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Autore: Inazumiana01    09/09/2017    1 recensioni
[Goufubu]
Ennesima Goufubu, che volete farci è l'ispirazione che chiama (o le fan art su internet ma dettagli)
La storia è ambientata nella terza stagione, quando Fubuki si infortuna e la squadra deve partire per Liocott.
Gouenji decide di regalare un peluche a Shirou...ci riuscirà o sarà imbarazzato?
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel/Shuuya, Shawn/Shirou, Shuu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Perchè la Goufubu è uno stile di vita, una religione.'
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Gouenji Shuuya sapeva che era sbagliato, solo in quel momento, solo davanti a quella porta, ne ebbe la piena consapevolezza.
Esitò a bussare. Se non gli piacesse? Forse era una cosa troppo da..."ragazze"? Come avrebbe reagito?
Era consapevole che l'unico modo per saperlo era bussare a quella maledetta porta ma non ne aveva il coraggio.
Era un vero codardo.
Stava lì da circa venti minuti e Fuyuka aveva fatto avanti e indietro un paio di volte per vedere se stesse effettivamente bene, dato che era paralizzato davanti alla porta del difensore da un po'.
Era solo un regalo. Uno stupido regalo per un amico che si era infortunato, semplice.
Come avrebbe iniziato il discorso? Come gli avrebbe spiegato il perchè del regalo? Era infortunato, certo. Avrebbe dovuto lasciare la squadra per un po', ovvio. Quelle erano sicuramente dei motivi validissimi...Allora perchè non aveva preso niente per  gli altri? Era tutta colpa della squadra coreana. Se non avessero inventato quella stupida tecnica i giocatori non si sarebbero mai feriti e lui non gli avrebbe preso quello stupido regalo e non si sarebbe ritrovato paralizzato davanti a quella maledetta porta  Era tutta colpa loro.
Sentì dei passi provenire dalla camera. Sbiancò di colpo. Doveva scappare a gambe elevate? No, sarebbe sembrato anche più fifone.
Cominciò ad agitarsi.
Gouenji Shuuya era agitato perchè non riusciva a dare un regalo ad un compagno di squadra? Se l'avesse visto Akio lo avrebbe preso in giro fino alla sua morte. I passi erano sempre più vicini. Doveva pensare in fretta.
Di colpo si aprì la porta.
Silenzio. Non si sentiva volare una mosca.
Gouenji aveva le braccia tese in avanti con il regalo tra le mani. Guardando dall'altro lato del corridoio con un leggero rossore sul volto. Non aveva il coraggio di vedere la sua reazione...o che notasse che era arrossito. Lui non arrossiva mai, tranne se stava con lui o sentiva solo il suo nome.
Passarono minuti, nessuno dei due aveva intenzione di proferire parola. Spostò leggermente lo sguardo sul ragazzo di fronte a lui che si reggeva sulle stampelle. Era confuso. Forse doveva dire qualcosa.
Si schiarì la voce e prese un profondo respiro 《Per te...quando andremo a Liocott...beh...ecco..》 Non poteva balbettare proprio in quel momento. Si sarebbe dovuto preparare un discorso prima invece di restare davanti alla sua porta  per mezz'ora.
Il ragazzo si spostò una ciocca dei capelli argentei che gli ricadevano davanti agli occhi. Sorrise.
Gouenji era sicuro di essere arrossito, di nuovo.
《È davvero carino, Gouenji-kun.》 disse prendendo quell'ammasso di cotone pieno di imbottitura. 《In questo modo avrò un tuo ricordo e mi impegnerò ancora di più per riprendermi dal problema alla gamba...》 continuò aggiustando la maglia in miniatura dell'inazuma che aveva l'orsetto di peluche. Solo dopo l'albino si reso conto di essersi riferito solo all'attacante e non a tutta la squadra.
《Ehm...intendevo di tutta la squadra...ovviamente.》disse cercando di rendere meno evidente il rossore sulle sue gote e l'agitazione.
《Mmh...si ovvio, non preoccuparti..》 rispose Gouenji non sapendo cosa dire.
Fubuki sembrò ritornare al suo pallore naturale e una respirazione normale. Tornò a guardare l'attacante. 《Grazie Gouenji-kun...》
Shuuya era sicuro che da lì a poco sarebbe morto per epistassi. Non poteva ringraziarlo e fare quello sguardo da cucciolo.
《Beh...io vado, allora.》 disse cominciando ad avviarsi verso camera sua a fare le valige.
Era andata meglio del previsto. Fubuki aveva capito subito il motivo del regalo, non aveva fatto tutte quelle domande che si aspettava.
Allora perchè si sentiva un senso di vuoto? Cosa mancava? Perchè pensava di non essere stato completamente sincero?



