28/09/2017
5 recensioniDrabble scritte per il contest "Sfida alle 100 parole - IV edizione" indetto da Rosmary sul forum di EFP. Tre drabble, tassativamente da 100 parole, ispirate a un singolo prompt.
Prompt scelto: 1, "Urlando contro il cielo", James Sirius/Rose
Prompt scelto: 1, "Urlando contro il cielo", James Sirius/Rose
Note: non sono sicura che tematiche delicate sia necessario, ma preferisco inserirlo per andare sul sicuro; il resto delle note è in fondo alla storia, quindi... buona lettura!
La mia rovina
Rose non lo guarda mai negli occhi. Cammina altera fra la gente, il passo fermo di chi non vuole tradirsi, ma James ha speso anni a osservarla e ormai ha imparato a leggerla. Dietro quella commedia vede solo la tragedia.
Rose è una regina di ghiaccio che brucia contro il silenzio, un'ombra bugiarda che mormora "non svanirò" alle voci nella sua testa. James la sente sanguinare ogni notte, quando la cerca in un sogno e trova soltanto vetri infranti. Echi morenti tra i ruderi, "Non riesco a fermarmi", gli dice sommessa, un pianto nel vento.
Poi inizia a urlare contro il cielo.
**
James la guarda sempre negli occhi. Non fa un solo passo verso di lei, l'aria di chi s'aspetta di vederla corrergli incontro, ma Rose ha speso anni a respingerlo e ormai ha imparato a ignorarlo. Dietro quel gioco ostinato vede solo una causa persa.
James è un illuso che si consuma contro il destino, un'anima intatta che grida "non ho paura di te", mentre cerca di scacciare l'inevitabile. Rose lo sente morire ogni notte, quando lo cerca in un sogno e poi ricorda d'essere lei, la bestia dal quale dovrebbe proteggerlo.
Vorrebbe cambiare il futuro, ma una Banshee può soltanto urlare.
**
"I miei poteri stanno aumentando."
Rose scaglia quella maledizione senza pietà, ma James non vede che i suoi occhi stanno annerendo e che la sua pelle sta marcendo. Sei la stessa di sempre, resta con me, ripete in silenzio alla sua schiena voltata.
"Perché non mi guardi?"
Buio. Dolore.
"Rispondi!"
Rose non riesce a scappare. Ho paura di vederti morire, urla senza voce.
Occhi chiusi, spalle al muro, non può, non può dirglielo — ma James, ormai, ha imparato a leggerla.
"So cosa mi aspetta. Solo... stammi vicino, quando sarà il momento."
La Banshee, straziata, libera il suo lamento contro il cielo.
Lo sto già facendo.
~●~
Note
La mia è stata una scelta azzardata, ma era da parecchio tempo che volevo scrivere qualcosa incentrato sulla Banshee potteriana (qui le informazioni). Ho cercato dappertutto e, certo, da nessuna parte si accenna al fatto che in origine le Banshee potteriane fossero umane, ma non si dice nemmeno il contrario. È così che è nata questa idea matta nella mia testa: la Banshee nasce donna, poi una volta che sviluppa appieno i suoi poteri inizia progressivamente a cambiare aspetto, fino ad avere quello effettivo dello spirito. Nelle drabble Rose è ancora normale fisicamente, ma sta iniziando a mutare. Non ho voluto fornire una risposta al perché di questa sua particolare condizione, un po' come si fa coi sensitivi - solitamente negli scenari fantasy ci si limita a considerarlo un dono innato e non se ne va a ricercare la causa (̶i̶n̶ ̶r̶e̶a̶l̶t̶à̶ ̶è̶ ̶t̶u̶t̶t̶a̶ ̶c̶o̶l̶p̶a̶ ̶d̶i̶ ̶R̶o̶n̶ ̶e̶ ̶n̶e̶s̶s̶u̶n̶o̶ ̶v̶e̶ ̶l̶o̶ ̶v̶u̶o̶l̶e̶ ̶d̶i̶r̶e̶). Nel mondo magico nascere come la Rose di queste drabble equivarrebbe, secondo la mia concezione, a nascere nel mondo reale con una malattia rarissima di cui non si conoscono le cause (da qui l'avvertimento "Tematiche delicate"). Immagino un retroscena con i parenti di lei alla disperata ricerca di una cura. Si parla della Laughing Potion (pozione che fa ridere, non esiste una traduzione ufficiale) come rimedio, non come cura definitiva. In questo scenario tragico le interpretazioni possono essere due: o la Pozione è troppo debole per frenare i poteri fuori controllo di Rose o lei si è dimenticata di berla. In ogni caso la Laughing Potion non impedisce alle Banshee di predire la morte altrui, per questo ho impostato la trama senza lasciare alcuno spiraglio di salvezza e felicità ( ̶p̶e̶r̶c̶h̶é̶ s̶o̶n̶o̶ ̶c̶a̶t̶t̶i̶v̶a).
Spero che la lettura vi sia piaciuta!