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Autore: Ms Mary Santiago    31/08/2017    5 recensioni
[Raccolta di OS dedicate ai protagonisti di “Hogwarts 1944 – First Act”]
Che fine hanno fatto i ragazzi dopo il diploma?
Tra lavoro, famiglia, e avvenimenti vari queste OS ripercorrono gli anni che vanno dalla fine della scuola all’inizio della vita a Hogwarts per i loro figli.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Lestrange, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Maghi fanfiction interattive
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'XO XO, Hogwarts with love'
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Renford Lestrange & Katherine Nott in Lestrange

 

 

 

 

 

 

1950

 

 

 

 

 

 

Sdraiata sulla spiaggia dalla candida sabbia della Costa Azzurra, Katherine volse lo sguardo verso quello che una settimana prima era diventato suo marito.

Renford fissava l’oceano con lo sguardo perso, la mente lontana chilometri da quel posto.

- Se fossi un pizzico più egocentrica mi risentirei perché sono piuttosto certa che tu non stia pensando a me. –

Lo vide incrociare il suo sguardo, increspando appena le labbra sottili in un accenno di sorriso.

- Menomale che non sei poi così egocentrica. –

Risero insieme.

Poi, con un gesto rapido e repentino, Katherine raccolse una manciata di sabbia e gliela lanciò contro.

Colpito in pieno, Renford si alzò dallo scoglio e la raggiunse, sollevandola come se non pesasse nulla per poi farla rotolare sulla sabbia umida del bagnasciuga.

- Questa è guerra – sentenziò la ragazza, osservando le ciocche castane irrimediabilmente impiastricciate.

- Coraggio, signora Lestrange, fatti sotto. –

Ribaltò le posizioni, finendo a cavalcioni su di lui, e allungò le mani per afferrargli i polsi.

Fissandolo dritto in quelle pozze color cobalto, Katherine si ritrovò a constatare per l’ennesima volta quanto fosse bello suo marito.

Razionalmente aveva sempre saputo della sua avvenenza, ma da quando si erano sposati il suo corpo ne aveva preso coscienza a tutto un altro livello.

Supponeva che dipendesse dal fatto di passare tutto quel tempo in modo molto più ravvicinato di quanto qualsiasi amico avrebbe mai fatto.

- Allora? Hai deciso di arrenderti? –

Si riscosse dalle sue considerazioni appena in tempo per realizzare che le mani di Renford si erano chiuse sui suoi fianchi morbidi e la stavano solleticando.

Si divincolò in preda al solletico, facendo entrare in contatto parti che tra loro erano state ampiamente lontane fino a quel momento.

Vide le iridi cobalto di Renford incupirsi, lasciando trapelare la lussuria, e non aveva certo bisogno di uno specchio per sapere che nel suo sguardo doveva esserci la stessa espressione.

Si chinò su di lui, lasciando che la pelle scoperta dal bikini aderisse al petto asciutto e muscoloso.

Alzò appena il capo, baciandolo sulle labbra sottili.

Renford rispose approfondendo il contatto, le mani che vagavano su ogni centimetro del corpo della ragazza stesa su di lui.

Potevano dirsi molte cose del loro matrimonio; forse non si amavano, ma di sicuro l’attrazione tra loro non mancava.

Era più di quanto molte coppie di Purosangue potessero anche solo sperare di avere.

 

 

 

 

 

 

 

 

1951

 

 

 

 

 

 

- Katherine come sta? –

Allontanò la maschera, scoprendo il volto, mentre rientravano nel cortile del quartier generale che altro non era che la villa dei Malfoy.

- La conosci. Borbotta, impreca e batte i piedi, dicendo che non vede l’ora che arrivi la data del parto. –

Abraxas annuì sorridendo.

Effettivamente la pazienza non era una virtù della loro ex compagna di Casa.

- Avete già deciso il nome? –

Annuì. – Rodolphus. Dovrebbe nascere un paio di mesi prima della figlia di Cygnus e Druella. –

- Sento odore di contratto matrimoniale? –

Renford si strinse nelle spalle.

Generazioni di Lestrange avevano intrecciato il loro destino a generazioni di giovani Purosangue di altre famiglie, ma lui era la dimostrazione vivente che fare troppi piani per il futuro amoroso dei propri figli non fosse una mossa brillante.

- Non credo. A Cygnus ovviamente piacerebbe; Druella è andata a trovare Katherine due volte questa settimana malgrado il pancione, credo che stia cercando di portarla dalla loro parte. –

- Beh, buona fortuna. Quei due non sanno in cosa si sono cacciati. –

Scoppiarono a ridere, sedendo nel salotto dei Malfoy, interrompendosi solo quando il resto del gruppo fece la propria comparsa.

