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Autore: Nene_92    28/09/2017    8 recensioni
L'estate è passata, l'assassino è stato trovato e la morte di Samuel Larson è ormai un lontano ricordo.
Come continua la vita dei personaggi dopo l'omicidio?
.
(si tratta di una raccolta di OS sui protagonisti presenti nella storia interattiva "Un Omicidio per i Black")
.
[la storia fa parte della serie "La nuova dinastia dei Black"]
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La nuova dinastia dei Black'
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Ed eccoci con la prima delle OS. 
Buona lettura ;)



- Darius e Cassiopea Black - 


Cassy_e_Darius



15 luglio 2007, San Mungo


"Scusi signore, ma questo reparto dell'ospedale è riservato."

Alphard, sentendo quelle parole ma soprattutto vedendo chi le aveva pronunciate, ossia un uomo parecchio grosso che brandiva una bacchetta, si bloccò immediatamente.
"Ehm... cercavo la stanza dove è ricoverata Cassiopea Black." Disse alla fine, titubante.

Aveva saputo che la ragazza aveva partorito, ma non aveva idea di cosa ciò avrebbe potuto significare, per lui.

Sarebbe dovuto andare a trovarla?


"In tal caso è invitato a girare alla larga." Replicò l'uomo, invitandolo con un gesto della mano ad andarsene.
"Ma veramente io..." Provò ad insistere il ragazzo, prima che una voce interrompesse entrambi.
"Alphard?"

Da un corridoio laterale, era appena comparso Nihal.

"Cosa ci fai qui?" Domandò sorpreso l'uomo, avanzando verso di lui.
"Ho letto sul giornale che Cassiopea ha partorito e..."
"I giornalisti non riescono proprio a stare buoni neanche una mezza giornata." Replicò Nihal scuotendo la testa esasperato. "Vieni con me dai."

Poco dopo, Alphard si ritrovò in una stanza parecchio affollata, piena di persone che non conosceva.
E in reazione al suo sentirsi completamente fuori posto, il ragazzo fece un passo indietro, cercando di appiattirsi contro il muro, nella vana speranza di confondersi con la parete.

Senza successo ovviamente.

"Alphard?" Domandò Cassiopea incerta, dopo averlo osservato per qualche secondo confusa, attirando così gli sguardi di tutti i presenti nella stanza su di lui.

"Oh porco Salazar!" Esclamò Elizabeth sbarrando gli occhi dopo essersi girata e averlo visto.
"Oh porca Morgana! Cassy... sei sicura che dando quel nome al bambino tu non abbia attirato qui anche il fantasma di tuo nonno? No, perchè non è giusto! Io invecchio e lui ritorna indietro ventenne! Non è valido!

Ridacchiando appena per la reazione dei suoi prozii - in modo particolare per quella di Altair, che vedendo Alphard avevano notato la sua strabiliante somiglianza con Antares da giovane - Cassiopea si grattò la testa, leggermente in imbarazzo. "In effetti, mi sono scordata di dirvelo con tutto il trambusto che c'è stato... zii, lui è..." Dopo aver sospirato e aspettato per qualche secondo, la Corvonero decise di pronunciare quelle fatidiche parole "Lui è Alphard Carter: mio fratello."


-*-*-*-


20 luglio 2007, Villa Abbott - Black


"Darius, ti avevamo già detto che non importava! Perchè hai voluto farlo comunque?" Domandò Altair, dopo aver gettato una breve occhiata al documento che il russo gli aveva appena portato.
"Perchè è giusto così." Rispose il ragazzo scrollando le spalle "Non mi serviva il tuo cognome per avere una eredità, quindi è giusto che io abbia firmato i fogli per la rinuncia al vostro patrimonio."
"E Cassy ha firmato a sua volta per rinunciare alla parte che le spetterebbe come nostra figlioccia..." Commentò l'uomo roteando gli occhi "Di questo passo diventerete dei poveri squattrinati."
"Con il patrimonio che mia moglie ha ereditato da Antares, il suo stipendio e il mio ne dubito." Fu la replica divertita di Darius.
"Almeno il regalo di Natale e del compleanno possiamo farvelo, oppure a me e Lizzie servirà un permesso speciale da parte di Kingsley anche per quello?" Domandò a quel punto l'ex Auror ironicamente "Incredibile! Sette anni fa avevamo la fila dei giovani che volevano partecipare ad una gara e adesso non si fanno pagare neanche un panino!" Borbottò a mezza voce ironico.
"Beh, se proprio insisti... tra circa un mese c'è il compleanno di Cassiopea." Gli ricordò a quel punto Darius.
"Se volete organizzare qualcosa voi, per me non c'è problema... ti chiedo solo un favore: fa in modo che non sia un'altra festa!"


-*-*-*-


maggio 2008, Villa Black


"Mamma! Mamma! Mamma! Avanti Ares, è facile! Prova a dire mamma! Mam-ma!" Continuava a ripetere Cassiopea, formulando il sostantivo più e più volte, nella speranza che il suo secondogenito lo pronunciasse a sua volta.

Speranza vana.

Antares continuava a guardarla con i suoi occhioni grigi sgranati e a muovere le labbra, senza però far uscire dalla bocca il minimo suono.

