Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    29/08/2017    1 recensioni
Storia ambientata circa un anno e mezzo dopo la fine della prima storia "Cambiamenti inaspettati".
Finalmente Skipper e Sam stanno insieme e con l'aiuto della loro squadra dovranno risolvere problemi che nessuno dei due aveva previsto.
Ce la farà Sam ad accettare una triste verità? E Skipper sarà in grado di aiutarla e starle vicino?
Con nuove missioni, nuove avventure ed emozioni, i nostri amici dovranno vedersela anche col ritorno di vecchie e nuove conoscenze.
Spero di avervi incuriositi, buona lettura:*
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Skipper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In meno di due secondi, i cinque pinguini si trovarono nell’enorme Sala di Controllo del quartier generale del Vento del Nord.
Sam e Rico erano a dir poco euforici per la misteriosa missione che li attendeva; Skipper era calmo ma ancora sospettoso; Soldato sperava che fosse una missione importante e divertente allo stesso tempo; Kowalski sembrava non gliene importasse nulla di quella missione, allungava il collo per cercare una civetta artica di origine russa, Eva.
-Allora? Dov’è la mia Eva?- chiese Kowalski ansioso, non riuscendo a trovare la civetta da nessuna parte.
Davanti a loro c’era Classified, che guardava lo scienziato quasi divertito.
Poco più indietro c’era Caporale, l’orso addestrato per usare la forza, che si girò di scatto e corse verso di loro a braccia aperte.
-Ciao, ragazzi! Oh santo cielo, come siete carini!!- esclamò estasiato con l’intento di abbracciarli.
Tra i cinque pinguini solo Soldato aveva allargato le braccia per ricambiare l’abbraccio, mentre gli altri quattro si misero sulla difensiva.
Skipper stava per urlargli di stare indietro ma la fidanzata lo precedette.
-Niente abbracci!! Sta’ giù!- gridò subito Sam nel tentativo di fermare la gioia dell’orso.
Subito Caporale si fermò, mise il broncio e così fallì nel suo intento, con grande consolazione di Skipper, Sam, Kowalski e Rico, e dispiacere di Soldato.
-Ti consiglio di non toccare le mie armi- la voce di Miccia echeggiò nella stanza.
Skipper si stava quasi pentendo subito di aver accettato l’invito di Classified. Aveva come l’impressione che la cosa non sarebbe finita bene, soprattutto per la sua Sam.
-Non te le toccherò, a meno che non siano esposte in bella vista e non mi chiedano “Per favore, Sam, usami!”- gli disse la pinguina alzando gli occhi al cielo.
La foca la fulminò con lo sguardo e Skipper non poté far altro che confermare i suoi pensieri di pentimento.
-Allora, possiamo sapere di che missione si tratta? Che dobbiamo fare?- chiese esasperato Skipper.
Aveva intenzione di iniziare al più presto, così sarebbero tornati a casa a rilassarsi e godersi i giorni di relax.
-Che importa della missione? Dov’è finita Eva, piuttosto??- chiese nervoso Kowalski, voltandosi continuamente per avvistare la civetta.
-Kowalski, Eva non è qui. E’ uscita un attimo per prendermi una cosa, starà qui fra poco- gli spiegò Classified, al limite della scocciatura.
-E non potevi dirmelo prima?- fece Kowalski irritato e incrociando le pinne.
Skipper stava perdendo sul serio le staffe; i primi ad accorgersene furono Soldato e Kowalski, i quali guardarono il cane per fargli capire di andare al punto subito.
-Dai, di che missione si tratta?- chiese una Sam con l’adrenalina nel sangue al pensiero di una nuova avventura.
-Ragazzi, spero che possiate occuparvi di Jeremy- disse Classified con aria sbrigativa.
I pinguini ci misero un po’ per afferrare; nel frattempo, il cane ne approfittò per richiamarlo.
-Piccolo, vieni pure qui- disse il capitano del Vento del Nord.
Immediatamente, dietro di lui sbucò un pulcino di pinguino con due grandi occhi marroni e il manto ricoperto dei primi ciuffi neri che segnalano la crescita.
-Emh… che dovremmo fare?- chiese Skipper visibilmente incredulo e continuando a fissare il piccolo.
