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Autore: La Matta    10/09/2017    1 recensioni
Due secoli dopo l'assedio di Picco del Soldato, Avernus ricorda la propria storia, i propri sbagli, le proprie scelte e il singolare sentimento che l'ha unito a Melissa, la Criminale Magica. Rivive così la ribellione di Sophia Dryden, con tutto ciò che ne è conseguito.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Avernus e Melissa parte 1

Anno 31, Era del Drago



Ripone il pesante faldone di cuoio, dove ha annotato gli ultimi, frustranti sviluppi della sua ricerca. Fa fatica a scrivere, le lettere in inchiostro nero si sdoppiano davanti ai suoi occhi.

Alla fine, pare che anche la vista abbia deciso di abbandonarlo.

La fiamma continua ad ardere, sotto un grosso alambicco. Se solo il Custode gli avesse permesso di proseguire coi suoi metodi. Oh, a che vette avrebbe potuto assurgere la sua ricerca, quanto potere avrebbe potuto sprigionare ed asservire!

Avernus sospira, spegnendo la brace. La tentazione di infrangere il giuramento fatto è sempre lì, rannicchiata in un angolo della sua mente, a tormentarlo col suo sibilo.

Fuori dalla sua torre, la vita è andata avanti. Il tempo non ha mai smesso di correre, anche se lui era riuscito a sottrarsi al suo flusso. E adesso ci sono dei bambini, al Picco del Soldato.

Sono i nipoti di Levi Dryden, i lontani discendenti di Sophia.

Quando la stanchezza prevale sulla sua fame di conoscenza, Avernus chiude gli occhi, e nel profondo silenzio della torre, li ascolta giocare. Con l'inverno è arrivata la neve, e con essa le battaglie, i richiami, gli scivoloni, le dispute su come armare i pupazzi e su quali bacche usare per dare loro gli occhi.

Non ha mai avuto figli, né li ha mai voluti. La sterilità era uno dei più grandi rimpianti di molti suoi compagni Custodi, eppure per lui non era un fardello, ma un semplice dato di fatto. Al genere umano bastava un solo Avernus, dopotutto. Non che non ci avesse pensato, qualche volta. Con Melissa fra le braccia, davanti alle braci morenti del caminetto, aveva fantasticato di un loro impossibile figlio. Un ragazzino con la sua genialità e con la spregiudicatezza di lei, coi suoi zigomi alti e gli occhi fulgidi di Melissa.

- Ragazzi, non avvicinatevi alla torre! Quante volte devo dirvelo?-

Nel silenzio, la voce di Levi Dryden risuona chiara come se l'uomo fosse lì, davanti a lui.

- Ma zio, mi serve una mazza per il capitano Nevischio!-

- Va' a chiedere a zio Michael... di sicuro ha qualche scarto metallico che puoi usare.-

- Ma tu andresti in battaglia con uno scarto, scusa?!-

- Se il Creatore mi assiste, non andremo in battaglia affatto!-

Un gemito rassegnato, rumore di piedi che scalpicciano nella neve:- che noia, zio!-

Avernus sospira, mentre un involontario sorriso gli incurva le labbra, ormai fragili come vecchia pergamena.

Già, lui e Melissa sarebbero stati dei pessimi genitori...




Anno 5, Era della Tempesta



- Mi accoppierei volentieri con un demone dell'ira, pur di scacciare questo freddo maledetto.-

- Sarebbe un'esperienza accademicamente interessante, senza dubbio.-

Melissa leva gli occhi al cielo, sfregando le braccia, fasciate dalla tunica blu:- solo interessante? Creatore, ti sapevo frigido, ma qui si esagera.-

Avernus non si degna nemmeno di alzare lo sguardo dal suo diario. L'assedio di Picco del Soldato è appena al principio, e non c'è modo d'immaginare quanto durerà, né quale strategia il generale Athlar intende adottare. Potrebbe optare per un attacco diretto, oppure tagliare loro ogni forma di comunicazione con l'esterno, e attendere pazientemente che la fame esiga il più alto tributo.

- Dai, scendi con noi. Il Furetto Nero ha scritto una ballata su Arland che merita la fatica di stare a guardare la sua brutta faccia.-

Avernus scuote la testa e trattiene un gemito insofferente:- La comandante vuole che mi tenga pronto ad evocare un'orda di demoni, per quanto il nemico attaccherà.-

Melissa scivola sulla scrivania del mago, accavallando le lunghe gambe: la sua calzamaglia di tessuto pesante forse blocca il freddo, ma non l'immaginazione e Avernus si concede qualche istante, per rimirare la forma perfetta del suo corpo. Che insensato spreco, che una donna del genere – una maga del genere – abbia dovuto offrire la sua vita alla corruzione della Prole Oscura.

