Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: FlameWolf    13/09/2017    4 recensioni
Non so da dove provenga, né perchè abbia scelto proprio me, ma è mia e non abbandonerà mai, neppure nel mio giorno più oscuro.
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un mondo pieno di fiori - Sette anni dopo

 

Matthew Jax “Il buono” Sanx, poeta, treno

 

Chiudo gli occhi infastidito, dopo quasi un'ora di galleria la luce del sole è veramente troppo intesa. Tuttavia sono felice di essere finalmente fuori da lì; significa che siamo quasi arrivati al distretto 12.
Appena mi riabituo alla luce, guardo fuori dalla finestra, e noto con piacere che i campi sembrano essere particolarmente floridi quest'anno. Non c'è che dire, i maghi del distretto 11 hanno cambiato completamente questo posto. Mi ricordo il primo anno che sono venuto qui, il distretto allora era solo una landa di fango abitata da poche anime. Tutto sta riprendendo lentamente vita, ed è in momenti come questi che mi sento orgoglioso di aver combattuto per questo Paese.

Accarezzo con il braccio sano la spalla di Alaska, godendo della sua presenza e del suo profumo. Mi piace guardarla mentre dorme, mi trasmette un tale senso di pace che mi viene voglia di ringraziare di essere nato. Non posso crederci che sia mia dopo ben cinque anni d'attesa. Mi sale l'angoscia al solo pensiero che sarebbero potuti essere decisamente molti di più, se Brad non ci avesse preso da parte e costretti a confrontarci circa i nostri sentimenti. Se chiudo gli occhi riesco ancora a rievocare le sensazioni provate durante il nostro primo bacio, avvenuto ormai quasi nove mesi fa.

Alaska si solleva dal mio petto con delicatezza, lanciando poi uno sguardo verso l'esterno.
“Siamo arrivati” afferma notando la campagna.

“Mi dispiace, ti devo aver svegliata” mi scuso.
Alaska sorride e scuote la testa con dolcezza “Mi avresti dovuta svegliare comunque” dice stampandomi un bacio sulla guancia, appena sotto la cicatrice lasciatami dalla rinnegata del dieci.

Il treno inizia a rallentare in maniera progressiva; finalmente questo lungo viaggio è terminato. Prendo la stampella e mi alzo con l'aiuto della mia fidanzata. Mi rattrista l'idea di dover rimanere zoppo per il resto della mia esistenza, ma so che i guaritori del dodici hanno fatto del loro meglio. Dicevano che rischiavo di rimanere in carrozzina per sempre, incapace perfino di urinare in autonomia. Allora sì che sarei stato una vera bellezza: su quattro ruote, senza un braccio, e con un'enorme cicatrice in volto. A volte mi chiedo ancora come abbia fatto a sopravvivere quella volta. Se non fosse stato per l'intervento degli invocatori del tredici, a quest'ora sarei sotto terra come Elinor e Kalani, pace all'anima loro.

Scendo dal treno con difficoltà, con Alaska sempre al mio fianco.
“Li vedi?” mi chiede lei stringendomi il braccio.

