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Autore: Dragasi    04/09/2017    3 recensioni
Due gemelli Nati Babbani scoprono di essere dei maghi e di pote frequentare la scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
È incredibile quanto poco tempo serva per stravolgere la tua vita. Nel mio caso sono bastati circa una decina di minuti, insieme ad un altro paio di ore per comprendere la cosa ed in quanto ad assimilarla… non lo so ancora.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Minerva McGranitt, Neville Paciock, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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1 settembre 2007

 
Il portone di legno si aprì, lasciandoci vedere una grande sala, con un lungo tavolo sul fondo e altri quattro lunghi tavoli che occupano la parte principale della sala. Il soffitto è alto, o meglio la sala sembra affacciarsi direttamente sul cielo aperto e centinaia di candele fluttuano a mezz’aria.
Davanti al tavolo sul fondo della sala, che è quello degli insegnanti, si trovava uno sgabello a tre piedi con sopra un vecchio capello malconcio. Il silenzio calò nella sala quando noi del primo anno ci fermammo davanti allo sgabello.
Uno squarcio si aprì vicino alla tesa del cappello e una voce cominciò a cantare. Sentì Allen darmi una gomitata nelle costole.
Or son mille anni, o forse anche più,
che l'ultimo punto cucito mi fu:
vivevano allor quattro maghi di fama,
che ancora oggi celebri ognuno qui chiama.
Il fier Grifondoro di cupa brughiera,
e Corvonero, beltà di scogliera,
e poi Tassorosso, signor di vallata,
e ancor Serpeverde, di tana infossata.
Un solo gran sogno li accomunava,
un solo progetto quei quattro animava:
creare una scuola, stregoni educare.
E Hogwarts insieme poteron fondare.
Ciascuno dei quattro una casa guidava,
ciascuno valori diversi insegnava:
ognuno stimava diverse virtù
e quelle cercava di accrescer vieppiù.
E se Grifondoro il coraggio cercava
e il giovane mago più audace premiava,
per Corvonero un mente brillante
fu tosto la cosa davvero importante.
Chi poi nell'impegno trovava diletto
del buon Tassorosso vinceva il rispetto,
e per Serpeverde la pura ambizione
contava assai più di ogni nobile azione.
I quattro, concordi, gli allievi diletti
sceglievan secondo criteri corretti.
Ma un giorno si dissero: chi li spartirà
quando ognuno di noi defunto sarà?
Così Grifondoro un modo trovava
e me dal suo capo veloce sfilava:
poi con i tre maghi una mente mi fece
capace di scegliere in loro vece.
E se sulle orecchie mi avrete calato,
voi state pur certi, non ho mai sbagliato:
nelle vostre teste un'occhiata darò
e alla Casa giusta vi assegnerò!”

 
Quando il Cappello Parlante finì di cantare un fragoroso applauso partì da tutti i presenti nella Sala. Appena nella sala tornò la calma, il professor Paciock tirò fuori un rotolo di pergamena. Mi voltai verso Ben e vidi che era terreo in volto. Io e Allen eravamo elettrizzati, ma non agitati. In fondo a noi non cambiava finire in una Casa piuttosto che in un’altra, speravamo solamente che fosse anche la stessa Casa di Ben.
«Atkins Dylan» lesse ad alta voce il professore.
Un ragazzino con i capelli castano rossicci avanzò con passo incerto. Si mise seduto sullo sgabello e il professor Paciock gli mise in testa il Cappello Parlante che era troppo grande per lui e gli coprì gli occhi.
Nella sala regnò il silenzio per una manciata di secondi, e poi il Cappello gridò: «TASSOROSSO»
Il ragazzo si alzò e si tolse il cappello, caracollando verso il tavolo che lo stava applaudendo.
A seguire ci furono «Austen Lance» che fu dichiarato Corvonero, «Baker June… CORVONERO», «Baldwin Athelstan… SERPEVERDE», «Barnfield… Brixton… Cadogan… Clive…», a quel punto venne chiamato «Deimler Ewan» che rimase sullo sgabello quasi cinque minuti prima che il cappello lo dichiarasse un Grifondoro. Seguirono altre due ragazze e poi fu chiamato «Davenport Benjamin». Ben era bianco come un lenzuolo e si avvicinò con passo esitante allo sgabello. Si sedette e incrociò ancora lo sguardo mio e di Allen, prima che gli venissero coperti gli occhi dal Cappello.
Passò poco più di un minuto e finalmente sentimmo la voce del Cappello Parlante urlare: «GRIFONDORO». Con un sorriso a trentadue denti Ben si diresse alla tavolata all’estrema sinistra che stava applaudendo con foga.
«Eddington… Fraser… Galsworthy… Habington… Huxley… Kemble…» uno ad uno i ragazzi intorno a noi venivano chiamati e assegnati alle loro Case dal Cappello. Io iniziai a provare una certa ansia e la lessi anche negli occhi di mio fratello.
