ed uscì fuori dal locale, lanciando prima uno sguardo duro alla rossa. 

 

"Eddai Kit." 

La mora si alzò, seguendolo. 

Lo prese per un braccio, appena in tempo, prima che salisse sulla propria moto. 

"Lo sai quanto tenga a lei. Mi è stato difficile farlo, ma alla fine l'ho fatto.

Sarà stato da stupidi. Anche se fosse, non potevo resisterle a lungo ancora." 

 

"Invece sì che potevi, Frances! 

Ce la stavi facendo a dimenticarla. Come ti sei fatta convincere?" 

Era furioso. 

Non poteva permettere che di nuovo l'amica si facesse del male, non più. 

 

"Ah si? Ce la stavo facendo? 

Ma dove Kit! Non facevo che pensarla ogni giorno. Sul set speravo di non incontrarla mai e se lo facevo la evitavo nonostante lei mi cercasse. Ma questo non significava nulla. 

La amo. Non cambierà mai questo."

Disse la ragazza, alterandosi anche lei. 

 

Il ragazzo serrò la mandibola, stando in un silenzio quasi spaventoso. 

"La prossima volta che ti farà del male, non venire a piangere da me."

Disse lui, salendo in sella e sgommando via dalla mora, sconvolta dalle parole che l'amico le aveva appena detto. 

Non riusciva proprio a capacitarsi della sua reazione. 

 

 

Dopo che lo vide sparire dalla sua vista, ritornò con aria un po' afflitta da Sophie, che era rimasta tutto il tempo al tavolo, guardando i due discutere da dentro. 

 

"Hei...

Stai bene?"

Le disse, una volta che l'ebbe raggiunta. 

 

"No...

Scusa Sophie, vorrei tornare a casa."

Pagò il conto di entrambe e si affrettò a uscire di nuovo.

 

"Aspetta, ti riaccompagno."

La seguì, affiancandola. 

 

"Non devi."

 

"Invece voglio. 

Che è successo?"

La rossa capiva che Kit non mandava giù il perdono che la ragazza le aveva concesso, ma non capiva il perché di tutta quella scenata. 

Non c'era bisogno di comportarsi in quel modo.

Non era da lui. 

 

"Immagino che tu abbia capito che non sia molto contento della scelta che abbia fatto."

 

"Si...

Immagino anche che ce l'abbia con me. Sai, non è così difficile capirlo."

Sbuffò una risata la rossa, prendendo piano la mano della ragazza. 

"Ma deve capire anche lui che io sono disposta a dimostrare al mondo intero che sono una persona diversa, solo per te." 

 

La mora arrossì, sorridendo teneramente a quelle parole, stringendo la mano alla sua. 

"Anche io lo devo capire, ma non ti faccio scenate del genere." 

 

"Certo, perché io per te sono irresistibile." 

Disse divertita Sophie, con aria quasi modesta. 

 

Rise alle sue parole, rincuorando la rossa. 

"Ora non incominciare." 

 

"Va bene, va bene." 

Alza le mani in segno di resa, togliendo la presa sulla mano della ragazza.

 

Dopo poco arrivarono. 

"Ci vediamo, allora."

Disse la mora, stampando un bacio sulla guancia alla rossa. 

 

"Ci vediamo. Sicuro."

Rispose, sorridendo impercettibilmente al bacio. 

La guardò salire le scale per andare al portone del palazzo, vedendola poi scomparire dietro esso. 

Sospirò, ritornando anche lei verso il proprio appartamento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ed ecco qua il secondo capitolo! 

Vi prego di commentare questa volta, vorrei sapere cosa ne pensate.

Ho pensato di aggiornare presto e farò lo stesso con i prossimi. 

Vorrei che la storia continuasse, ne ancora. Eheh. 

Adios.

   
 
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