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Autore: ThorinOakenshield    01/10/2017    5 recensioni
"Improvvisamente avverto un rumore alle mie spalle, un suono molto simile alla pietra che viene intagliata.
Il mio cuore fa un salto, esattamente come me. Quando mi volto, noto che si sta formando una scritta sulla parete della grotta, e la paura in me aumenta sempre di più: nessuno sta incidendo la roccia, sono assolutamente sola in questo luogo misterioso, deve trattarsi per forza di un fantasma."
Seguito di 'Just a dream?' Lo si può leggere e comprendere anche senza aver letto la mia vecchia fanfiction.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Indietro nel tempo

Dopo aver espresso le mie volontà al dio Thot, una luce bianca e abbagliante compare davanti al mio sguardo, ben presto essa occupa tutto il mio campo visivo, costringendomi a coprirmi gli occhi con il braccio destro.
Lentamente la luce si affievolisce sempre di più e va a farsi sempre più nitida e chiara l’immagine di un altro posto.
Quando, finalmente, questo bianco accecante e insopportabile scompare, mi ritrovo all’interno di Erebor. A giudicare dalle grida e dal clangore delle spade che riesco ad udire fino a qui, fuori deve starsi tenendo la battaglia.
Rammento bene questo momento, rammento che mi trovavo qui pensando disperatamente a cosa fare, rammento che, fortunatamente, poco tempo dopo mi aveva raggiunta Bilbo.
So già cosa fare: non appena lo hobbit arriverà, non dovrò commettere l’errore dell’altra volta, ovvero perdere tempo ad ascoltarlo e a chiedergli come avrebbe fatto a raggiungere Collecorvo senza l’ausilio dell’anello. Dovrò agire in fretta e trascinarlo fuori di qui, dovrò strappargli il suo tesoro dalle mani e indossarlo senza dargli una sola parola di spiegazione. Non c’è tempo per le spiegazioni, Thorin e i suoi nipoti hanno i minuti contati. Ho avuto questa grande occasione per salvarli, non me la lascerò di certo sfuggire tra le mani come se fosse acqua.
Annuisco con determinazione, tenendomi pronta all’arrivo di Bilbo, quando noto una cosa sconcertante: durante il viaggio indietro nel tempo qualcosa dev’essere andato storto, dal momento che sto ancora indossando il pigiama e non i vestiti che avevo durante questo frangente.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo, emettendo un’altra imprecazione che, ne sono certa, se Thorin fosse qui mi farebbe rimangiare.
“Glenys!”
Nel momento in cui odo Bilbo chiamarmi per nome, scatto come una molla e la smetto di preoccuparmi per come sono vestita. Gli vado incontro con foga e, prima che possa aggiungere altro, gli dico: “Non c’è tempo per parlare, Thorin, Fili e Kili hanno i minuti contati! Dammi subito il tuo anello e usciamo di qui!”
Lo hobbit guarda con aria confusa il mio pigiama. “Ma come ti sei vestita?”
“Non ha importanza” taglio corto mettendomi una mano nei capelli. “Dammi subito l’anello!”
Dopo la seconda volta che glielo dico, finalmente Bilbo capisce e mi fissa sgranando gli occhi, probabilmente si starà domandando come diamine faccia a sapere del suo tesoro celato all’interno della sue tasche.
“Presto, dammi l’anello! Devi fidarti di me!” insisto agitando la mano, frettolosa come non mai.
Bilbo Baggins mi guarda ancora un attimo con smarrimento, per poi riprendersi e balbettare: “S-s-sì! Certo!” Tira distrattamente l’anello fuori dalla tasca.
Non aspetto nemmeno che me lo dia in mano, lo prendo prepotentemente e me lo infilo al dito.
Il mio migliore amico non ha ancora abbandonato quell’espressione stralunata che ha assunto da quando mi ha vista conciata in questo modo, ma non m’importa, in questo momento contano solo i tre Durin. Quindi lo prendo per mano e lo incito a seguirmi.

Fuori dalla Montagna Solitaria si sta scatenando l’inferno. Allora Bilbo era stato veramente coraggioso e gentile nel prestarmi il suo anello per raggiungere indisturbata Collecorvo, mentre lui si era ritrovato visibile, vulnerabile, senza protezione.
In questo momento la situazione è identica. Per fortuna pochi orchi sembrano prestare attenzione al mio migliore amico e, quei pochi, spirano ben presto trapassati dalla lama di Pungolo.

