Sputò un grumo di sangue su quella maledetta sabbia candida e inspirò profondamente:  non era facile con un polmone bucato, ma lo fece comunque.
Riprese la sua marcia, zoppicando, sentendo la spiaggia cedere sotto ai suoi piedi. Doveva arrivare da lei.
Scosse la testa per schiarirsi la vista, ma l’unico risultato fu quello di farsi venire le vertigini. Come se non fosse bastato il movimento continuo che gli accelerava il battito cardiaco, e di conseguenza il flusso del sangue che andava a contaminare i granelli delicati intorno alla Cornucopia.
Seppe di essere arrivato quando il suo sangue andò a mescolarsi con una macchia già presente.
<<  Cash …  >> Splendido, non riusciva a finire nemmeno il nome di sua sorella.
Comunque, gli giunse una risposta – se un rantolo che assomigliava vagamente al suo nome poteva essere definito tale.
Trascinandosi dietro la gamba ferita seguì quel suono che gli gelava il sangue nelle vene, e la vide.
Cashmere.
Colei che gli aveva sorriso da lontano quando era tornato Vincitore, discreta ma importante.
Colei che l’aveva reso orgoglioso vincendo i Giochi dopo di lui, a quindici anni.
L’unica che gli era sempre stata accanto, a sopportare in silenzio con lui.
La sua sorellina.
Con un’ascia nel petto.
Crollò sulla sabbia accanto a lei e le prese una mano, stringendo con tutta la forza che gli rimaneva, mentre l’altra scivolava tra i capelli chiari.
Non era cambiato nulla, alla fine.
La sera prima della Mietitura, Gloss le aveva stretto la mano, che avrebbe volontariamente lasciato il giorno dopo.
L’anno seguente, prima dell’inizio dei Giochi, Gloss le aveva stretto la mano, che avrebbe dovuto obbligatoriamente lasciare il giorno dopo.
Cashmere boccheggiò di nuovo, con le costole sfondate dall’ascia e la carne viva che pulsava sotto al suo sguardo.
Una visione che gli fece stringere il cuore: l’aveva protetta, sempre, e quell’unica volta che non ne era stato in grado si sarebbe rivelata la loro fine.
<<  Fratello …  >> Incontrò i suoi occhi, uno sguardo che rispecchiava sempre il suo, che aveva sempre voluto dire solamente una cosa: insieme.
<<  Sono qui, sorellina.  >> Sorrise.