Film > Cenerentola
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Autore: Meramadia94    27/08/2017    2 recensioni
Rivisitazione del film del 1950, con un'aggiunta.
Ginevra è la terza figlia di Madame Tremaine che non ha nulla a che vedere con la madre e le sorelle, e condivide molte cose con la sorellastra, di cui è una grande e forse unica amica.
Insieme si aiuteranno nei momenti difficili e troveranno il loro lieto fine.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Cenerentola, Genoveffa, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta, in una terra lontana lontana...
Un minuscolo regno.
Pacifico.
Prospero.
E ricco di antiche e poetiche tradizioni.
Là, in un maestoso castello, viveva un nobile signore, vedovo, con la sua bambina. Benchè fosse un padre gentile ed affettuoso che non faceva mai mancare nulla alla sua figlioletta adorata, egli pensò che avesse bisogno delle cure di una mamma.
E così si risposò, scegliendo come seconda moglie una vedova di nobile famiglia che aveva due figlie dell'età di sua figlia, Anastasia e Genoveffa,  e una bambina più piccola di due anni, il cui nome era Ginevra.
Forse per il fatto che la bambina andasse assai poco d'accordo con le due sorelle maggiori, spesso cattive e dispettose ed interessate solo a pavoneggiarsi di fronte allo specchio e ai bei vestiti, e che la loro madre desse tutte le sue attenzioni alle due primogenite, la bambina divenne una grande amica della sorellastra ed assieme trascorrevano ore felici.
Purtroppo però il nobile signore morì prematuramente. E la matrigna, invidiosa della bellezza della figliastra che faceva sfigurare le due  brutte figlie, la coprì di stracci, la confinò in una fredda soffitta, impedì alla figlia più giovane di esserle ancora amica e la obbligò a passare tutte le sue giornate in cucina, vicino ai fornelli. Tant'è che alla bambina venne appioppato il nomignolo di Ceneretola.''

Da quel giorno, erano passati ormai dieci lunghi anni.
Dieci anni in cui le giornate erano trascorse sempre uguali nel castello che oramai era l'unica cosa di valore che la famiglia possedeva.
Infatti, la perfida matrigna desiderosa come non mai di avere un ben più alta levatura sociale sperperava tutti i soldi e le ricchezze ereditate dal secondo marito per dare feste, e comprare vestiti e gioielli alle figlie, nella speranza che un nobile decidesse di prenderne in moglie almeno una.
Mentre Cenerentola, era costretta a lavorare giorno e notte in quella che era sua casa.
Ma malgrado i continui soprusi e le umiliazioni che riceveva, Cenerentola si comportava sempre con infinita pazienza e dolcezza.
Inoltre, non era triste, perchè poteva contare sull'affetto di tanti piccoli amici. Il suo cuore dolce e gentile aveva conquistato i cuori dei topolini e dei passerotti, i quali erano sempre vicino a lei per confortarla, darle speranza e coraggio ed aiutarla come potevano nello svolgimento delle faccende domestiche.
Ed aveva anche l'amicizia di Ginevra. La più giovane tra le sorellastre, infatti non aveva mai ascoltato il divieto della madre sul '' socializzare con la servitù'' e non era raro che una volta sinceratasi che la madre e le sorelle dormissero profondamente, sgattaiolava nella soffita in cui era stata confinata la giovane domestica e passavano lunghe ore a parlare, fantasticare o inventare storie meravigliose che poi i topolini ed i passerotti riuscivano a mettere in scena.
Tutto questo le dava motivo di avere fiducia e speranza che un giorno, i suoi sogni di felicità si sarebbero avverati.
Quella mattina, Cenerentola si era alzata molto felice.
Aveva fatto un bellissimo sogno, ma aveva deciso di non raccontarlo a nessuno, nemmeno ai suoi amici più cari.
La sua mamma, quando era piccola, le diceva sempre che i sogni erano la rappresentazione di quello che erano i loro desideri più grandi. E che se venivano rivelati o raccontati, non si avveravano più.
Non sapeva ancora perchè, ma sentiva che quella era una giornata diversa da tutte le altre, che sarebbe successo qualcosa di molto bello.
Certo, il preludio non era stato dei migliori... tanto per cominciare aveva salvato un topolino finito in una delle terribili trappole piazzate dalla sua matrigna, aveva nuovamente dovuto sedare una lite tra il suo cane Tobia e il perfido Lucifero, il gatto viziato e vezzeggiato della sua matrigna, e poi aveva dovuto fare i salti mortali per preparare la colazione e portarla nelle camere, dove aveva salutato ed augurato il buongiorno alla matrigna e alle sorellastre, ricevendo come al solito insulti ed altri ordini per la giornata.