Rookwood, Avery e Mulciber si lasciarono cadere sul lungo divano bianco, sospirando.

- Questa storia sta diventando davvero stressante. Ci sono Auror da tutte le parti da quando abbiamo avvicinato il responsabile delle relazioni con il Primo ministro Babbano. –

Avvicinato era un bell’eufemismo per indicare l’avere fatto penzolare un uomo fuori dalla finestra del decimo piano.

- Povera stella, perché non lo fai presente a Tom? Sono certo che sarebbe felice di sentire le tue lamentele. –

Avery perse un po’ del già misero colorito sul volto scavato.

- Credo che mi terrò le lamentele per me. –

- Bene, allora comincia a chiudere la bocca da subito. La tua voce mi fa venire il mal di testa. –

Capendo che non era aria, il trio lasciò in fretta il salone di villa Malfoy per poi Smaterializzarsi.

- Non li sopporti proprio, eh? –

- Per nulla. Sono tre idioti, specialmente Avery. –

Abraxas fece per replicare, ma proprio in quel momento tra le fiamme ardenti del caminetto lampeggiò il volto della matrona di casa Lestrange.

Poco dietro di lei si intravedevano le sagome di suo marito e dei suoi suoceri.

- Renford, torna immediatamente a casa, ci siamo – annunciò.

Con un rapido colpo di reni si ritrovò in piedi, afferrando il mantello da viaggio e puntando verso la porta.

- Io e Alexandra passeremo a trovarvi domani – gli gridò dietro Abraxas, ricevendo in risposta uno sventolio di mano in cenno d’assenso.

 

 

 

 

 

1955

 

 

 

 

 

 

Renford aprì l’anta dell’armadio in cui teneva i completi, trovandosi davanti Rodolphus che se ne stava seduto a terra tra i pantaloni a mezz’asta.

Sorrise intenerito dall’espressione da cucciolo bastonato del figlio.

- Come mai ti nascondi qui, ometto? –

- Ho fatto arrabbiare la mamma -, ammise, - e mi sono nascosto qui così non riuscirà a prendermi. –

Lo aiutò a uscire di lì, tenendolo per la mano.

- Cosa hai combinato? –

- Ho rotto la teiera di porcellana del servizio che ci ha regalato la zia Hesper – mormorò, trascinando nervosamente i piedi sul marmo.

Conosceva bene la tazza di quel servizio ed era decisamente la cosa più brutta che avesse mai visto in vita sua.

Tuttavia Hesper era la zia preferita di Katherine, perciò si era rassegnato all’idea di vederla fare capolino ogni volta che veniva servito il thè.

- Ti proteggo io, ometto, visto che hai reso un grande servigio a questa famiglia. Quella teiera era davvero orrenda. –

Gli occhioni azzurri fecero capolino da sotto le ciocche corvine, fissandolo come se fosse il suo eroe.

Adorava quando suo figlio lo guardava in quel modo, lo faceva sentire importante e indispensabile, qualcuno su cui poter fare affidamento a occhi chiusi.

- La mamma non se la prenderà anche con te? –

- Non ho paura della mamma. –

- Lo so, ma io non sono così coraggioso. –

Rise, scompigliandogli i capelli.

- Sei un Lestrange, puoi affrontare tutto e tutti. Adesso coraggio, dobbiamo scendere, la festa per la nascita di Narcissa comincerà tra poco e se arriviamo tardi dovremo sorbirci anche la ramanzina di Druella. –

Rodolphus annuì con vigore, saltellando mentre scendeva le scale tenendo per mano il padre.

 

 

 

 

 

 

 

1958

 

 

 

 

 

Rodolphus lanciò un’occhiata incuriosita alla bambina che dormiva beatamente nella culla.

- Anche io ero così piccolo quando sono nato? –

- Non proprio così piccolo -, precisò Katherine, - pesavi un chilo più di lei. Ma sì, non c’era molta differenza. –

- Siete sicuri? – insistè, dubbioso.

Non sembrava riuscire a concepire l’idea che una cosa così piccola potesse diventare un’adulta un giorno o l’altro.

- Certo. Tra qualche anno Raelena sarà abbastanza grande da poter giocare con te e Lucius. –

Rodolphus corrugò la fronte, indignato.

- Ma io non voglio giocare con lei … è una femmina. Perché con lei non giocano Bella, Meda e Cissy? –

Katherine e Renford si scambiarono un’occhiata divertita.