"Ancora niente, mamma?" Domandò a quel punto Lyra, sporgendosi dal tavolo per scrutare attentamente il fratellino, che le rivolse in risposta un sorriso allegro.
"Purtroppo no, tesoro."
Sospirò la donna, allontanandosi temporaneamente dal seggiolone per dare un bacio sulla nuca alla figlia "Ma succederà prima o poi."
"Ma anche io ci ho messo così tanto per chiamarti mamma?" Chiese la bambina occhieggiando verso Antares, che nel frattempo si era sfilato il ciuccio dalla bocca per iniziare a mordicchiarne il manico.
"No, tu mi hai chiamato così la prima volta che avevi appena 8 mesi." Fu la risposta orgogliosa di Cassiopea. "Sei stata davvero bravissima!"
"E perchè lui non fa uguale?" Domandò curiosa Lyra.
"Perchè ognuno ha i suoi tempi." Fu la risposta della madre, che si preparò mentalmente a tutti i 'perchè' della figlia che sarebbero arrivati di lì a breve.
"Perchè?"

Infatti.

"Perchè ogni bambino è diverso dall'altro tesoro."
"Sì ma perchè?"
"Ti sembra che tu e tuo cugino Perseus siate uguali? Eppure avete la stessa età!"
"Sì ma lui è un maschio!" Protestò a quel punto Lyra.
"Anche Antares." Le fece notare sua madre.
"Quindi i maschi ci mettono di più?"
"Qualcosa del genere." Rispose sua madre, cercando di soffocare una risata.
"E perchè?"

Roteando gli occhi, Cassiopea si apprestò a rispondere a quell'ennesima domanda, ma venne interrotta dallo sguardo della figlia, che si era illuminato di colpo guardando qualcosa alle sue spalle e che l'aveva convinta a scendere dalla sedia per precipitarsi nel corridoio.
"Papà!"

Sorridendo a sua volta, la donna si alzò per raggiungere il marito, che si stava dirigendo verso la cucina con la primogenita in braccio.
Ma venne fermata da una voce maschile.

"Pa-pà!"

Incredula, si voltò verso suo figlio, che dopo aver pronunciato la sua prima parola di senso compiuto era scoppiato a ridere.
Poi lo fulminò con un'occhiataccia.
"Figlio ingrato! La prossima volta che vuoi essere allattato chiedi al tuo papà anzichè a me! Poi vediamo chi sarà dei due a ridere."

Per tutta risposta, Antares continuò a ridacchiare.


-*-*-*-


 settembre 2011, San Mungo



"Mamma dove siamo?"

"Mamma perchè corri?"

"Mamma dove ci stai portando?"
"Mamma non riesco a starti dietro! Puoi rallentare per favore?"

Erano infinite le domande che i suoi figli le stavano rivolgendo in quel momento, ma Cassiopea le sentiva a malapena.
Continuava semplicemente a correre per i corridoi dell'ospedale, trascinandoseli praticamente dietro di peso entrambi, attaccati rispettivamente uno alla mano destra e l'altro alla sinistra, mentre si sentiva il cuore in gola per la paura.

"Darius... Darius Black... dov'è ricoverato?" Domandò alla prima infermiera che le capitò a tiro, lasciando temporaneamente la mano a Lyra per afferrare la donna al volo.
"Mi dispiace signora, queste informazioni possiamo fornirle solo ai pare..."
"E SECONDO LEI CHIEDO NOTIZIE DI GENTE A CASO? MI DICA SUBITO DOV'E' MIO MARITO!"
"Terzo piano, stanza 411." Pigolò immediatamente la donna con un filo di voce, alquanto spaventata, indicandole con l'indice la direzione giusta da prendere.

Senza neanche perdere tempo a ringraziare, Cassiopea riacciuffò Lyra - che aveva assistito allo scambio di battute con gli occhi sgranati - e poi ricominciò la sua marcia.

Pochi minuti dopo, la donna aveva quasi raggiunto la porta prevista, quando una voce maschile a lei ben nota la fece bloccare.
"Cassy!"

Riconoscendo nel suo interlocutore Aaron Morgan, la Black si girò su se stessa, lasciando finalmente la mano ad entrambi i figli.
"Aaron... dimmi solo che è vivo." Lo pregò.
"Quando siamo arrivati qui non sembrava essere messo così male, ma non mi hanno voluto dire niente perchè non sono un parente." La informò lui.

"Lei è la signora Black?" Domandò poco dopo una guaritrice, comparsa da un corridoio laterale.
"Sì, sono io." Confermò Cassiopea scattando in piedi immediatamente, mentre le mani le tremavano per la paura e per l'ansia.
"Suo marito è arrivato qui con due costole rotte e una incrinata e sia il braccio che la gamba sinistra completamente fuori uso. Le costole gliele abbiamo sistemate subito, per la gamba e il braccio ci metteremo un po' di più." Le spiegò la donna "Ma in generale è cosciente e sta bene." La informò, rivolgendole un sorriso incoraggiante. "Tra due minuti lo porteranno in stanza e a quel punto potrà vederlo."
"Grazie a Merlino!"