Ma era certa che nella quarta camera sarebbe andata molto meglio.
'' Buongiorno Ginevra.''- fece la giovane salutando allegramente una giovane sui diciotti anni, dagli occhi castani e lunghi capelli corvini, la quale era seduta di fronte alla toeletta intenta a spazzolarsi i capelli.
'' Buongiorno a te.''- fece la giovane con altrettanta allegria.
Cenerentola poggiò i panni di cui era stata caricata per terra e il vassoio della colazione sul tavolino. E lì notà un libro dalla copertina azzurra.
'' Dove sei andata di bello, ieri sera?''- chiese Cenerentola prendendo in mano il libro.
'' In un mondo in cui vive una splendida fanciulla, bella ma povera, che dopo mille ostacoli e peripezie riuscirà a sposare l'uomo che le fa battere il cuore.''- rispose con aria sognante.
Cenerentola sorrise. Lei e Ginevra in quello erano identiche, proprio come due sorelle. Erano giovani, ed in quanto tali avevano molti sogni, come tutte le ragazze della loro età... ma il loro sogno preferito era quello di incontrare un giovane buono e gentile, e di innamorarsi perdutamente.
Ma era, per entrambe, un sogno assai difficile da realizzare: Cenerentola passava tutte le sue giornate chiusa in casa, tra piatti da lavare, vestiti da rammendare e cucire e pavimenti da lustrare ed era molto raro che le fosse permesso uscire, e in quelle poche occasioni le era vietato tardare o fermarsi per qualunque motivo.
Lei invece, di occasioni per conoscere persone ne aveva sicuramente di più, ma le '' persone giuste per lei e le sue sorelle'' come era solita definirle sua madre, erano tutte noiose ed impettite e fare un discorso serio con loro era impossibile.
Sua madre non avrebbe mai permesso che una delle sue figlie si fosse sposata con qualcuno che non aveva alcuna posizione o titolo nobiliare... ma a ben vedere, forse questo problema riguardava solo lei.
'' Hai qualche novità da raccontarmi?''- fece Ginevra, anche se vista la quantità di panni che l'amica aveva con sè, era una domanda abbastanza stupida da fare.
'' Forse...''- fece Cenerentola aprendo l'armadio di Ginevra per tirar fuori un vestito di seta azzurro ricamato, semplice ed elegante mettendolo sul letto -'' Ho trovato un nuovo amico.''
'' La mamma continua a mettere trappole per topi eh?''- fece la ragazza bevendo il tè che l'amica le aveva portato, dopo averla invitata a sedersi accanto a lei e mangiare qualche biscotto.
'' Già... purtroppo...''
...
...
...
'' AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!''- la loro conversazione venne interrotta da un acuto lancinante, come di qualcuno ferito a morte, seguito da rumore di una tazza in fratumi, che le fece sobbalzare entrambe.
'' Che succede?''- fece Cenerentola scattando in piedi.
'' Non sapevo che la mamma avesse anticipato la lezione di canto oggi...''- fece Ginevra con gli occhi sgranati dallo spavento.
'' Meglio che vada a vedere...''- fece la bionda uscendo a passo svelto dalla camera dell'amica, seguita da lei stessa.
Le due si scontrarono con una Anastasia molto su di giri che non appena vide la sorellastra non esitò un attimo a puntarle il dito contro ed accusarla -''SEI STATA TU!!! L'HAI FATTO APPOSTA!!!''- per poi correre a piagnucolare senza ritegno nella stanza della loro madre.
'' CHE COSA LEI HAI FATTO?!?''- le urlò contro Genoveffa richiamata dalle urla della sorella per poi raggiungerla nella stanza della madre.
'' Oh mamma... ce lo ha messo lei... un topaccio brutto e grasso sotto la mia tazza!!!''- strepitò contro Anastasia.
Ginevra si coprì la bocca per evitare di scoppiare a ridere, immaginandosi sia la scena che la faccia della sorella nel vedere il nuovo menù della colazione.
Ma a ben vedere c'era poco da ridere... la loro madre, che Cenerentola ne fosse responsabile o meno, l'avrebbe punita severamente.
Al momento però non era questo a preoccupare la giovane domestica, quanto era preoccupata di sapere la fine che Lucifero aveva riservato al suo nuovo, piccolo amico.
'' Su andiamo Lucifero...''- fece la giovane con un tono che non ammetteva bugie o repliche, davvero insolito per lei -'' Che cosa ne hai fatto?''