Sam era completamente senza parole e guardava Classified con occhi sbarrati.
-Occuparvi di Jeremy- rispose semplicemente il cane, facendo spallucce e guardando complice il pulcino, che lo ricambiò con una risatina innocente.
-CHE COSA?- urlarono all’unisono i cinque, pensando che stesse scherzando.
-Dai ragazzi, è importante. Noi non abbiamo idea di come ci si occupi di un pinguino… Gli unici a saperlo siete voi- concluse infine Classified ammiccando.
Il piccolo Jeremy si avvicinò furtivo verso i suoi nuovi “babysitter” che lo guardavano a bocca aperta, tranne Soldato il quale, come al solito, sorrideva teneramente verso la piccola figura.
-Io sono grande, facciamo qualcosa da grandi!- esclamò frizzante Jeremy, saltellando sul posto.
-Visto che sei grande non avrai bisogno di noi, moccioso!- ribatté furiosa Sam, fregandosene che davanti a lei ci fosse un pulcino col musetto che si stava riempiendo di lacrime.
-Sam!- la spintonò Skipper arrabbiato –Ma cosa dici, sei impazzita?!- la rimproverò, nel tentativo di zittirla.
-Già, Sam. Sei stata a dir poco sgarbata con Jeremy, chiedigli scusa- ordinò Classified, con un tono che lasciava a intendere che sapeva che la pinguina avrebbe reagito in quel modo.
-No! Mi dispiace, non sono venuta qui per fare la bambinaia e se questa era la famosa “missione importante” di cui parlavate, allora scusa tanto, ma io me ne torno a casa!- disse furiosa, superando il piccolo Jeremy e andando a posizionarsi davanti a Classified.
-Portami a casa, avanti!- gli ordinò urlando la pinguina, guardandolo impassibile e gelida.
Skipper era letteralmente senza parole…
Anche lui era infuriato per il motivo, di per sé “stupido”, del reclutamento… ma gli fece rabbrividire l’esagerata reazione della ragazza.
-Tu non mi dai ordini… Avete deciso di collaborare, quindi occupatevi di Jeremy prima che decida di sistemarvi come si deve!- disse risoluto il cane, infastidito dall’arroganza della pinguina.
-Che cosa pretendi da un tale personaggio, capo?- chiese sprezzante Miccia, anche se era una domanda retorica.
Sam si girò verso di lui super arrabbiata.
-Non sprecherò il mio tempo badando a un marmocchio che vuole la pappa dalla mamma! E’ assurdo, e io avrei lasciato la mia coinquilina da sola nello zoo facendole credere che sarei stata via per giorni per… quel coso??!- chiese disgustata indicando il piccolo Jeremy col viso coperto di lacrime, in braccio a Soldato intento a consolarlo.
-Io me ne vado- disse Sam, dirigendosi verso il punto dove erano apparsi dopo il teletrasporto.
Classified e Miccia si guardarono divertiti, mentre Kowalski, Rico e Soldato la guardarono preoccupati.
Skipper fece appena in tempo a raggiungerla, a prenderla per le pinne e a trascinarla in disparte.
-Cosa vuoi?!- gli chiese Sam infuriata, staccandogli le pinne di dosso.
-Mi spieghi che cavolo ti prende?!- le chiese avvicinandosi e guardandola severamente negli occhi.
-Che mi prende? E hai pure il coraggio di chiedermelo, Skipper??! Ho lasciato Marlene a casa a chiedersi quando tornerò, e io l’ho lasciata facendole credere che questa missione fosse importante… E invece cos’è?? Badare a una spocchiosa pulce!- spiegò su tutte le furie.
Skipper era incredulo dalle parole della fidanzata.
Davvero odiava così tanto i pulcini?
-Non ti rendi conto di quello che dici, ecco cosa c’è. Ti sembra carino dare della pulce a un cucciolo??- le chiese, cercando di rimanere calmo e in attesa della risposta.
-Spocchiosa pulce- precisò Sam fredda –E poi devo ricordarti che io odio i bambini?- gli chiese Sam pacata.
-Non mi hai mai detto che li odi. Mi hai sempre detto che non ci sai fare… Non avrei mai pensato che avresti reagito in questo modo!- disse Skipper quasi con fare accusatorio.