Cinque minuti dopo, Darius stava accarezzando la testa della moglie - che era scoppiata a piangere non appena l'aveva visto, ancorandosi con le braccia al suo collo - con il braccio sano.
"Sto bene Cassy, tranquilla." Continuava a ripeterle, in un vano tentativo di calmarla. "Qualche settimana di pausa e sarò come nuovo. Adesso mi hai anche visto con i tuoi occhi, no? Sto bene."
"E sarà anche meglio che tu stia bene!" Protestò lei in tono isterico "Perchè se provi a lasciarmi da sola con tre figli da gestire, altro che Mangiamorte! Giuro che la faccio io la strage!"

Per qualche secondo il silenzio calò nella stanza, mentre Darius continuava ad accarezzare meccanicamente i capelli della moglie.

Poi la consapevolezza di ciò che Cassiopea aveva effettivamente appena detto lo investì come un treno.

"Mi hanno dato troppo anestetico per caso? Perchè ho appena sentito il numero 'tre'." Commentò sbarrando gli occhi.
"Non ti azzardare a dare la colpa all'anestetico e assumiti le tue responsabilità, uomo! Hai sentito benissimo: sono incinta."


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     Lyra_Black_11 Lyra Meissa Black, 10 anni Antares_Altair_Black Antares Altair Black, 6 anni

Asterion_Black Asterion Elnath Black, 10 mesi



febbraio 2013, Villa Black


"Beato te che dormi." Sussurrò Cassiopea in direzione di Asterion, che si era appena addormentato come un sasso tra le sue braccia subito dopo essere stato allattato. "Io non ci riesco."

Aveva già iniziato a svezzarlo, tuttavia, in alcune occasioni, continuava a nutrirlo lei.
Come in quella sera, dove averlo tra le braccia serviva probabilmente più a lei che a lui: Darius, come già successo tante altre volte, era stato assegnato al turno notturno. E lei proprio non ci riusciva, a dormire tranquilla.
Già non ci riusciva prima, figurarsi in quel momento, dopo neanche due anni passati dall'incidente.
E se poi ci si metteva anche il temporale...

"Mamma? Tutto bene?" Domandò una voce delicata, facendole così alzare lo sguardo in direzione della porta, dove la ragazzina - avvolta in una camicia da notte - la guardava stropicciandosi gli occhi.
"Lyra, non dovresti essere a letto?" Fu la replica di Cassiopea.
"Avevo sete, così mi sono alzata per prendere un bicchiere d'acqua e ho visto la luce accesa." Rispose sua figlia.
"E sei sicura di essere passata di qua solo per puro caso?" Domandò la donna, rivolgendole un'occhiata scettica.
"Volevo darti la buonanotte."
"Sì, certo e io mi chiamo Bianca Giovanna." Replicò sua madre "Dai, vieni qui." Concluse battendo la mano sul materasso, nel posto vuoto accanto a lei.
"Guarda che non ero venuta qui per questo!" Protestò debolmente sua figlia. Anche se non perse tempo ad attraversare la camera da letto dei genitori e a rintanarsi nelle coperte al fianco della madre, appena un tuono più forte ruppe il silenzio della stanza.
"Ti da fastidio se lascio la luce dell'abat-jour accesa, tesoro?"
"No, fai pure mamma. Tanto lo so che lo fai per papà."


Lyra stava quasi per addormentarsi, coccolata dalle carezze della madre, quando un'altra voce la strappò dal suo viaggio verso il mondo onirico.
"Mamma? Lyra non è nel suo letto!"
"Lo so Ares. Infatti è qui con me." Rispose Cassiopea, indicando al suo secondogenito la figlia, che continuò a tenere gli occhi chiusi. "Vuoi venire anche tu?"
A differenza della sorella, Antares neanche finse di protestare. In tre secondi raggiunse il letto, andando ad accoccolarsi di fianco a sua madre, dalla parte opposta rispetto a Lyra.


E fu così che li trovò Darius, quando rincasò verso le quattro del mattino.
I suoi tre figli che dormivano della grossa - nella posizione che Cassiopea definiva scherzosamente "l'ammucchiata" - e la moglie, ancora con l'abat-jour accesa, intenta a leggere un libro.

Intenta ad aspettarlo
.
 
"Scusi lei, stavo cercando il mio posto nel letto... ma credo di aver sbagliato direzione." Commentò scherzosamente, avvicinandosi alla moglie con passo felpato.
"Non dirlo a me..." Replicò lei "Fino a qualche anno fa avevo a disposizione un letto enorme e completamente vuoto, invece adesso devo stare attenta a calci e gomitate... Comunque sono sicura che se ci stringiamo un po' ci stiamo tutti." Concluse mettendosi su un fianco, permettendo così al marito di sdraiarsi accanto a lei, anche se in uno spazio decisamente ridotto.
"Però non ci torneresti mai vero?" Domandò Darius, dopo che Cassiopea gli si era accoccolata tra le braccia.
"Dove?"
"In quel letto grande e vuoto."
"Assolutamente no."


