Film > Cenerentola
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Autore: Meramadia94    31/08/2017    1 recensioni
Rivisitazione del film del 1950, con un'aggiunta.
Ginevra è la terza figlia di Madame Tremaine che non ha nulla a che vedere con la madre e le sorelle, e condivide molte cose con la sorellastra, di cui è una grande e forse unica amica.
Insieme si aiuteranno nei momenti difficili e troveranno il loro lieto fine.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia, Cenerentola, Genoveffa, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non era mai stata tanto furiosa in tutta la sua vita.
Si, aveva sempre provato rabbia e disappunto, da quando sua madre aveva declassato Cenerentola da '' sorella e figliastra'' a '' sguattera'', togliendole poco per volta tutto quello che aveva di più caro: i suoi vestiti, la sua stanza, tutto quello che le ricordava la sua infanzia felice assieme ai suoi genitori... se solo ne avesse avuto il potere le avrebbe tolto anche la facoltà di sognare e sperare.
In quegli anni, aveva sempre cercato di aiutare la sorellastra come poteva... spesso la aiutava con il rammendo, piegando i panni lavati e stirati e spesso, quando la madre e le sorelle proponevano di uscire magari per far compere o viaggi di piacere di breve durata, lei riusciva quasi sempre a farsi lasciare a casa perchè il fatto che la carrozza la faceva star male in modo assai poco consono ad una signora di buona famiglia, era di pubblico dominio, e con la scusa di farsi trovare in casa se mai fosse arrivato qualche pretendente e nel frattempo avrebbe affinato le sue qualità.
Ed in quelle occasioni aiutava la sorellastra nelle faccende domestiche e alla fine rimaneva sempre parecchio tempo per svagarsi un po', assieme.
E alla meglio riusciva a trattanere la sua rabbia per il trattamento riservato a quella che ormai sentiva più sorella delle sue vere sorelle...
Ma questo era troppo.
Era una meschinità troppo grande per essere sopportata in silenzio... nemmeno la sua musica o i suoi amati libri erano capaci di aiutarla, stavolta.
Così come lei non sarebbe stata in grado di aiutare Cenerentola in quel frangente. Sua madre, a seguito della lite che avevano appena avuto, non le avrebbe staccato gli occhi di dosso. E se l'avesse sopresa ad aiutare la sorellastra.... francamente non le importava molto di essere punita e confinata in casa, ma sua madre era esattamente il tipo di persona da sbattere in faccia a quella poverina che se prima c'erano riserve sul fatto che potesse partecipare al ballo, si erano completamente azzerate.
Ma come poteva fingere di non sapere l'inganno che sua madre aveva ordito e guardarla in faccia come se niente fosse?
Doveva dirglielo.
Le avrebbe tolto quel resto di fiducia che le restava nelle persone... ma non poteva permettere una cosa del genere.
Aperta la porta della sua stanza si ritrovò davanti l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
Sua madre.
Con quello che voleva somigliare, forzatamente, un sorriso dolce ed affettuoso.
'' Ciao tesoro...''- fece Madame Tremaine con un tono sdolcinato -'' possiamo parlare un attimo?''
'' Immagino che anche se dicessi di no, sarebbe del tutto inutile...''- fece Ginevra con un tono alterato, che non faceva nulla per nascondere la sua alterazione.
'' Su tesoro... non fare quel broncio, o ti verranno le rughe prima del tempo.''- fece la donna chiudendo la porta -'' andiamo... un bel sorriso per la tua mamma?''
'' E che c'è da sorridere?''- fece Ginevra -'' Del fatto che MIA madre... la persona che dovrebbe insegnarmi il valore del rispetto per gli altri, si sta crudelmente prendendo gioco di una persona che per anni si è fatta in.... in tutto l'esercito del re per soddisfare ogni richiesta, e che vi ha chiesto solo il permesso di uscire, per una volta?
Non c'è niente da ridere. E nemmeno da essere fieri.''
Se Lady Tremaine avesse potuto, le avrebbe rifilato volentieri una sberla per insegnarle l'educazione. Certe volte non sapeva proprio cosa doveva fare con quella ragazza.
Anastasia e Genoveffa le davano sempre ascolto, ragione e con loro si poteva dire che aveva un ottimo rapporto... Ginevra invece si disenteressava completamente di tutto quello che per lei era importante... non amava i vestiti costosi, e non faceva niente per farsi notare da qualche possibile pretendente come avrebbe fatto qualunque altra ragazza.
