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Autore: eli_mination    27/08/2017    1 recensioni
Il Barian World è scosso da una minaccia imminente. Una divinità sconfitta millenni fa si sta per risvegliare, portando distruzione e morte. L'unica soluzione? Sette umani, ai quali è stato tramandato un potere particolare, in grado di debellarla. Riusciranno nel loro intento?
[STORIA SOSPESA]
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Sette Imperatori Bariani, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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POV: Juniper

“Coraggio! Sei quasi alla fine!” mi incita Merag da lontano, mentre distruggo con un pugno delle statue fatte di uno strano materiale, simile alla pietra.

Sento le singole gocce di sudore che scendono dalla fronte e dalle tempie, mentre ansimo stanca. L’allenamento è stato forse il più tosto che ho affrontato finora. Ho un assoluto bisogno di bere acqua, la testa mi gira a causa del caldo che provo e della stanchezza che mi assale, le gambe vogliono crollare sotto il peso del mio corpo, mentre le braccia si sollevano a fatica. Vorrei quasi dire a Merag che sono al limite, ma neanche un singolo suono vuole uscire dalla mia gola. Quasi alla fine, eh? Mi chiedo per quanto tempo voglia tenermi ancora qui, in questo mondo tetro che non conosco.

“Bene, adesso un ultimo sforzo… Voglio che tu colpisca dei bersagli che adesso materializzerò. Ce la fai?” mi domanda la bariana. Io le rispondo con un cenno non molto convinto, però se questo esercizio mi farà stare un po’ più ferma rispetto a prima… beh, in un certo senso potrò riposare.

“Pronta?” chiede, mentre dei cerchi fatti del materiale di prima si innalzano e fluttuano nel vuoto. Preparo delle lance fatte di ghiaccio per poter colpire quei bersagli. Nel momento in cui mi ritengo pronta, scaglio tutte le lance contemporaneamente, dirigendole ognuna su un obiettivo diverso. Nel momento in cui vedo che vanno tutte a segno faccio un sorrisetto stanco. Ho terminato?

“Ottimo. Ora colpisci questi!”

Merag ne ha materializzati altri. Ancora? Argh, ma perché Nathan non è qui?! Magari allenandoci assieme soffrivo di meno…

Questa volta, però, quelle rocce sono in movimento, posizionate in un cerchio che gira in senso orario. Bene, allora cercherò di far fare alle lance una traiettoria ben precisa, in modo che esse facciano un bel frontale con quei bersagli. La mia mossa funziona, perché riesco non solo a distruggerli tutti, ma anche contemporaneamente. Certo, la mia piccola disattenzione stava per costarmi un frammento in testa, per questo mi sono spostata improvvisamente da lì. Guardo Merag. Lei alza un pollice, ma subito dopo vedo… Oh, non mi dire… Altri bersagli… Anche questa volta sono in movimento, ma si muovono più velocemente e non sono più disposti in cerchio. Ma è seria?!

Questa volta creo una lancia alla volta e miro ad ogni singolo… coso… non ho idea di cosa siano e di che materiale sia, visto che sembra pietra ma più fragile. In ogni caso ci impiego un po’ di più, ma alla fine li distruggo tutti. Di nuovo, mi volto in direzione di Merag e la osservo, in attesa di un nuovo ordine. Forza! Voglio altri bersagli! Ehm, no… in realtà voglio solo andare a casa… Ma tanto so già che dirà di colpire-

“Va bene, basta così! Per oggi ci possiamo fermare!”

… altri oggetti…

Probabilmente ho le allucinazioni, perché non mi sembra vero che lei abbia detto DAVVERO quella frase. In ogni caso, la prima cosa che faccio è buttarmi a terra, non importa se è scomodo. Ah, finalmente… Quasi quasi mi addormenterei guardando il cielo viola scuro del Barian World con quegli sprazzi di luce che ci girano intorno…

“Juniper? Stai bene?”

Merag viene vicino a me osservandomi dall’alto con curiosità.

“Si, è che sono stanca…” le rispondo, mettendomi lentamente in piedi. Stranamente ora mi sento meno stanca. Sdraiarmi per terra mi ha fatto bene…

“Comunque, in quale parte del Barian World ci troviamo?” domando a Merag.

“Qui ci troviamo nel cuore del nostro palazzo. È una stanza segreta in cui solo noi imperatori possiamo entrare. La usiamo, appunto, per allenarci e per rafforzare il nostro potere. Qui duelliamo e meditiamo, senza disturbare gli altri abitanti del palazzo.”

