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Autore: Dragasi    01/09/2017    1 recensioni
Due gemelli Nati Babbani scoprono di essere dei maghi e di pote frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
È incredibile quanto poco tempo serva per stravolgere la tua vita. Nel mio caso sono bastati circa una decina di minuti, insieme ad un altro paio di ore per comprendere la cosa ed in quanto ad assimilarla… non lo so ancora.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minerva McGranitt, Neville Paciock, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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1 settembre 2007

Oggi è stata una giornata piena di emozioni, sono stravolta.
Alle sei di stamattina io ed Allen eravamo già in piedi, nonostante mancassero ancora parecchie ore alla partenza del treno.
Papà e mamma si sono alzati solamente alle nove e ci hanno trovati già vestiti e con la colazione fatta nella hall del piccolo albergo dove eravamo alloggiati.
Alle dieci meno un quarto siamo partiti alla volta della stazione, i nostri genitori volevano arrivare con un certo anticipo per poter cercare con calma il binario. La McGranitt ci aveva dato delle indicazioni per raggiungere il binario, ma non essendo molto pratici di King’s Cross ed essendo passato un po’ di tempo dal giorno in cui l’abbiamo incontrata la prima volta, non eravamo sicuri di trovarlo subito.
 
Come i miei avevano previsto, non riuscivamo a trovare il binario ed iniziammo a vagare, con papà che spingeva il carrello con i nostri bauli sopra. Fortunatamente Allen ha l’abitudine a guardarsi intorno e cogliere i dettagli.
«Papà, mamma! Guardate lì!» esclamò di colpo, indicando un ragazzo che sembrava avere la nostra età, accompagnato da un uomo dai capelli brizzolati grassottello e una donna dai capelli scuri decisamente più magra.
Il ragazzo, alto circa quanto me e Allen, aveva i capelli neri tagliati corti. Indossava un paio di jeans ed una maglietta di un arancione decisamente acceso. Doveva aver preso la corporatura del padre, perché sembrava paffuto, ma decisamente non grasso. Spingeva un carrello con un baule identico ai nostri.
«Ottimo lavoro, Allen» disse mio padre, scompigliando i capelli al mio gemello.
Affrettammo il passo dirigendoci verso la famigliola. Appena gli affiancammo mio padre cercò di fermarli: «Scusate, avrei bisogno di un’indicazione»
La famigliola si fermò e si voltarono verso di noi. L’uomo dai capelli brizzolati fece un ampio sorriso e chiese: «Come possiamo aiutarvi?»
Mio padre sorrise a sua volta e rispose: «Ho notato che vostro figlio ha un baule come quelli dei nostri figli, quindi deduco che anche lui vada ad Hogwarts» l’uomo dai capelli brizzolati annuì gentilmente «e ci chiedevamo come raggiungere il binario»
Sul volto della donna si dipinse un’espressione entusiasta: «Ma voi dovete essere Babbani!»
Io ed Allen ci guardammo perplessi ed il ragazzino si rivolse a noi: «Sono le persone senza poteri magici»
Gli sorridemmo grati.
A quanto pareva, anche i nostri genitori avevano avuto delucidazioni sul termine e stavano parlando con i genitori del ragazzo.
«Lui è nostro figlio Benjamin, è al primo anno» stava giusto dicendo l’uomo dai capelli brizzolati «Io sono Amos e questa è mia moglie Clarissa»
«Io sono Gawain» disse mio padre stringendo le mani che gli porgevano i genitori di Benjamin.
«Ed io sono Abigail» aggiunse mia madre, stringendo le mani a sua volta.
Papà ci indicò commentando: «Loro sono i nostri figli, Zelda e Allen. Entrambi devono iniziare il primo anno ad Hogwarts»
Clarissa sorrise e disse: «Seguiteci, vi portiamo noi al binario. Poi volete venire a pranzo da noi? Non abitiamo molto lontano da Londra»
Noi tre ragazzi ci guardammo divertiti, mentre mia madre e mio padre accettavano l’invito della coppia.
Ci incamminammo dietro agli adulti ed iniziammo a parlare.
«Quindi i tuoi genitori sono entrambi maghi?» chiese Allen
«Sì, fin da quando sono piccolo non vedo l’ora che arrivi questo giorno» rispose entusiasta Benjamin.