E c'era una sola persona da incolpare per quella situazione. Suo marito. Il suo primo marito.
Non aveva fatto altro che riempirle la testa con un mucchio di sciocchezze, a regalarle un sacco di inutili e stupidi libri pieni di parole che nel mondo reale non avevano alcun valore o utilità e a controbattere ogni cosa che le venisse detta.
Gliel'aveva rovinata.
'' Cara...''- fece Lady Tremaine cercando di mantenersi calma -'' Io non ho detto che le avrei impedito di venire al ballo.''
'' A parole, forse no.''- sbottò la ragazza -'' però state facendo l'impossibile perchè la sua unica richiesta non si avveri e quel che è peggio l'avete illusa.''
...
...
...
'' D'accordo... vorrà dire che a parte aiutarci per preparare due cose per il ballo, non le chiederemo nient'altro.''- fece Madame Tremaine -'' Solo due cose. Niente di più.''
'' Dite davvero?''- fece Ginevra che non sapeva se fidarsi o meno. Ma avrebbe voluto crederci con tutto il cuore.
'' Certo. Dovresti sapere che quando faccio una promessa... io la mantengo. Allora... adesso che ne diresti di iniziare a cercare qualcosa di elegante da metterti?''
Lady Tremaine si complimentò con sè stessa. L'aveva convinta a non disertare la festa e se Cenerentola non fosse riuscita a mantenere i suoi impegni... non sarebbe certo stata colpa sua.
...
...
...
Anche il principe Christopher, unico erede al  trono, poteva contare sull'amicizia di una persona di valore.
Era il capitano Jonthan De La Tour. Un giovane dai corti capelli biondi e dagli occhi azzurri, che aveva all'incirca la sua età. I due erano cresciuti assieme, in quanto il padre di questi era stato conte e capitano prima del figlio, ed aveva ereditato dal padre una rara abilità nell'uso delle armi seconde solo a quelle del principe.
Mentre a casa di Cenerentola, accadeva tutto questo, i due amici erano intenti a duellare amichevolmente tra loro e nello stesso tempo, a chiacchierare.
'' Si può sapere perchè tutti non fate altro che ripetermi che devo sposarmi?''- fece il principe. Suo padre pensava che si fosse bevuto la storiella che quella sera aveva dato una festa per festeggiare il suo ritorno a casa... certo. Come no.
'' Sai, sarebbe tutto più semplice se tu dicessi chiaramente chi dovrebbe essere e quali requisiti dovrebbe possedere la tua futura consorte...''- fece il capitano -'' non ci credo che non ci sia nemmeno una ragazza in tutto il regno che corrisponde a questi requisiti.''
'' E invece faresti bene a crederci... la ragazza che cerco io, non esiste.''
'' Posso almeno sapere perchè?''
'' Perchè non esiste una ragazza dolce e gentile e che s'innamori di me perchè le piaccio io e non la mia corona.'' - fece il principe parando una stoccata.
'' Effettivamente non hai torto... difficile che qualcuna ti scambi per un'altra persona...''- fece Jonathan.
'' Non sai quanto vorrei essere al tuo posto...''- fece il principe -'' tu almeno non hai un intero castello che ti pungola ogni cinque minuti perchè tu ti sposi...''
'' Non t'illudere, ho solo più tempo di te... prima o poi, tocca a tutti.''
'' E tu?''- fece il principe -'' Chi dovrebbe essere la fortunata?''
Certo, lui aveva rifiutato anche solo di conoscere meglio ogni singola fanciulla che gli era stata presentata sino a quel giorno, ma anche il suo amico non scherzava. Di fanciulle che gli facevano la corte c'è n'erano, e come volevano le leggi della cavalleria lui era sempre gentile e cortese... ma nessuna aveva catturato il suo interesse.
Le dame di corte e le fanciulle di buona famiglia che erano solite frequentare la corte erano...  tutte uguali, troppo compite, troppo... tutto.
Lui voleva una moglie, non una bella statuina da mostrare in giro
'' Libera. Ed innamorata della vita.''- fu la risposta. E nel dir così fece volare via dalle mani del principe il fioretto.
...
...
...
Fu una giornata molto impegnativa quella. La madre aveva trascinato le figlie dalla modista per comprare dei vestiti adatti all'occasione, scarpe e gioielli.
Ma la persona più indaffarata di tutta la casa era la povera Cenerentola la quale, per quanto fosse veloce nel sistemare le faccende di casa, veniva assalita da nuovi ordini e come se non bastasse doveva assistere la matrigna e le sorellastre nei preparativi e sorbirsi anche le prese in giro.