Se solo avessero potuto registrare quella conversazione e fargliela sentire a distanza di sei o sette anni. Allora sì che ci sarebbe stato di che divertirsi.

- D’accordo allora, non sarai obbligato a giocare con lei -, replicò Ren, - ma è la tua sorellina perciò dovrai vegliare su di lei. Ti senti pronto a proteggerla, ometto? –

Annuì risoluto, sfiorando con la mano le dita cicciotte della sorella.

- Questo posso farlo – confermò, sorridendo a sua volta nel vedere la piccola che gli rivolgeva un sorriso sdentato e agitava manine e piedini verso di lui.

 

 

 

 

 

 

1963

 

 

 

 

 

 

Raelena e Rabastan corsero verso casa a perdifiato, rischiando di scontrarsi contro le gambe della madre.

Katherine fermò la loro folle corsa, afferrando ognuno dei due per il colletto della maglia.

- Si può sapere dove state correndo voi due piccole pesti? –

- Scappiamo da Rod – replicò Raelena, le iridi verde azzurre che scintillavano furbe al di sotto della frangetta.

Era l’unica dei suoi figli ad aver ereditato le sue pagliuzze verdi che impreziosivano le iridi blu ereditate dal padre.

- E come mai? –

- Perché Rae ha rubato una delle lettere che si è scritto con Lucius, quella in cui diceva che gli piaceva Bella – confessò Rabastan.

Raelena rifilò un pugno sul braccio del fratello.

- Spia. –

- Ahia -, gemette, - mamma, Rae mi ha fatto male. –

- Rae chiedi scusa a tuo fratello e tu cosa hai imparato Rab? –

- La spia non si fa – ammise il piccolo, fissando il pavimento con aria mortificata.

- Molto bene, adesso tocca a te, Rae. –

La piccola arricciò le labbra come se avesse assaporato qualcosa di aspro e disgustoso, ma sotto lo sguardo esigente della madre non potè fare a meno di chinare il capo e bofonchiare con poca convinzione: - Scusami, Rab. –

Soddisfatta, Katherine lasciò andare entrambi i piccoli teppisti.

- Cercate di non combinare altri guai. –

Annuirono, riprendendo poi a correre lungo le scale che conducevano alla zona notte.

Li sentì chiudere la porta a chiave dietro di loro pochi istanti prima che Rodolphus facesse il suo ingresso.

- Giuro che li ammazzo. –

- Tu non ammazzi proprio nessuno, signorino –, replicò Kat, - tantomeno se si tratta dei tuoi fratelli. –

- Ma mamma … hanno preso una cosa. –

- La lettera in cui confessi di avere una piccola cotta per Bella? –

Lo vide avvampare, distogliendo lo sguardo imbarazzato.

- Mamma, per favore, non mettertici anche tu! –

- Guarda che non c’è nulla di male se lei ti piace; è una ragazzina molto carina. –

- Mamma -, gemette, - di queste cose non ne voglio parlare con te. –

Ridendo, Katherine annuì e lo accontentò, lasciandolo andare senza insistere oltre sul discorso.

Uomini.

Non importava quanti anni avessero, la loro capacità d’esternare i sentimenti era sempre effimera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1969

 

 

 

 

 

 

 

 

- Rae, non correre – ripetè Kat per l’ennesima volta, ma sembrava che la figlia non avesse la minima intenzione di starla a sentire.

Da quando si era svegliata era stata a dir poco su di giri.

Tuttavia qualcosa doveva aver attirato la sua attenzione perché la vide fermarsi di botto.

La raggiunse, seguendo il suo sguardo fino a incontrare un ragazzo con al collo la sciarpa dei Grifondoro che doveva avere all’incirca sedici anni.

Aveva capelli biondi e occhi azzurri come il cielo e c’era qualcosa in lui che le ricordava i tempi della scuola.

- Per l’amor di Salazar, non anche tu – sbuffò Rodolphus, accortosi a sua volta di ciò che aveva attirato l’attenzione della sorellina, - Metà scuola è innamorata persa di James Brooks, quell’idiota di un Cercatore del sesto anno. –

- Dici che è un idiota solo perché durante l’ultima partita ha conquistato lui il Boccino e voi avete perso la coppa. –

- Sta’ zitto, Rab. –

Rabastan ricambiò lo sguardo del maggiore, inarcando un sopracciglio scuro con fare sicuro di sé.

- Altrimenti? –

Katherine d’altro canto era troppo presa nel metabolizzare il cognome per zittirli; ecco perché le era familiare: quel ragazzo doveva essere l’ultimo dei tre figli di Tobias e Sophia Brooks.