Per tutta risposta le indico un venticinquenne di altezza media, con i capelli rossi e la barba ben curata. Brad ci sta venendo incontro tutto allegro, e una volta giunto, ci abbraccia con forza.
Sento Alaska sussultare un attimo. Non credo si abituerà mai alle sue manifestazioni d'affetto esagerate.
“Siete magnifici!” afferma Brad con gli occhi luccicanti “Sono così contento di avervi fatto mettere insieme!”
Arrossiamo entrambi, ben consapevoli che gli dobbiamo veramente tanto. “Dov'è il tuo coinquilino? Credevo che sareste venuti insieme” gli domando cercando di cambiare discorso. Alaska mi lancia una veloce occhiata ricca di gratitudine.
“Gli hanno chiesto un consulto medico da qualche parte, non so dove, sapete com'è, non parla molto dei suoi affari. Xene è sempre il solito. Ha promesso però che ci avrebbe raggiunti al negozio” ci spiega. “Ma voi ditemi, come va laggiù nel distretto 6?”.
Gli parlo un po' della stesura del mio ultimo libro, di come stia trovando difficoltà a scrivere le ultime poesie, quelle che hanno come tema i miei incubi notturni; mentre Alaska gli spiega come abbia deciso di fondare un'agenzia di pronto soccorso montanaro, e su come abbia già trovato alcuni collaboratori provenienti dai distretti 1 e 5 e che ne desidera altri del dieci. Non posso non chiedermi se i due tributi del dieci che erano con noi avrebbero accettato una proposta del genere, ma non ne sono molto sicuro. Erano due tipi riservati, con ben pochi legami in giro. Trovo molto triste che le morti siano passate quasi inosservate, ma per questo noi cinque ci vediamo almeno una volta all'anno, per tenere vivo il ricordo di tutti.
“Ti sei abituato alla montagna, Matt?” mi chiede a bruciapelo Brad.
Annuisco “Un po'. Sai, pensavo peggio dato che ho trascorso l'intera vita affacciato sul mare, ma devo dire che mi piace” confesso.
“Siamo andati al quattro, cinque mesi fa” aggiunge Alaska “Il fratello di Matt mi ha insegnato a nuotare, o almeno ci ha provato”.
“Guarda che te la cavi” le faccio notare.
“Quindi con tuo fratello va meglio?” mi chiede Brad.
Annuisco. Stiamo costruendo dei nuovi ricordi insieme, anche se all'inizio è stato molto difficile. Era furioso con
me per quello che gli avevo fatto, ma è riuscito a perdonarmi. Avrei voluto costruire un rapporto anche con lo Stronzo, ma è andata come è andata, e la guerra se l'è portato via. “A te come va invece?” gli domando.

Brad inizia a raccontarci esaltato della sua nuova fiamma, un invocatore del tredici, e su come il suo negozio d'agricoltura e giardinaggio stia andando bene, soprattutto da quando i Bei Fong sono caduti in disgrazia e hanno smesso di mettergli i bastoni fra le ruote. Ricordo bene quella storia: i genitori di Kalani erano convinti che la figlia fosse morta a causa sua, e hanno fatto di tutto per farlo fallire. Brad però è sopravvissuto ad un'arena, non è tipo che molla facilmente, e ha resistito fin quando i processi attuati con l'instaurazione della repubblica, hanno condannato i Bei Fong per il loro decennale e significativo supporto al vecchio regime. Ben li sta. Da quel che mi hanno racconta sono sicuro che anche Kalani ne godrebbe se fosse ancora in vita.
“Ho anche un nuovo socio d'affari!” aggiunge Brad con voce squillante
“Ovvero?” chiedo.
“Non ci crederete, ma è il padre di Lily Clark, la ragazza cane che era con noi in arena. Si è gettato anima e corpo nel lavoro dopo la morte della moglie, e stiamo pensando di aprire una filiale proprio al distretto 6. Ci pensate? Potremmo vederci più spesso!”.
Sorridiamo cercando di mostrarci entusiasti quanto lui, anche se in realtà non lo siamo granché. Gli vogliamo veramente molto bene, ma per come siamo fatti, preferiamo prenderlo a piccole o medie dosi. Già immagino che ci entra in casa furtivamente per urlarci il buongiorno.