Quindi non eravamo all’esterno. Ah, devo essermi davvero addormentata. In effetti, la stanza in cui mi trovo è davvero grande e, inoltre, ha il soffitto molto alto. Ai muri, di un colore molto vicino al viola scuro, poste molto in alto, vi sono delle vetrate molto grandi da cui non si vede l’esterno. Al centro del soffitto c’è una sorta di lampadario che emana una luce molto forte (e questo era il “cielo” che vedevo io). Ci sono alcune sedute, simili a dei troni neri, più in lontananza, dove poco prima c’era Merag.

“Che strano… Pensavo che fossimo fuori di qui…” le dico. “Sarà l’altezza di questa camera…”

“È anche perché l’atmosfera che si crea si adatta automaticamente a quella di un qualunque luogo. Potrebbe diventare anche un deserto o un ghiacciaio… Insomma, ci alleneremo qui anche per abituarvi a combattere ovunque voi vi troviate!” mi risponde. “Non è fantastico?”

“Beh… si che lo-”

La porta si spalanca. Io mi metto immediatamente sulla difensiva, poi mi accorgo della presenza di una figura conosciuta. Nasch.

“Avete sentito di Juan?” domanda il nuovo arrivato.

“No, cosa è successo?” risponde Merag, un po’ preoccupata.

“È stato attaccato da un servitore. L’ha sconfitto, ma ora è in una struttura chiamata ’ospedale’…” freme lui. “Insomma, dobbiamo tirarlo fuori da lì!”

“Perché? Sta solo guarendo le sue ferite… Non lo tengono imprigionato!” rispondo. “In che stato di salute si trova?”

“Arito mi ha detto che è cosciente e che sa dove si trova e-”

“Allora è tutto a posto!” rispondo, sorridente. “Se la caverà… C’è Arito con lui!”

“Può darsi, ma mi preoccupa una cosa che ha detto Juan…” dice il fratello di Merag.

“Cosa ha detto?” domanda quest’ultima.

“Il servitore, poco prima di tirare le cuoia, ha detto di aver visto Juan con un occhio rosso… Che sia già passato allo stadio successivo?” le risponde.

“Stadio successivo?” domando io, confusa. “Esiste uno stadio successivo?”

“Ne parleremo più in là!” mi risponde Merag. “Comunque, è meglio se torniamo a casa. Nathan starà aspettando che torniamo!”

“In realtà no… Ero passato a casa vostra per cercarlo, ma la casa era vuota. Nessuno ha risposto al campanello e le luci erano tutte spente!” puntualizza Nasch.

“Sul serio? Dove si sarà cacciato?” mi domando. “Aveva detto che sarebbe stato impegnato in un’intervista davanti alla scuola…”

“Vogliamo andare a dare un’occhiata lì?” chiede Merag. “Non so voi, ma io credo che si stia cacciando in qualche guaio…”

“Del tipo?” domando ancora.

“Tipo… un servitore…”

 
POV: Nathan

Mi rialzo dopo che qualcuno o qualcosa mi ha colpito sulla schiena. Mi giro e… si, deve per forza provenire da lei.

“Ma che diamine…” commento io, mentre lei mi guarda dispiaciuta.

“Oh, scusami tanto! Non volevo farti del male! Sono un disastro, davvero…” si scusa lei, nascondendosi il viso con una mano e piagnucolando.

“Tutto a posto, ma… Sei stata tu?” domando, rimanendo stranito dal suo comportamento. È una servitrice (almeno credo), ma perché si scusa?

“Si… Disastri del genere potevo solo combinarli io… Argh, sono uno schifo!” esclama, iniziando a piangere, anche se la veridicità del suo pianto non mi convince molto. Insomma, sembra che stia recitando!

“Ok, ok, ma tu dovresti attaccarmi e non dovresti avere i sensi di colpa perchè-”

“Lo so, è che sono un disastro!”

Ok, questo suo atteggiamento inizia ad irritarmi. Va bene la scarsa autostima, ma sembra che lo stia facendo apposta per farsi dire il contrario.

“Se non ti piace, allora, perché mi hai attaccato?” le chiedo, incrociando le braccia.

“Io… io…” balbetta lei, pensandoci un attimo. “Argh, non lo so! Faccio un sacco di cose senza pensarci!”

È una cosa sua o lo sta facendo apposta a farmi incazzare?