«Noi l’abbiamo scoperto un mese e mezzo fa che frequenteremo Hogwarts, ma non vediamo l’ora di arrivare a scuola!» spiegai io.
In quel momento gli adulti si fermarono.
Amos si voltò verso noi ragazzi e ci indicò il muro di mattoni tra i binari 9 e 10: «Dovete andare contro quel muro, meglio se fate di fretta, prima che qualche Babbano vi noti. Benjamin, va prima tu»
Benjamin annuì e iniziò a correre verso il muro e, invece di andarci a sbattere contro, lo attraversò.
Notai che l’espressione dei miei genitori assomigliava molto a quella mia e di Allen: puro stupore.
«Andate, io e mamma vi raggiungiamo insieme ai genitori di Benjamin» disse papà.
Allen prese il carrello dalle mani di papà e si mise a spingerlo verso il muro, io lo seguivo a ruota.
Nel momento in cui avrei dovuto sbattere contro il muro, chiusi gli occhi, e li riaprii solo quando sentii che Allen si era fermato.
Eravamo su un binario affollato da molti ragazzi, chi vestito normale, chi con addosso la divisa, e da alcuni adulti. Notai che le cravatte delle divise indossate dai ragazzi più grandi non erano nere. Davanti a noi c'era una locomotiva a vapore rossa con lo stemma di Hogwarts in testa. Avvistai Benjamin e richiamai la sua attenzione con un cenno. Lui ci si avvicinò.
«Visto che roba?» ci chiese con un ampio sorriso.
Allen era a bocca aperta, ma riuscì ad annuire.
«Oh, ecco mamma e papà! Ci sono anche i vostri genitori» ci disse Benjamin, indicando un punto, più verso la coda del treno rispetto a noi, dove erano radunati i genitori di Benjamin e i nostri.
Non impiegammo molto a raggiungerli e, appena ci trovammo vicino a loro, papà ci disse: «Allora, pronti?»
Allen rispose entusiasta: «Certo che sì!»
Gli adulti ci guardarono divertiti, poi iniziarono le raccomandazioni e i saluti, perché ormai era quasi ora, per noi ragazzi, di prendere posto sul treno.
«Benjamin, mi raccomando, aiuta Allen e Zelda ad ambientarsi» questa era Clarissa.
«Certo, mamma, sta' tranquilla»
«Voi due, non combinate nulla come di vostro solito e scriveteci spesso» questa volta era stato papà a parlare.
Gli risposi io: «Tranquillo, tengo d'occhio io mio fratello»
Allen mi fece una linguaccia. Gli adulti risero e ci guidarono verso la coda del treno, aiutandoci poi a caricare i bagagli nel primo scomparto libero. Una volta sistemati, ci abbracciarono ancora una volta prima di scendere dal treno.
Li salutammo dal finestrino, mentre il treno iniziava a muoversi, finché non sparirono dietro la prima curva.
Ci abbandonammo sui sedili, tutti e tre con dei gran sorrisi in viso.
«Benjamin, sul binario ho visto dei ragazzi già in divisa, ma le loro cravatte non erano nere. Come mai?» chiesi io al nostro nuovo amico.
«Chiamatemi Ben, odio quando qualcuno usa il mio nome intero. Per rispondere alla tua domanda, le cravatte di quei ragazzi erano dei colori della loro Casa ad Hogwarts»
Allen si illuminò al sentire accennare l'argomento, ma prima che potesse domandare qualcosa a riguardo Ben ne fece una a noi: «Ma voi due siete gemelli?»
«Sì, io sono il maggiore, però» rispose Allen orgoglioso. È sempre stato molto soddisfatto della cosa.
«Guarda che sei nato prima di me di soli due minuti» rimbeccai io.
Benjamin si mise a ridacchiare.
«Ben, mi racconti qualcosa delle Case? Non sappiamo quasi nulla, se non che ce ne sono quattro» a parlare fu di nuovo Allen.
Lo sguardo di Benjamin si oscurò un momento, ma tornò subito a sorriderci: «Le Case rispecchiano il carattere delle persone che ne fanno parte. Sono Grifondoro che è la Casa dei coraggiosi, Corvonero che è quella degli intelligenti, Tassorosso dei leali e Serpeverde degli ambiziosi. Almeno, questo per spiegare in breve. Papà era un Tassorosso, mamma una Corvonero. Ovviamente ognuno di loro spera che io finisca nella sua Casa»
«Come ci dividono nelle Case?» chiesi io decisamente incuriosita.