Raggiungiamo in seguito il “Aly&Lilia”. Brad avrebbe dovuto dedicare il negozio anche a Kalani, ma ha pensato che la ragazza non avrebbe mai gradito una smanceria del genere, dunque accanto al nome della sua ex alleata, ha messo quello di Lilia, un po' perché si era affezionato a lei, un po' per fare un piacere a Xene ed Ike.
Il negozio ha subito alcune modifiche dall'ultima volta in cui ci sono stato: le pareti sono state riverniciate di un verde brillante, l'offerta sembra essersi ampliata con nuovi e scintillanti strumenti, e il balcone della cassa ha l'aria più lussuosa; ma proprio vicino a quest'ultimo c'è sempre la stessa foto, quella scattata dall'alleanza di Ike il giorno prima del bagno di sangue. Né Xene né Ike la volevano tenere in quanto depositaria di troppi ricordi dolorosi, ma non se ne volevano neppure disfare del tutto. Quindi hanno deciso di tenerla qui, in un luogo ormai diventato la nostra base segreta. Fa strano rivedere i volti di quei giovani di grandi speranze, e mi dispiace sinceramente di non aver conosciuto buona parte di loro. Come al solito Alaska si rabbuia nel rivedere il volto di Gabriel, i suoi occhi chiari e il suo sorriso da furbetto le fanno rivivere tutta la paura provata all'epoca.

Ike è già nel retrobottega che ci sta aspettando con in mano una tazza fumante di caffè. Mi piace che porti ancora lo stesso taglio di quando era un adolescente, mi rassicura. Mi dimostra che in fondo è sempre lo stesso ragazzo idealista e socievole che ho conosciuto in arena.
“Scusate se non sono venuto in stazione anch'io, ma se lo avessi fatto ci avrebbero fermati centinaia di volte” si giustifica dopo averci salutato con un cenno del capo.
“Sentite che arie si dà il signor ministro” lo canzona Brad.
Ike sorride e scuote la testa “Non ti entrerà mai in testa, vero? Devo spiegarti di nuovo la differenza fra potere esecutivo e legislativo? Sono un parlamentare, non un ministro”.
“Stessa cosa” ribatte Brad annoiato.
“Chiederò a Xene se può farlo al posto mio, allora!” controbatte Ike.
Brad impallidisce “No, Xene, no! Ti prego!” lo supplica facendoci ridere tutti. Gli sguardi a metà strada fra rimprovero e il disprezzo del nostro amico sono ormai diventati leggenda.
“Ci sono novità lassù a Capitol?” domando.
Ike scuote la testa “Non molte in realtà, ho da fare sempre le stesse cose: leggere e firmare scartoffie, discutere di problematiche economiche, e trovare soluzioni circa l'integrazione scolastica per i maghi provenienti da diversi distretti. Devo dire che un po' mi mancano i tempi in cui progettavo di far esplodere le cose” aggiunge con aria sconsolata.
“A me no” sussurra in maniera appena percettibile Alaska.
“Però” riprende Ike “Sono quasi riuscito a convincere il governo a finanziare la signora Mizzard per la sua ricerca sull'origine della magia, e i legame che uniscono le varie forme presenti nei distretti. Spero davvero che riusciremo a cavarne qualcosa di nuovo”.
“Quel cognome mi dice qualcosa” afferma Brad pensieroso.