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Elettra_Black Electra Black, 10 anni Perseus_Black_11 Perseus Black, 12 anni, Grifondoro
(figli di Nihal e Gillian Black)


1 settembre 2015, King's Cross, Binario 9 e 3/4


"Mamma perchè non posso andare anch'io con Perseus e Lyra?" Domandò Antares per l'ennesima volta, attaccandosi alla gamba di Cassiopea e iniziando a tirarle la tunica.
"Perchè non hai ancora l'età giusta." Ripetè la donna roteando gli occhi.
"Sì infatti mamma, perchè?" Gli dette man forte Electra, facendo la stessa cosa con Gillian.
"Per lo stesso identico motivo." Rispose lei sbuffando.
"Ma io sono più grande di Ares!" Protestò la bambina.
"Sì, ma non lo sei ancora abbastanza." Provò a chiudere la questione Gillian. 
"E tra quanto lo sarò?" Domandò invece Electra.
"
Stringi i denti, che ti manca soltanto un anno." Si affrettò a rispondere Nihal, chinandosi per prenderla in braccio.
"Allora anche io l'anno prossimo?" Domandò a quel punto Antares, che non si era perso neanche un secondo di quella conversazione.
"No, tu tra tre." Intervenne Darius, capendo con un'occhiata che un'altra domanda sulla questione 'treno per Hogwarts' sarebbe stata fatale per la moglie.
"Ma sono troppi! Perchè Electra l'anno prossimo e io invece tra così tanto?" Protestò il bambino, mentre Cassiopea, ignorandolo completamente, si chinava per abbracciare la figlia più grande.
"Perchè sei nato dopo." Fu la risposta del padre.
"E perchè?" Domandò a quel punto Antares, mentre sia Cassiopea che Darius alzavano gli occhi al cielo.

"Non mi saluti Ares?" Domandò Lyra, avanzando verso il fratello con le braccia spalancate per abbracciarlo, mentre Perseus, dietro di loro, stava facendo la stessa cosa con Electra.
"No!" Rispose lui arrabbiato, incrociando le braccia al petto con aria sostenuta.
"E perchè?"
"Perchè tu parti e io no! Non è giusto!" Protestò Antares mettendo su il broncio.
"Credimi Ares... se potessi manderei te ad Hogwarts e terrei Lyra a casa." Fu il commento ironico di sua madre "Almeno avrei nove mesi di pace."
"Allora facciamo cambio?" Domandò speranzoso il bambino, girandosi verso di lei.
"Ho detto che lo farei volentieri, non che posso davvero farlo." Rispose Cassiopea. "Avanti, abbraccia tua sorella! Approfittane adesso, fin che puoi!"
"Ares..." Lo richiamò Lyra "Sei proprio sicuro di voler andare ad Hogwarts al mio posto?" Domandò a quel punto, colpita da un'idea improvvisa.
"Certo!" Rispose subito il bambino, sicuro di sè.
"Ma lo sai che Hogwarts è un posto per i ragazzini grandi vero?" Continuò sua sorella, mentre i suoi genitori e i suoi zii - e anche Electra - iniziarono a seguire la conversazione, sempre più interessati.
"Ma io sono grande!" Fu la replica scontata.
"Davvero? Perchè in tal caso dobbiamo avvisare Babbo Natale di non portarti più i regali." Lo informò lei "Lui, ai grandi, non li porta."

Davanti a quella scioccante rivelazione, Antares spalancò la bocca sconvolto, incapace di formulare una protesta coerente, mentre gli adulti ridevano in silenzio, cercando di non farsi notare, e Lyra strizzava l'occhio in direzione dei genitori.

"Bella trovata. E' proprio tua figlia." Sussurrò Darius all'orecchio della moglie "Devo solo capire come mai è finita in Tassorosso."
"Perchè, zia Lizzie e Cecilia ti sembrano per caso delle sprovvedute?"

"Mamma, papà, potete fare in modo che Hogwarts non mi spedisca mai la lettera?"


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Vacanze di Pasqua 2018, Villa Black


"Fate entrambi un passo indietro, giro e... casquè!" Spiegò Nihal, controllando man mano che il figlio e la nipote eseguissero le sue istruzioni "Lyra stai morbida!" Le suggerì "Ti devi fidare del tuo cavaliere! E tu, Perseus, mantieni la presa salda!" Si raccomandò.

"Perchè stanno facendo delle prove di ballo?" Domandò Darius, giunto in quel momento nel salone - privato temporaneamente di tutto il mobilio tranne il divano - accomodandosi accanto alla moglie.
"Il 2 maggio ad Hogwarts si terrà il Ballo della Memoria, per il ventennale della Battaglia della Seconda Guerra Magica." Lo informò Cassiopea, staccando lo sguardo da figlia e nipote che continuavano ad esercitarsi "Così Nihal si è offerto di ripassare con loro un po' di passi."
"Perchè non mi hai detto niente?" Domandò a quel punto lui, inarcando leggermente un sopracciglio.
"Perchè ultimamente fai sempre i turni di notte e io lavoro di giorno: in pratica quando tu vai a dormire, io mi alzo... non mi sembrava il caso di svegliarti per parlarti di un ballo." Rispose lei, con tono vagamente inacidito.