Renford assistè allo scambio con la fronte corrucciata, chinandosi a guardare dritta negli occhi la figlia.

- Lascia perdere i ragazzi, non servono a nulla. –

- Ma anche tu sei un ragazzo – obiettò.

- Sì, ma io sono tuo padre, io sono importante … così come Rod e Rab, il resto è inutile. Capito, principessa? –

Annuì, titubante.

- D’accordo. Via i ragazzi. –

Annuendo soddisfatto, Renford le depositò un bacio sulla fronte.

- Bravissima e cerca di ricordartelo per tutti gli anni a venire. –

 

 

 

 

 

 

Rodolphus Lestrange – Nato nel 1951, Serpeverde

 

Raelena Lestrange – Nata nel 1957, Serpeverde

 

 

Rabastan Lestrange – Nato nel 1958, Serpeverde

 

 

 

 

 

1971

 

 

 

 

 

 

 

Renford percorse l’atrio del castello a passo spedito.

Erano anni che non metteva piede lì dentro, non essendosi mai interessato più di tanto agli affari del comitato scolastico dei genitori; era Abraxas quello che presiedeva con assiduità ogni riunione e lo informava dei nuovi sviluppi, lui aveva di meglio da fare che partecipare a riunioni con corpo docenti e genitori isterici.

Eppure in quel caso non aveva avuto scelta.

Quando la vice preside della scuola ti convoca non per uno ma per ben due figli allora non puoi esimerti dal presentarti.

Bussò piano alla porta dell’ufficio.

- Avanti. –

Aprì la porta, trovandosi davanti due iridi verdi tremendamente familiari.

Il ricordo di quei mesi passati insieme poco meno di trent’anni fa erano una fitta al cuore.

E a giudicare dall’espressione sul suo volto lei doveva star pensando la stessa cosa.

- Minerva. –

- Renford. Prego, accomodati. –

Prese posto sulla sedia di fronte alla scrivania, adagiando la schiena contro lo schienale alto e rigido.

- Cosa hanno combinato questa volta? –

Aveva perso il conto delle lettere di richiamo che aveva ricevuto dalla scuola nel corso di quei tre anni.

Raelena e Rabastan erano molto diversi dal posato Rodolphus e l’avevano messo in chiaro fin dall’inizio.

- Sono ragazzi molto più vivaci di Rodolphus, ma certe volte si avvicinano fin troppo al limite massimo. È un peccato perché sono molto intelligenti e quando si applicano hanno ottimi voti. Horace non fa altro che proteggerli, ma … -

Tipico di Lumacorno prendere sotto la sua ala protettiva i figli dei suoi studenti prediletti.

- Cosa hanno distrutto? –

- Hanno allagato metà delle serre. Pomona è furiosa. –

- Pensavo peggio -, sospirò, - tipo aver dato fuoco a qualche studente. –

Vide le labbra di Minerva tendersi in un sorriso appena accennato.

- Hanno ricevuto una punizione e hanno perso venti punti a testa. –

- Più che ragionevole -, convenne, - ma mi assicurerò che capiscano che il loro comportamento a scuola avrà delle conseguenze anche in famiglia. Quando è la prima uscita a Hogsmeade per gli studenti del terzo anno? –

- Venerdì. –

- Allora considera Raelena e Rabastan esclusi dall'uscita, dovrebbe servire a dare loro una calmata. –

- Spero che basti. –

- Se non c’è altro … -

- Nient’altro -, assicurò, - spero di darti notizie migliori in futuro. –

Annuì, dirigendosi verso la porta.

Era con la mano sul pomello quando Minerva lo richiamò.

- Ren … -

- Sì? –

- Sono contenta di averti rivisto. –

- Anche io, Minnie … anche io. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Salve!

Come vi avevo anticipato ho deciso di inserire una raccolta di OS collegate all’interattiva “Hogwarts 1944 – First Act”. Compariranno tutte le coppie presenti nella storia e i loro pargoletti e sarà una sorta di prequel rispetto alla prossima interattiva che li vedrà come protagonisti (“Hogwarts 1973 – First Order of Phoenix”) e il cui Prologo dovrebbe uscire sabato mattina. Ho deciso di cominciare da Renford e Katherine, ma per il prossimo capitolo vi lascio libertà di scelta; di chi volete leggere?

- Adhara/Alphard;

- Kara/Fleamont;

- Abraxas/Alexandra;

- Laura/Devon;

- Sophie/Tobias;

- Drusilla/Stephen.

 

A domani con l’Epilogo di “Hogwarts 1944”.

Al prossimo aggiornamento.

Stay tuned.

XO XO,

Mary

   
 
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