“È la madre di Unleor” rispondo al posto di Ike. Alaska mi afferra immediatamente la mano per sostenermi, comprendendo fin troppo bene il mio attacco di malinconia. Penso spesso a lui e alla sua morte assurda, mi chiedo a volte se avessi potuta evitarla. Non che sia il solo a pesarmi purtroppo. Sulla mia coscienza c'è anche Miranda, ma soprattutto Killian. Ho mandato una lettera di scuse alla sua famiglia, ma non mi hanno mai risposto, dubito che mai lo faranno. L'ex fidanzato di Miranda, Viktor , invece mi ha risposto quasi subito, dicendomi di non preoccuparmi affatto della cosa, anzi, mi ha ringraziato di aver tentato di salvarla. Mi consigliava di andare avanti per quanto fosse difficile, come lui stesso stava provando a fare.
“A proposito, si è mai scoperto qualcosa sulla ventiquattresima concorrente?” chiede Alaska riferendosi alla misteriosa concorrente del distretto 2.
Ike scuote la testa “Non abbiamo ancora rimedi ufficiali contro la magia dell'oblio, ma ci stiamo lavorando. Al distretto 9 c'è una squadra di ricerca capitanata dallo zio del nostro eroe preferito, Andreas. Dovreste andare a conoscerlo, è uno veramente forte”.
“Un sacco di parenti dei nostri si sono dati proprio da fare” riflette Brad ad alta voce.
Sento Alaska irrigidirsi accanto a me. Sua madre è stata la leader dei rivoluzionari del distretto 6, ed è morta. Anche alcuni dei fratelli della sua amata Elinor hanno fatto la stessa fine, ed ovvio che questo argomento la faccia stare male. Le stringo la mano per farle capire che le sono vicino.
Brad si accorge troppo tardi della gaffe “Oh, cavolo, scusami Alaska! Io non volevo di certo offenderti!”
La mia fidanzata scuote la testa con aria spenta “Non importa, davvero, so che non volevi rievocare brutti ricordi”.
“Era una gran donna” interviene Ike “Se non fosse stato per lei e Xene, avrei fatto il diavolo a quattro in quella famosa riunione”.
A quei tempi ero sotto antidolorifici tutto il tempo, diviso fra il sonno e le cure dei guaritori fuggiti dal regime, ma avrei tanto voluto esserci. Mi hanno raccontato di come Ike si era arrabbiato nello scoprire che gli invocatori esistevano ancora, e si erano fatti gli affaracci loro fino a quel momento. Noi a soffrire e a morire, e loro sicuri e liberi sotto terra. Non solo, hanno impiegato fin troppo tempo nel venirci a salvare. C'erano troppi oppositori in merito. Mi sale una gran rabbia anche a me se ci penso. Kalani, Lilia, Elinor, Unleor... quante persone sarebbero ancora vive se non fosse stata per la loro vigliaccheria? Nonostante il rancore abbiamo comunque collaborato come potevamo, chi più attivamente come Ike o Xene, chi meno come Brad od Alaska che si sono rifiutati di mettere il naso fuori dalla base fino alla fine della rivoluzione. Purtroppo la mia salute mi ha imposto di unirmi a quest'ultimo gruppo.
Gli invocatori non erano tutti così pessimi però, siamo riusciti a stringere delle amicizie con qualcuno di loro. Io in particolare ricordo con affetto Jodie Turner, una spia che era riuscita ad infiltrarsi senza alcuna autorizzazione formale nell'arena attraverso il suo spirito, Horus, per studiare al meglio le sue difese nel caso fosse stato autorizzato un vero e proprio intervento.