Sospirando, l'uomo le pose un braccio sulle spalle, attirandola al suo petto. "Lo sai anche tu che, se da un lato c'è il Ballo della Memoria, dall'altro ci sono dei mitomani in giro che ricordano Voldemort a loro modo. Stiamo impazzendo in questo periodo al Dipartimento."
"E io sto impazzendo a casa ad aspettarti con il cuore in gola... e non c'è neanche più Antares a tenermi impegnata tutto il giorno." Replicò Cassy accoccolandosi su di lui "Quindi ogni tanto ricorda ad Aaron che hai una moglie e tre figli."


Proprio in quel momento, quasi come se avesse sentito che stavano parlando di lui, Antares fece il suo ingresso nella 'sala da ballo' insieme ad Asterion. Ma al contrario del fratellino di 6 anni, che si mise immediatamente a saltellare allegramente sentendo la musica, il Serpeverde guardò la sorella e il cugino con gli occhi sgranati.
"Ma che cavolo...?" Domandò al nulla, prima di intercettare con lo sguardo i genitori, decidendo di dirigersi immediatamente verso di loro. "Cosa stanno facendo?" Domandò sconvolto, quasi come se li avesse appena beccati a fare chissà che cosa.
"Si muovono a tempo di musica su dei passi prestabiliti: è ovvio che si stanno preparando per andare a cercare i funghi in montagna." Fu la risposta ironica di Cassiopea.
"Ho capito che stanno ballando." Commentò suo figlio sbuffando "Mi chiedo soltanto perchè lo stiano facendo anche Perseus e lo zio Nihal!"
"Guarda che tanto, dopo, tocca a te ed Electra." Lo informò la madre "Sarei venuta a chiamarti tra dieci minuti."
"Io non ballo!" Si oppose però immediatamente Antares "E' una cosa da donne!"

Sentendo la risposta del figlio, Darius iniziò a spronfondare nel divano, mentre sua moglie si staccava di scatto dal suo petto.

"Ah, davvero?" Domandò infatti interessata "E chi l'avrebbe stabilito, sentiamo?"
"Non lo so, ma è così." Rispose il ragazzino facendo spallucce.
"E c'è qualcos'altro che dovrebbero fare soltanto le donne, sempre secondo la tua modesta opinione?" Gli chiese Cassiopea, con una vaga nota di avvertimento nella voce, mentre Darius, alle sue spalle, cercava di fare segno al figlio di tacere. "Fermo tu!" Lo bloccò però la moglie "I suggerimenti non sono validi."

"Cucinare?" Replicò Antares, non riuscendo ancora a nasare il pericolo.

Addio figlio mio! E' stato bello farti da padre per 11 anni. Pensò Darius, aspettando da un momento all'altro l'esplosione della moglie.

"Molto bene." Replicò invece Cassiopea, apparentemente tranquilla, appellando un giornale e mettendosi a leggerlo. "In tal caso non ti dispiacerà se la torta di compleanno quest'anno te la faccio io, anzichè tuo zio Nihal."
Davanti a quella prospettiva - era noto che sua madre non sapesse preparare neanche un the - Antares impallidì di botto. "Hai detto che devo fare coppia con Electra giusto? Vado a cercarla subito! Per il 2 maggio devo mettermi anche lo smoking e la cravatta come papà?"


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Lyra_Black Lyra Meissa Black, 18 anni, ex Tassorosso


agosto 2021, Villa Black


"Tesoro tutto bene?" Domandò Cassiopea, vedendo sua figlia seduta da sola in un angolo del cortile sospirare all'aria con aria malinconica.
"Sì certo." Replicò lei appoggiandole la testa sulla spalla, non appena questa le si sedette accanto.
"E allora perchè te ne stai qui, in un angolo e da sola, quando l'unica cosa che dovresti fare è goderti l'estate?" Domandò la donna, cingendole le spalle con il braccio "Hai appena terminato i MAGO e festeggiato i 18 anni! Sei preoccupata per qualche risultato? Oppure hai litigato con Max?" Domandò riferendosi a Maximillian Nott, con il quale sua figlia si frequentava ormai da due anni. 
"Ci siamo lasciati." La informò Lyra "O meglio, io ho lasciato lui."
"Come mai?" Domandò Cassy, cercando di mantenere un tono di voce neutrale, come ogni volta in cui i figli le parlavano di eventuali fidanzati.
"Perchè credo che ormai stia più con me per ciò che rappresento - una Black purosangue e tutto il resto - che non per ciò che davvero sono. Insomma, mi sembra che ormai, per la nostra relazione, siano più contenti i suoi genitori di lui!" Fu la risposta della figlia "E poi anche perchè... mi piace un altro..." L'ultima parte la disse in un sussurro, prima di arrossire violentemente e abbassare lo sguardo.

"E questo altro non ricambia?" Domandò Cassiopea dopo un po', capendo che sua figlia non avrebbe aggiunto niente di più.
"Io... forse... cioè... non lo so..." Rispose Lyra sempre più a disagio, diventando di un'interessante sfumatura cremisi. "Il fatto è che... anche se ricambiasse... non si farebbe mai comunque avanti... perchè lui è più..."