“Non capisco per quale motivo io abbia questi poteri. Sono così fuori forma!” esclama lei. “Mi vedi? Sono cicciona!”

Qui mi parte in automatico il facepalm… Non è una ragazza mingherlina, ok, ma è solo un po’ più robusta.

“Non sei grassa…” le dico scocciato, massaggiandomi il viso con la mano di prima.

“Lo dici solo per farmi felice…” risponde lei.

“VA BENE! SEI GRASSA!” sbotto io. “Volevi sentirtelo dire?! Eccoti accontentata!”

“COSA HAI DETTO?!” chiede Serena, visibilmente arrabbiata. Oh…

Inizia a lanciare a grande velocità dei raggi luminosi, ma lo fa così a caso che nessuno di loro mi colpisce. Beh, è riuscita a sfiorarmi il braccio, ma quel colpo mi ha fatto il solletico. È così debole? Ci sto pure perdendo tempo, quindi direi pure che sia il caso di distruggerla. Mi avvicino a lei lentamente, tanto sta continuando a sparare quei cosi (andiamo, non si possono definire attacchi!) e pure ad occhi chiusi, non si accorgerà mai del fatto che sono dietro di lei e sto per romperle l’osso del collo.

CRACK!

La tizia cade a terra senza emettere alcun fiato, per poi svanire nel terreno. Se solo tutti i servitori fossero così… oh, no, sarebbe l’inferno! Dovrei stare a sentire le loro lagne… La testa mi scoppia! Argh, se avessi tenuto la bocca chiusa ancora per un po’ lei avrebbe continuato! Per fortuna è finita… E se anche la sua amica fosse una servitrice? Stasera non si è presentata all’intervista, ma se lei fosse più forte di Serena?

In ogni caso, mi avvio verso casa visto che è tardi, ma mi vengono incontro tre figure.

“Nathan! Eccoti!”

“Ci stavamo preoccupando!”

Sono Merag, Nasch e Juniper.

“Ragazzi, l’aspirante giornalista era una servitrice!” dico io, fingendo di essere sconvolto.

“Lo sapevo!” esclama Nasch. “Com’è andata?”

“È stata durissima, l’avevo sottovalutata!” dico, ansimando per finta. “Aveva degli attacchi precisissimi e molto veloci!”

“Ma… tu non ti sei fatto male…” commenta Juniper.

“È vero… Li ho evitati quasi tutti per miracolo, qualcuno mi ha colpito ma sto bene!” rispondo.

“Wow, ti sei ritrovato da solo contro una servitrice forte!” dice Juniper. “In pratica oggi hai saltato l’allenamento ma è come se lo avessi fatto ugualmente!”

“A proposito, avrei qualcosa da dire…” commenta Nasch, facendosi serio.

“Va bene, ho raccontato balle.” confesso. “Mi sono battuto con una servitrice per niente forte, attaccava senza vedere dove andavano i colpi e, soprattutto, era una rompicoglioni esagerata!”

Gli altri mi guardano in modo strano, domandandosi (probabilmente) per quale motivo hanno mandato un’incapace.

“Si, ma resta il fatto che alle 18 dovevi essere a casa, in modo che potessimo prelevarti e farti allenare.” continua Nasch.

“Si, ti chiedo scusa, mi ero dimenticato di quest’appuntamento…” mi scuso io, grattandomi la testa.

“Era troppo occupato a farsi dire che è un ragazzo carino…” dice mia sorella, maliziosa. Io la guardo come per dire “aspetta che torniamo a casa e…”.

Torniamo a casa a piedi. Durante quel tragitto ripenso a quella nemica. Per quale motivo hanno mandato proprio una come lei? Hanno in mente qualcosa?

 
Angolo autrice

Allooooora. Innanzitutto mi scuso sia per il ritardo della pubblicazione, sia per la lunghezza del capitolo. Il ritardo è dovuto al fatto che in questi ultimi giorni ho avuto problemi con il pc. Siccome volevo portarvi il capitolo il prima possibile non l’ho approfondito più di tanto, diciamo che pensavo più ad aggiornare. In ogni caso, più in là cercherò di sistemarlo ^^
Dunque, non stupitevi se trovate errori o ripetizioni. In ogni caso, segnalatemeli nelle recensioni così correggerò!
Ringrazio CyberFinalAvatar (come di consueto xD) per la scorsa recensione.
Ci vediamo al prossimo capitolo!
eli8600
  
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