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Autore: morethanyouknow    28/08/2017    4 recensioni
Può l'utopico e famigerato castello di Hogwarts essere il posto sbagliato? Se il tuo nome è Alex Harvey, probabilmente sì. L'indole ribelle e curiosa della ragazza infatti le porterà non pochi problemi, nonostante tutti i maghi vedano del potenziale in lei da preservare con cura. Però una cosa è risaputa: i divergenti non si possono controllare, mai. E se due divergenti si trovano nello stesso posto, potrebbero essere ancora più letali. Alex trascorre un anno fatto di segreti, dubbi e troppi misteri perfino per un'avventuriera qual è lei. La sua vita diventerà un intricato labirinto, fin quando qualcuno non l'aiuterà a risolvere questo grande rebus.
[Crossover tra il contesto di Divergent e quello di Harry Potter, ma i personaggi sono completamente inventati da me].
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di streghe e maghi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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"Alexandra Harvey" sento pronunciare dopo un'interminabile lista di nomi e cognomi che ho faticato a comprendere a causa delle poche ore di sonno non recuperate pienamente in treno. Mi alzo e mi dirigo verso il Cappello Parlante, tentando di apparire il più enigmatica possibile: non mi piaceva che le persone capissero ogni mio gesto o che risultassi prevedibile agli occhi di qualcuno. Percepisco gli sguardi confusi che i miei futuri compagni mi rivolgono con poca discrezione, forse perché sono la prima ragazza che inizia a frequentare Hogwarts all'età di sedici anni o forse i capelli tinti di un grigio lucente attirano più attenzione di quanto facevano nel mondo Babbano. Mi siedo sullo sgabello sghangherato e attendo di ascoltare la voce squillante e fastidiosa del Cappello.
-Comunque mi chiamano tutti Alex, non Alexandra - dico, ma nessuno da troppo valore alle mie parole.
-Devo fare una premessa. Alexandra Harvey ha sedici anni compiuti, ma i suoi genitori, essendo Babbani, non le hanno consentito di venir qui prima che terminasse la scuola dell'obbligo...roba babbana, insomma - spiega il Cappello Parlante in tono lievemente canzonatorio. - Motivo per cui frequenterà il primo anno - aggiunge.
-Cosa? No! - sbotto. - Insomma, sarei vista come una ripetente...- ribatto.
La Preside Smith mi guarda accigliata, incrociando le braccia. Le sue rughe di espressione attorno agli occhi, che fino a poco fa la facevano apparire ai miei occhi come un'amorevole nonnina, le donano un'aria intimidatoria.
-Signorina Harvey, non accetteremo una violazione del Regolamento - dice.
-L'avete già fatto, in fin dei conti sono l'unica che è arrivata qui dopo gli undici o i dodici anni - rispondo, abbassando lo sguardo. - So mettermi in pari con quelli del sesto anno. Anzi, forse lo sono già - aggiungo.
Non era una completa invenzione, ma nemmeno la pura realtà. Ero sempre stata un disastro con le attività che richiedessero un minimo di manualità e purtroppo ciò era compreso anche negli incantesimi, però avevo utilizzato la mia forza di volontà per migliorare: avevo trascorso nottate sui libri per imparare nozioni e tutto ciò che attorniasse il mondo della magia, adesso ero una sorta di Wikipedia di Hogwarts.
-Mi chieda qualcosa sugli incantesimi o sulle creature magiche. Se le rispondo, mi permetterà di frequentare il sesto anno, altrimenti mi accontenterò del primo. Senza offesa per le matricole - propongo alla Preside Smith.
-Di cos'hai paura? - mi chiede lei dopo aver riflettuto un po', spiazzandomi completamente. "Di questa domanda" penso, ma decido di esser sincera con lei e con me stessa.
-Dell'acqua. E'legato ad un episodio particolarmente brutto della mia vita - spiego. Non ottengo nessuna risposta e poco dopo tutto ciò che mi circondava fino a poco fa si dissolve. La Sala Grande è stata sostuita da vaste portate d'acqua, non rimane nulla di visibile, come se mi trovassi in mezzo ad un oceano. L'acqua è sempre più vicina alla gola e anche se vorrei urlare e implorare qualcuno di aiutarmi, non ho le forze per farlo. Realizzo di essere sott'acqua di non so quanti metri, ma perlomeno ho ancora la capacità di ragionare. Credo sia un bene. Provo a risalire in superficie ma sento i battiti cardiaci sempre più lenti accompagnati dalla sensazione di pessimismo che mi sussurra che stavolta non riuscirò ad uscirne viva. "Mantieni la calma. Non è reale" mi dico, ripetendo più volte le ultime parole. Riapro gli occhi. Sono di nuovo nella Sala Grande, seduta al mio posto sullo sgabello, in attesa dello Smistamento. Non c'è alcuna traccia di ciò che è successo prima, niente capelli, pelle o vestiti bagnati, solo una sensazione di panico e gli sguardi stupiti che mi stanno rivolgendo tutti.
-Signorina Harvey, lei avrebbe dovuto... - inizia a dire la Preside, con gli occhi grigi che sembrano uscirle dalle orbite. 
-Evocare un Patronum. Ma non l'ho fatto - la interrompo io. 
-Com'è possibile che si sia salvata, allora? In che modo? - 
- Non lo so. Davvero, credetemi. Ad Hogwarts tutto è possibile, no? - rispondo, lasciandomi sfuggire un sorriso di visibile soddisfazione. 
 -Andrà al sesto anno - conferma la Preside, con un po'di percepibile scetticismo.
-Direi che è ora di smistarmi - dico rivolgendomi al Capello Parlante, che si posa sulla mia testa con fare confuso. - Potresti fare in fretta?- gli chiedo, dopo attimi di silenzio glaciale. 