«Mamma e papà mi hanno raccontato che ci mettono in testa un cappello, ma non hanno voluto aggiungere altro»
«Tu conosci già delle magie?» domandò ancora Allen.
«Qualcosina, ma conosco meglio le piante magiche, o almeno alcune. Papà ha una serra»
Probabilmente notò la mia espressione preoccupata perché si affrettò ad aggiungere «State tranquilli, anche se i vostri genitori non sono maghi riuscirete a tenere il passo con tutti gli altri»
Non mi tranquillizzò del tutto, ma ci riuscì almeno in parte.
Andammo avanti a parlare fino a quando, davanti alla porta del nostro scompartimento, si fermò una donna anziana che spingeva un carrello carico di cibarie.
«Qualcosa dal carrello, cari?» ci chiese con voce affabile.
Io ed Allen ci guardammo e subito lui tirò fuori dalla tasca i soldi dei maghi che papà ci aveva lasciato dopo aver fatto compere a Londra. Consistevano in un galeone, una ventina di falci e sei zellini, il tutto corrisponde quasi a undici sterline.
Vidi che anche Ben aveva tirato fuori i suoi soldi, che consistevano in tre galeoni e quindici falci.
«Cosa possiamo compare con questi?» chiese Allen alla donna, uscendo dallo scompartimento.
Tornò dentro poco dopo con le braccia cariche di dolciumi e Ben uscì per compiere la stessa operazione.
Ci ritrovammo con una piccola montagna di dolci che occupava uno dei posti a sedere lasciati vuoti nel nostro scomparto.
Presi una scatola blu che riportava la scritta “Cioccorane”.
«Cos'è questo?» chiesi perplessa rivolgendomi a Benjamin. Lui stava frugando dentro una scatoletta con sopra scritto “Tuttigusti +1”.
Alzò lo sguardo e mi rispose: «Sono rane di cioccolato, ma saltano appena le apri, fai attenzione. Ah, sì! Dentro la confezione puoi trovare una figurina di un mago o una strega famosi. Io le colleziono, anche se mamma ha detto che non era il caso di portarmele dietro»
Io iniziai ad armeggiare con la scatola, mentre mio fratello addentava quella che sembrava una zucca in miniatura.
Appena aprii la confezione delle Cioccorane, la ranocchia saltò via, ma Ben riuscì a prenderla al volo.
«Bella presa!» commentò mio fratello e Ben arrossì mentre mi restituiva la Cioccorana che addentai con gusto.
Ho scoperto che la zucca in miniatura è un dolce che porta il nome di “Zuccotto di zucca” e con il nome “Tuttigusti +1” intendono proprio tutti, ne ho trovata una alla salsiccia.
Con entusiasmo assaggiai anche delle “Api Frizzole” e delle “Gomme Bolle Bollenti”. Mamma avrebbe avuto da ridire sul nostro pasto, se così si può chiamare, a base di dolci. Io e mio fratello assaggiavamo incuriositi tutto e abbiamo iniziato a mettere da parte le figurine delle Cioccorane, aiutati da Ben che ci regalava quelle che lui già ha. Improvvisammo anche un giochino con le Tuttigusti +1: a turno se ne prendeva una e gli altri due dovevano cercare di indovinarne il gusto da colore, prima che chi l’aveva pescata se la mangiasse e decretasse il vincitore.
Quando i dolci finirono, fuori dal finestrino si potevano vedere foreste e prati selvatici.
«Forse è meglio se ci cambiamo, non vorrei dovermi ancora mettere la divisa quando saremo arrivati» disse Ben.
Io annuì e dissi: «Io vado a cambiarmi in bagno, voi restate pure qui»
Mi alzai e mi misi in piedi sul sedile per andare a recuperare la mia divisa dal baule sulla rete portabagagli. Una volta recuperata uscii in corridoio, tenendo in braccio il fagotto di vestiti, e mi diressi verso il primo bagno che avvistai.
Quando tornai allo scompartimento, Allen e Benjamin si erano già cambiati.
Mi rimisi seduta al mio posto, non prima di aver commentato: «Detesto la gonna!» provocando una mezza risata di Allen che ben sapeva che preferivo vestiti più comodi.
La tensione si poteva avvertire nell'aria, tutti e tre eravamo molto agitati. Provammo a distrarci con altre chiacchere, ma la nostra mente continuava a fissarsi sull'arrivo a scuola.