***
Un mese e mezzo dopo, Fubuki Shirou fece il suo rientro nell'Inazuma Japan. Un entrata ad effetto, bisognava ammetterlo.
Una cosa che Gouenji amava di Shirou era il suo essere teatrale. Non era una cosa che capitava spesso, Fubuki era quel tipo di persona che se ne stava in disparte e spesso silenzioso, ma quando voleva sapeva far attirare l'attenzione su di sè. Certo, attirava  gli sguardi anche senza far niente, ma a quello ormai ci avevano fatto tutti l'abitudine.
Quei momenti di teatralità li aveva avuti spesso. Ad esempio quando aveva smesso di dipendere da Atsuya formando così una cosa sola, oppure quando erano stati convocati tutti per le selezioni per il Football Frontier International...e quella mattina in cui era arrivato a Liocott per sostituire un compagno.
Un altra cosa che Gouenji amava di Fubuki era Fubuki.
Solo quando aveva preso l'aereo e si era allontanato dal Giappone se ne era reso conto.
C'era voluto del tempo per ammettere i sentimenti che provava per il lupo dei ghiacci.
Il problema non era tanto l'essersi innamorato di un ragazzo, più che altro era che fosse di un suo compagno di squadra, non voleva creare situazioni spiacevoli e poi non sapeva nemmeno se i suoi sentimenti fossero ricambiati.

Dopo gli allenamenti Gouenji aiutò Fubuki a disfare i bagagli, non che ci fosse granchè, come tutti del resto (fatta eccezione per le manager).
Fu in quel momento che lo notò. Shirou lo stava poggiando sopra al letto, affianco al cuscino. Lo fissò per qualche minuto sorridendo. 《Sai mi è stato d'aiuto...》 cominciò Fubuki guardando l'orso di peluche 《Ogni tanto lo guardavo e pensavo alla squadra, a quanto desiderassi stare insieme a voi...a lottare insieme a voi per vincere questo campionato...》si voltò verso Gouenji senza togliere il sorriso 《Perciò grazie Shuuya.》gli disse vicino, a pochi centimetri di distanza.
Shuuya annullò la distanza che c'era prendendogli il volto tra le mani e baciarlo.
Gouenji Shuuya sapeva che era sbagliato, solo in quel momento, solo quando le loro labbra erano unite, ne ebbe la piena consapevolezza.
L'aveva spaventato? Forse era un gesto troppo avventato? Come poteva sapere se ricambiava i suoi sentimenti? Perchè tutti quei dubbi passarono in secondo piano quando l'albino gli mise le mani dietro al collo per approfondire il bacio? Anche lui provava le stesse cose?
Si staccarono pochi centimetri per mancanza d'aria, entrambi senza muovere un muscolo.
《Ti amo, Gouenji-kun.》sussurrò il grigio alzando lo sguardo per incontrare quelli scuri dell'attacante.
《Anch'io, Shirou..》disse sorridendo prima di riprendere a baciarlo. Quanto aveva desiderato quelle labbra per sè? Perchè ci aveva messo così tanto ad ammettere i suoi sentimenti? 《È pronta la cen-》si sentì aprire la porta di scatto e una voce bloccarsi.
Era Fuyuka.
Gouenji aveva ancora le mani sul volto di Shirou mentre l'albino aveva le proprie braccia intorno al collo del bomber.
Ci fu silenzio per un po'. Nessuno osava muoversi.
Fuyuka guardò Shirou poi Gouenji,  poi Gouenji e di nuovo Fubuki. 《I-io non volev-》cominciò la ragazza che poi venne interrotta da Shirou.
《È pronta la cena, giusto? Andiamo?》disse rosso in volto cercando di non rendere la situazione più imbarazzante di quello che già era.
Così l'albino prese Gouenji per il polso dirigendosi verso la mensa. Da quel momento nessuno volle parlare dell'accaduto anche se ormai tutta la squadra sapeva che il numero nove e il numero dieci stavano insieme.
   
 
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