-Non era mai capitato prima nella mia brillante carriera, ma sei davvero qualcosa d'irrisolvibile, Alexandra. Hai il coraggio di un Grifondoro, l'astuzia di un Serpeverde, l'intelligenza di un Corvonero e l'altruismo di un Tassorosso. Come posso scegliere? Puoi andare dove vuoi, è una bella cosa. Dentro di te sai già la risposta - mi sussurra, attento che nessuno ascolti. 
"E'una bella cosa". Non per me invece, che mi sentivo inadeguata ovunque mi trovassi. Era come se mi avessero scaricato il peso del mondo sulle spalle, avevo la consapevolezza che avrei fatto la scelta meno giusta, come succedeva sempre. Forse mi piaceva così tanto essere incomprensibile che ero la prima a non conoscere bene me stessa. Guardo nella direzione dei banchetti già addobbati a mo'di festa e l'attenzione mi cade su una cascata di capelli rossicci, un'esplosione di lentiggini e un viso paffuto. E'Nia, la ragazza di Tassorosso con cui avevo scambiato qualche parola al Binario nove e tre quarti. Mi rivolge un sorriso comprensivo e d'incoraggiamento. 
"Tassorosso" sussurro al Cappello Parlante senza pensarci. Cerco di non pensare a tutte le differenze che ci sono tra me e un tipico alunno di quella Casata, rimuginare mi avrebbe solo convinta di aver fatto la scelta peggiore che potessi fare. Sento i ragazzi che dalle loro tavolate fanno diversi commenti su quale sia la Casata migliore per me, i Serpeverde aprono addirittura delle scommesse. 
"Per te sarà meglio Tassorosso!" grida il Cappello.
Il silenzio e le occhiate attonite s'impadroniscono di nuovo della Sala Grande, tranne che per i membri dei Tassorosso che danno il via ad un applauso piuttosto rumoroso. Poco a poco, le altre Casate li imitano. Mi avvicino alla tavolata e i miei compagni mi avvolgono in un abbraccio caloroso che accolgo con un po'di disagio. Non ero mai stata una di quelle persone che aveva bisogno di contatto fisico e calore umano per essere felice.
-Ragazza, saresti stata meglio da noi! - urla un ragazzo dalla pelle pallida, i capelli biondo cenere e un'aria altezzosa, tipica di tutti i suoi compagni. E'seduto alla tavola dei Serpeverde. 
-Lascialo stare, Matthew Malfoy, è un tale idiota, leader delle Serpi - mormora Nia facendosi sfuggire una risata isterica. In fin dei conti non è male essere qui, ho una potenziale migliore amica su cui contare. 
-Alex, qui starai bene. E'tutto molto tranquillo - mi dice in un modo che dovrebbe risultare confortante.
-Non mi piace la tranquillità - rispondo distrattamente.

**
Angolo autrice:
Hey! E'la prima storia che pubblico qui, ergo non ho tantissima esperienza, ma comunque mi sono divertita a mettere nero su bianco le mie idee. A breve posterò gli altri capitoli! Recensite se volete, qualunque opinione abbiate, mi farebbe piacere e mi tornerebbe utile.
Alla prossima.

   
 
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