-Reagisco in questo modo semplicemente perché non ritengo il badare a un marmocchio una missione “importante”; è un’idiozia! Ti avverto, io torno a casa. Se vuoi seguirmi bene, sennò rimani pure qui a fare il papino!- disse Sam cercando di allontanarsi per andarsene, ma fu nuovamente bloccata dal fidanzato.
-Lasciami, Skipper!- si lamentò la pinguina cercando di liberarsi.
-Forse non hai ben chiaro una cosa. Qui comando io e che tu lo voglia o no, quando si tratta di svolgere compiti, sono io il tuo capo e tu devi ubbidire a me. Chiaro, piccola?- le chiese pacato e serio, guardandola negli occhi e attendere la resa della ragazza, che non tardò ad arrivare.
La pinguina abbassò lo sguardo e sospirò rassegnata.
-Chiaro- confermò di malavoglia Sam.
-Bene. Essendo io il tuo capo, ti ordino di non andartene e occuparti insieme agli altri di Jeremy. Mi hai sentito?- le chiese Skipper ancora una volta.
-Ho sentito. Forte e chiaro- riconfermò la pinguina.
-Andiamo. Non voglio sentire un’altra parola- disse infine Skipper in tono che non ammetteva repliche guardandola penetrante, anche se la ragazza aveva ancora lo sguardo abbassato.
-Ricevuto- ammise un’ultima volta Sam.
Skipper era soddisfatto di vederla arrendersi. Lui era l’unico a saperla gestire e a farle capire quando esagerava in qualcosa.
Quando combinava qualche casino la rimproverava così severamente che nessuno avrebbe mai pensato che fossero fidanzati…
Ma quando si trattava di lavoro di squadra e missioni, Skipper pretendeva la massima serietà.
Sam era diventata più seria e responsabile da quando si trovava nel Commando, ma non al 100%.
Moltissime volte si era trovato a doverla tirare fuori dai guai, anche se le costavano serie sgridate da parte di Skipper.
Ne avevano parlato fin dall’inizio: nei momenti opportuni si sarebbero dimenticati di essere fidanzati per concentrarsi sul loro lavoro, anche se per Skipper era molto difficile non tenerla attaccata a sé e baciarla.
Lui la amava tanto, ma quell’atteggiamento non gli era piaciuto per niente.
Come poteva esprimere quelle parole su un cucciolo? Sapeva che non le piacevano molto i bambini, ma non immaginava proprio che li odiasse a tal punto da chiamarli “spocchiose pulci”, insomma…
Se un giorno fosse successo a loro? Che avrebbe dovuto fare? Quei pensieri gli facevano male, ma cercava di non perdersi in certe cose…
Avevano un’intera vita davanti e certamente la sua Sam avrebbe cambiato idea, almeno sperava.
Entrambi si diressero verso gli altri.
Sam con uno sguardo sconfitto e Skipper con un gran sorriso.
-Tutto apposto. Baderemo al piccolo Jeremy- dichiarò il leader.
-Bene, vi siete decisi- disse Classified guardando Miccia esasperato.
-Esattamente- disse Sam leggermente infastidita dalla situazione.
Anche se Skipper l’aveva convinta a fare la babysitter, non riusciva a non pensare che fosse solo un’inutile perdita di tempo.
Classified sorrise, soddisfatto di sapere che la pinguina si fosse arresa.
-Bene. Noi togliamo il disturbo. Oh, a Jeremy piace il salmone fresco e essere coccolato; i genitori sono stati categorici, non fategli mancare nulla!- li informò in tono sbrigativo il cane.
-Bene. Perfetto- disse Sam sarcastica e scuotendo la testa.
Skipper le diede una gomitata per farla stare zitta.
-Che bello! Anche a me piacciono le coccole, piccolo! Mi sa che andremo molto d’accordo!- disse felice Soldato, con in braccio Jeremy che ne frattempo aveva smesso di piangere.
-Ciao ciao!- salutarono subito Classified, Miccia e Caporale, allontanandosi verso la porta principale e lasciando soli i cinque pinguini col pulcino.