- Dì al Furetto che sentirò la sua ballata un altro giorno. Tanto, sarà un'interminabile lista di insulti e bestemmie assortite, come l'ultima volta.-

- L'ultima volta ti ho quasi visto sorridere, però.- lo schernisce Melissa – era per la poesia o per la mia mano in mezzo alle tue gambe? Non ricordo...-

Con una smorfia, Avernus cede e si avvicina, per cingere con le braccia la vita sottile di Melissa. Lei aggancia le gambe ai suoi fianchi e lo tira verso di sé.

- Vieni a scaldarmi, prima che evochi un demone per farlo al posto tuo.-

- E' ammirevole quanto poco sembri tenere alla tua vita.-

- Siamo condannati a morte, Avernus.- sussurra Melissa, contro il suo collo – se non sarà Arland oggi, sarà la corruzione domani. Quando accetti questo, c'è davvero qualcosa di cui avere paura?-



Sophia Dryden tamburella nervosamente con la mano sul grande tavolo di legno.

- Dove si sono cacciati Melissa e Avernus?- sbotta, voltandosi verso David il Silente.

L'altro Custode si stringe nelle spalle e non risponde. Già, ecco perché lo chiamano “il Silente”.

Mentre i suoi compagni borbottano e discutono, alcuni a voce alta, altri con toni più moderati, alcuni ridendo, altri scuotendo mestamente il capo, Sophia si domanda cosa sarà, di tutti loro. Le possibilità di trionfare nella ribellione si assottigliano di più ogni giorno che passa, come le scorte alimentari di Picco del Soldato. E quel tiranno di Arland non aspetta altro: probabilmente si diverte, a pensare alla loro lenta agonia e l'attesa gli è lieve, nel suo bel castello, davanti ad una tavola imbandita. Il codardo non si è neppure degnato di condurre l'assedio di persona, di affrontarla faccia a faccia. Lei, che un tempo è stata sua cugina.

Ma Sophia Dryden non intende arrendersi. Se dovrà cadere, lo farà dopo aver opposto una resistenza feroce, che sarà ricordata nelle Ere a venire. Per questo ha chiesto ad Avernus di evocare quanti più demoni sarà possibile. I soldati dell'Oblio colmeranno i vuoti lasciati dai Custodi caduti e da quelli che hanno tradito la sua rivolta. A mali estremi, estremi rimedi.

E Avernus, in fondo, è il maestro dei rimedi estremi.



Le urla delle cavie riempiono l'aria della torre, in una crescente sinfonia di dolore e paura, ma anche di abnegazione. Ormai l'assedio va avanti da mesi e nessun Custode più ha la forza di sperare che Arland conceda loro una battaglia leale, e una fine gloriosa.

L'intento del tiranno è dolorosamente chiaro: lasciarli segregati nella fortezza, ad impazzire per la fame e la solitudine.

Avernus, tuttavia, dimostra un'ammirevole dedizione ai suoi studi. Lavora freneticamente, nel tentativo di sbloccare il vero potenziale del sangue corrotto della Prole Oscura. Sta preparando un'arma, dice, in grado di sbaragliare qualunque esercito, di sottomettere qualunque raccapricciante parto dell'Oblio. Ma per perfezionarla, per comprendere il funzionamento esatto della corruzione, ha bisogno di cavie.

Il primo Custode ad offrirsi volontario per gli esperimenti di Avernus è stato ser Derek: era rimasto ferito durante l'ultima battaglia prima dell'assedio e le sue condizioni richiedevano medicinali che il Picco non poteva offrirgli. Se anche fosse sopravvissuto, non avrebbe più potuto camminare o combattere.

Soffrire per le ferite o per le tue magie, Avernus, non fa alcuna differenza. Ma se mi uccidi tu, la mia morte avrà avuto uno scopo”, così ha detto, mentre Avernus stringeva ai suoi polsi i lacci che l'avrebbero tenuto fermo durante l'esperimento.

Melissa è rimasta al suo fianco per tutto il tempo, ad osservare le reazioni del suo corpo sfibrato e a descriverne gli effetti, sotto la dettatura di Avernus. Derek è morto tre giorni dopo e lei si è allontanata, malferma sulle gambe e per qualche tempo non è più riuscita a salire nella torre.

Dopotutto, nonostante quello che dicono e quello che Avernus vorrebbe, lei non è una maga del sangue. E Derek era un loro compagno. Un amico.

E poi, Avernus è venuto a cercarla. E' entrato nella sua stanza, silenzioso come un sussurro, mentre lei si rigirava nel letto, tormentata dagli incubi. Si è steso accanto a lei, accarezzandole i folti capelli corvini, accogliendola in un abbraccio pericolosamente confortante.