La ragazza aggiunse borbottando qualcos'altro, ma lo fece talmente piano che neanche la donna, nonostante si trovasse a solo pochi centimetri di distanza, riuscì a capirci qualcosa.

"Lyra, respira." La rassicurò sua madre "Se non me lo vuoi dire non è un problema, ognuno ha i suoi
segreti e i suoi tempi."
"Ma io voglio dirtelo!" Replicò la ragazza.
"Allora tiro ad indovinare?" Propose Cassiopea. "Ok..." Aggiunse dopo aver visto sua figlia annuire "Data la tua reazione, direi che non è nè purosangue nè ricco di famiglia come siamo noi. E anche che probabilmente è qualcuno che conosco... non è che per caso ti piace Diego?"

Non servì la sfumatura violacea che raggiunse il volto della figlia, per capire di averci azzeccato.
Le bastò il fracasso alle sue spalle di pezzi di legno caduti a terra, segno che il citato ragazzo aveva appena ascoltato tutto: Diego, nonostante studiasse ormai da due anni come spezzaincantesimi, quando tornava a casa dava sempre una mano a sua madre, soprattutto con i lavori  domestici più pesanti, che la donna non aveva mai voluto abbandonare.

"Oh cazzo!" Esclamò Lyra voltandosi di scatto.
"Hai davvero lasciato Maximillian Nott?"

"Beh, direi che è il caso che parliate un po' da soli. Io vado a leggermi un libro." Commentò Cassiopea
prima di dileguarsi.

Naturalmente, non aveva bisogno di specificare che aveva già intuito tutto da due mesi - ovvero da quando Diego era tornato dall'Accademia  Turca per la pausa estiva e Lyra da Hogwarts - e che aveva solo aspettato l'occasione giusta per far sfogare la figlia.
Che il figlio di Catalina morisse dietro alla sua da anni poi, non era di certo un segreto, visto che l'aveva capito anche Darius.
E infine, a dirla tutta, a lei Maximillian Nott non era mai piaciuto più di tanto, anche se aveva sempre taciuto per amore della figlia.

Lei la sua parte l'aveva fatta.
Da quel momento in poi toccava a loro.



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Vacanze di Natale (fine dicembre 2021), Villa Black


"Dimmi che non ho visto quello che ho appena visto." Esordì Darius entrando in camera da letto e trovando la porta della cabina armadio della moglie spalancata.
"Ok: non hai visto quello che hai appena visto." Obbedì Cassiopea, lanciando fuori dall'armadio una maglia.
"Cassy... sono serio!" Protestò l'uomo.
"Ti lamenti sempre che faccio quello che mi pare e che non ti ascolto mai... e una volta che lo faccio non va bene lo stesso?" Domandò sua moglie ironica.
"Cassy!" Protestò di nuovo lui.
"Ok, ok." Rispose a quel punto lei, sbucando dall'armadio con una pila di vestiti in mano "Cos'hai visto?"
"Lyra e Diego... erano sotto al vischio... e si stavano baciando!" Esclamò Darius, ancora sconvolto.
"Penso sia normale visto che si frequentano da fine estate." Lo informò la donna, continuando a trafficare con gli abiti "Non ci credo! Ecco dov'era finita questa maglia! L'avevo persa di vista 5 anni fa!"
"CHE COSA?" Strabuzzò gli occhi l'Auror.
"Sì, è sconvolgente: 5 anni sono davvero tanti! Ha ragione Cecilia che ha ribattezzato il mio armadio 'buco nero'."
"Non stavo parlando della tua maglia!" Protestò suo marito "Stavo parlando di nostra figlia! In che senso si frequentano da fine estate? Diego è tornato in Turchia a settembre!"
"Si sono dichiarati ad agosto e hanno iniziato a frequentarsi, ma visto che lui doveva ripartire e lei iniziava il tirocinio si sono scambiati per lo più delle lettere." Lo informò la moglie, mentre piazzava davanti a lei due vestiti a mezz'aria con un colpo di bacchetta "Quindi il primo appuntamento ufficiale ce l'hanno stasera. Tu quale preferisci tra questi due?"

"Vestiti che usciamo." Le ordinò a quel punto Darius, ignorando completamente la sua domanda.
"Come scusa?" Domandò la bruna, inarcando un sopracciglio.
"Mi pare ovvio che se hanno un appuntamento li dobbiamo seguire!"
"Oh per l'amor di Morgana! Non seguirò mia figlia al suo primo appuntamento solo per farti stare più tranquillo!" Si oppose Cassiopea, fulminandolo con un'occhiataccia. "Ha diciott'anni ed è perfettamente in grado di gestirsi da sola! E poi Diego lo conosciamo benissimo!"
"Per seguire Maximillian Nott non hai fatto tutte queste storie!" Le ricordò l'Auror.
"Perchè non mi piaceva e perchè Lyra era ancora minorenne." Ribattè la Corvonero, sparendo nuovamente dentro alla cabina armadio "Diego l'abbiamo cresciuto praticamente noi, insieme a Cata... e tu e Nihal siete state le sue figure paterne di riferimento. Non ho il minimo dubbio su di lui."
"Beh, io sì!"
"Allora fattelo passare!"
"Ti devo ricordare cosa abbiamo fatto noi, alla loro età?"
"Fidati! Me lo ricordo benissimo!" Fu la replica divertita "Ok, mi hai convinto." Si arrese a quel punto Cassiopea. "Andiamo allora, prima che si allontanino troppo." Affermò uscendo nuovamente dall'armadio.
E rendendosi così nuovamente visibile al marito.