Non appena io e Bilbo Baggins raggiungiamo Collecorvo, mi levo l’anello. Trattengo un sospiro di sollievo notando che Fili e Kili si trovano insieme a Thorin e a Dwalin, quindi non sono ancora andati a perlustrare le torri. Sono arrivata puntuale rispetto all’ultima volta.
“Thorin!” lo chiama lo hobbit, raggiungendolo.
Non appena il nano si volta e nota Bilbo, il suo sguardo si ingentilisce, sembra felice di vederlo. Purtroppo non si può dire la stessa cosa di me, dal momento che mi sta guardando con espressione severa e contrariata.
Rammento che quella volta mi aveva presa fra le sue braccia e mi aveva fatta girare in aria, perché in questo frangente sembra così arrabbiato?
“Glenys.” Viene verso di me, dopodiché prende le mie piccole mani fra le sue grandi e forti. “Che cosa ci fai qui? Ritorna immediatamente a Erebor! Il campo di battaglia non è un luogo sicuro per una fanciulla.”
“Tu hai ben pochi motivi per cui arrabbiarti, io piuttosto dovrei essere arrabbiata!” lo affronto con coraggio. “Ti avevo detto di stare alla larga da Collecorvo, ti avevo detto che qui avresti trovato la morte. Mi avevi promesso che non ci saresti andato, eppure eccoti qui!”
Thorin mi guarda con quei suoi grandi occhioni mortificati, quegli occhioni ai quali ho sempre fatto fatica a resistere.
“Non c’è tempo per discutere!” Bilbo interviene prima che il nano possa dire qualcosa. “Dovete andarvene, subito! Azog ha un’altra armata che attacca dal nord.”
Scudodiquercia molla le mie mani e si volta verso lo scassinatore, prestando molta attenzione alle sue parole.
“Questa torre di vedetta verrà circondata, non ci sarà via di scampo!” insiste lo hobbit, ansioso come non mai.
“Quella feccia d’orco è lì dentro.” Dwalin si rivolge al suo migliore amico, aggressivo e guerrafondaio come sempre. “Io dico di andare là!” Fa per raggiungere la torre, ma per fortuna Thorin Scudodiquercia lo blocca con veemenza.
“No!” dice risoluto il capo della Compagnia. “È quello che vuole, vuole attirarci dentro...” Guarda dinanzi a sé con sguardo allarmato. “Questa è una trappola.”
“L’unica cosa che dovete fare è andarvene immediatamente da qui.” Finalmente mi intrometto nel discorso, sicura al cento per cento di quello che sto dicendo. “I nani dei Colli Ferrosi sono giunti qua per te, chiedi rinforzi a loro, e insieme tagliate la testa al serpente.”
Credo che questa sia la prima volta in cui Thorin sembra prestare ascolto alle mie parole e a dar loro il giusto peso. Mi sento onorata.
Dopo aver annuito con aria convinta, Scudodiquercia ordina a Bilbo: “Riporta Glenys a Erebor e resta con lei, proteggila e fa’ sì che sia al sicuro.”
Lo scassinatore si accosta a me, pronto a eseguire l’ordine di Thorin.
“Noi andremo a cercare rinforzi.” Il nano guarda Dwalin, Fili e Kili, i quali chinano il capo in segno di assenso.
Prima di indossare l’anello, prima di dare la mano a Bilbo Baggins e di seguirlo all’interno di Erebor, chiamo Thorin.
Quando il nano mi raggiunge, gli salto addosso e lo bacio appassionatamente in bocca, come se questo fosse il nostro ultimo bacio.
Il Re sotto la Montagna mi stringe a sé e fa danzare la sua lingua con la mia, incurante della guerra che si sta tenendo intorno a lui, come se in questo momento fosse sparito tutto quanto e fossimo rimasti solo noi due.
Quando il bacio finisce, tengo il mio volto a un soffio da quello di Thorin. “Ti prego, siate prudenti e vedete di non morire” lo imploro con tono supplicante. Mi sento pizzicare gli occhi dalle lacrime al solo pensiero di perderlo.
Egli mi sorride dolcemente, facendomi sciogliere. “Non moriremo, te lo giuro.”
Ricambio il sorriso, decidendo di fidarmi di lui e cercando di convincermi che né lui né nessun altro morirà.
Thorin mi posa delicatamente a terra, quindi seguo Bilbo e mi avvio verso la Montagna Solitaria. L’unica cosa che posso fare è pregare e avere fiducia nelle abilità da guerriero di Thorin, visto che non so combattere e non potrei dare una mano ai miei amici senza rischiare di fare una gran brutta fine.
Devo solo sperare.

L’Antro di Lucri:

Salve salvino amici miei! :D
In teoria questo capitolo avrei dovuto postarlo la prossima settimana, ma come al mio solito sono impaziente xD.
Per chi non ha letto la mia vecchia fanfiction, Glenys, per giustificare il fatto che conosce tutti gli eventi de Lo Hobbit, aveva raccontato ai suoi amici che è in grado di predire il futuro. Aveva detto a Thorin che aveva previsto la sua morte a Collecorvo e lui le aveva giurato che non ci sarebbe andato, ma ovviamente poi aveva fatto di testa sua come sempre…
Che dire? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, i prossimi dovrebbero essere più lunghi. Vi lascio con questa Glenys che ho creato con un giochino online XD.
Alla prossima! :D

Lucri

P.s. Quasi dimenticavo! Il titolo è una frase della canzone Dream degli Imagine Dragons, una canzone che vi invito vivamente ad ascoltare, se non l’avete già fatto. È sublime.


 

   
 
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