«Tyler… Vadenberg…» ormai eravamo rimasti in quattro in piedi davanti allo sgabello. Io ed Allen ci guardammo mentre «Villiers Gideon» raggiungeva i Grifondoro.
Eravamo solo più in tre: io, Allen ed un altro ragazzino.
«Windbounder Allen»
Diedi una pacca sulla spalla a mio fratello e ci scambiammo uno sguardo d’intesa. Si avvicinò allo sgabello con un passo abbastanza sicuro, anche se esitò un momento nel sedersi. Il Cappello Parlante gli coprì gli occhi ed io iniziai a mordicchiarmi il labbro inferiore.
Il Cappello impiegò meno di un minuto a scegliere e, presto, la sua voce riempì la sala: «GRIFONDORO»
Allen si tolse il Cappello, mi rivolse un sorriso e si affrettò a raggiungere Ben.
«Windbounder Zelda»
Mentre mi avvicinavo allo sgabello un pensiero mi balenò nella mente: “E se non finisco nella stessa Casa di Allen?”.
Avevamo sempre fatto tutto insieme e non ci eravamo mai separati… ero terrorizzata.
Mi misi seduta e poco dopo gli occhi mi vennero coperti dal Cappello Parlante.
Sentii una voce che mi parlava nell'orecchio, o forse era direttamente dentro la mia testa.
«Sei la sorella del ragazzino di prima… gemelli vedo… più nel carattere che nell'aspetto… potrebbe essere… ma no» improvvisamente la voce tacque, ma solo per urlare una parola a tutta la scuola: «GRIFONDORO»
Tirai un gran sospiro di sollievo, e raggiunsi Allen e Ben al tavolo dei Grifondoro.
Appena mi accomodai sulla panca di fianco ad Allen e di fronte a Ben, venne chiamato anche l'ultimo ragazzino: «Zangwill Timothy» che fu decretato un Tassorosso.
Il Cappello Parlante e lo sgabello vennero portati via e il professor Paciock si andò a sedere alla destra della McGranitt, che occupava un alto scranno al centro della tavola degli insegnanti.
La Preside si alzò in piedi ed iniziò a parlare: «Solo alcuni avvisi prima che abbia luogo il banchetto. Le lezioni inizieranno lunedì, domani ognuno di voi riceverà il suo orario. Inoltre voglio ricordarvi che l'accesso alla Foresta Proibita è severamente vietato a tutti gli studenti. Vi ricordo anche che i duelli da magia nei corridoi tra le classi sono vietati e il signor Gazza, il nostro custode, mi ha chiesto di ricordare che anche i fuochi artificiali dei Tiri Vispi Weasley non sono ammessi tra le mura scolastiche. Ora che gli avvisi sono terminati, auguro un buon anno scolastico a tutti voi e per ultimo: sorbetto al limone!»
Io ed Allen ci guardammo un po' perplessi, ma in quel momento Ben ci allungò una ciotola piena di un purè che aveva un aspetto magnifico.
«Volete?»
Tutta la tavolata si era riempita di cibo. Dalla carne alle patate arrosto, a quelle fritte, dal porridge alle torte salate.
Ci iniziammo a riempire i piatti di ogni ben di Dio, mettendo a dura prova i nostri stomaci.
«Non sapete quanto sono felice di essere stato messo a Grifondoro!» esordì Ben mentre si stava servendo due cosce di pollo arrosto «Così mamma e papà non litigheranno sulla mia Casa di appartenenza»
Io avevo appena finito l'ultima forchettata della mia seconda porzione di purè e gli risposi mentre mi versavo da bere.
«Io avevo paura di non finire nella stessa Casa di Allen, abbiamo sempre fatto tutto insieme»
Mio fratello era troppo preso da due patate arrosto per aggiungere un commento alla nostra conversazione.
Di fianco a noi Gideon ed Ewan stavano parlando fitto fitto. Sentì dire Ewan: «Per un momento ho pensato che il Cappello non mi avrebbe assegnato a nessuna Casa! Ho pensato che fossi finito qui per errore, sai la mia mamma e il mio papà sono entrambi Babbani» sulla sua faccia si dipinse un'espressione sconsolata.
Allen si rivolse a lui: «Tranquillo, anche i nostri genitori» ed indicò me con la forchetta su cui era infilzato un pezzo di patata arrosto «sono dei Babbani»
A quel punto Gideon aggiunse: «E io sono a metà. Papà è un mago, mentre mamma è un'infermeria in un ospedale in Scozia»
Le due conversazioni tornarono ad essere separate.
Quando sparirono le pietanze pensai che il banchetto fosse finito, ma non feci in tempo ad aprire bocca che la tavolata dei Grifondoro, così come le altre, si riempì di dolci di ogni forma e colore.