Che si ritrovò a deglutire a vuoto un paio di volte.

"E tu vorresti uscire vestita in quel modo?" Domandò Darius con un filo di voce, facendo scorrere lo sguardo sul corpo della moglie su e giù diverse volte.
"Perchè, c'è qualcosa che non va?" Chiese Cassiopea con tono innocente.
Per qualche secondo, l'uomo restò immobile, in preda ad una profonda lotta con se stesso. Poi, dopo aver esclamato un "Maledizione a Grindelwald!" si fiondò sulle labbra della moglie.

"Magari li inseguiamo più tardi, eh?"



Con un orecchio premuto sulla porta e la mano sulla bocca per non ridere, Lyra si staccò dalla porta chiusa della camera da letto appena in tempo.
Poi, con tutta calma, scese le scale e raggiunse Diego in salotto.
"Eccomi!"
"L'hai poi trovato il cellulare?" Domandò il ragazzo innocentemente.
"Sì, certo, possiamo andare." Rispose lei annuendo felice, prendendolo a braccetto e preparandosi per la smaterializzazione.



"Mamma, ma secondo te papà potrebbe accettare la mia storia con Diego?"
"E' tuo padre Lyra... è chiaro che non accetterebbe neanche una tua relazione con Perseus: sarai sempre la sua piccola principessa."
"E io come faccio? Diego mi ha chiesto di uscire stasera! Già sto impazzendo per i vestiti, ma se si mette in mezzo anche papà non riuscirò più ad andare!"
"Tranquilla tesoro, ci penso io. Intanto perchè non provi questo?"


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Vacanze di Pasqua (marzo 2022), Villa Black


"Antares Altair Black non ci pensare neanche!"
"Ma mamma!"
"Assolutamente NO!"
"Ma tutti i miei amici..."
"Se tutti i tuoi amici si buttano nel pozzo lo fai anche tu?"
"Perchè ogni volta devi sempre uscirtene con questa frase?"
"Io dico le frasi che mi pare! Penso di essermene arrogata il diritto, dopo 40 anni di vita! Sei tu che non puoi fare quello che vuoi, visto che vivi ancora sotto questo tetto!"


Sospirando rassegnata, Lyra si accomodò sul divano, appoggiando la testa sulla spalla del padre, che aveva pensato bene di rifugiarsi in salotto ormai parecchi minuti prima.

E nonostante tutto le urla si sentivano anche da lì.

Dopo cinque minuti, furono raggiunti anche da Asterion.
"Perchè la mamma e Ares stanno litigando, questa volta?" Domandò il ragazzino, guardando curioso verso il padre e la sorella, che sfoggiavano entrambi un'espressione rassegnata.
"Perchè hanno lo stesso identico carattere." Rispose Darius roteando gli occhi "Quindi credo che continueranno a litigare a vita. Ma questo non significa che non si vogliano bene." Lo rassicurò.
"E se io dovessi chiedere una cosa alla mamma?" Chiese lui.
"Fai prima a chiedere a me." Gli suggerì suo padre "Perchè credo che andranno avanti per le lunghe di là. E io che volevo passare un tranquillo weekend pasquale in famiglia." Borbottò a mezza voce.
"Michael e Kevin mi hanno invitato
a casa loro venerdì pomeriggio... tu o la mamma riuscite a portarmi?" Domandò a quel punto Asterion speranzoso.


"Come ho già detto, non se ne parla neanche!"
"Ho 15 anni, cosa vuoi fare per impedirmelo? Rinchiudermi in camera?"
"Sai che non sarebbe una cattiva idea? E comunque ne hai ancora 14!"
"Solo per pochi mesi... e sarebbe sequestro di persona!"
"L'unica cosa che hanno sequestrato qui è la tua capacità di ragionare! E poi... prova a trovarlo, un Auror disposto ad arrestarmi!" Lo sfidò Cassiopea, prima di tirare indietro una sedia per sedersi. "Adesso basta Ares, se dico di no è no. E poi... mi stai facendo venire il mal di testa!"
"Cos'è, la tua nuova tecnica per avere sempre ragione in una discussione?" La prese in giro il figlio, prima di notare il colorito pallido sul volto della donna. "No, aspetta... stai male veramente? Mamma?" Domandò avvicinandosi a lei "Mamma!" Strillò preoccupato, vedendola accasciarsi sul tavolo. "PAPA'!"