Lo fissavano in attesa che dicesse qualcosa, perché dal canto loro non sapevano assolutamente da dove cominciare.
-Andiamo a giocare fuori?- chiese il Jeremy indicando con la piccola pinna l’unica finestra della stanza da dove si poteva intravedere la giornata grigia e fredda, perfetta per passarla sulla neve.
Sam voleva rispondergli a tono, ma si trattenne quando si accorse che Skipper la stava guardando con uno sguardo glaciale.
Il piccolo attendeva una risposta dai cinque, che arrivò dallo scienziato.
-Se è per testare la variazione di temperatura fra il giorno e la notte allora sì- rispose Kowalski, non calcolando che i suoi amici lo stavano squadrando nel peggiore dei modi.
-Potremmo giocare a palle di neve!- disse euforico Soldato.
-Sììì! Dai, palle di neve, palle di neve!- gridò Jeremy, saltellando dalla gioia.
Skipper si schiaffò una pinna in faccia.
-D’accordo. Andiamo fuori, ma tu devi stare con noi e non devi allontanarti, capito?- disse Skipper al piccolo, sperando in cuor suo che quella “missione” finisse al più presto.
Non dava tutti i torti alla sua ragazza, perché a quel punto si vergognava molto di giocare a palle di neve con un pulcino; ma doveva comunque mostrarsi adulto e responsabile, come è sempre stato.
Odiava ammetterlo, ma non ci teneva alla vista di un cucciolo triste e col musetto pieno di lacrime per colpa sua.
-Va bene- promise Jeremy sorridendo –Forza, andiamo!- incitò il piccolo, prendendo per mano Soldato e correndo con lui verso l’uscita.
Skipper si girò verso la sua ragazza. Era livida in volto e con un’espressione palesemente irritata.
-Potresti almeno fingere di collaborare- le disse Skipper scocciato da quella reazione.
-Mi dispiace, ma in certe cose non riesco proprio a essere falsa- confessò lei in tono piatto, girandosi verso di lui.
Skipper, nonostante tutto, non riusciva ancora a concepire come la pinguina fosse arrivata addirittura a odiare qualsiasi tipo di cucciolo.
Cosa avrebbe fatto se… non voleva neanche pensarci.
-E sai benissimo che non ho peli sulla lingua, Skipper!- disse Sam, girandogli le spalle e uscendo fuori per raggiungere gli altri.
 
-Preso!- gridò forte Jeremy a Rico, il quale stava cercando i tutti i modi di centrare il bersaglio con le palle di neve, ma non ci riusciva.
Skipper gli aveva tolto lo spara-palle per evitare incidenti e assicurarsi che il pulcino non fosse circondato da aggeggi pericolosi.
Ora lo psicopatico stava agitandosi come un pazzo per la rabbia, mentre Soldato, Skipper e kowalski si lanciavano palle di neve tra di loro.
-Ti ho beccato, Kowalski! Eheh, non puoi ignorare questo mio lancio da professionista!- disse orgoglioso il leader, mentre si preparava a lanciare altre palle.
Lo scienziato era ricoperto di neve dalla testa ai piedi per via delle continue pallonate ricevute dal suo capo, e anche da Soldato e Jeremy!
Per fortuna Rico si era fossilizzato sul pulcino, altrimenti sarebbero stati casini per lui…
-Ho ancora il 18% di possibilità di rivalsa, non ti illudere!- lo informò Kowalski, preparando una serie di palline usufruendo del suolo ghiacciato.
Quando alzò lo sguardo per lanciare le palle di neve, il leader non c’era più.
Aguzzò tutti i sensi per percepire la sua presenza e colpirlo.
Non sapeva però che il suo capo si era posizionato dietro una roccia, dove si era caldamente accomodata la sua fidanzata. Aveva intenzione di parlarle e convincerla a cambiare idea su quello che pensava, anche se sapeva che sarebbe stato inutile.
-Ehi- la richiamò Skipper sedendosi accanto a lei.
Sam aveva lo sguardo basso e scocciato. Lo alzò quando sentì il suo ragazzo che l’abbracciava.
-Cosa c’è?- gli chiese inespressiva.
-Non stare qui. Vieni e gioca con noi, ci stiamo divertendo un mondo- le disse pregando che lo ascoltasse.