Subito mi caricai il piatto, che era tornato splendente, di profiteroles e pasticcini alla crema. Ben e Allen si spartirono una torta al limone.
Quando fummo pieni da scoppiare il cibo svanì nuovamente dai piatti, lasciando posate, piatti e bicchieri scintillanti e in ordine.
A quel punto la McGranitt si alzò e si rivolse a tutta la scuola: «Ancora buon anno scolastico a tutti. I prefetti guidino i ragazzi del primo anno alle rispettive Case. Buona notte»
Ci fu un gran tramestio e rumore di panche spostate. Un ragazzo cicciottello dai capelli neri, leggermente ondulati e lunghi fino alle spalle, si alzò in piedi ed iniziò a dire: «Grifondoro primo anno, da questa parte!»
Tutti noi ci alzammo, seguiti dagli altri studenti, e ci incamminammo dietro il ragazzo a cui si era affiancata una ragazza bionda, che doveva avere all'incirca la stessa età del moro.
Li seguimmo per lunghi corridoi e scalinate, attraversando passaggi nascosti dietro arazzi, passando di fianco a dipinti che, per immenso stupore mio e del mio gemello, parlavano e si muovevano. Arrivammo infine davanti al ritratto di una signora grassa. Questa guardò con aria di superiorità il ragazzo dai capelli neri per alcuni istanti prima di parlare: «Parola d'ordine?»
Ci voltammo verso Ben che fece spallucce con uno sguardo dubbioso quanto il nostro, ma in quel momento la voce del prefetto si sentì nuovamente: «Erumpent»
Sentii Allen sussurrare a Ben: «Che cos'è un Erumpent?»
Ben gli rispose scuotendo la testa: «Non lo so, non credo sia una pianta, però»
Finalmente entrammo in una stanza circolare. L'interno era un trionfo di rosso e oro, un fuoco allegro scoppiettava in un ampio camino e tutti quei tappeti e quelle poltrone con i colori così caldi e accesi la facevano risultare decisamente accogliente. Questa volta fu la ragazza a parlare: «Benvenuti nella sala comune di Grifondoro. Qua è dove passerete gran parte del vostro tempo libero qui a scuola. In cima alla scala di sinistra troverete i dormitori maschili, mentre quelli delle ragazze sono a destra. La parola d'ordine per accedere alla sala comune è Erumpent. Non dimenticatela e non fatela sapere a studenti delle altre Case. Per i più curiosi: l'Erumpent è un grosso animali magico, dovrebbe ricordare un po' i rinoceronti Babbani. Ancora benvenuti a Grifondoro e buonanotte ragazzi»
Tutti iniziarono a disperdersi, mentre noi tre rimanemmo dove ci trovavamo. Eravamo restii ad andare a dormire, nonostante la stanchezza. Ben fu il primo di noi a parlare: «Son contento che siam tutti e tre della stessa Casa»
Sul mio viso e su quello di mio fratello spuntarono due sorrisi identici rivolti al nostro nuovo amico: «Anche noi, Ben» dissi io parlando a nome di entrambi.
«E domani che non abbiamo ancora lezione si inizia ad esplorare la scuola!» aggiunse allegro il mio gemello. 
Sul viso di Ben si dipinse un'espressione entusiasta: «Grande idea!»
Esitai un secondo, ma alla fine mi decisi a salutarli: «Buonanotte, ragazzi, non fate troppo casino in dormitorio»
«Buonanotte, Zelda»
«'Notte, sorella»
Voltai loro le spalle e mi incamminai su per la scala di destra. Quando arrivai ad una porta con una targa con scritto "Anno I" capii di essere arrivata. Entrai e individuai facilmente il mio letto: ai suoi piedi c'era il mio grosso baule. Presi il pigiama ed il necessario per lavarmi ed in  breve tempo fui pronta per infilarmi sotto le coperte di quel meraviglioso letto a baldacchino che era già stato fatto con le mie lenzuola. Non mi chiesi come fosse possibile, ma semplicemente mi infilai sotto le coperte soddisfatta dalla giornata ed ancora carica di emozioni.


Angolino di Dragasi
Ed ecco che il primo settembre si è concluso! Spero vi sia piaciuto e spero di non avervi annoiato. Con il prossimo capitolo i gemelli e Ben partiranno per esplorare la scuola, dopotutto vuoi buttar via un intero giorno di libertà? Allora, che ne pensate di Benjamin?
Avete riconosciuto quale canzone del Cappello Parlante ho preso?
Ed ora i ringraziamenti! Partendo da chi ha dedicato del tempo a recensire questa storia: Fujiko91, Angela_Potter, _Joanna_ e AR_1803 grazie di cuore. Un grazie anche a Cri_cri_cri che ha messo la storia tra le seguite e a DR5996 per averla messa tra le preferite. Un abbraccio a tutti e a presto!
   
 
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