Un silenzio cala fra noi. Il peso dei ricordi diventa più potente quando siamo insieme, è inevitabile, però sappiamo che non abbiamo scelta. Non possiamo far finta che non sia successo nulla, parlarne è l'unica strada per la guarigione.
Il campanello all'ingresso segnala chiaramente che qualcuno è appena entrato nel negozio.
“Siamo chiusi” sbraita Brad, affacciandosi verso l'ingresso.
Mi allungo anch'io per vedere, ma non c'è alcun cliente, solamente il nostro Xene.
Da quanto la ribellione è finita ha preso su un paio di chili, perdendo così quel suo aspetto scheletrico. Ha in mano
un enorme vaso di vetro ricolmo di fiori riposti alla rinfusa, senza alcun criterio stilistico. Molti di loro hanno ancora la radice. C'è di tutto: rose, tulipani bianchi, dalie, lillà, calle, gigli ed altro ancora.

“E quelli?” gli chiede Brad.
“Me li ha regalati la madre del paziente che stavo visitando. Ne aveva parecchi a casa dato che vuole aprire un negozio di fiori. Ho provato a rifiutare dicendole che era poco professionale, ma non ci sono riuscito” spiega Xene.
“Fammi indovinare, dovrò trovarli io un posto” afferma Brad storcendo il naso.
Xene annuisce un po' imbarazzato. So che non si trova perfettamente a suo agio in una casa dopo tutti quegli anni passati in mezzo alla strada, ma si sta impegnando per vivere una vita normale dopo tutto il dolore affrontato. Sta facendo un passo alla volta, come tutti. So che un giorno troverà anche il coraggio di contattare la sorella, ex-rinnegata del distretto 8.
“Non fare quella faccia, Brad” lo rimprovera Alaska “Penso sia un gesto bellissimo, Xene. Significa che ti vogliono davvero bene qui”.
“E poi questi fuori sono stupendi” aggiunge Ike “Guardateli”.
Mi avvicino e li osservo meglio. Non riesco a notare niente di diverso rispetto a prima, solo il loro fragrante profumo.
“Non capisci?” mi chiede Ike notando la mia confusione “Sono in disordine, molto diversi fra di loro, ma sono bellissimi, freschi, ancora pieni di vita nonostante il trauma subito. Sono un po' come Panem in questo momento. Dovreste metterli in un vaso prima che muoiono” osserva.
“Un mondo pieno di fiori” afferma Xene con aria malinconica.
“Un mondo pieno di fiori” gli fa eco Ike.
Stringo la mano ad Alaska sentendomi avvolgere da una grandissima ondata di tristezza, anche se non so bene il perché.
Per tutta risposta la mia ragazza mi abbraccia sussurrandomi nell'orecchio che mi ama.
Sorrido. Si può fare, si può ricominciare.

 

 

 

 

 

Fine! Che faticaccia, ci ho messo un sacco a finirla, mi dispiace per tutte le interruzione fatte. Grazie a tutti coloro che hanno lasciato una recensione o che hanno dato comunque una letta, ma grazie soprattutto a chi mi ha seguito fino alla fine.

Forse inizierò una nuova interattiva, devo vedere se ne ho voglia, anche se sarà triste ricominciare con le solite stragi dopo una storia con un happy ending come questo.

Alla prossima!

 

 

Classifica:

20° Kronos Allen, tributo del distretto 6 (3 pov), ucciso da Yv

19° Alice Grace, tributo del distretto 7 (3 pov), uccisa da Kyte

18° Kyte Densmith, tributo del distretto 1 (3 pov), ucciso da Killian ed Elinor

17° Killian Jones, tributo del distretto 5 (2 pov), ucciso da Matt

16° Yvonne Davzon, tributo del distretto 4 (3 pov), uccisa da Louise

15° Miranda Wilson, tributo del distretto 1 (3 pov), uccisa da Killian ed Elinor

14° Jésus Dondedìos, tributo del distretto 10 (3 pov), ucciso da Yv sotto controllo di Violet

13° Yvonne Blackmask, tributo del distretto 3 (3 pov), uccisa da Kalani

12° Louise Welch, tributo del distretto 10 (4 pov), morta di stenti

11° Alexandria Stoner, tributo del distretto 9 (4 pov), sacrificatasi per salvare i compagni.

10° Violet Black, tributo del distretto 2 (4 pov), uccisa dal buco dell'oblio e dimenticata da tutti.

9° Gabriel Black, tributo del distretto 3 (4 pov) ucciso da Elinor

8° Joshua Peterson, tributo del distretto 8 (4 pov), ucciso da una trappola dell'arena

7° Lily Clark, tributo del distretto 12 (5 pov), uccisa da un ibrido

6° Unleor Mizzard, tributo del distretto 2 (5 pov), ucciso da Blake Ernest Reed III, primo stratega

5° Andreas Kirke, tributo del distretto 9 (5 pov), ucciso dai rinnegati

4° Elinor Gilbert, tributo del distretto 5 (5 pov), uccisa dai rinnegati

3° Lilia Lambert, tributo del distretto 8 (5 pov), morta dissanguata

2° Kalani Bei Fong, tributo del distretto 11 (5 pov), uccisa dai rinnegati

1° Xene Fonter, Icarus Karling, Alaska Moore, Brad Johnson, Matt Sanx (5 pov a testa)

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: FlameWolf