-Io non gioco con i mocciosi- disse Sam quasi sprezzante; cosa che fece innervosire parecchio Skipper.
-Stai esagerando con questa storia, lo sai? Basta adesso, è ora di crescere, dolcezza-
-Io sono abbastanza grande da dire che giocare con un moccioso non è una cosa da grandi- gli disse irremovibile.
-No. Tu ti stai dimostrando più piccola di quel “moccioso” comportandoti così. Non è un atteggiamento maturo e intelligente. Perché non provi a unirti a noi per vedere effettivamente se non ti diverti? Avanti- le ordinò, alzandola di peso e spingendola verso il campo di battaglia.
-Te lo scordi. Non mi è mai piaciuto giocare a palle di neve, è un gioco stupido e non ho per niente voglia di ricevere della neve in faccia!- si oppose la pinguina.
-Tu prova- le disse ancora una volta Skipper, allontanandosi e riprendendo a giocare.
Sam sospirò scocciata e amareggiata.
Che stupidaggine.
Che divertimento dava un gioco del genere?
-Sam!- gridò il piccolo Jeremy, vedendola immobile e approfittando del fatto che non avesse nessuna palla di neve con cui difendersi.
La pinguina lo vide con una grossa palla ghiacciata tra le pinne e si alterò.
-Non ti permettere o ti…- ma Sam non riuscì a finire la frase che le arrivò in faccia una gigantesca quantità di neve.
Jeremy era stato un fulmine a colpirla, tanto che Sam non se ne era nemmeno accorta.
La pinguina dovette radunare tutte le sue forze per non cadere all’indietro per l’impatto e fece solo in tempo a notare che il suo carnefice stava scappando via ridacchiando.
-Tu… piccola, lurida pulce!- urlò Sam col massimo del disprezzo iniziando a correre infuriata per inseguirlo.
Skipper, Kowalski, Rico e Soldato avevano visto tutta la scena; Skipper in particolare era quello che pensava “Non è possibile”, mentre vedeva la sua ragazza correre dietro il piccolo.
-Che dite, si sta divertendo ora?- chiese Soldato in tono eloquente.
-No, per niente- gli rispose Skipper disperato. Era inutile, non le avrebbe mai fatto cambiare idea e quella “disavventura” era stata la goccia che fa traboccare il vaso.
-E’ senza speranza- confessò Kowalski in tono di solidarietà verso il leader, che lo guardò impacciato.
I due minuti successivi trascorsero per Sam a rincorrere Jeremy con l’intenzione di fargliela pagare.
-Vieni qui, brutto…- incominciò a dire la pinguina, ma si fermò di botto e cedette sulle zampe, il muso contratto in una smorfia di dolore.
Skipper si spaventò e corse da lei, seguito a ruota dagli altri tre.
-Tesoro…- disse Skipper quando la raggiunse –Che hai?- le chiese poi, quando la risollevò da terra.
-Niente. Ho avuto un dolore improvviso alla pancia, ma ora sto bene- lo rassicurò la pinguina, sorridendogli.
Skipper non ne era convinto, anche perché la vedeva con una pinna costantemente premuta sulla pancia.
-Meglio che rientriamo- disse Skipper –Soldato, richiama Jeremy e digli di seguirci dentro- gli ordinò Skipper.
Soldato fece segno d’assenso e andò a cercare Jeremy.
Skipper, preoccupato per la sua Sam che non smetteva di stringersi la pancia, decise che per quel giorno i giochi sarebbero bastati.
Quando Soldato tornò col piccolo Jeremy ancora divertito, rientrarono tutti nel quartier generale del Vento del Nord.
 
 
ANGOLO AUTRICE: MA SALVE! DAI, UN ALTRO CAPITOLO:) COSA E’ SUCCESSO? SAM NON SOPPORTA I BAMBINI, CAVOLO…
SKIPPER L’HA PRESA UN PO’ MALE, MA SPERA DI FAR CAMBIARE IDEA ALLA SUA FIDANZATA…
MA COSA E’ SUCCESSO A SAM ALLA FINE? CHE COS’HA?
LO SCOPRIRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO, ALLA PROSSIMA;)
BACI, FEDE:*
   
 
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