Il gatto mostrò le zampe anteriori esibendo il sorriso più innocente del mondo.
Peccato che Cenerentola non fosse così sprovveduta da credere in tutto quello che gli veniva fatto credere, soprattutto quando in ballo c'erano i suoi amici più cari.
'' Ah non mi imbrogli sai?''- fee la fanciulla -'' Su. Fammi vedere cosa nascondi.''
Il gatto alzò una zampa come per dire -'' Visto?''- ma Cenerentola era irremovibile.
'' Su, anche l'altra. Coraggio.''
Stavolta però il gatto pareva non avere la minima intenzione di obbedire alla domestica nè tantomeno di rinunciare al suo gustoso e succulento spuntino di metà mattinata.
'' Lucifero.''- fece Ginevra guardandolo con uno sguardo duro -'' Lascialo andare immediatamente o convincerò la mamma a farti dormire fuori stanotte.''
Il gatto, sinceramente preoccupato dalla minaccia di essere messo a dormire vicino alla porta invece che nel suo comodo letto imbottito, a malincuore lasciò andare Gas Gas che fuggì come se avesse le ali ai piedi.
'' CENERENTOLA!!!''- urlò la voce adirata di Madame Tremaine.
'' Si signora madre...''- fece la ragazza avviandosi dalla matrigna cercando di non aver paura di quello che l'aspettava, mentre le due sorellastre sghignazzavano soddisfatte di poterla vedere ancora una volta nei guai.
Appena la poverina ebbe chiuso la porta, le due megere si accucciarono accostando l'orecchio alla porta per sentire meglio la sgridata e la punzione  che la loro sguattera e bersaglio preferito per scherzi e dispetti si sarebbe sorbita.
'' Ma non ne avete ancora abbastanza?''- fece Ginevra indignata da quel comportamento così meschino.
Le due le fecero cenno di tacere.
'' Sta zitta!''-  fece Anastasia.
'' Non riusciamo a sentire, se tu starnazzi come un'oca nel cortile.''- rincarò Genoveffa.
'' Vergognatevi... divertirsi nel vedere gli altri nei guai, è disgustoso.''- fece Ginevra per niente spaventata.
Anastastia la guardò sorpresa ed irritata, dal fatto che la sorella stesse prendendo le difese della piccola straccione anzichè le sue.
'' Sai cos'è disgustoso? Alzare la propria tazza e trovarvi un orrendo animalaccio... non sapete che tremendo spavento... quale orrenda visione...
Oddio, sono certa che mi verranno delle orribili rughe, diventerò brutta e vecchia prima del tempo e non troverò mai marito... Se mai dovessi rimanere zitella, la riterrò personalmente responsabile, le renderò la vita un inferno.''
'' Intendi dire più di quanto già fate?''- fece Ginevra sarcastica -'' Scusate, ma non lo ritengo possibile.''
'' Insomma, adesso basta!!!''- le sbraitò contro Genoveffa -'' Siamo le tue sorelle maggiori, e ci devi rispettare!!!''
'' E lo farò.''- fece Ginevra allontanandosi a passo svelto e deciso -'' Non appena voi avrete imparato il rispetto a vostra volta.''
Le due sorelle sbuffarono indispettite dal tono ardito  con cui la minore si era rivolta loro.
Avevano così poche cose in comune che spesso dubitavano persino del fatto che fosse realmente la loro sorella minore... ed odiavano ammetterlo, ma era di gran lunga più carina di loro e la loro madre diceva sempre che con quel suo bel visino, il suo disinteresse per passatempi costosi ed il suo essere sempre immersa in un libro, le davano possibilità di trovare un ricco e nobile pretendente di gran lunga superiori alle loro.
Le due avevano provato ad eguagliarla, fingere scarso interesse per eventi mondani, gioielli e vestiti in favore della lettura... ma dopo nemmeno tre giorni senza aver comprato vestiti nuovi e scarpe appariscenti, avevano desistito.
E poi non riuscivano a comprendere cosa mai potesse trovarci in quella servetta vestita di stracci, fino al punto di prendere sempre le sue parti in qualunque modo e situazione.
'' Se proprio vuoi saperlo...''- fece Anastasia -'' quella ragazzina è un po' strana, secondo me.''
'' Solo un po'?''- rimarcò la sorella sghignazzando -'' e la mamma è pure convinta che a qualcuno interessi sinceramente sposare una che si interessa alle sguattere.''
Ma quello che nessuno in quella casa poteva immaginare era che nel giro di pochissimo tempo, le cose sarebbero cambiate per sempre.
  
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