'' Che cosa metterai al ballo di stasera Cenerentola? Il vestito bianco ricamato d'oro o l'abito d'argento trapuntato di diamanti?''
'' Oppure un abito di seta?''
'' Chissà se troverai qualcosa di adatto da indossare?''
Cenerentola ingoiava per non dare loro almeno la soddisfazione di mostrare la sua delusione di fronte a quella che si presentava la cruda ed imminente realtà: non le sarebbe rimasto il tempo di aggiustare l'abito appartenuto alla madre che era riuscita a recuperare.
Non era all'ultima moda, tutt'altro, ma aveva contato di potervi fare dei piccoli ma rilevanti ritocchi in un ritaglio di tempo che però non avrebbe avuto.
Ginevra si era offerta di prestarle un abito dei suoi, ma la ragazza aveva rifiutato dicendo -'' Ho detto che avrei trovato un abito da indossare e lo farò... mi serve solo un po' di tempo... non preoccuparti per me...''- e nel frattempo, cercando di convincere sè stessa più di chiunque altro, lavorava ripetendosi che dopotutto, forse non si sarebbe persa niente di speciale.
'' Continua a ripeterlo.... forse qualcuno ci crederà...''- borbottava tra se e se.
...
...
...
Oramai mancava poco meno di un'ora all'inizio del ballo a corte.
Ginevra guardò il suo vestito sul manichino. Era azzurro, elegante, senza troppi fronzoli.
'' Ti starà d'incanto... sono certa che il principe non avrà che da scegliere tra te e le tue sorelle.''- aveva detto Lady Tremaine.
Ma Ginevra aveva seri dubbi in proposito... in primo luogo, a suo dire, in tutto il regno non vi era una persona più degna di partecipare a quel ballo e magari attirare le attenzioni del loro principe più della sorellastra...
Secondo, dubitava fortemente che il principe fosse ansioso di scegliere la sua futura moglie tra due che si sarebbero prese per i capelli e spintoni solo per decidere chi delle due dovesse riverire per prima il principe.
'' Fa che ce la faccia, fa che ce la faccia...''- i suoi pensieri furono interrotti da due vocine flebil ed allegre che la chiamavano.
'' Ginevra!''- l'interpellata si voltò e vide che da un buco nascosto nella tappezzeria spuntavano Giac e Gas Gas i più fedeli amici di Cenerentola.
'' E voi che fate qui, piccoletti?''- fece Ginevra salutandoli amichevolmente.
'' Stiamo cercando nastri, merletti e fiocchi per l'abito di Cenerella.''- fece Giac.
''... lo cuciamo noi.''- fece eco Gas Gas.
'' Ma che bravi...''- fece Ginevra sorridendo. Forse allora c'erano delle buone speranze che Cenerentola potesse davvero divertirsi e ballare, com'era giusto che fosse.
'' Hai qualcosa da prestarci per il vestito?''- chiese Giac.
'' Poi Cenerina te lo restituisce...''- fece eco Gas Gas.
Non ci fu nemmeno bisogno di chiederl. La ragazza aprì uno dei suoi cassetti e ne tirò fuori un cerchietto per capelli rosa con un fiocco dello stesso colore e diversi nastri.
'' Anche se non me li restituite non fa niente...''- fece lei accarezzandoli -'' Bravi piccoli...''- e mentre i topolini se ne stavano andando li richiamò.
'' Ve li siete meritati.''- e nel dir così mise a loro disposizione un piattino su cui c'erano dei biscotti avanzati dall'ora del tè.
'' Grazie Ginevra!!!''- squittirono entrambi sparendo con le cose che la ragazza aveva prestato loro.
La ragazza sorrise, per poi guardare fuori dalla finestra.
A volte pensava davvero, che Cenerentola fosse più ricca e felice di lei. Poteva dire tutto quello che le passava per testa, qualunque fantasia, qualunque sogno che avesse ai suoi piccoli amici che la ascoltavano e le davano la forza e la speranza di cui aveva tanto bisogno.
Sua madre invece non faceva che rimproverarle il fatto di come non parlasse mai con lei e di come non le riuscisse mai capire cosa le passasse per la testa.
Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto confidarsi con sua madre... ma come poteva dire ad una donna il cui unico matrimonio che valeva la pena fare era un matrimonio da cui lei stessa poteva trarre enormi vantaggi?
Non l'avrebbe mai ascoltata, figuriamoci capita.
  
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