Quando Cassiopea riprese i sensi, si ritrovò sdraiata su una barella al San Mungo, con una guaritrice al suo fianco intenta a controllare i suoi parametri vitali.
"Cassy! Ti sei svegliata finalmente!" La salutò allegramente Julia.
"Mi ha investito un treno?" Domandò la purosangue, portandosi una mano alla testa, che le pulsava terribilmente.
"Direi di no." Replicò la medimaga "Ma da quel che ho capito stavi avendo una discussione parecchio accesa con Antares. Era un fascio di nervi quando ti hanno portato qui. E non smetteva di darsi la colpa, poverino!"
"Non farti ingannare dai suoi occhioni grigi: è
così che mette tutti nel sacco." Le consigliò Cassiopea sorridendo "Allora... che cos'ho? Devo preoccuparmi? Perchè per quanto questa discussione sia amabile, ci stai girando un po' troppo intorno per i miei gusti." Affermò facendo perno sulle braccia per alzarsi, prima di essere investita da un altro capogiro, che la costrinse a risdraiarsi. "La mia testa!"
"Tranquilla, non è niente di grave." La rassicurò Victoria "Anzi, direi che, date le tue condizioni, capogiri e simili siano più che naturali. A quando risale il tuo ultimo ciclo?"
"Oh Merlino! Non mi dire che sto entrando in menopausa!" Esclamò a quel punto Cassiopea, orripilata alla sola idea.
"Ehm... no, Cassy. Direi proprio di no. L'esatto contrario, in effetti."


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Antares_Black Antares Altair Black, 17 anni, Serpeverde

Asterion_Elnath_Black Asterion Elnath Black, 12 anni, Corvonero

 
Stella_Elizabeth_Black Stella Elizabeth Black, 2 anni  


1 settembre 2024, King's Cross


"Prometti di fare il bravo quest'anno Ares?" Domandò Cassiopea, stritolando suo figlio in un abbraccio. "Almeno per l'anno dei MAGO puoi farmi stare tranquilla per favore?"
"Tranquilla mamma, bado io a lui!" Provò a rassicurarla Asterion.

"Ruffiano!"

"Il fatto che il fratello minore dica queste cose al posto del maggiore già di per sè lascia spazio a molti dubbi." Borbottò Darius perplesso.

"Ares!" Lo richiamò sua madre. "Allora, me lo prometti?"
"Dipende che cosa intendi con il 'farti stare tranquilla' mamma." Replicò Antares, sfoggiando un sorrisino sfrontato.
"Ad esempio non dover ricevere una lettera dalla Preside perchè, non si sa bene come, sei riuscito ad introdurti nel dormitorio femminile delle Grifondoro!" Rispose sua madre roteando gli occhi. "Mi chiedo ancora come tu abbia fatto a superare le scale."
"Per quello avrei dovuto ricevere una menzione d'onore, non cinquanta punti in meno e una punizione." Commentò il ragazzo. "Dovresti essere orgogliosa del fatto che ho ereditato il tuo cervello!"

"Chi è il ruffiano adesso?" Borbottò Asterion, lanciando un'occhiataccia al fratello.

"Cervello che se tu applicassi di più nello studio e meno in queste cose sarebbe molto meglio utilizzato!" Replicò Cassiopea roteando gli occhi. "Dovresti dare il buon esempio a tua sorella!"
"Ma se Lyra è più grande di me!" Protestò Antares, fingendo di non capire.
"Non sto parlando di Lyra, ma di Stella... non fare il finto tonto!"
"A proposito di Stella... dov'è finita quella frugolotta?" Domandò a quel punto il Serpeverde. "Lyra, non l'avevi in braccio tu?"
"No, è voluta scendere due secondi fa perchè voleva andare in braccio a papà!" Replicò lei, facendo così girare tutti verso Darius, che però aveva le braccia completamente vuote.
"Oh Merlino! E tu l'hai lasciata andare senza controllarla? Lyra, mi meraviglio di te!" La riprese immediatamente Cassiopea, con una chiara nota di panico nella voce.
"L'ho messa giù e mi avete chiamato! Mi sono distratta solo per 3 secondi!" Replicò la ragazza, iniziando a guardarsi febbrilmente intorno. "Dove può essere andata una bambina di due anni in così poco tempo? STELLA!"
"Con dei bambini piccoli anche 3 secondi possono essere fatali!"

"Credo di averla trovata." Li informò Darius dopo pochi minuti di panico, indicando alla famiglia un punto con l'indice.

Stella, non si sapeva bene come, era finita dentro al treno e li stava salutando allegramente da un finestrino abbassato, tenuta fortunatamente in braccio da Aleena Travers, l'attuale fidanzata di Antares.
"Signori Black? Stava vagando per il corridoio!" Li informò intimidita, con un filo di voce. "Ho pensato che fosse il caso di prenderla prima che si cacciasse nei guai."
"E' già nei guai! Ma hai fatto benissimo cara, grazie! Arrivo subito a riprenderla!" Rispose Darius, affrettandosi a raggiungerla.

"Oh per i quattro fondatori! Stella Elizabeth Black, si può sapere come ci sei finita su quel treno?"

"Patto mamma! Patto acch'io pe Oggats!"

"Merlino, aiutami tu! Di questo passo non arriverò viva ai 50 anni!"
"Io invece temo che ci seppellirai tutti mamma."


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Stella parte per Hogwarts e io parto per Amsterdam!
Alla prossima!

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