Finalmente il treno cominciò a rallentare, fino a fermarsi in una piccola stazione di un villaggio che porta il nome di Hogsmeade.
«Lasciate qua i bauli, li ritroverete al castello» ci disse Ben mentre lo seguivamo.
«Castello?» chiesi io perplessa mentre scendevamo dal treno.
«Non ve l’ho detto? Hogwarts è un castello»
Io ed Allen ci guardammo entusiasti, questo dettaglio era stato omesso dalla McGrannit quando era venuta a casa nostra.
Proprio in quel momento sentimmo una voce profonda che urlava: «Prima Anno! Da questa parte! Primo Anno!»
Noi tre ci voltammo e spalancammo gli occhi pieni di stupore. Il proprietario della voce era un uomo alto almeno tre metri e largo due, da una barba riccia e folta nera come la pece. Il viso era contornato da lunghi capelli crespi e neri, mentre due occhi scuri si facevano strada tra i capelli e la barba.
«Wow!» sentì Allen sussurrare, mentre io scambiavo uno sguardo con Ben.
Insieme a noi, davanti al gigante, si raggrupparono circa altri cinquanta ragazzi.
Seguimmo il gigante lungo un sentiero. Ad un certo punto la sua voce riempì nuovamente l’aria: «Fra poco, prima vista di Hogwarts!» mentre il sentiero sbucava davanti ad un approdo su un lago. Tutte le teste del gruppo di cui facevamo parte si alzarono ed osservarono il castello arroccato su un promontorio roccioso. Io rimasi a bocca aperta. Ben si chinò verso me ed Allen e ci sussurrò: «Questo è il lago nero, fa già parte del territorio della scuola, o almeno così mi ha detto papà»
Ci fermammo davanti a delle barche, la nostra guida salì su una di esse e poi si rivolse a noi del primo anno: «Non più di tre per barca»
Io, Allen e Ben ci scambiammo un veloce sguardo prima di saltare a bordo della stessa barca.
Quando tutti quanti si trovarono a bordo di una barca, quelle si staccarono dalla riva ed iniziarono a muoversi sulla superficie del lago senza che nessuno remasse. Io e mio fratello guardavamo le barche davanti alla nostra con la bocca aperta. Il viaggio fu tranquillo e si concluse con l’arrivo delle nostre barche ad un approdo sotterraneo che sembrava trovarsi proprio sotto al castello.
La nostra guida ci condusse attraverso una scala di marmo, fino ad un ampio salone e ci lasciò davanti ad una portone di legno. Davanti al portone c’era un mago che non doveva avere più di trent’anni. Indossava un completo un po’ consunto, ma molto ordinato.
«Buonasera ragazzi e benvenuti ad Hogwarts. Sono il professor Paciock. Fra poco entrerete nella Sala Grande e verrete smistati in una delle quattro Case della nostra scuola. Le quattro Case sono: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde. Tutte e quattro le Case hanno avuto nella loro storia maghi di prim’ordine e tutte e quattro hanno trovato la gloria negli anni. La Casa a cui verrete assegnati diverrà la vostra famiglia per il tempo che trascorrerete qui ad Hogwarts. Per ogni vostro successo la vostra Casa guadagnerà dei punti, se infrangerete le regole ne farete perdere. Spero che ognuno di voi si impegni al massimo delle proprie capacità per portare lustro alla Casa a cui verrà assegnato. Ora, se volete seguirmi…»


Angolino di Dragasi
Ecco a voi la prima parte del primo settembre, spero che vi piaccia! Presto arriverà anche la seconda parte, non temete!
Allora che ne pensate? Benjamin vi piace? E il nostro caro Neville? Mi sono immaginata troppo la McGrannit che appena Neville diventa insegnante gli dice: "Bene da oggi accoglierai tu gli studenti del primo anno".
Tornando seri (?), cosa ne pensate fino ad ora di questo primo settembre? I miei gemelli partono all'avvenura, mi commuovo...
Ora la smetto e passo ai ringraziamenti, anche se stavolta mi perdonerete se non metto il link al vostro account. Quindi un ringraziamento va a _Joanna_, Angela_Potter e Fujiko91 per aver recensito la storia e a AR_1803 e Cri_cri_cri per averla messa tra le seguite!
Se avete domande non esitate a scrivermi!
Un abbraccio
   
 
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