- Derek è morto nella consapevolezza che il suo sacrificio, un giorno, permetterà ai Custodi di porre fine una volta per tutte alla piaga della Prole Oscura.- le ha mormorato con voce roca, per placare i suoi singhiozzi – il dolore è passeggero, ma la speranza è eterna.-


Cinque mesi, e ancora Arland attende.

Ogni mattina, Sophia Dryden pensa a suo figlio. Non rivedrà più il suo sorriso, le sue fossette sulle guance, i suoi occhi come il cielo. Ma è meglio così: suo fratello avrà cura di lui, lo porterà lontano dal Ferelden, sottraendolo agli artigli di Arland. Lo crescerà in una casa luminosa, piena di vita, di chiacchiere e di sorrisi, e gli parlerà di sua madre sempre con delicatezza, selezionando solo i momenti belli della sua esistenza. Lo cullerà con le favole sui Custodi Grigi e i loro grifoni, tralasciando la corruzione, gli incubi, il sangue infetto.

Ogni mattina, Sophia Dryden si concede un minuto e pensa a suo figlio. E' doloroso, ma è anche l'unica cosa che ancora riesca a darle la forza di combattere.


- Cosa diranno i posteri di noi?-

Avernus sorride, poi si china in avanti e bacia Melissa sulla bocca.

- Dipende.-

- Da cosa?-

- Da quanto tempo sarà passato. Una generazione, due? Per loro saremo dei traditori e degli assassini, dei mostri che hanno ceduto alla corruzione e alla magia del sangue. Per qualche decennio la gente del Ferelden sputerà a sentir pronunciare i nostri nomi.-

- E poi?-

- Dipende.-

- Ancora?-

- La storia è scritta dalle variabili, amore mio. Quelle che si realizzano diventano storia, ma non per questo le altre sarebbero state meno plausibili.-

Melissa chiude gli occhi, mentre Avernus le bacia delicatamente le palpebre. E' dimagrita ed il suo perenne sorriso è scomparso, lasciandole sulle labbra un'espressione desolata. Ha le occhiaie e la voce più lieve, ma è ancora bella come il primo giorno in cui Avernus l'ha vista. Anzi, forse la sentenza di morte che pende sul loro capo la rende ancora più meravigliosa.

- Allora?- lo esorta Melissa

Avernus riprende a baciarla, disegnando con le labbra il contorno dei suoi zigomi:- se i miei esperimenti avranno successo, un giorno saremo celebrati come eroi. Altrimenti puoi confidare che il tempo farà calare su di noi il velo della dimenticanza.-

Quando Avernus inizia a slacciarle la veste, la maga s'irrigidisce:- come fai ad avere ancora voglia di fare l'amore?- chiede, ma non sembra infastidita, solo sorpresa.

- Siamo condannati a morte, Melissa.- sussurra Avernus, citando frasi pronunciate solo pochi mesi prima, quando il futuro sembrava incerto, ma ancora plausibile - se non sarà Arland oggi, sarà la corruzione domani. Quando accetti questo, perché non prendere quello che c'è di buono, finché ne hai la possibilità?-

- Non lo so - Melissa si solleva, appoggiandosi allo schienale di legno del letto – suppongo sia solo malinconia. Sono pronta a morire, ma non vuol dire che l'idea mi piaccia.-

Avernus annuisce. Allunga una mano, fino ad intrecciare le dita a quelle di lei: - forse ce la caveremo – dice, in un tono leggero che suona falso, sulla sua bocca – forse i miei demoni terrorizzeranno l'esercito di Arland, forse Sophia ci salverà tutti.-

Melissa si scioglie in una risata amara:- allora quando succederà, vieni a cercarmi.-



(… continua)




La Coda


C'era una volta -La Matta- che giocava a Dragon Age.

e c'era ancora, perché Origins è così bello che dopo un po' ti viene nostalgia!

Questa storia nasce per essere una one-shot introspettiva su Avernus (un personaggio che ho sempre amato, pur nella consapevolezza che gli esperimenti sulle persone non si fanno -cattivo Avernus, cattivo!-) e invece ora si è trasformata in una racconto a più capitoli sulla caduta di Picco del Soldato. Beh, spero che vi piaccia, ormai non pubblicavo su EFP dal 2015, quindi potrei essere vagamente arrugginita :P


La Coda Semiseria


I nomi di Melissa la Criminale Magica, ser Derek di Orlais, il Furetto Nero e David il Silente compaiono in Dragon Age nella lista dei Custodi Grigi che si opposero ad Arland durante la ribellione. Ho sempre pensato che meritassero almeno un pezzetto di storia tutta loro.


A presto,

La Matta


  
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